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Visualizzazione dei post con l'etichetta promesse e propaganda

Dalle buca delle lettere al cestino della spazzatura

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Dovremmo provare a meravigliarci per la lettera che molti di noi stanno ricevendo nelle buche delle lettere in questi giorni? Dovremmo indignarci perché quella lettera ha tutti gli estremi per essere definita pubblicità ingannevole? Perché ci racconta, urlandoci l'urgenza, che è pronto il nostro rimborso IMU, con tanto di fac-simile che spingerà qualcuno a recarsi alle Poste per ricevere la sua quota, per poi tornare a casa con le pive nel sacco, sentendosi nuovamente preso in giro? Perché questa lettera arriva nelle case di chi neanche ha pagato l'IMU, semplicemente perché già morto da qualche anno? Dovremmo davvero? Me lo chiedo, e mi chiedo quale utilità possa avere continuare ad indignarci per chi ha preso in giro da così tanto tempo la buona fede di molti, e che di certo non si crea problemi nell'illudere nuovamente. Me lo chiedo perché l'indignazione, la rabbia con la quale ci recheremmo alle urne, resta spesso rinchiusa all'interno della stretta

Lunedì 11 febbraio a Brugherio parliamo di politiche sociali

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Mentre in questi giorni ascoltate le promesse di Berlusconi e Maroni sull'IMU e sulle tasse, prendete nota di questi dati. Negli anni del Governo Berlusconi, con Maroni seduto sulla comoda poltrona di Ministro dell'Interno, il fondo nazionale per le politiche sociali , la principale fonte di finanziamento statale degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, ha subito un taglio del 75% , passando da una dotazione originaria di 923,3 milioni di euro a 69,95 milioni. Nel dettaglio, il fondo per la non autosufficienza dai 400 milioni di euro del 2010 è stato eliminato , il fondo per le politiche della famiglia è passato da 185 milioni a 31 milioni e quello per le politiche giovanili è sceso dagli iniziali 94 milioni a 8 milioni . Contemporaneamente, per effetto delle manovre sul patto di stabilità, in Lombardia la Regione, le Province ed i Comuni si sono visti sottratti 11 miliardi di euro , con la conseguenza, tra l'altro, che complessivamente nei Co

Le proposte del Pd per l'Italia giusta

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Oggi tutti a parlare di lui, della sua proposta sulla restituzione dell'IMU, sulla sostenibiltà economica di una mossa semplicemente elettorale, tanto per cambiare. Il "solito" contratto con gli italiani, l'eterna promessa di riduzione delle tasse, mai mantenuta nei fatti, come avevamo già scritto qui in un'altra occasione. Una mossa disperata per una rimonta disperata, come dicono oggi tutti. Ma intanto tutti parlano di lui. Quello che lui desidera. E ora tutti a dire "bisogna inventarsi qualcosa di simile", "doveva farla il pd questa proposta", "gli italiani ci cascheranno un'altra volta". Il Pd ha scelto di non raccontare favole, in questa campagna elettorale. Di non inseguire chi ci ha portato sull'orlo del baratro e ora tenta, per l'ennesima volta, una "giravolta" solo in funzione elettorale. Di non inseguire ex Ministri che ora si candidano in Regione , promettendo di mantenere risorse sul terr

Maroni, la "continuità" con Formigoni e la promessa sulle tasse dei lombardi

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Ieri Roberto Maroni ha presentato il suo programma per le elezioni regionali ; un programma, tutto all'insegna della "continuità del buon governo della Regione", che nella maggior parte dei suoi punti programmatici evidenzia che il vero estensore del testo è un altro Roberto... Tra i punti di novità, Maroni è nuovamente tornato sulla volontà di tenere in Lombardia il 75% delle tasse. A questo proposito, il segretario regionale del Pd, Maurizio Martina, ha commentato così: La propaganda di Lega e Pdl dice che il 75% delle imposte resterà dunque in Lombardia, ma la verità è che nei lunghi anni in cui Maroni è stato Ministro dell'Interno la nostra Regione ha avuto tagli per undici miliardi di euro. E' bene che i lombardi lo sappiano. In campagna elettorale non è raro che qualcuno si lasci andare a troppo facili promesse. Qui però si esagera, ed è bene ricordarlo. Quando Roberto Maroni era Ministro, oltre undici miliardi di euro sono stati sottratti all

