Dalle buca delle lettere al cestino della spazzatura


Dovremmo provare a meravigliarci per la lettera che molti di noi stanno ricevendo nelle buche delle lettere in questi giorni?

Dovremmo indignarci perché quella lettera ha tutti gli estremi per essere definita pubblicità ingannevole? Perché ci racconta, urlandoci l'urgenza, che è pronto il nostro rimborso IMU, con tanto di fac-simile che spingerà qualcuno a recarsi alle Poste per ricevere la sua quota, per poi tornare a casa con le pive nel sacco, sentendosi nuovamente preso in giro? Perché questa lettera arriva nelle case di chi neanche ha pagato l'IMU, semplicemente perché già morto da qualche anno?

Dovremmo davvero?

Me lo chiedo, e mi chiedo quale utilità possa avere continuare ad indignarci per chi ha preso in giro da così tanto tempo la buona fede di molti, e che di certo non si crea problemi nell'illudere nuovamente.

Me lo chiedo perché l'indignazione, la rabbia con la quale ci recheremmo alle urne, resta spesso rinchiusa all'interno della stretta cerchia di chi è abituato ad indignarsi, perché ha fiutato già da tempo il senso di queste promesse. Mentre il Pdl, Berlusconi in prima persona, come ha avuto modo di dimostrare ampiamente durante questa campagna elettorale, parla al suo popolo, nella concezione che gli elettori siano rimasti bambini di 8 anni, come nel 1994,e che non abbiano intanto raggiunto la maggiore età.

Promette rimborso dell'IMU, posti di lavoro, tagli ai costi della politica. Illude, ancora una volta. Esisterà ancora qualcuno disposto a credere alle sue parole, ma ci aspettiamo (lo speriamo) che sia diventata una minoranza, e non delle più vaste.

Certo, avrebbe elevato il livello della campagna elettorale parlare delle idee sulla crescita e lo sviluppo, sui diritti, con interlocutori capaci di rispondere alle proposte del Partito Democratico con altrettante, e fattibili, proposte. Criticando anche. Senza lasciarsi appiattire sul tema demagogico delle tasse, che seppur importante, non cambia di una virgola lo stato dell'economia Italiana.

Sarebbe stato interessante capire, nello specifico in questo caso, il senso che abbia avuto il pagamento dell'IMU, quanto abbia inciso in maniera diversa sulle famiglie Italiane, a seconda del patrimonio a disposizione.

Provando a comprendere qualcosa, provo a snocciolare delle cifre.

L'Imu, sappiamo che prevede un'aliquota di base sulle abitazioni principali, pari al 4 per mille. Prevedeva detrazioni pari a 200 euro, maggiorate di 50 euro per ogni figlio a carico di età inferiore ai 26 anni. Il gettito prodotto nel 2012 dalla sua introduzione è stato di 4 miliardi di euro.

I contribuenti più ricchi, quelli cioè che hanno case con rendita catastale più elevata, hanno versato il 44,65% del totale del gettito. Una quota pari a 1,786 miliardi di €, secondo le aliquote effettive applicate dai singoli comuni. I contribuenti più poveri hanno versato il 5,08% dell'imposta. Una quota pari a 203 milioni di €.

Sembra chiaro che un rimborso dell'Imu sarebbe sicuramente un beneficio per le classi più abbienti, l'ennesimo regalo per chi ha meno subito gli effetti della crisi.

Sarebbe più interessante invece utilizzare quelle risorse per ridurre il carico fiscale sui redditi da lavoro e da impresa, con i benefici che questo potrebbe avere sull'occupazione e lo sviluppo. E ridurre sicuramente l'Imu per le fasce più deboli, innalzando a 500 € la detrazione sulla prima casa, rendendo più equa questa tassazione. Come il Partito Democratico propone da tempo, senza inseguire proposte populiste che da più parti sembrano scorgersi in questo momento.

Basterebbe, in definitiva, avere un atteggiamento più serio.
Non è più il tempo delle promesse.

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