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Visualizzazione dei post con l'etichetta famiglie

La crisi cambia il menu degli italiani

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Oggi il Consiglio dei Ministri dovrebbe esaminare e approvare la spending review, il provvedimento di riduzione della spesa, non più secondo tagli lineari, ma dopo avere individuato i settori nei quali si potrebbe intervenire, senza compromettere servizi essenziali . Occorre quindi aspettare il dettaglio dei provvedimenti che saranno varati per conoscere le decisioni del Governo che, lo ricordiamo, deve intervenire per scongiurare l'aumento dell'IVA, già deciso dal precedente Governo Berlusconi, che dovrebbe scattare in ottobre. Quindi si tratta di trovare il modo di ridurre la spesa, senza definire ulteriori rincari per le tasche degli italiani, già duramente colpiti dalla crisi. Una crisi che, come ha tagliato anche i consumi e cambiato il menu degli italiani, che hanno già attuato la spending review a tavola. Si mangia più pasta (+3 per cento) e meno bistecche (-6 per cento), mentre in generale i consumi alimentari si sono ridotti dell’1,5 per cento. E’ quanto eme

Il primo Piano nazionale per la famiglia

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Il Governo ha approvato ieri, su proposta del Ministro Andrea Riccardi,  il Piano nazionale per la famiglia. E’ la prima volta che nel nostro Paese viene adottato un piano per la famiglia, che arriva al termine di un lungo percorso di elaborazione e confronto, avviato nel 2007 dal Ministro Rosy Bindi. Finalmente, quindi, il Piano nazionale per la famiglia esce dal libro dei sogni e diventa realtá . Il Piano, che supera la logica degli interventi disorganici e frammentari avuti sino ad oggi, riconosce quindi che la famiglia è centrale per lo sviluppo del Paese . Le priorità individuate dal Piano quali aree su cui intervenire con maggior urgenza sono le famiglie con minori, in particolare quelle numerose, quelle con persone con disabilitò o anziani non autosufficienti e quelle con disagi conclamati sia nella coppia, sia nelle relazioni genitori-figli. Gli interventi previsti riguardano: l'equità economica (fiscalità generale, tributi locali, revisione dell’ISEE), le politiche

Il fattore famiglia di Regione Lombardia

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E’ stata approvata la scorsa settimana , con il solo voto di PdL e Lega e con una forzatura del regolamento senza precedenti, la legge regionale sulla compartecipazione degli utenti ai costi dei servizi sociosanitari . La legge introduce, per la prima volta in Italia, il principio della compartecipazione degli utenti alla spesa sanitaria ; quindi il primo dato da mettere in evidenza è che la Lombardia, che dichiara di avere i conti della sanità in pareggio, chiede una compartecipazione delle famiglie e dei cittadini alla spesa sanitaria proprio in un momento di crisi socio-economica come questo. E’ stata presentata come la legge che introduce il “fattore famiglia”. Ma cos’è il “fattore famiglia”? Con l'introduzione del fattore famiglia lombardo, per la prima volta nel calcolo delle tariffe dei servizi sociali viene preso in considerazione il carico familiare attraverso la definizione di «scale di equivalenza» che garantiscono e tutelano le famiglie numerose, le famiglie con figli

Disabilità: quando lo Stato abbandona le famiglie

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«La disabilità è ancora una questione invisibile nell'agenda istituzionale, mentre i problemi gravano drammaticamente sulle famiglie, spesso lasciate sole nei compiti di cura». Peggio: «L'assistenza rimane nella grande maggioranza dei casi un onere esclusivo della famiglia». Sono affermazioni di ieri del Censis , in occasione della presentazione di una ricerca ( qui , qui e qui ) sul vissuto delle persone con sclerosi multipla e con autismo e dei loro familiari . E sono affermazioni purtroppo confermate da alcuni numeri , presi da un'inchiesta del «Sole 24 Ore»: l'Italia spende molto più della media dell'Europa a 15 per le pensioni (16,1% contro 11,7%), come gli altri nel totale del welfare (26,5% contro 26%) ma nettamente meno per la non autosufficienza: 1,6% contro 2,1%. E ancora: dal 2008 al 2013 il Fondo per le politiche sociali precipita nelle tabelle del governo Berlusconi da 929,3 milioni di euro a 44,6. Quello per la non autosufficienza da 300 a 0:

