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Visualizzazione dei post con l'etichetta lavoro

Dalla parte dei lavoratori

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Ieri il PD regionale era in piazza insieme a lavoratori e lavoratrici del settore metalmeccanico , per difendere i loro diritti e chiedere condizioni di lavoro più sicure e giuste.  Sosteniamo con forza lo sciopero nazionale rilanciando l'importanza del rinnovo del contratto collettivo, per dei salari più adeguati e per la maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. La situazione è critica e non possiamo permettere che i diritti conquistati con fatica vengano minacciati .  Siamo sempre pronti a stare al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, a lottare per i loro diritti e per un futuro più giusto e sicuro per tutte e tutti.

L'Italia ha i salari più bassi del G20

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“Il rapporto mondiale dell’ILO (l’Organizzazione internazionale del lavoro) inchioda l’Italia all’ultimo posto dei Paesi del G20 sui salari. - commenta  il Capogruppo dem in Commissione Lavoro alla Camera,  Arturo Scotto  -  Siamo quelli che hanno perso di più dal 2008: meno 8,7% del valore reale dei salari. Meloni ha poco da festeggiare , l’Italia va indietro con una dinamica salariale negativa. Il vero scandalo di questo Paese si chiama bassi salari e lavoro povero. 7 milioni di lavoratori sono ancora in attesa di contratto, nel pubblico impiego il Governo non riconosce il pieno recupero dell’inflazione perduta, il salario minimo è stato affossato: serve una risposta radicalmente diversa”.  A lui si aggiunge  Chiara Gribaudo , Vicepresidente del Partito  Democratico: “Ma se l’Italia ha il risultato peggiore di tutti i Paesi del G20 per quanto riguarda i salari reali, il Governo cosa fa? Boccia la legge sul  salario minimo , lascia  7 m...

5 sì al referendum, gli approfondimenti

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L'8 e 9 giugno si voterà per i 5 quesiti referendari tra lavoro e cittadinanza.  Per arrivare preparati, i Forum provinciali Lavoro e Diritti Umani hanno organizzato quattro approfondimenti in giro per la Brianza e un opuscolo informativo .  Per costruire un'Italia migliore.

Per la giustizia sociale e la difesa della sanità pubblica

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Ieri pomeriggio a Monza la Federazione provinciale del PD ha aderito alla manifestazione indetta dalla CGIL Monza e Brianza per chiedere più giustizia sociale, difesa della sanità pubblica, più attenzione per la vocazione industriale del nostro territorio e per promuovere i 5 SÌ ai referendum dell'8 e 9 giugno.

Cinque sì al referendum

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Anche il Circolo brugherese del Partito Democratico , insieme ad altri partiti e associazioni, ha aderito nei giorni scorsi al comitato brugherese per i cinque sì al referendum .  Un impegno per il lavoro, la giustizia sociale e i diritti come quello della cittadinanza. Un impegno p er garantire a molti un futuro migliore . L' 8 e il 9 giugno , anche a Brugherio, cambiano l'Italia con i referendum. Perché il voto è la nostra rivolta .

Dalla Giunta nessuna risposta

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Da mesi continuano ad accumularsi i problemi in città : dal caro mensa al caos degli spazi sportivi, dalle scarse manutenzioni alla delicata situazione della Candy.  In tutti questi problemi, resta una costante: la mancanza di risposte da parte dell'amministrazione .  La città è in balia di una Giunta che ha abdicato al gestire le situazioni complesse e che si abbandona in effimeri proclami anziché metter mano ai problemi.  È per questo che sono stati eletti?

Candy, il Comune faccia la sua parte

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L’audizione del 12 febbraio in Regione Lombardia, che pure ha dato degli elementi in più per capire il progetto di riconversione, non dissipa tutti i dubbi e non chiarisce del tutto quali siano le prospettive dello stabilimento tra attività logistiche e attività di produzione della componentistica, di ricondizionamento e di rilavorazione, e quindi quale sarà il ruolo produttivo del sito.  È fondamentale che Regione Lombardia e trasversalmente tutte le forze politiche svolgano fino in fondo il proprio ruolo , per monitorare i prossimi passi e vigilare sulla continuità e la solidità del percorso di riconversione intrapreso, con particolare riguardo al percorso di formazione e ricollocamento dei 110 lavoratori che rimarranno in azienda e di accompagnamento dei 50 esuberi.  Ci aspettiamo che il Comune si metta a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici e dei loro rappresentanti sindacali per fare la propria parte, per quanto di sua competenza, nel garantire un futuro a uno...