Il 75% delle tasse in Lombardia? Pura propaganda

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Guardiamo ai dati e non alle chiacchiere. Il Pd lombardo ha avviato una campagna di comunicazione per ricordare che c’è un numero che da solo smonta tutta la propaganda di Maroni rispetto alla sua proposta di trattenere il 75% delle tasse in Lombardia. È il numero è 78. Già oggi infatti i dati certificati dalla Banca d’Italia dimostrano che in Lombardia torna il 78% delle tasse che i cittadini versano. Sarebbe meglio che il candidato di Lega e Pdl evitasse di suonare il flauto della propaganda soprattutto quando le sue proposte si rivelano un boomerang per i cittadini e la Regione tutta. Tra l'altro, la proposta del 75% era già stata avanzata all’inizio degli anni Novanta e mai realizzata, nonostante la Lega sia stata al Governo a Milano e a Roma. La demagogia è una brutta bestia, soprattutto se presentata a posteriori, dopo aver governato tutto e tutti per vent’anni. L’unico caso al mondo in cui le illusioni seguono alle delusioni. La Lega governa in Lombardia con

“75% delle tasse in Lombardia”. La proposta di Roberto Maroni non è nuova ed è inattuabile

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Trattenere sul territorio il 75% della tasse pagate in Lombardia. Ne sono pieni i muri della Lombardia: se una volta in testa ai desiderata leghisti c'era la secessione, oggi da quelle parti va di moda un messaggio molto più terra terra, basato sul valore universale del denaro. Roberto Maroni ne fa una bandiera elettorale, ma lo slogan rischia di trasformarsi in bufala. Sin da subito, visto che i conti non tornano. A smontare l'idea ci pensa il Partito Democratico Lombardo. Tenere il 75% delle tasse pagate dai lombardi in Lombardia , è questo l'obiettivo dei verdi padani e, da qualche giorno, anche degli azzurri berlusconiani ed ex aennini.  Una versione monetizzata del "padroni a casa nostra" già speso in passato, e allo stesso modo solo uno slogan. Basta ricordare, come è stato efficacemente fatto, che già nel 2007 la Lega al Pirellone aveva avanzato una proposta di legge al Parlamento per trattenere nelle casse regionali il 15% dell'Irpef, l

Sindaci che fanno propaganda e non affrontano i problemi

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Il sindaco di Monza rinuncia a 18 milioni di euro di finanziamento regionale: sarebbero stati destinati alla riqualificazione di un intero quartiere popolare, il Cantalupo. Lo racconta il quotidiano La Repubblica . Non bastassero il Patto di stabilità e la crisi, il sindaco leghista di Monza rinuncia a 18 milioni di euro in arrivo dalla Regione per riqualificare la banlieue cittadina. Ad alto tasso di immigrazione, il quartiere Cantalupo, alla periferia est del capoluogo brianzolo, ospita il 13 per cento della popolazione straniera: romeni, peruviani e senegalesi. Il sindaco Marco Mariani più volte ha ribadito la propria contrarietà al progetto  «perché finirà per portare in città solo più extracomunitari». La sistemazione dell’area rientra nel programma “Contratti di quartiere” varato dal Pirellone per rilanciare, sia dal punto di vista edilizio sia sociale, zone degradate. Siglato nel 2009, il progetto monzese prevedeva 309 alloggi a canone sociale e un edificio polifunzi

«Ci vuole la vita e la socialità»

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Con l'omicidio, avvenuto pochi giorni fa, del negoziante cinese e della sua bimba durante un tentativo di rapina nel quartiere Tor Pignattara, salgono a 35 i fatti di sangue a Roma negli ultimi 12 mesi. Alcuni dei più clamorosi sono ancora senza colpevole. Per capire meglio cosa sta accadendo nella capitale proponiamo l'intervista di Jolanda Bufalini, dell'Unità,  al Presidente della Provincia Nicola Zingaretti. Presidente, in questi anni le priorità in tema di sicurezza a Roma sono stati i clandestini, le lucciole, i roco I fatti efferati di Tor Pignattara indicano altre priorità?  «Io ho un ruolo istituzionale e non faccio opposizione, ma proprio nello svolgimento di questo ruolo ho denunciato un approccio alla sicurezza – come è stato con l’ex ministro dell’Interno Maroni – ridicolo quando si fonda sulle ronde. Le ronde più che garantire i cittadini alimentano la voglia di farsi giustizia da sé, per fortuna i cittadini si sono mostrati migliori di chi li ha gove

