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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

Piccolo tour del disastro nella pianura padana - Padania classics

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Centro commerciale Mega di Vimercate, 1 aprile 2017. (Filippo Minelli per Internazionale, Padania classics) Wu Ming 2, scrittore appartenente al collettivo Wu Ming ci racconta su Internazionale la visita partita da Milano per visitare alcuni epicentri del disastro psicourbanistico che affligge la “Piana”  Una cinquantina di fotografi e videomaker, giornalisti e architetti, critici d’arte e appassionati ha raccolto l’invito di Filippo Minelli ed Emanuele Galesi, che da sette anni catalogano e analizzano gli elementi costitutivi del paesaggio padano. I turisti calano dal torpedone armati di teleobiettivi e macchine fotografiche. Sciamano entusiasti nell’unica navata del centro commerciale Mega di Vimercate, si radunano sotto la cupola di metacrilato, studiano le iscrizioni alle pareti: il supermercato si definisce “controcorrente”, la parrucchiera è “ParrucChiara”. Mentre ammirano l’erba sintetica del presbiterio, una cliente li interpella, lo sguardo complice di chi ha c

È il tempo del Realismo

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Togliere la soglia del 5% senza avere né un sistema dei partiti solido, né altri strumenti di stabilizzazione del sistema parlamentare (vedere alla voce fiducia costruttiva) sarebbe come farsi una nuotata a dorso nella vasca degli squali. Mattia Zunino per l'Unità. Dobbiamo dircelo chiaramente. Piaccia o no, gli spazi politici per una legge maggioritaria sono finiti la notte del quattro dicembre. L’unica alternativa percorribile oggi è una legge proporzionale. E se proporzionale deve essere, che sia preso il modello migliore disponibile sul mercato: il modello tedesco. Un modello che afferma la centralità dei partiti senza far venire meno un rapporto di collegio tra moltissimi eletti e il proprio territorio. Ma che sia un tedesco vero, non italianizzato da emendamenti trappola. C’è infatti una linea del Piave che non va abbandonata per nessuna ragione ed è lo sbarramento al 5%. Non si tratta di una pretesa vendicativa per tenere fuori qualcuno dal prossimo parlamento, forti d

Il governo spinge sul riordino del gioco pubblico.

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Ce lo racconta Stefano Minnucci su l'Unità.tv Il governo accelera sul riordino del settore dei giochi.  Il sottosegretario all’Economia  Pier Paolo Baretta  ha presentato un emendamento alla “manovrina” di assestamento dei conti pubblici anticipando di circa un anno e mezzo il taglio del 34% delle slot machine. Nonostante la riduzione dell’offerta rappresenti uno dei pilastri della riforma del gioco pubblico, l’appuntamento cruciale per la riforma è previsto comunque per oggi, durante la  Conferenza unificata  – luogo di discussione tra Stato ed enti locali. Con un’intesa tra le due parti, infatti, si potrà finalmente mettere in pratica l’intera riforma, che tra gli altri punti prevede il dimezzamento dei punti gioco in tre anni; l’introduzione della tessera sanitaria come condizione per giocare; fasce di interruzione del gioco durante il giorno; introduzione delle distanze da luoghi sensibili. Tutti punti discussi in questi mesi con gli amministratori locali. “Mi augu

Il Coraggio delle scelte è più forte delle minacce.

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I Comuni di Città Metropolitana hanno firmato il protocollo per l'accoglienza diffusa dei migranti sul territorio, modello che resta "aperto" per raccogliere altre firme dopo le 76 già arrivate da parte di sindaci disposti ad accogliere 5065 profughi, oltre 500 in più rispetto ad oggi. Il tasso stabilito dal Viminale è di 3 profughi ogni mille abitanti. Il ministro dell'Interno Marco Minniti  ha sottoscritto un accordo con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il prefetto Luciana Lamorgese e 76 primi cittadini  disponibili ad accogliere i migranti in strutture sui loro territori, col sostegno del terzo settore e del volontariato, con un sistema di convenzione pagato dallo Stato. Succede subito dopo che alcuni Sindaci (soprattutto donne) ricevano minacce sui social network, tra cui l'augurio di essere stuprate. Questi Sindaci, e noi con loro, non molliamo.Ci vediamo Sabato 27 Maggio ore 15 in piazza della Resistenza, Sesto San Giovanni. Concludi

