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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

"Cosa non dovevamo vedere oltre il blocco della polizia croata"

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A cura degli Europarlamentari del PD, Pietro Bartolo, Brando Benifei, Pierfrancesco Majorino, Alessandra Moretti E così, la polizia croata l’abbiamo sperimentata anche noi, in modo fermo ma, riflettiamo, sicuramente più cortese di quanto capiti a uomini, donne e bambini intrappolati in quello che chiamano  “ T he game ”, il gioco crudele che costringe i migranti ad attendere la notte per cercare di attraversare la linea ambigua che fa da confine fra l’Unione Europea e la Bosnia. Coloro che riescono a passare in Europa sperano di poter chiedere lo status di rifugiati o di richiedenti asilo. Coloro non riescono a passare vengono respinti a decine di chilometri dal confine, in mezzo alla neve, spesso senza più cellulare né denaro, di cui subiscono il sequestro immotivato e illegale. Siamo quattro Eurodeputati italiani in missione sulla rotta balcanica. Vogliamo vedere con i nostri occhi. Il bosco è quasi più difficile da monitorare del mare. Ieri a Zagabria, nell’unico centro di permanenz

Migranti nei Balcani, delegazione di Eurodeputati PD bloccata da polizia croata

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Erano arrivati sul confine tra Bosnia e Croazia per osservare le operazioni anti-immigrazione della polizia croata. Ma per la prima volta nella storia dell’Unione Europea quattro Europarlamentari sono stati respinti senza troppi complimenti dalla polizia. Sono stati momenti di alta tensione quelli  nella foresta di Bojna, in territorio croato , dove il vicepresidente della Commissione diritti civili dell’UE,  Pietro Bartolo,  è stato inseguito con altri tre colleghi del gruppo dei Socialisti & Democratici per impedire che potessero raggiungere il posto di controllo, dove abitualmente migranti e richiedenti asilo vengono ricacciati indietro. Il sentiero attraversato da “Avvenire” alcune settimane fa era stato bloccato da diversi furgoni della polizia e da una ventina di agenti di confine. Dopo un lungo e inutile negoziato, passato attraverso l’ambasciatore della Croazia in Italia, Pietro Bartolo, seguito da  Alessandra Moretti, Pier Francesco Majorino e dal capodelegazione Brando Be

Orlando: "Ripartire dal Governo Conte"

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Siamo nel pieno di una pandemia, di una crisi economica e sociale che ha colpito tutti. In questo momento, di tutto si avvertiva il bisogno meno che di una crisi di governo che getta il Paese in uno stato di ulteriore incertezza. Adesso siamo in una situazione difficile che sta affrontando, nella sua saggezza, il Capo dello Stato. Noi daremo il nostro contributo e abbiamo detto che ripartiamo dall’esperienza di Giuseppe Conte. Non siamo fan delle singole persone, né ciech i rispetto ai limiti dimostrati da quest’esperienza di governo. Ma sappiamo che qualsiasi soluzione sarà o più fragile, o semplicemente non esiste. Poco più di due anni fa la maggior parte del Parlamento esprimeva posizioni fortemente anti europee. Abbiamo giocato bene la partita, conquistato con questo governo le risorse per affrontare la crisi e la ricostruzione, l’Europa ha risposto bene e oggi in Parlamento ci sono le condizioni per costruire una maggioranza europeista. E questo è un grande merito del lavoro del P

Il grande riequilibrio: come il reshoring riscrive le strade della crescita

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Con il Covid-19, dopo un ventennio di delocalizzazioni, le industrie nazionali decidono di rientrare in casa. Una recente ricerca della McKensey parla di “grande riequilibrio”: entro il 2025 il 25% delle esportazioni mondiali potrebbero essere interessate dal fenomeno del  reshoring , ovvero dalla ri-localizzazione delle attività produttive trasferite precedentemente all’estero. Parliamo di un valore di 4.500 miliardi di dollari. Il  reshoring  è l’opposto dell’ offshoring,  indicando il rientro dell’industria trasferita fuori dai confini nazionali, specialmente in paesi asiatici, come la Cina o il Vietnam e dell’Est-Europa, come la Romania o la Serbia. Il fenomeno investe principalmente le catene di fornitura lunghe, molto distanti dalle imprese delocalizzanti e non quelle corte, tra paesi limitrofi. Queste ultime al contrario si rafforzano, come sta avvenendo tra alcuni Paesi europei. Le imprese fanno marcia indietro per rientrare nella propria nazione di appartenenza ( back reshorin