La Lega torna "di lotta". Ma non rinuncia alle poltrone

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Luca Zaia e Roberto Cota sono i presidenti leghisti della Regione Veneto e del Piemonte. Oggi la Padan ia, il giornale del partito, scrive un articolo di fuoco contro la convocazione , da parte del Presidente del Consiglio Mario Monti, per domenica mattina, dei rappresentanti delle Regioni e delle autonomie locali. Monti illustrerà in quella sede le importantissime decisioni sulla nuova manovra economica, che saranno votate dal Governo lunedì mattina (ne parleremo anche sul blog). Ebbene: i due governatori sono offesissimi, perchè questa convocazione impedisce loro di partecipare alla seduta del "parlamento padano", un inutile organo di propaganda della Lega Nord, aperto o chiuso all'occorrenza, a seconda dell'essere forza di maggioranza o di opposizione. Dopo aver sostenuto per 10 anni, senza ottenere nulla, il Governo Berlusconi, avere votato tutte le leggi per il Cavaliere, avere votato con convinzione che Ruby era nipote di Mubarak, ora la Lega torna &qu

Bonus sicurezza: un fallimento, come da previsioni

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Anche Brugherio sta subendo, in queste ultime settimane, l'ondata di furti e rapine nelle abitazioni private. Abbiamo scritto più volte, sul blog, che sulla sicurezza non si devono fare inutili allarmismi e non si deve fare propaganda. Ma abbiamo anche scritto che servono, da parte dell'Amministrazione, scelte che vadano ad aumentare la sicurezza di tutti. Fin dall'approvazione del bilancio, abbiamo contestato , anche con emendamenti ( qui ), ovviamente respinti ( qui ), l'ipotesi di finanziare con il bonus sicurezza allarmi privati , proponendo invece (vedi qui e qui ) interventi a favore di tutti i cittadini. Non ci hanno mai voluto ascoltare. Stasera , in consiglio comunale approda la discussione sull'assestamento al bilancio , ovvero la destinazione finale delle risorse a disposizione. Come da nostra previsione, il bonus sicurezza è stato un fallimento: stasera l'assestamento certificherà che dei 75.000 euro stanziati, ben 62.500 non sono stati d

"Di imprenditori e cittadini, fuori dalla porta non se ne sono mai visti"

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Fin dalla loro inaugurazione , sulle pagine di questo blog abbiamo seguito le alterne vicende di quell'ala della Villa Reale di Monza destinata ad ospitare la sede decentrata dei Ministeri , fortemente voluta dalla Lega. Ne abbiamo parlato qui solo pochi giorni fa. Ieri anche il Corriere della Sera è tornato sull'argomento. I vertici del Carroccio sono infatti scesi in trincea per difendere l'operazione ; il Sindaco di Monza non è stato da meno, lanciando un invito a Mario Monti, neo presidente del Consiglio: «Rispetti i principi del decentramento e non li chiuda». Il futuro di quei cento metri quadrati, attorno ai quali fra luglio e settembre (leggi qui ) si è scatenata una polemica culminata in uno scontro istituzionale fra il Presidente della Repubblica Napolitano e l'ex premier Berlusconi, è ora nelle mani del nuovo inquilino di Palazzo Chigi. I numeri , tuttavia, dicono che in due mesi e mezzo di vita , gli uffici decentrati sono finiti sotto i riflet

Governo: 42 mesi di promesse mancate

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Dunque, Silvio Berlusconi ha deciso di resistere fino alla fine. Oggi pomeriggio il voto sul rendiconto dello Stato dirà quali sono i numeri sui quali può contare la maggioranza. Il voto sul rendiconto si ripete, dopo la bocciatura delle scorse settimane. Sarà il primo banco di prova per il Governo , chiamato poi ad altre prove importanti. Perchè mentre il rendiconto è un atto dovuto, i prossimi provvedimenti decreteranno la reale capacità del Governo di rispondere alle richieste e alle attese delle istituzioni comunitarie e mondiali, che chiedono passi concreti per la messa in sicurezza dei conti italiani . Oggi, intanto, L'Ikiesta ha voluto verificare cosa , dopo 42 mesi, ha realizzato l'esecutivo Berlusconi . Il programma elettorale del Pdl parlava chiaro: «Sette missioni per il futuro dell’Italia». Rilanciare lo sviluppo, sostenere la famiglia, più sicurezza e giustizia, il rilancio del Sud, Il federalismo fiscale e un piano straordinario di finanza pubblica. O