L'Italia può e deve farcela

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immagine da www.quirinale.it Oltre 13 milioni di italiani hanno seguito in diretta il tradizionale messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica. Napolitano sapeva di dover affrontare il discorso più complesso dei suoi anni di presidenza , perchè pronunciato in un momento delicatissimo per la vita del Paese. Anche per questo, allora, il Presidente è partito con un ringraziamento all'Italia : "Grazie per il calore con cui mi avete accolto ovunque mi sia recato per celebrare la nascita dell'Italia unità e i suoi 150 anni di vita e per avermi trasmesso nuovi e più forti motivi di fiducia nel futuro dell'Italia". Nei 21 minuti del messaggio, il Presidente ha parlato di crisi economica, giovani, riforme, Europa, rigenerazione della politica, lavoro, moralità. Napolitano non ha negato la drammaticità della situazione, scegliendo di fare un discorso di verità al Paese : "è inutile farsi illusioni: il debito pesa come un macigno e i tassi sono perico

L'anno che sta arrivando...

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L'anno della manovra Salva-Italia da 34,9 miliardi di euro, resa urgente per garantire il pareggio di bilancio nel 2013 e salvare l'Italia dal baratro greco, inizia domani . Tra brindisi e auguri per il 2012 , gli italiani faranno i conti con balzelli vecchi e nuovi. Dal primo gennaio scattano anche gli aumenti per elettricità, riscaldamento e pedaggi. Gli ultimi sondaggi dicono che gli italiani sono inquieti e, anzi, impauriti da quel che ci attende nell'anno che sta per iniziare : nove persone su dieci ritengono che nel 2011 l'economia italiana sia peggiorata, e quattro su dieci pensano che nel 2012 peggiorerà ancora. Dall'altro lato, però, i sondaggi registrano la fiducia che , nonostante le nuove tasse e le ultime decisioni, il governo Monti ci condurrà oltre la crisi. È ciò che pensano i due terzi degli italiani. Certi che il governo tecnico ci guiderà al di là delle nebbie, fino a un porto sicuro. Il 2012 sarà l'anno in cui la politica dovrà pr

Il bilancio 2012 della Regione e le occasioni mancate

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Un bilancio che non punta sull’equità e sulla crescita, che non riforma la spesa regionale e che segna la fine del federalismo fiscale targato Lega. È questo il giudizio che il gruppo regionale del PD dà del bilancio regionale 2012 approvato oggi in Consiglio regionale. Gli esiti della politica dei governi Lega PDL sono che la Regione Lombardia ha minori risorse e ulteriori tagli al tetto di spesa. Tutto è ridotto all’osso e alle spese obbligatorie . Da questo punto di vista è confortante che il Governo Monti in extremis sia riuscito a ripristinare quasi interamente le risorse per il trasporto pubblico locale tagliate in precedenza . In questo quadro, il PD regione avrebbe voluto maggiore equità : all’applicazione indiscriminata e retroattiva dell’addizionale regionale Irpef si sarebbe potuta rimodulare l’aliquota decisa dalla Regione oppure, come ha inutilmente chiesto ( qui ) con forza il PD, esentare dai ticket sui farmaci e dal superticket su visite ed esami i redditi fino

Pensare globale, agire locale

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Nella foto: il "chilometro rosso"  Parco Scientifico Tecnologico  il cui fine è lo sviluppo del sistema di relazioni aperto al territorio e al contesto nazionale ed internazionale.  Nelle ultime settimane la politica brugherese è rimasta avvitata sui risultati della commissione di inchiesta su Baraggia e sulle dimissioni del Direttore Generale. E' da un po' di giorni però che mi pongo le seguenti domande: - Ma l'affare Baraggia e la gestione del Direttore Generale sono gli unici problemi di Brugherio? - Quanto questi due avvenimenti stanno paralizzando la vita amministrativa della città? - I cittadini brugheresi quanto sono interessati a queste querelle? Domande retoriche, ne sono consapevole. Credo però, e lo voglio affermare per l'ennesima volta, che uno dei problemi principali, anche per la città di Brugherio, sia il mercato lavoro . Scrivendo queste righe riparto dall'intervento effettuato , durante l'ultimo consiglio comunale, del consi