Regione Lombardia: bugie ed errori

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Per 54 volte l'Istituto Superiore di Sanità ha avvisato Regione Lombardia, su incompletezze e incongruenze, a proposito dei dati forniti utili al calcolo RT. Addirittura l'ISS lamenta una percentuale di casi incompleti per la sintomatologia pari al 50%, a fronte della media nazionale del 2,5%. Ecco come erano i "dati corretti" inviati a Roma da Fontana. La confusione, l'approssimazione e l'incompetenza della gestione leghista stanno portando la Lombardia allo sbando, ma la Lega continua a inscenare polemiche: per  togliere dell'imbarazzo Fontana compra pubblicità ingannevole sui quotidiani. Lo scopo? Ricostruire le dinamiche che hanno portato Regione Lombardia a finire in zona rossa. Il risultato? Fake news a pagamento. La storia ormai la conoscono tutti: Fontana disse la prima settimana di gennaio che i dati erano brutti e chiuse in autonomia le scuole superiori, ben prima che il Gover no decretasse la zona rossa, che dava per scontata. I numeri sbagliati

La post-verità al tramonto? Segnali dall'America di Biden

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Se si confrontano il discorso di insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump di quattro anni fa e quello di Joe Biden del 20 gennaio scorso risulta evidente una differenza di stile comunicativo che denota non solo la distanza tra i due personaggi, ma anche il cambio d’epoca che stiamo attraversando – dato che, con tutto il suo portato di fragilità e dolore, la pandemia ha messo in scacco ogni prosopopea trionfalistica. Ecco perché, se ieri Trump, fedele al proprio personaggio, poteva permettersi affermazioni del tipo «questo scempio ( carnage)  americano deve interrompersi e si interromperà in questo preciso istante», oppure «stiamo per imporre un nuovo ordine che verrà udito in ogni città, in ogni capitale straniera e in ogni aula del potere», contrapponendo il popolo (la parola più ricorrente nel suo discorso) al sistema, Biden appare oggi molto più consapevole della difficoltà della situazione («la battaglia è perenne e la vittoria non è mai assicurata») e della necessità di ricuc

"Il Paese ha bisogno di risposte. Servono responsabilità, visione e qualità"

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Il testo della relazione introduttiva del Segretario nazionale del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, alla Direzione nazionale del PD del 27 gennaio 2021 Nella riunione del nostro gruppo al Senato di lunedì 11 mi è capitato tra le altre cose di dire: “Siamo in un passaggio strettissimo della storia democratica del nostro Paese”. Gli eventi che sono seguiti confermano questa lettura e ora siamo di nuovo chiamati a fare scelte importanti per il futuro della Repubblica. Tento di riassumere. Nei mesi scorsi insieme al sostegno leale e convinto all’attività di Governo abbiamo insieme deciso di promuovere un confronto all’interno della maggioranza per un rilancio politico e programmatico della sua azione. In un momento drammatico della vita del Paese abbiamo rilanciato l’impegno di Governo chiamando tutti all’esigenza di un salto di qualità. Questo processo è stato interrotto dall’annuncio delle dimissioni delle ministre di Italia Viva e l’irresponsabile apertura di una crisi di Governo

La sostenibilità come nuovo paradigma

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Fra la metà degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 si fa strada l’idea che l’autorealizzazione sia la panacea di tutti i mali e che per raggiungerla è lecito ogni mezzo. È la nascita del cosiddetto ‘modello neoliberista’ di cui Ronald Reagan e Margareth Thatcher sono i più illustri rappresentanti.  Smantellamento del  welfare state , nessun intervento dello Stato nell’economia, esasperazione della libertà di scelta individuale; l’idea che per funzionare, l’economia avanzata doveva fare a meno dei valori tradizionali, visti come freno ed ostacolo allo sviluppo della persona e del profitto individuale e collettivo. Alla fine degli anni ’90 sulla scena mondiale fa comparsa quella che siamo soliti chiamare  “Terza Via” di Clinton e Blair.  Quella che fu presentata come una vera e propria rivoluzione economica e culturale altro non era che  la reinterpretazione in chiave riformista dei valori neoliberisti.  L’idea che la globalizzazione delle merci, dei capitali e degli individui si potev