Guida alle elezioni amministrative 2017

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L’11 giugno si rinnoveranno le amministrazioni comunali di 1021 comuni. Ecco le sfide dei 25 comuni capoluogo. Leggiamo dal sito de L'Unità. L’11 giugno (ballottaggio il 25 giugno)  in Italia si voterà per rinnovare le amministrazioni comunali di 1021 comuni, dei quali 153  superiori ai 15.000 abitanti e 25 capoluoghi di provincia. Quella dell’11 giugno sarà una tornata elettorale interessante, nel quale si rinnoveranno le amministrazioni di importanti città. Sarà l’ultimo test nazionale prima delle elezioni politiche, anche se è sempre difficile, e spesso fuorviante, avere indicazioni dalle amministrative sulla politica nazionale. Si voterà in 4 comuni capoluogo di regione  (Catanzaro, Genova, L’Aquila e Palermo)  e in 21 comuni capoluogo di provincia  (Alessandria, Asti, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Trapani e Verona). Sabato 13 maggio sono scaduti i termini

I luoghi delle stragi nazifasciste. Un Atlante per capire e ricordare

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Il 25 aprile è passato ma non è un buon motivo per non continuare a tenerne viva la memoria. E non è modo migliore per ricordarlo che approcciarsi a quegli eventi attraverso gli strumenti della storia. Come fa il libro curato da  Gianluca Fulvetti e Paolo Pezzino “Zone di guerra, geografie di sangue. L’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943 – 1945)” edito da Il Mulino. Il testo è una narrazione scientifica e rigorosa, divisa per fasi, zone geografiche, temi di riflessione generali, delle varie violenze e stragi, ad opera dei nazifascisti, che  avvennero nel nostro paese. Come scrive Carlo Gentile nel suo saggio dal titolo “I tedeschi a la guerra ai civili in Italia”, che assieme ad altri compone il volume, “in nessun altro paese occidentale si verificarono violenze paragonabili a quelle commesse in Italia dalle truppe di occupazione. Per questo possiamo ben dire che il carattere particolare della guerra condotta dalle forze armate del Terzo Reich in Italia abb

Eurozona e migranti. Ecco come andata la cena tra Gentiloni e Macron

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Dopo la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, il presidente francese  Emmanuel Macron ha incontrato ieri sera all’Eliseo il premier italiano Paolo Gentiloni   per una cena di lavoro in vista del prossimo G7 di Taormina. Sul tavolo i temi principali che verranno affrontati nel corso del summit, come immigrazione, sicurezza, crescita e commercio internazionale. All’inizio del suo intervento durante il punto stampa congiunto, Macron ha rivolto “un pensiero al poliziotto e al militare feriti giovedì alla stazione di Milano”.  Il presidente francese ha poi evocato la gestione della crisi migratoria ricordando che non è stato ascoltato “il grido di allarme lanciato dall’Italia”  in questi ultimi anni e che per questo sarà necessario andare avanti per una vera riforma del diritto d’asilo e delle regole comuni per proteggere gli Stati più sottoposti alle pressioni migratorie”. Durante la loro cena di lavoro all’Eliseo Paolo Gentiloni ed

Pd e Millennials, un rapporto tutto (o quasi) da ricostruire

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Ce ne parla Antonio Ferrante su L'Unità.tv Uno dei primi elementi che risaltano dall’analisi del voto delle primarie è stata l’elevata età media dei tanti elettori che si sono recati ai gazebo, dato che sembra purtroppo confermare il progressivo avvicinamento delle fasce più basse d’età  verso i populismi, se non, addirittura, verso i movimenti estremisti. Primo punto per ripartire, quindi, deve essere quello di  tornare a parlare ai ragazzi, immedesimandosi nei loro problemi  e soddisfacendo quelle esigenze di formazione, partecipazione e condivisione che permettano di formare classi dirigenti in grado di affrontare ogni sfida in qualunque tempo, dopo aver constatato l’insuccesso dei vari bonus offerti dal governo (che dei ragazzi hanno incoraggiato, come effetto collaterale, l’astuzia, se si pensa ai tanti che li hanno messi in vendita sul web) come anche delle varie campagne social. Il  tema del rilancio del dialogo tra giovani e Pd è stato oggetto della prima relazio