Scuola superiore: il cantiere fantasma

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Lavori in corso? A quanto pare NO. Il cantiere per la scuola superiore è ancora fermo, come testimoniano le foto scattate qualche giorno fa. Anzi, oltre ad essere fermo, nei giorni scorsi è successo un fatto incredibile: tutte le attrezzature che erano nel cantiere, anche se ferme, sono state portate via. Un modo per confermare che, per ora, il cantiere non va avanti? Lunedì sera, durante il consiglio comunale, è stata data una risposta che ci è parsa assolutamente inverosimile: le ruspe e le altre strutture sono state portate via, perchè in altri cantieri seguiti dalla Provincia sono avvenuti dei furti. E siccome l'assicurazione non paga per questo genere di furti, per sicurezza tutto è stato smontato e portato via. Ora, a voi sembra credibile che un cantiere sia montato e smontato ogni giorno, per evitare furti? A noi no! Ma la seconda parte della risposta è stata ancora più sorprendente: i lavori comunque riprenderanno a metà dicembre. Prima dovevano ripartire nei

La polizia è rimasta senza soldi

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I tagli del Governo hanno ridotto i fondi a disposizione della polizia ai minimi termini e i poliziotti rischiano di restare a piedi: tra auto che fanno il pieno col contagocce e i buoni per il carburante, da 20 euro, peraltro quasi introvabili, lavorare per assicurare la sicurezza ai cittadini è diventato davvero difficile. Qui il racconto di ciò che sta avvenendo, ad esempio, a Bologna. E qui il racconto che arriva da Arezzo, dove è già assoluta emergenza e si è rischiato di dover liberare arrestati anche pericolosi, per l’impossibilità di celebrare i processi con il rito direttissimo o di tenere le udienze di convalida. Quante parole urlate sulla sicurezza,  da parte del centrodestra al Governo! Parole smentite dai tagli, e dall'impossibilità di assicurare un servizio essenziale ai cittadini.

Il Governo soffoca i Comuni: ecco tutti i tagli a Brugherio

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Umberto Bossi ha deciso di salvare ancora una volta il "premier a tempo perso", obbligando la Lega a votare NO all'arresto di Marco Milanese. Lo ha fatto ieri sera, assicurando la sua volontà di proseguire nell'azione di Governo. Una scelta che certamente mette in estrema difficoltà i vertici della Lega con la loro base, che soffre per la mancanza di risultati e per la copertura che continuano a fornire sostegno al "sultano di Arcore" . E intanto le promesse della Lega sul federalismo e sui soldi che arriveranno ai Comuni sono ormai lettera morta, anche a causa delle manovre economiche votate dal Governo. Ieri ANCI Lombardia , l'associazione che riunisce tutti i Comuni lombardi, ha diffuso i dati dei tagli ai Comuni lombardi ( qui la tabella) previsti dalle diverse manovre economiche . Tra tagli ai trasferimenti e soldi che non potranno essere spesi per il patto di stabilità si parla di cifre molto alte per i Comuni lombardi, che incideran

Ponte sullo Stretto e Malpensa: due fallimenti. Due sprechi di soldi pubblici

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Clientele, disegni e quattrocento milioni già spesi. Del Ponte si parla dal 1969 . Ma finora non è stata messa neanche una pietra. Secondo la Corte dei Conti, tra il 1986 e il 2008, è costato poco più di 200 milioni di euro . In realtà, tra trivellazioni, progetti e personale la cifra totale dovrebbe arrivare al doppio. Eppure si continua a spendere senza risultati anche se tutti sono convinti che l'opera non si farà. Anche l'Unione Europea, a giugno, ne ha bocciato la realizzazione perché non la ritiene strategica per la viabilità. Repubblica dedica un interessante approfondimento sul tema ( qui ). "Faremo il secondo Consiglio dei Ministri a Malpensa". Parole di Roberto Maroni, nel 2008, all'insediamento del Governo Berlusconi. Quel Consiglio dei Ministri non si è mai tenuto. Intanto Air France e Alitalia - con la benedizione del governo Berlusconi - rifilano l'ennesimo colpo basso a Malpensa. A partire da fine ottobre, infatti, il vettore france

Ministro Gelmini: bocciata!