La destra scappa di nuovo

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La destra fa sempre la stessa mossa: quando si tratta dei diritti di chi lavora, sceglie sempre la strada dell’insabbiamento, del rinvio, della fuga . Stesso copione del salario minimo: non hanno avuto il coraggio di bocciare la proposta delle opposizioni sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e dunque hanno deciso di non decidere. Perché la settimana corta è la bussola che in tutta Europa sta guidando le grandi democrazie. Persino Giorgia Meloni oggi fa fatica ad andare contro una domanda che viene da lavoratori e imprese . Continueremo a incalzarli: abbiano il coraggio di fare una proposta e aprire un confronto. Elly Schlein

Caso Iveco, stop al precariato

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La decisione di Iveco di non rinnovare i contratti di 200 lavoratori interinali è un colpo molto duro per chi, dopo anni di impegno, si ritrova senza prospettive e senza tutele. Non è accettabile che il lavoro diventi, ancora una volta, una variabile sacrificabile per ogni difficoltà, scaricando il peso della crisi sempre sugli stessi. Serve un cambio di rotta: il precariato strutturale non può diventare normale .  È fondamentale che la Regione avvii un confronto con azienda e sindacati per attivare strumenti di protezione sociale e garantire percorsi di formazione e reinserimento per chi ha perso il lavoro. Servono soluzioni concrete, non promesse.  Insieme al PD di Mantova continueremo a seguire da vicino questa vicenda e senza mai abbassare la guardia, nella consapevolezza del ruolo importante che svolge l’Iveco sul piano sociale ed economico.  Silvia Roggiani

Il "Caso Candy" impone una riflessione

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La chiusura dello stabilimento simbolo della Candy a Brugherio ha riacceso i fari sullo stato di salute del nostro tessuto d'impresa. L'area dovrebbe essere destinata ad un nuovo polo logistico.   Questo tipo di mutazione racconta bene cosa sta accadendo in Brianza . Una terra da sempre simbolo di operosità e innovazione, che oggi vive una fase di indebolimento. A premere per emergere sono invece settori a più basso valore aggiunto: la logistica ne è un esempio.  La Provincia non può limitarsi ad agire nell’ambito delle sue funzioni ma può provare a incidere maggiormente, dandosi ulteriori strumenti di operatività.  Schiacciare l’acceleratore sul tasto “restart” significa dotarsi di un'aggiornata e accurata analisi conoscitiva del tessuto produttivo del nostro territorio, costituire tavoli operativi per una riflessione sui settori su cui dovremmo puntare come sistema Monza Brianza, intraprendere un’interlocuzione adeguata con i livelli superiori, non limitandosi a re...

Candy, seguiamo la situazione

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Il nuovo piano industriale presentato da Haier, e approvato all’unanimità dall’assemblea dei lavoratori, mantiene in Italia e a Brugherio gli uffici e i laboratori di ricerca e trasforma lo stabilimento da sito produttivo a polo logistico.  In un contesto difficile, che vede comunque la dolorosa cessazione della produzione di lavatrici in una fabbrica che rappresenta una parte importantissima della storia industriale e sindacale della nostra città, questa è una buona notizia , che scongiura la chiusura dello stabilimento e garantisce a più di 100 operai il mantenimento dei posti di lavoro.  Naturalmente sarà fondamentale monitorare attentamente questo processo , perché si mettano in campo gli investimenti necessari per la conversione dell’attività e per la formazione dei lavoratori.  Come Partito Democratico di Brugherio, continueremo a seguire questa vicenda : invitiamo le istituzioni tutte, a partire dall’Amministrazione comunale, a fare la propria parte per presidiare ...

Sempre al fianco di chi lavora

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Ai cancelli del Petrolchimico di Marghera a Mestre, insieme ai lavoratori dello stabilimento.  ENI sta dismettendo la chimica di base in Italia con l’assenso del governo Meloni, che resta a guardare. La completa mancanza di un piano industriale sta condannando il paese alla subalternità, anche per i costi insostenibili dell’energia.  Non possiamo permetterlo.  Grazie a questi lavoratori per l’incontro, il PD è al loro fianco.  Elly Schlein

Stipendi sempre più ingiusti

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I dati dell’Istat di oggi lo confermano. Oltre il 10% delle lavoratrici e dei lavoratori italiani è sfruttato con salari sotto i 9 euro/ora . Ma il governo di Giorgia Meloni continua a voltargli le spalle, continua a opporsi alla proposta di introduzione del salario minimo.