Nel nome di chi è venuto prima, nell’amore per chi verrà dopo

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Perseguitati, deportati, marchiati. Torturati, violentati, usati come cavie. Fucilati, sbranati vivi dai cani, rinchiusi nelle camere a gas. Questo è quello accadde, meno di un secolo fa. Questo è quello che ebrei, omosessuali, rom, slavi, persone con disabilità, Testimoni di Geova, pentecostali e oppositori politici subirono per la sola colpa di esser nati. Questo è quello che, tutte e tutti, abbiamo il dovere di ricordare. Ascoltando le testimonianze di chi è sopravvissuto e facendo, in futuro, delle nostre voci la loro voce. Praticando memoria, certo. Ma soprattutto praticando umanità, solidarietà e giustizia nel nostro agire quotidiano. Donne e uomini, giovani e anziani, persino bambini e neonati. Alcuni di questi erano nostri connazionali. Lo era Sergio De Simone, a cui, per esperimento, furono inoculati i bacilli della tubercolosi. Gli furono asportati i linfonodi per analizzare un'eventuale risposta degli anticorpi e, quando tutto risultò inutile, fu impiccato con i ganci ch

I lombardi si meritano di meglio

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"Il ricalcolo ce lo ha chiesto la Regione Lombardia"  Lo dice a la Repubblica Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità: è stato Marco Trivelli, il direttore generale dell'assessorato al Welfare di Regione Lombardia, a scrivere a Brusaferro per chiedere la revisione. Commenta così la situazione il Segretario regionale,  Vinicio Peluffo "Sulla zona rossa e l’invio dei dati all’Istituto Superiore di Sanità Fontana e Moratti hanno mentito in modo spudorato. È l'ennesima brutta pagina della gestione Fontana, che ha reso ancora più evidenti le falle di un sistema che ha portato Regione Lombardia a un pericoloso declino. Matteo Salvini ha dichiarato che i cittadini lombardi sono rimasti chiusi in casa a causa di dati e valutazioni sbagliate del Governo, definendolo un sequestro di massa. Ma oggi è chiaro che l’errore è stato della Regione, che ha inviato dati sbagliati o incompleti che ha dovuto poi rettificare. L’indice RT è infatti crollato da 1

Recovery Plan: Rivoluzione Verde

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Con i fondi del Recovery Plan, non possiamo limitarci a tornare all'Italia del passato. Proprio per questo, la Rivoluzione Verde e la transizione ecologica rappresentano uno dei capitoli a cui il Partito Democratico ha dedicato maggiori attenzioni, destinando ben 68,9 miliardi. Fondi che consentiranno di favorire l'impresa verde e l'economia circolare, di dare un nuovo impulso allo sviluppo dell'energia rinnovabile e della mobilità sostenibile, di proseguire con la decarbonizzazione dell'ex Ilva di Taranto e di proteggere il nostro territorio contrastando il dissesto idrogeologico. Non può esserci alcuno sviluppo senza sostenibilità ambientale.

Tre scenari per una crisi

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di Eugenio Fatigante, da Avvenire Il dado è tratto. La crisi più pazza, in piena pandemia, segna una svolta. Con le dimissioni di Conte si pone fine all’ennesimo paradosso delle ultime due settimane: mentre, fino a prima del ritiro della delegazione governativa di IV, si rifiutava l’idea della crisi sostenendo con forza che "non c’era un giorno da perdere", dal 13 gennaio lo stesso premier Conte ha cominciato per primo a "perdere" giorni nel tentativo (risultato vano) di reclutare nuovi alleati e tenere in vita l’attuale governo. E assieme a lui lo hanno fatto anche gli altri attori della crisi, fra editti vari (della serie «mai più assieme a Renzi») proclamati e repentinamente ritirati, nel classico festival dell’incoerenza della politica nostrana. Con le dimissioni di Conte, Renzi strappa un punto in una partita che, però, si annuncia ancora lunga, mentre sarebbe interesse del Paese chiuderla in pochi giorni  (c'è un quinto "decreto aiuti" da condurr

L’errore di Regione sui dati: ecco come è andata

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La ricostruzione di  Pietro Bussolati , Consigliere Regionale Qualche giorno fa i Sindaci di Peschiera, Cesano Boscone, Segrate, Vittuone e altri comuni avevano denunciato gravi errori e dati sballati nel sistema informatico di Regione Lombardia sui contagi, con i numeri dei positivi sui territori schizzati da un giorno all’altro alle stelle e cittadini ormai Covid-negativi segnalati da Regione come ancor a positivi. Avevo chiesto di verificare i dati di ARIA (società acquisti di Regione) che è la fornitrice del sistema, e chiesto se non ci fosse correlazione con i dati trasmessi al Governo nazionale. Ci avevano risposto che non era così, che i dati non erano gli stessi. Casualmente, due giorni dopo, la Giunta Fontana si è messa a correggere i dati sballati e ha inviato una rettifica al Governo, e oggi vengono ridotti i contagi sul sistema informatico regionale a disposizione dei Sindaci. Proprio oggi sono stati rettificati, così come rettificati sono i dati nazionali. L’errore di calc