"Poveri di diritti": la situazione delle famiglie italiane

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foto da http://www.caritas.it/ Ieri la Caritas Italiana ha presentato il Rapporto 2011 su povertà ed esclusione sociale in Italia, dal titolo molto forte: "Poveri di diritti". Un titolo che nasce da una semplice, ma non scontata considerazione: alle persone che vivono in condizioni di povertà si pensa solo in termini di insufficienti risorse economiche, ignorando che esiste tutta una serie di altre privazioni che peggiorano lo stato di precarietà e ne impediscono il superamento . Il diritto alla casa, al lavoro, alla famiglia, all'alimentazione, alla salute, all'educazione, alla giustizia pur tutelati dalla Costituzione italiana, sono i primi ad essere messi in discussione e negati. Sono 8 milioni e 272 mila le persone che vivono in povertà in Italia, pari al 13,8% della popolazione (nel 2010), per un totale di 2,73 milioni di famiglie povere. La povertà è in aumento : erano 7 milioni 810 mila nel 2009 (13,1%) della popolazione. Le donne e i giovani pagano il p

I giovani, le famiglie e la crisi

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Oggi sono stati pubblicati dai giornali una serie di dati sugli effetti della crisi in atto per le famiglie e i giovani . La disoccupazione nel mese di agosto è calata , attestandosi al 7,9%. Ma, purtroppo, è cresciuta ancora una volta quella relativa alla disoccupazione dei giovani, giunta al 27,6% . In settembre, invece, il tasso di inflazione annuale è salito al 3% contro il 2,5% in agosto , anche perchè l'aumento dell'IVA dell'1%, previsto nella manovra del Governo, ha avuto in realtà come effetto l'aumento dei prezzi anche del 7%. Le famiglie, insomma, hanno visto diminuire il loro "tesoretto", dato che hanno fatto fatica ad arrivare alla fine del mese e hanno risparmiato meno, come ha evidenziato ieri l'Istat . E hanno già allacciato le cinture di sicurezza in vista dell’ulteriore ondata, ancora in arrivo, di misure legate alla recente manovra economica. Come scrive oggi l'economista Luigi Campiglio su Avvenire , "la diminuzi

Il Governo si riprende il bonus bebè

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Anche dentro il passeggino è arrivata la forbice del Governo. Nel 2005 il governo Berlusconi aveva previsto un bonus bebè per i nuovi nati (un assegno di mille euro) da destinare alle famiglie con un reddito complessivo inferiore ai 50 mila euro. Nella campagna promozionale dell'iniziativa, il Governo non aveva fatto chiarezza rispetto alla necessità di non superare una certa soglia di reddito. Morale: su oltre 700 mila assegni inviati, circa 8 mila, a una verifica fatta dagli uffici sull'autocertificazione, sono risultati non in regola con quanto stabilito dal Parlamento. Da qui una piccata lettera alle famiglie da parte dell'Agenzia delle Entrate , che in toni bruschi ha chiesto la restituzione del bonus bebè, pure con gli interessi maturati in questi anni. Ora il sottosegretario Giovanardi ha scritto alle famiglie , per scusarsi per i toni della lettera dell'Agenzia, per precisare che non saranno richiesti gli interessi, ma non ha fatto marcia indietro

Ticket sanitari, Irpef, tasse: la manovra che ammazza le famiglie

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Abbiamo già commentato più volte gli effetti devastanti di questa manovra sulle famiglie italiane . Ma ogni giorno si riesce ad approfondire sempre di più i contenuti degli articoli della manovra, e ogni giorno vengono fuori sgradevolissime sorprese. Dall'innalzamento delle tasse si scopre che dal 2014 il conto della manovra sarà salatissimo, ma colpirà ancora di più le famiglie con i redditi più bassi . Qui per saperne di più. E ancora: è di ieri la scoperta che 24 milioni di italiani subiranno il ritorno dell'Irpef sulla prima casa e che anche questa tassazione colpirà in misura maggiore le classi più deboli. Qui per saperne di più. E che dire poi del ritorno dei ticket sanitari? Qui c'è da notare che la Regione Lombardia ha deciso di applicarli, contrariamente ad altre Regioni che si sono ribellate al Governo . Formigoni, che faceva la voce grossa contro il Governo Prodi, adesso fa l'agnellino con Berlusconi e costringe i lombardi a subire questa misura.

