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Visualizzazione dei post con l'etichetta berlusconi

Renzi mette le carte sul tavolo: "Non c'è tempo da perdere, partiamo!"

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Pian piano rientrano tutti dalle feste. La classe dirigente è tornata quest'oggi in Parlamento. Il segretario PD Matteo Renzi però non ha voluto perdere tempo, si è rimesso subito al lavoro ieri mattina inviando una lettera a tutti i segretari degli altri partiti illustrando tre idee del Partito Democratico sulla riforma della Legge elettorale: d oppio turno come i sindaci, modello spagnolo con premio di maggioranza e circoscrizioni piccole, rivisitazione della legge Mattarella con premio di maggioranza al posto del recupero proporzionale. Dopo l'annuncio via tweet, Renzi ha spiegato in una conferenza stampa che "adesso le carte sono sul tavolo, il due gennaio, se si vuole, in 1 5 giorni, un mese, si può chiudere. Il Pd ci sta. Con questo nuovo impegno togliamo qualche alibi a chi intende rinviare la discussione. Con il passaggio di oggi se davvero c’è volontà politica di chiudere, si chiude nel giro di qualche settimana ”. Da settimana prossima il PD sarà disponi

Decadenza

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No, non c'è nulla da festeggiare per la decadenza di Berlusconi. I calici alzati, i sorrisi soddisfatti sono arrivati troppo tardi, fuori tempo massimo, da risultare fin troppo telefonati. Dopo aver smantellato pezzo per pezzo la nostra democrazia, aver corrotto persone e costumi, manipolato coscienze, comprato corpi e portato in alto i peggiori, vederlo battuto così, senza essere riuscito a batterlo davvero alle elezioni è una vittoria da minimo sindacale, non quella che avrei preferito. Resta un vecchio satrapo di settanta e rotti anni, piagnucolante su un palchetto tra i suoi soldati, ripetendo frasi che tante volte gli abbiamo sentito ripetere, ed un ennesima volta senza avere alcun rispetto per le istituzioni, usando la storia a proprio piacimento per rileggerla secondo il proprio interesse. Ieri si è fatto soltanto un primo passo, ma no, non gioisco. Perché i danni collaterali che ha provocato sono ormai permanenti. E molto spesso siedono ancora su alcuni scranni

Alle 17 si inizia

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Altro che bookmaker .

Zanda: in Parlamento una nuova maggioranza, i trucchi di Berlusconi non contano.

La giornata di oggi al Senato si chiude con l'incredibile voto di fiducia di Forza Italia annunciato da Berlusconi nel suo breve e tentennante intervento. Con questo ultimo colpo di teatro, Berlusconi finisce per ratificare che il governo andrà avanti indipendentemente dalla sua ineluttabile decadenza da senatore. Ma se spera di tornare in gioco con questa mossa disperata, si sbaglia di grosso. Come detto chiaramente dal capogruppo del Partito Democratico al Senato Luigi Zanda, "in Parlamento oggi c'è una nuova maggioranza, perché furbate e trucchi non funzionano".  La scelta di Silvio Berlusconi di votare la fiducia «vuol nascondere una sconfitta politica netta e chiara davanti agli italiani». Così in aula Luigi Zanda, del Pd. «Negli ultime giorni abbiamo toccato con mano i rischi del personalismo in politica e della mancata attuazione dei principi di democrazia interna ai partiti», ha sottolineato Zanda, con «un piccolo gruppo di consiglieri fedeli che i

Ai nostri iscritti, ai nostri elettori

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Ci rivolgiamo ai nostri iscritti, ai nostri simpatizzanti, a tutti quei cittadini che hanno sempre guardato al Partito Democratico come a un punto di riferimento nel quadro della politica nazionale. La decisione del Popolo della Libertà di  far dimettere i propri ministri  e provocare così la crisi del Governo Letta dimostra ancora volta come il problema della politica non sia, come ci è stato raccontato per anni dagli autorevoli commentatori degli autorevoli giornali, il sistema dei Partiti e la sinistra incapace di superare l'antiberlusconismo, quanto piuttosto i partiti personali della Seconda Repubblica, che, ammazzando ogni forma di democrazia interna, sono prigionieri degli umori del proprio padrone; in particolare, si vede ancora una volta come a destra non esista un campo di interessi reali capaci di dialogare con le altre forze politiche nell'interesse del paese. Il generoso sforzo del nostro Partito di tentare un governo d'emergenza con il PDL, dopo c

Imu ai ricchi o aumento dell'Iva?