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Scuole che non hanno neanche le sedie per gli alunni (vedi qui il video di Repubblica , che racconta il caso di una scuola di Roma). E ancora : docenti che mancano , in particolare per il sostegno agli alunni con disabilità, personale amministrativo largamente carente , classi "pollaio", con il record di una quarta elementare a Milano con 56 alunni (!),  contributi "volontari" a carico delle famiglie , per sostenere l'attività ordinaria della scuola. Il Corriere di oggi racconta ( qui ) l'inizio della scuola in Italia. Siamo messi male, e peggioreremo ulteriormente, dato che Tremonti ha già previsto ulteriori tagli all'istruzione nei prossimi anni. Solo il Ministro Gelmini non se ne accorge , e oggi, in un'intervista alla Stampa ( qui ), attacca e si difende, sostenendo che "la mia non è solo la scuola dei tagli". E per difendersi si vanta dei dati Ocse, che premierebbero il suo lavoro. Peccato che , come riportato sempre sul

Ministeri a Monza: la farsa continua

Mentre il progetto di legge approvato ieri dal Consiglio dei Ministri prevede l'abolizione (forse...) delle Province, continua la farsa dei Ministeri alla Villa Reale, tanto voluti dalla Lega, ma assolutamente senza senso . Il PD di Monza e Brianza ha fatto, nei giorni scorsi, un sopralluogo alla Villa Reale. “ Davanti davanti alle sedi distaccate dei ministeri di Calderoli, Bossi e Tremonti, varati a luglio davanti a fotografi e tv di tutto il paese, si può solo protestare , come hanno già fatto i commercianti di Padova o oggi la Cisl: al momento, a parte qualche gentile funzionario, gli uffici non sono infatti ancora operativi ”. Queste le parole di Gigi Ponti , segretario provinciale brianzolo, di Pippo Civati , consigliere regionale e dei consiglieri provinciali Domenico Guerriero e Vittorio Pozzati. "C’è già stata la protesta della Cisl, preceduta qualche giorno fa da quella dei commercianti di Padova, che hanno dovuto fare marcia indietro perché non c’era nes

Le promesse non mantenute sui costi della politica

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Stamattina molti quotidiani ritornano sulla farsa della riduzione dei costi della politica, che ha visto mille e mille proclami da parte del Governo, salvo poi fare mille e mille passi indietro . Dall'abolizione delle Province (il lungo iter è iniziato ieri, ma si andranno a costituire comunque nuovi enti) alla riduzione del numero dei parlame ntari (la proposta è sparita), passando per le  incompatibilità e la  riduzione di indennità e vitalizi . Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella sul Corriere ( qui ) e Massimo Gramellini sulla Stampa ( qui ) ci raccontano con molta efficacia il fiume di dichiarazioni e promesse del Governo, che in realtà non ha prodotto nulla. Questo non è un post che vuole alimentare l'antipolitica. Ma è chiaro a tutti (forse non a chi ci Governa) che se si chiedono pesantissimi sacrifici agli italiani, occorre far precedere a questi sacrifici chiari segnali di riduzione di particolari privilegi. Altrimenti sì che vince l'antipolitica...

La calda estate della Lega Nord

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«Non è per domani, ma per dopodomani l'arrivo, della Padania: l'Italia, l'han capito tutti, che va giù» .  Così il Ministro (?) Umberto Bossi durante un comizio a Schio, nel vicentino. In questa frase del leader del Carroccio sono riassunti i vent'anni anni di Lega Nord , di un federalismo sempre urlato ma mai veramente attuato. Se anche il governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni non crede più al Carroccio, proclamando che «Il federalismo fiscale non esiste più» , si può dire che la Lega Nord ha fallito la propria missione. Umberto Bossi ha vissuto un'estate, diciamo, intensa. Nel comizio di Ferragosto a Ponte di Legno addirittura il leader della Lega Nord è arrivato ad apostrofare il collega - assente - Brunetta esclamando a proposito dell'impegno della Lega per evitare un ritocco delle pensioni nella manovra anticrisi appena approvata dal governo: "Non romperci i coglioni, nano di Venezia." Alle intemperanze di Bossi fa da c