L'abbiamo fatto per l'Italia.

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Nel tardo pomeriggio di ieri il via libera di Montecitorio a una manovra approvata in tempi record . La Camera dei Deputati ha votato l'approvazione della manovra uscita giovedì dal Senato. Abbiamo parlato nei giorni scorsi di come la manovra economica colpisca pesantemente le famiglie . Una manovra iniqua: mille euro di tasse in più in due anni. Tanto potrebbe costare a una famiglia media il taglio delle deduzioni, detrazioni e sconti fiscali previsto nel 2013 e nel 2014 dalla manovra per la correzione dei conti pubblici. Sconti fiscali, asili, istruzione, mutui. Non c'è settore che non subisca tagli pesanti. Nel suo discorso tenuto alla Camera, il Segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, con la sicurezza e la forza dettata dall'atteggiamento di responsabilità mostrato nel corso di questa crisi economica ha affermato: "Abbiamo consentito di cambiare i tempi della fiducia, l'abbiamo fatto per l'Italia . Ma la nostra responsabilità si ferma

Povera Italia

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Sono 8 milioni e 272mila le persone povere in Italia, il 13,8% dell'intera popolazione. E' quanto fa sapere l'Istat , aggiungendo che nel 2010 le famiglie in condizione di povertà relativa sono 2 milioni e 734 mila, l'11% delle famiglie residenti. Il dato che più fa paura è quello che riguarda le famiglie che risultano in condizioni di povertà assoluta : sono un milione e 156mila, il 4,6% di quelle residenti nel paese, per un totale di 3 milioni e 129mila persone, il 5,2% della popolazione. L'Istat rileva una sostanziale stabilità del fenomeno , sia relativo che assoluto, rispetto al 2010, ma anche un peggioramento per alcune fasce della popolazione. Dal punto di vista geografico , le regioni più povere sono Basilicata (28,3%), Sicilia (27%) e Calabria (26%). La Lombardia e l'Emilia Romagna sono le regioni con i valori più bassi dell'incidenza di povertà, pari al 4,0% e al 4,5% rispettivamente. Lo studio conferma il legame della povertà con il

Il Governo del Family Day toglie i soldi alle famiglie

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Siamo sul Titanic, ha detto ieri il Ministro Tremonti, parlando della situazione del nostro paese e della necessità di varare al più presto la manovra economica. Una manovra economica che, come abbiamo già scritto ieri , colpisce pesantemente le famiglie. Mille euro di tasse in più in due anni: tanto potrebbe costare a una famiglia media il taglio delle deduzioni, detrazioni e sconti fiscali previsto nel 2013 e nel 2014 dalla manovra per la correzione dei conti pubblici. Sconti fiscali, asili, istruzione, mutui. Non c'è settore che non subisca tagli pesanti. Il Corriere lo spiega bene, oggi . Eccolo, messo alla prova, il Governo del Family Day, il Governo attento alle esigenze delle famiglie italiane. Scrive oggi Massimo Giannini su Repubblica che " ora qualcuno dovrà spiegare agli italiani come sia stato possibile, dall'oggi al domani, passare da "La nave va" di Silvio Berlusconi al "Titanic" di Giulio Tremonti. Qualcuno dovrà chiarire a un&#

Verità, promesse e responsabilità.