Candy, al fianco dei lavoratori

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Ieri è stato annunciato ai sindacati la decisione da parte di Haier di "riconvertire" la produzione dello stabilimento Candy di Brugherio, con un conseguente taglio di 34 operai e 66 impiegati attualmente assunti.  In attesa dei chiarimenti che i proprietari forniranno ai Sindacati entro fine mese, il nostro Circolo intende esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori della Candy in questo momento di incertezza e preoccupazione .  Stiamo seguendo e monitorando la situazione, in contatto anche con i livelli superiori del partito. Sollecitiamo e chiediamo all'amministrazione comunale di attivarsi fin da subito nel seguire questa vicenda. È fondamentale capire il futuro di una realtà importante per i lavoratori brugheresi e della provincia .

La crisi del Made in Italy

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22 mesi consecutivi di calo della produzione industriale , da febbraio 2023.  La totale mancanza di un piano industriale da parte del governo di Giorgia Meloni sta mettendo in grave difficoltà il Made in Italy: automotive, moda, design, industria cinematografica ed elettrodomestica.  Tutti fiori all’occhiello italiani, che i sedicenti patrioti abbandonano, mettendo a rischio milioni di posti di lavoro.

Non è un governo per giovani

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Smontiamo la retorica trionfale della destra.  I dati sull’occupazione sono preoccupanti soprattutto per i giovani e per le donne, con il tasso di inattività più alto d’Europa .  Il governo Meloni, liberalizzando i contratti a termine, eliminando il tetto al lavoro in somministrazione e allargando l’uso dei voucher, ha aumentato la precarietà che colpisce soprattutto i più giovani.

Senza risposte

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Giorgia Meloni per quasi tre ore di conferenza stampa ha completamente dimenticato le condizioni di vita degli italiani . Non una parola sulle infinite liste di attesa nella sanità pubblica, sulle bollette insostenibili per le famiglie e le imprese, sulle pensioni che volevano portare a mille euro e invece aumentano di 1,80 euro, sul salario minimo negato a 4 milioni di lavoratrici e lavoratori poveri, sulle accise che aveva promesso di abolire e sulla paralisi dei trasporti pubblici che fanno partire l’Italia con un’ora di ritardo tutti i giorni. Evidentemente era troppo impegnata nella difesa d’ufficio e nell’interpretazione autentica del pensiero di Trump e Musk. Elly Schlein

Una manovra che affonda l'Italia e la Lombardia

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La manovra del governo è stata un’occasione persa per rilanciare il Paese. Con un’economia ferma , la produzione industriale in calo e un record di povertà assoluta, servivano scelte coraggiose. Invece, il governo taglia i fondi per la sanità pubblica, portandoli ai minimi storici, mentre milioni di italiani rinunciano a curarsi. Promesse come il taglio dell’IRPEF al ceto medio sono svanite, sostituite da misure che premiano gli evasori fiscali e penalizzano i contribuenti onesti. Tagli agli investimenti, meno sostegno alle imprese e zero interventi per il costo dell’energia: scelte che, come puntualizzato dal nostro responsabile nazionale economia Antonio Misiani , ci spingeranno verso la recessione. Una manovra che affonda l’Italia e la Lombardia , non c'è altro modo per descriverla. È il momento di investire su sanità, scuola e lavoro. Uniti, possiamo costruire un’alternativa e dare al Paese il futuro che merita.

Il governo contro il Made in Italy

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Il governo Meloni sta mettendo in ginocchio il Made in Italy.  Automotive, design, moda, cinema e audiovisivo sono eccellenze italiane, ma la totale assenza di politiche industriali del governo le sta mettendo a rischio .  Serve tutto il supporto necessario perché è in gioco il futuro di milioni di posti di lavoro.

Salario minimo, la battaglia continua

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Una delegazione di parlamentari del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e dell’Alleanza Verdi e Sinistra ha depositato stamattina alla Camera le firme raccolte a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del sul salario minimo di 9 euro l’ora. La delegazione si è presentata davanti a Montecitorio con un enorme cartellone con su scritto “Salario minimo subito”, le scatole con dentro le firme e la chiavetta con le firme digitali.  Nelle parole di Elly Schlein: “La nostra lotta per dare piena dignità a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori non si ferma.  Insieme alle altre opposizioni abbiamo depositato oggi 120mila firme della proposta di legge popolare per introdurre il salario minimo . Sotto i 9 euro non è lavoro, è sfruttamento. E siamo pronti a riportare questa battaglia in Parlamento, dopo che la destra ha già voltato le spalle a 3 milioni e mezzo di lavoratori poveri ” .