Perché quest’anno, per l’Italia, la Giornata internazionale contro l’omofobia è speciale

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Ad un anno dall’approvazione della legge Cirinnà l’Italia avanza nella classifica internazionale per la tutela dei diritti delle persone omosessuali, trans, bisex e intersessuali, ma c’è ancora molto da fare   Il 17 maggio si è celebrata la   Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.   La prima volta è stato nel 2004, a 14 anni dalla decisione – nel 1990 – di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità. Quest’anno, però, per l’Italia la celebrazione ha un significato speciale. Perché arriva  ad un anno dall’approvazione della legge Cirinnà sulle unioni civili  – era l’11 maggio 2016 – e perché porta il Bel Paese a fare  un bel balzo in avanti  nella classifica internazionale per la tutela dei diritti delle persone omosessuali, trans, bisex e intersessuali. Precisamente si tratta di un aumento di 7 punti dell’indice “Rainbow”,

La nuova legge sul cyberbullismo

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La nuova legge contro il cyberbullismo. Ce la racconta Il Post. In Italia non esisteva una legge di questo tipo, nonostante da diversi anni il Telefono Azzurro – la più importante ONLUS italiana che si occupa di minori – facesse parte di un progetto europeo di sensibilizzazione sul tema. La legge proposta da Ferrara ha avuto un percorso piuttosto tortuoso: proposta al Senato, in seconda lettura alla Camera era stata praticamente stravolta – generando le proteste della stessa Ferrara e di diversi esperti di cose online, compreso Massimo Mantellini – ed era diventata una più generica legge contro il bullismo. Il Partito Democratico ha poi deciso di riproporla nel suo impianto originale al Senato, che a gennaio l’ha approvata quasi all’unanimità ponendo le basi per l’approvazione definitiva di oggi. Nella relazione in cui ha presentato il disegno di legge in questione, il senatore del PD Francesco Palermo aveva spiegato che per i reati di bullismo in generale «c’è già la sanzione

De Bortoli, Boschi e il linciaggio in seguito ad accuse indimostrate

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Per chi crede nello stato di diritto e nei principi custoditi nella nostra Costituzione stringersi attorno a Maria Eena Boschi non è legittimo, è doveroso. Era già barbarico e paurosamente premoderno chiedere le dimissioni di chicchessia semplicemente perché indagato, in barba ai principi di separazione dei poteri e di presunzione di non colpevolezza – in altri termini, in barba alla nostra Costituzione: sono venuti giù sindaci (da ultimo Ignazio Marino), ministri (da ultima Federica Guidi), e perfino governi in seguito a inchieste poi risoltesi in una bolla di sapone o giù di lì. Ora siamo giunti a chiedere le dimissioni di un sottosegretario in seguito all’estratto di un libro – nella fattispecie dell’ormai arcinoto estratto di “Poteri Forti (o quasi)” (La Nave di Teseo), a firma di Ferruccio de Bortoli, nel quale questi scrive che nel 2015 Maria Elena Boschi chiese all’allora amministratore delegato di Unicredit “di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria”. L’acc

Sondaggi, ipotesi sulla crescita Pd e sul calo M5S

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La sintesi di quello che sta avvenendo negli orientamenti elettorali degli italiani l’ha fornita  Ilvo Diamanti  su Repubblica: “Secondo le stime di  Demos  il Pd ha superato di nuovo il M5S. Di poco. Un punto solamente. Sufficiente però a cambiare le gerarchie elettorali”. Diremmo noi che cambia il quadro “psicologico”, liberando il Pd – che si era visto scavalcato da un M5S che pareva inscalfibile – dalla grande paura seguita alla sconfitta referendaria del 4 dicembre. I motivi della ripresa del Pd sono a nostro avviso quattro. 1. Il “combinato disposto” ritorno di Renzi-scissione dell’ala dura-accettazione del risultato delle primarie da parte di Orlando e Emiliano risponde a quello che militanti e elettori del Pd vogliono: saldezza di leadership e meno conflittualità interna. 2. La scissione, dopo un primo momento, è stata assorbita. Mdp, secondo i sondaggi, è sul 3-4%: non pochissimo ma neppure quello che una nuova forza politica, col suo carico di novità, può portar

I “millennials” di Renzi

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Chi sono e cosa pensano i "quasi" under 30 che il PD ha messo nella sua Direzione nazionale per riconquistare i voti dei giovani. Ce lo racconta il Post. «All’inizio pensavo fosse uno scherzo», racconta al Post Mirko Boschetti, uno studente di giurisprudenza di 22 anni, appena nominato alla Direziona nazionale del PD, uno degli organi più importanti del partito. Domenica scorsa, stava studiando diritto civile nell’appartamento di Milano che condivide con un altro studente, quando poco dopo le 17 il suo telefono ha iniziato a suonare freneticamente. Pochi istanti prima, a Roma, dove era in corso l’assemblea del partito, il presidente Matteo Orfini aveva appena letto la lista dei venti “millennials”, un gruppo di giovani under 35 che Matteo Renzi ha nominato alla Direzione nazionale del partito. Tra i nomi letti da Orfini c’era anche quello di Boschetti. L’iniziativa di Renzi è arrivata a sorpresa, domenica 6 maggio, nel corso dell’Assemblea nazionale che lo ha proclamato n

Renzi e Macron, due leader per rifondare il progressismo europeo

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E’ lecito ricominciare a credere al sogno che la generazione di Macron aveva condiviso con quelle precedenti, è lecito tornare a sperare che l’Europa sia possibile. Ce lo racconta Paolo Bonari sull' Unità. Il trionfo di Emmanuel Macron e le sue proporzioni sono una buona notizia per i progressisti europei, e lo è altrettanto l’affermazione netta di Matteo Renzi nelle primarie del Partito Democratico: a volte, per invertire il corso, la direzione della storia, bastano la fierezza delle proprie posizioni e un po’ di quella sconsideratezza che è servita a Macron per abbandonare il proprio campo e per fondare qualcosa di nuovo, En Marche! Adesso, tutti quelli che hanno accusato Macron di avere tradito la propria appartenenza socialista, di essersi gettato in un progetto moderato o neo-centrista, dovrebbero andare a ringraziare questo ragazzone dallo sguardo un po’ elettrico che ha salvato il proprio Paese da un’avventura reazionaria, evitando che le chiavi dell’Eliseo venissero con

Maternità, malattia e riposi. La rivoluzione delle partite Iva

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Domani arriva “l’altro” Jobs Act: c’è pure il diritto a disconnettersi dal web. Lo racconta Andrea Rossi su La Stampa . La tradizione racconta che Sant’Agostino sia stato il primo free lance della storia, almeno in Occidente. Insegnante privato al servizio dei patrizi romani, stufo di non essere pagato regolarmente, accettò un posto di lavoro «a tempo indeterminato» dal vescovo di Milano, che lo assunse garantendogli la possibilità di studiare e insegnare al riparo delle incertezze economiche. Mille e seicento anni dopo l’Italia è a un passo dal primo statuto delle partite Iva. Dopo tre anni di ping pong tra Camera e Senato, due governi e un’infinità di modifiche e limature domani il Senato darà il via libera definitivo al Jobs Act degli autonomi, una legge che riconosce maternità, malattia, e altre forme di tutela a due milioni e mezzo di lavoratori spesso non iscritti ad alcun albo e senza rappresentanza sindacale. Un popolo a metà tra l’indipendenza economica e quella prof
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Nessuna novità sulla legge elettorale, anche per questo Gentiloni va avanti. Mario Lavia, dal sito unità.tv ci racconta l'assemblea nazionale del Pd. Meno assertivo del solito, un pochino meno polemico, consapevole dei limiti del Pd che lo ha richiamato alla guida (ove mai l’avesse realmente abbandonata) alla Assemblea nazionale di oggi si è visto un Renzi bifronte: molto “coperto” sulla prospettiva politica, molto “aperto” all’idea di un nuovo partito-comunità. Già: web, circoli, volontariato, società. Persino la (bella) proposta delle “magliette gialle” domenica per ripulire Roma. E le tre parole-chiave gettate nel dibattito pubblico sfidando le sicure ironie di social e politicanti: lavoro, casa, mamma. Pensieri e parole che entrano poco nei discorsi dei leader politici. Ma Renzi ci crede, a questa riconversione sociale del Pd. Accetta la sfida dei grillini sulla Rete, appare insoddisfatto di come funziona il partito, ma non è chiarissimo (a parte la piattaforma Bob) cosa a