L'Italia può e deve farcela

immagine da www.quirinale.it

Oltre 13 milioni di italiani hanno seguito in diretta il tradizionale messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica.

Napolitano sapeva di dover affrontare il discorso più complesso dei suoi anni di presidenza, perchè pronunciato in un momento delicatissimo per la vita del Paese.

Anche per questo, allora, il Presidente è partito con un ringraziamento all'Italia: "Grazie per il calore con cui mi avete accolto ovunque mi sia recato per celebrare la nascita dell'Italia unità e i suoi 150 anni di vita e per avermi trasmesso nuovi e più forti motivi di fiducia nel futuro dell'Italia".

Nei 21 minuti del messaggio, il Presidente ha parlato di crisi economica, giovani, riforme, Europa, rigenerazione della politica, lavoro, moralità.

Napolitano non ha negato la drammaticità della situazione, scegliendo di fare un discorso di verità al Paese: "è inutile farsi illusioni: il debito pesa come un macigno e i tassi sono pericolosamente alti, ed è faticoso riguadagnare credibilità, dopo aver perduto pesantemente terreno. Lo sforzo di risanamento del bilancio deve perciò essere portato avanti con rigore, convinti che i frutti non mancheranno e i sacrifici non risulteranno inutili, specie se l'economia riprenderà a crescere".

"E quando si parla di conti pubblici da raddrizzare", dice il Presidente, "non si può fare a meno di metterle nel mirino corruzione ed evasione".

L'Italia "può e deve farcela ad affrontare le grandi prove che ha davanti". Non solo: secondo Napolitano, dalla crisi "la nostra società deve uscirne più severa e più giusta, più dinamica, moralmente e civilmente più viva, più aperta, più coesa".

Gli sforzi del Paese, per il capo dello Stato, hanno un primo obiettivo: assicurare un futuro ai giovani, ai quali è stata dedicata una parte fondamentale del discorso.

Ai cittadini, in tempi di antipolitica, l'invito a guardare "senza pregiudizi alla prova che le forze politiche daranno in questo periodo della loro capacità di rinnovarsi, perché non c'è futuro per l'Italia senza rigenerazione della politica e della fiducia nella politica".

Tutta in positivo la conclusione del discorso: "La fiducia in noi stessi è il solido fondamento su cui possiamo costruire, con spirito di coesione, con senso dello stare insieme di fronte alle difficoltà, dello stare insieme nella comunità nazionale come nella famiglia. E allora apriamoci così al nuovo anno: facciamone una grande occasione, un grande banco di prova, per il cambiamento e il nuovo balzo in avanti di cui ha bisogno l'Italia".

Qui il testo integrale dell'intervento.

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