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Il PDL, ignorando ogni dato di realtà sui conti pubblici, si è impuntato su abolire l'Imu a tutti; dopo aver accettato, suo malgrado, di finanziare  l'istruzione pubblica  e di investire in  cultura , da sempre due settori che la coalizione berlusconiana ha trattato come bancomat, il PDL è riuscito purtroppo a ottenere l'abolizione dell'Imu per tutti. Ma la partita non è finita. Perché per far quadrare il bilancio (finanziare la cassa integrazione, le missioni all'estero e non sforare il 3% di deficit), a questo punto si rende necessario confermare l'aumento di un punto dell'Iva. Un aumento che colpisce tutti, indiscriminatamente. Il Partito Democratico vuole aprire su questo punto una riflessione, e lo fa tramite Stefano Fassina, già responsabile economia e lavoro del partito, e ora viceministro dell'Economia. I vostri conti dicono che non c`è proprio nessuno spazio per evitare l`aumento dell`Iva dal 1° di ottobre?  « Evitare l'incr

Un weekend a 5stelle...

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Gli ultimi giorni della settimana appena passata ci hanno fornito un ottimo campione di quello che è effettivamente beppe grillo e la sua formazione politica che si muove all'unisono seguendo i suoi dettami. Partiamo dalla legittima, ci mancherebbe,  richiesta di rispetto da parte di beppe.  Proprio lui, che ne ha sempre mostrato moltissimo di rispetto , non solo verso i suoi avversari, ma verso gli stessi cittadini italiani che non la pensano come lui e non votano i suoi seguaci. In particolare questa volta il megafono del movimento ce l'aveva con Laura Boldrini; la Presidente della Camera, rea questa volta di non si sa bene cosa, è stata definita, con eleganza e naturalmente rispetto ,   "oggetto del potere" , in linea con la consueta volgarità, alla quale 20 anni di berlusconismo ci hanno abituati, e della quale beppe è l'erede e la massima espressione.  Così risponde il capogruppo PD Roberto Speranza : "Così non colpisce solo la terza c

Le conclusioni di Gugliemo Epifani alla Festa Democratica nazionale (Genova)

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Quest'anno la Festa Nazionale del Partito Democratico non si è conclusa con il tradizionale comizio finale del Segretario, ma con una più sobria intervista di Guglielmo Epifani a Lucia Annunziata, davanti alla platea dei militanti, dei simpatizzanti e dei partecipanti alla festa. La Siria è stato l'argomento più affrontato , per la gravità della situazione:  "Il governo ha fatto una scelta giusta fin dal principio, dichiarandosi contrario all'intervento in Siria - ha detto in prima battuta Epifani - Oggi rispondere con bombardamenti e interventi militari aggraverebbe la situazione. Il rischio che corriamo è che si inneschi un incendio in tutta la regione , per gli interessi contrapposti che ci sono in quelle aeree, con ripercussioni sulla pace e sulla stabilità dell’intero Mediterraneo, nel quale, ricordiamo, siamo immersi fino in fondo.   Noi come Pd siamo contrari all’intervento militare, non per coprire certo il regime di Assad, ma perchè l'unica s

Dalle buca delle lettere al cestino della spazzatura

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Dovremmo provare a meravigliarci per la lettera che molti di noi stanno ricevendo nelle buche delle lettere in questi giorni? Dovremmo indignarci perché quella lettera ha tutti gli estremi per essere definita pubblicità ingannevole? Perché ci racconta, urlandoci l'urgenza, che è pronto il nostro rimborso IMU, con tanto di fac-simile che spingerà qualcuno a recarsi alle Poste per ricevere la sua quota, per poi tornare a casa con le pive nel sacco, sentendosi nuovamente preso in giro? Perché questa lettera arriva nelle case di chi neanche ha pagato l'IMU, semplicemente perché già morto da qualche anno? Dovremmo davvero? Me lo chiedo, e mi chiedo quale utilità possa avere continuare ad indignarci per chi ha preso in giro da così tanto tempo la buona fede di molti, e che di certo non si crea problemi nell'illudere nuovamente. Me lo chiedo perché l'indignazione, la rabbia con la quale ci recheremmo alle urne, resta spesso rinchiusa all'interno della stretta

Deve proprio tornare?

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Mentre attendiamo la riapertura dei mercati , per vedere come reagiranno agli eventi delle ultime ore , segnate dall'irresponsabilità del PdL , ancora una volta per difendere gli interessi di uno solo , che rischia di vanificare tutti gli sforzi e i sacrifici fatti in questo anno , lasciamo la parola, per un commento interessante sulla vicenda, a Luigi Lunari, grande autore teatrale, le cui commedie sono rappresentate in tutto il mondo. Luigi Lunari vive da tanti anni a Brugherio, e ha commentato così le vicende di questi giorni: L'Italia è a rotoli, e Berlusconi corre a salvarla! Mi fa piacere ricordare - dal mio profetico ELOGIO DELLA RECESSIONE - quanto Berlusconi stesso aveva dichiarato nel dicembre del 2008, in una intervista al Messaggero: Ora tutto dipende dal comportamento di ciascuno di noi, dalla scelta tra due strade: fare propria la canzone del catastrofismo che la sinistra canta ogni giorno, oppure essere positivi e pragmatici e, nei limiti del possibile

"Impossibile proseguire"

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Il colpo di scena arriva è arrivato ieri alle 21.30 Dopo due ore di colloquio con il Presidente Napolitano, Mario Monti ha annunciato la sua intenzione di dimettersi: "Impossibile proseguire dopo la sfiducia del Pdl" . A spiegare quello che è avvenuto è stato, pochi minuti dopo, una nota del Quirinale, che potete leggere integralmente qui . La sostanza è chiara: Monti vuole verificare che si approvi almeno la legge si stabilità ed il bilancio, per evitare che si vada in esercizio provvisorio. Subito dopo, però, "rilevato che la dichiarazione resa in Parlamento dal Segretario del PdL on. Angelino Alfano costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione" , Monti "non ritiene possibile l'ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le sue irrevocabili dimissioni". Un'accelerazione verso la crisi arrivata alla fine d

L'Europa in bilico

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Ieri, e ancora oggi, Spagna e Italia sotto pressione. Ma ormai in gioco non ci sono solo questioni economiche e tecniche. Il problema riguarda ormai l’esistenza dell’euro e dell’Europa , con l’opinione pubblica tedesca e dei paesi del Nord che non intendono mettere in campo una difesa comune. E nemmeno fare presto nell’apprestare le difese decise nella riunione del 29 giugno scorso a Bruxelles. In assenza di uno scudo anti spread funzionante, ormai tocca alla Banca centrale europea scendere in campo e intervenire contro la speculazione. “L’ultima ridotta di Francoforte” titola oggi significativamente Il Sole 24 Ore (a Francoforte c’è la sede della Banca centrale europea) un articolo di Adriana Cerretelli in prima pagina: “A la guerre comme à la guerre. Non c’è più tempo per trastullarsi facendo finta di nulla , per continuare a scherzare con il fuoco nell’illusione dell’invulnerabilità, per marciare solo al ritmo di diktat, dogmi, inviolabili regole ferree. Dopo due anni e mezzo

L'assemblea nazionale del Partito Democratico

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In programma oggi a Roma l'Assemblea Nazionale del partito Democratico. «Dalla parte dell'Italia, con responsabilità e fiducia», una riunione che forse acquisirà maggiore importanza di quanto si pensasse. Il Pd parlerà di alleanze ma non (non solo) nel senso stretto di accordi tra partiti. Mentre comincia a delinearsi quella che è stata chiamata «carta di intenti» Andrea Tognotti, per il quotidiano Europa, ha provato a descrivere quello che potrebbe accadere oggi, durante l'assemblea. Dalle parti del Nazareno il replay berlusconiano non ha suscitato particolare stupore . Bersani, ricordano i suoi collaboratori, ha sempre detto che lui è in campo, che ce lo troveremo ancora lì, che non si può pensare di non fare i conti con lui, che evidentemente ha lavorato molto per l'obiettivo della ennesima ricandidatura. Freddezza mista a scetticismo: e la barra non si sposta. Lo confermerà l'Assemblea nazionale che si tiene a Roma, «Dalla parte dell'Italia, con resp

L'hanno salvato loro

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Il voto di ieri alla Camera, che ha salvato il parlamentare del PdL Cosentino, dimostra alcune cose . La prima: la Lega Nord pura e dura è una commedia. La sostanza della Lega di Bossi e del gruppo dirigente che lo attornia ormai è il potere per il potere . A qualsiasi costo. Con qualsiasi compromesso. Per questo ieri la Lega Nord ha votato per la salvezza di Nicola Cosentino, plenipotenziario del Pdl in Campania e accusato dalla magistratura di essere il referente nazionale del Clan dei Casalesi. L’ex ministro Roberto Maroni ha votato sì all’arresto, ma è stato sconfitto. Pld e Lega Nord, più i radicali, ieri hanno dunque salvato Cosentino . Il Pd, l’Idv e il Terzo polo hanno votato a favore delle richieste della magistratura. E bisogna rivendicarlo, lottando contro l’onda dell’antipolitica che punta a coinvolge tutti. Ma c’è anche un altro dato rilevate, che non va sottovalutato e che forse l’intervento del governo di Mario Monti, l’importanza della manovra varata e di qu

Re Giorgio

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Re Giorgio. Il New York Times dedica oggi il suo ritratto del sabato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano , che il mese scorso "ha orchestrato uno dei più complessi trasferimenti politici dell'Italia del dopoguerra, " un garante chiave della stabilità politica in tempi instabili ". "Una performance tanto più impressionante - nota il quotidiano - dato che la presidenza italiana è largamente simbolica, senza poteri esecutivi", ma Napolitano "ha spinto questo ruolo fino ai limiti" diventando un "power broker". Il quotidiano racconta come Napolitano abbia "impiegato mesi nel preparare il terreno alla transizione", aiutato dalla sua forte popolarità. Napolitano "è emerso come l'anti Berlusconi", e accanto alla moglie Clio ha "incarnato un'Italia diversa, un'Italia di virtù civiche", scrive il New York Times. "Ora gli italiani guardano a Napolitano perché guidi la nave de

"Non ci interessa vincere sulle macerie"

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Ieri è stato il giorno della liberazione! Tutti, chi più chi meno, hanno portato un sassolino per arrivare a questo passaggio di importanza incalcolabile. Berlusconi è caduto in Parlamento, nel rispetto delle regole, ma dietro c'è la nostra forza, la forza reale del Pd, che non è il partito del "ghe pensi mi", ma un partito solido, democratico, che discute, e ha scelto compatto di appoggiare un governo di emergenza. Per due anni e mezzo abbiamo denunciato la gravità della situazione e non ci siamo mai accodati ai cori di omaggio alle fortune berlusconiane. Non ci interessava vincere sulle macerie.  Il battesimo vero del Pd avverrà proprio attraversando questa crisi, la più grave del dopoguerra. Mi aspetto che il governo Monti sia improntato a criteri di sobrietà , concentratissimo a risolvere i problemi degli italiani che vivono normalmente. Pierluigi Bersani, oggi, Repubblica ( qui ).