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Il Senato vota oggi la manovra del Governo, ancora più necessaria dopo la speculazione che ha colpito l'Italia. Per tre anni il Governo ha ripetuto che tutto andava bene e che l'Italia era il paese che stava meglio nel mondo. Il PD proponeva di utilizzare le risorse disponibili per un programma di piccole opere da far fare ai comuni e per abbassare il prelievo fiscale sulle famiglie meno abbienti. Il Governo ha risposto con l'eliminazione dell'Ici ai proprietari degli appartamenti di maggior pregio e dalla tracciabilità dei pagamenti, e con uno scandaloso condono a favore degli esportatori di capitali. Da oltre due anni il PD avvertiva sui rischi della crisi, pria delle elezioni abbiamo denunciato che la manovra sarebbe stata una cura da cavallo. Oggi, dopo tre anni di leggi ad personam, di dibattiti su temi che nulla hanno a che vedere con gli interessi degli italiani, la realtà ha costretto l’Italia a prendere una sberla micidiale. Da anni il segretario

Il declino non è una strada obbligata

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Il 24% delle famiglie italiane è a rischio povertà ed esclusione sociale, una famiglia su 4 fa fatica a pagare mutuo e bollette, 4 su 10 non faranno nemmeno una settimana di vacanze, 3 su 10 non possono affrontare spese impreviste. 800 mila donne lavoratrici sono state licenziate perché incinta, oltre 500 mila giovani hanno perso il lavoro nel biennio 2009/2010, mentre sono 2 milioni le persone che ormai non cercano più un'occupazione e la dispersione scolastica ha raggiunto la percentuale record del 19%. Sono alcuni dei dati del Rapporto 2010 dell'Istat sullo stato del Paese. L’Istat oggi fotografa una situazione a dir poco allarmante sulla condizione economica e sociale del Paese, quasi una società senza futuro . Come scrive oggi Mario Calabresi su La Stampa , "agli italiani il rapporto annuale dell’Istat, presentato ieri, non dice assolutamente niente di nuovo. A loro non serve. Racconta cose che già sanno, che sentono sulla loro pelle ogni giorno : la paura

Famiglie

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"L'Ikea è libera di rivolgersi a chi vuole e di rivolgere i propri messaggi a chi ritiene opportuno. Ma quel termine 'famiglie' è in aperto contrasto con la nostra legge fondamentale che dice che la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, in polemica contro la famiglia tradizionale, datata e retrograda" cosi' il sottosegretario alla Famiglia Carlo Giovanardi intervenendo al programma KlausCondicio di Klaus Davi. Ecco Appunto. Grazie per l'immagine a Samuele Agostini  ( Pd pisano) incontrato a diverse iniziative del partito DoppiaM

Famiglie, tasse, redditi, sviluppo: le proposte del PD

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Mentre il governo va in panne sulla Libia, e mentre avvocati e parlamentari del Pdl si occupano solo di trovare soluzioni per i guai giudiziari del premier, il Partito Democratico ha organizzato gli stati generali dell’economia, presentando a imprenditori e sindacati il piano per l'economia, come  contributo del  PD al Programma di riforme che il governo dovrà presentare in aprile alla Commissione europea. L'analisi del PD muove su due piani: europeo e interno. Un piano europeo di investimenti per l'occupazione, l'ambiente e l'innovazione ed un piano interno , per una strategia di crescita sostenibile. In sintesi: 1) famiglia : introduzione di un bonus di 3.000 euro all'anno per ogni figlio; 2) "mezzogiorno":  rilanciare con strumenti specifici le aree più deboli del Paese (esempio: liberalizzazione della distribuzione dei farmaci, abrogazione del tacito rinnovo del contratto RC auto); 3) scuola: piano straordinario per l'edilizia scol

Tasse e servizi: le proposte del PD

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Una delle obiezioni più ricorrenti che si fanno ai partiti all'opposizione è quella di non fare proposte, di dire sempre NO, di parlare sempre male di Berlusconi e basta. Anche il PD, a qualunque livello, vive "circondato" da questa impressione, che però non corrisponde alla realtà. Spesso le proposte ci sono, ma non sono raccontate dai giornali o dalla TV . Ecco due esempi recenti : sapete che da due giorni gli amministratori del PD sono riuniti a Milano , per elaborare proposte per il Paese su federalismo, pubblica amministrazione, buone pratiche per i bilanci comunali? E sapete che a dicembre il Parlamento ha approvato una proposta del PD che impegna il Governo ad una riforma del fisco rivolta agli italiani, per dare di più a chi paga le tasse, lavora e investe, e togliere a chi le tasse non le paga? Ecco le misure che il PD propone: