Il governo spinge sul riordino del gioco pubblico.
Ce lo racconta Stefano Minnucci su l'Unità.tv
Il governo accelera sul riordino del settore dei giochi. Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha presentato un emendamento alla “manovrina” di assestamento dei conti pubblici anticipando di circa un anno e mezzo il taglio del 34% delle slot machine.
Nonostante la riduzione dell’offerta rappresenti uno dei pilastri della riforma del gioco pubblico, l’appuntamento cruciale per la riforma è previsto comunque per oggi, durante la Conferenza unificata – luogo di discussione tra Stato ed enti locali.
Con un’intesa tra le due parti, infatti, si potrà finalmente mettere in pratica l’intera riforma, che tra gli altri punti prevede il dimezzamento dei punti gioco in tre anni; l’introduzione della tessera sanitaria come condizione per giocare; fasce di interruzione del gioco durante il giorno; introduzione delle distanze da luoghi sensibili. Tutti punti discussi in questi mesi con gli amministratori locali.
“Mi auguro che ci sia una valutazione complessiva da parte delle Regioni e degli Enti locali”, è l’aspettativa dell’autore della riforma Pier Paolo Baretta. “Quella di domani – sottolinea a Unità.Tv il sottosegretario con delega ai giochi – è un’occasione da non perdere per avviare una vera linea di controllo della ludopatia e ristabilire così una condizione di normalità del gioco”.
La questione è controversa perché se da un lato le cosiddette macchinette generano importanti entrate per lo Stato, dall’altro alimentano una patologia che ogni anno colpisce più di 800mila persone, la ludopatia, diventata ormai una vera e propria emergenza sociale. “Per questo è diventata urgente e necessaria la riduzione della quantità di macchinette”, evidenzia Baretta. Ma è anche giusto farlo con equilibrio, fa notare l’esponente del governo, perché eliminarle del tutto farebbe emergere molta più illegalità di quella che inevitabilmente già esiste, alimentando di fatto la criminalità organizzata che, nell’azzardo, interviene eccome. Riduzione dell’offerta con equilibrio, dunque, (il 34% in meno) con l’emendamento presentato ieri, e dimezzamento dei punti di gioco (da circa 98.600 a circa 50mila), con il resto della riforma.
L’intesa di domani, vista la lunga discussione che c’è stata nei mesi scorsi, per il sottosegretario rappresenta al tempo stesso un punto di arrivo che permetterà di concretizzare quel percorso, e un punto di partenza per cominciare a lavorare sugli altri giochi, come l’online, cercando finalmente di mettere ordine alle pubblicità sulle quali, fa notare Baretta, “è davvero necessario fare passi in avanti”.
I nodi della Conferenza Unificata
Sono due in particolare i punti della riforma su cui si è discusso maggiormente negli ultimi mesi: la questione delle distanze minime dai luoghi sensibili (scuole, luoghi di culto), e l’introduzione di fasce orarie durante le quali interrompere il gioco nel corso della giornata. Lo stallo dell’intesa era legato proprio su questi due aspetti.
A inizio aprile è arrivata l’accelerazione da parte del governo con l’intenzione di inserire a oltranza il tema del riordino del settore giochi come punto dell’ordine della Conferenza unificata: una stretta per giungere alla sottoscrizione dell’accordo nel più breve tempo possibile. Lo scorso 3 maggio si è tenuto poi un tavolo tecnico tra Enti locali e governo per definire i termini dell’intesa e il giorno seguente, giovedì 4 maggio, il sottosegretario Baretta ha presentato in Conferenza unificata la nuova bozza di riforma, che di fatto accoglie le richieste di Comuni e Regioni. Ieri infine è stato presentato l’emendamento che prevede la riduzione delle slot.
L’ultimo scoglio da superare dovrebbe essere dunque l’incontro di domani: un ok degli Enti locali darebbe finalmente il via libera definitivo alla riforma che, attraverso un decreto ministeriale, potrebbe diventare operativa già entro il prossimo agosto.