26 gennaio 1994 - 12 novembre 2011

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Oggi è il giorno che chiude un ventennio, uno dei tanti della nostra storia. E il pensiero va al momento in cui tutto cominciò. Era il 26 gennaio 1994, un mercoledì. Quando, alle cinque e mezzo del pomeriggio, il Tg4 di Emilio Fede trasmise in anteprima la videocassetta della Discesa In Campo. La mossa geniale fu di presentarsi alla Nazione non come un candidato agli esordi, ma come un presidente già in carica. La libreria finta, i fogli bianchi fra le mani (in realtà leggeva da un rullo), il collant sopra la cinepresa per scaldare l’immagine, la scrivania con gli argenti lucidati e le foto dei familiari girate a favore di telecamera, nemmeno un centimetro lasciato al caso o al buongusto. E poi il discorso, limato fino alla nausea per ottenere un senso rassicurante di vuoto : «Crediamo in un’Italia più prospera e serena, più moderna ed efficiente... Vi dico che possiamo, vi dico che dobbiamo costruire insieme, per noi e per i nostri figli, un nuovo miracolo italiano». Era la tele

Italia: oggi è allarme

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Quella di oggi è una giornata drammatica per l'Italia, dal punto di vista economico. La Borsa di Milano, cede il 4,1%, di gran lunga la peggiore tra le borse europee . E, cosa ancora più grave, non si ferma l'impennata dello spread Btp-Bund, volato sopra i 570 punti, con il rendimento dei Btp decennali superiore alla soglia del 7%. L'Eurozona ci chiede un'azione rapida e decisa costellata di misure concrete, interventi sulla spesa e riforme. Li vuoli subito e teme che ogni ritardo possa essere finale . I mercati non sono persuasi che la transizione politica sarà breve e che questa possa permettere all'Italia di fornire le risposte puntuali negoziate con l'Ue per il risanamento, misure necessarie per proteggere dal contagio e scongiurare il rischio bancarotta. Le Borse affondano di conseguenza nel mare dell'incertezza. I mercati esigono chiarezza e di chiarezza, anche in questo frangente che pure segna la fine di un'epoca, ce n'è poca. Quell

308

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L'Aula della Camera ha approvato il disegno di legge di rendiconto generale dello Stato per il 2010. I voti a favore sono stati 309, nessun contrario, un astenuto. I non votanti sono stati 321. Le opposizioni, presenti alla Camera, non hanno votato, per dimostrare che il Governo Berlusconi non ha più la maggioranza e non può più governare. Subito dopo il voto, a nome di tutta l'opposizione, il segretario del PD, Pierluigi Bersani, ha chiesto a Berlusconi di dimettersi. A questo punto, con ogni probabilità, Giorgio Napolitano convocherà Berlusconi al Quirinale. Oppure ci andrà lui senza aspettare una convocazione. Berlusconi ha due strade davanti: dimettersi, oppure forzare nuovamente e chiedere una fiducia alla Camera. ...post in aggiornamento... Aggiornamento 17.03: Ottima sintesi del Post : La Camera ha approvato il rendiconto finanziario 2010. L’opposizione si è astenuta, per permettere al provvedimento di passare e non compromettere la stabilita economica del pae

Governo: 42 mesi di promesse mancate

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Dunque, Silvio Berlusconi ha deciso di resistere fino alla fine. Oggi pomeriggio il voto sul rendiconto dello Stato dirà quali sono i numeri sui quali può contare la maggioranza. Il voto sul rendiconto si ripete, dopo la bocciatura delle scorse settimane. Sarà il primo banco di prova per il Governo , chiamato poi ad altre prove importanti. Perchè mentre il rendiconto è un atto dovuto, i prossimi provvedimenti decreteranno la reale capacità del Governo di rispondere alle richieste e alle attese delle istituzioni comunitarie e mondiali, che chiedono passi concreti per la messa in sicurezza dei conti italiani . Oggi, intanto, L'Ikiesta ha voluto verificare cosa , dopo 42 mesi, ha realizzato l'esecutivo Berlusconi . Il programma elettorale del Pdl parlava chiaro: «Sette missioni per il futuro dell’Italia». Rilanciare lo sviluppo, sostenere la famiglia, più sicurezza e giustizia, il rilancio del Sud, Il federalismo fiscale e un piano straordinario di finanza pubblica. O