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Visualizzazione dei post con l'etichetta crisi

Quello che è successo in Ucraina

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Dopo una settimana di violenze efferate, che hanno causato 77 morti e centinaia di feriti, l'Ucraina ha emesso un mandato di arresto nei confronti del presidente Viktor Janukovič. Nelle ultime 72 ore sono cambiate molte cose, alcune parecchio inaspettate. Dalla liberazione dell’ex primo ministro Yulia Tymoshenko, alle elezioni anticipate per il 25 Aprile, fino alla fuga di Janukovič e alla nomina di un nuovo presidente ad interim, Oleksander Turchinov, molto vicino a Tymoshenko e di orientamento filo-europeo.  Per riprendere il filo di quanto successo riprendiamo i convulsi momenti chiave della crisi Ucraina sono stati ricostruiti dalla Bbc e ripresi in Italia da Internazionale . 14 febbraio: grazie a un’amnistia 234 manifestanti arrestati a dicembre vengono rilasciati. 16 febbraio: i manifestanti lasciano il municipio di Kiev, occupato il 1 dicembre, e altri palazzi del governo nella regione. 18 febbraio: almeno 18 persone, tra cui sette poliziotti, vengono ucci

La crisi ha cambiato la spesa militare

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Il tutto spiegato in un grafico. Cina, Russia, Giappone e India hanno aumentato la spesa militare, mentre Germania, Regno Unito e Italia spendono di meno in armi e difesa che nel 2008.  via Internazionale

Cose di cui dovremmo riflettere: chiude l'Università di Atene

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Le politiche di austerità imposte dall'Europa delle destre alla Grecia hanno avuto l'effetto di ridurre quel paese allo stremo, senza peraltro portare alcun miglioramento in termini di debito pubblico, di freno alla speculazione finanziaria e soprattutto di crescita e sviluppo economico. L'errore di quelle scelte, che sono sempre state presentate come l'unica necessaria ricetta possibile, sebbene di scelte ideologiche si trattasse, è stato ormai riconosciuto da importanti organi internazionali, come  il Fondo Monetario Internazionale , o da autorevoli  quotidiani economici . Ma si sa, le ideologie sono dure a morire, soprattutto quando presentate non come una ideologia ma come un processo tecnico. E così la Grecia sta male, il tasso di disoccupazione è al 27% e per i giovani raggiunge il 60%, sta vivendo il sesto anno di recessione di fila, il debito ammonta al 175%. E le conseguenze sociali si fanno sempre più sentire, ovunque. Oggi dobbiamo apprendere ques

Giorni decisivi per il Mediterraneo

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Continuano i nostri approfondimenti sulla crisi in Siria. Quest'oggi vogliamo analizzarla  con gli occhi dell'Europa; un Europa sempre più debole. Mentre Obama in conferenza stampa spiega la posizione americana sulla crisi siriana, e annuncia di essere pronto all'attacco dopo il vaglio del Congresso,  la situazione nell'area mediterranea si fa sempre più critica.  Il responsabile Forum Affari internazionali del PD , Giacomo Filibeck, chiarisce in apertura la posizione del partito, già espressa da Letta: contrarietà a un intervento che potrebbe essere più dannoso che utile e che soprattutto rischia di non arrivare alla soluzione politica, mediata, negoziale che da due anni i democratici auspicano . Sollecitato sul ruolo dell’Europa in questo scenario, il Vicepresidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella coglie subito i punti di debolezza di un’Europa che definisce un “nano politico, che neanche attraverso la figura dell’alto rappresentante per la politic

La sfida di Obama “America, basta diseguaglianze”

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"We've got to set our eyes on the horizon." —President Obam a Il presidente Barack Obama promette all’America che userà «ogni minuto che manca alla fine della presidenza» per «sconfiggere le diseguaglianze che indeboliscono la classe media» e cosi facendo ricorda anche a noi un cardine del nostro impegno politico. Leggiamo dal sito del quotidiano La Stampa . Parlando da Galesburg in Illinois, dove nel 2005 pronunciò il primo discorso da senatore , Obama dice che i 7,2 milioni di posti di lavoro creati negli ultimi 40 mesi «non bastano» perché anche se l’America si è lasciata alle spalle la «Grande Recessione iniziata nel settembre 2008» il problema è che «la quasi totalità dell’aumento di entrate degli ultimi dieci anni è andata all’1% della popolazione» ovvero ai più ricchi.  «In media i ceo dal 2009 hanno avuto una crescita dei profitti del 40 per cento mentre la media degli americani guadagna meno rispetto al 1999» lamenta il presidente, affermando che il risult

Ci salverà la cultura

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Il Dossier di Luglio della rivista Vorrei ci racconta come nonostante 5 anni di crisi del sistema capitalista nessuno lo metta in discussione. E se fosse la cultura la via d'uscita si chiede la rivista? Sostenibile, irriproducibile dai robot, molto promettente. Un antico nuovo mestiere per i giovani italiani? Il dossier dedicato alle povertà di ritorno e a chi si inventa nuovi lavori e mestieri è stato scritto da Andrea Danielli e pubblicato su Doppiozero con il titolo  “La cultura come risposta alla crisi”. Leggiamo dal sito Vorrei.org Il senso comune vede nella cultura un surplus cui si può facilmente rinunciare nel momento in cui diminuisce il reddito a disposizione e, ora che siamo al quinto anno di crisi, parlarne può sembrare inopportuno, a meno che non si abbiano solidi argomenti. Nonostante l’entità del disastro economico, si fatica a vedere analisi critiche che consentano di andare oltre l’attuale modello capitalista basato sullo sfruttamento della manif

"Mancano 1,7 mln posti di lavoro", allarme disoccupazione Italia

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Dal 2007 il numero di precari è aumentato di 5,7 punti percentuali e ha raggiunto il 32% degli occupati. Nei paesi avanzati tornano i profitti, ma non gli investimenti. E' l'esito del rapporto stilato dal l’organizzazione internazionale del lavoro. Ce lo racconta il quotidiano La Stampa. Nuovo allarme disoccupazione per l’Italia: questa volta a lanciarlo è l’organizzazione internazionale del lavoro. Al nostro Paese, avverte l’Ilo, servono circa 1,7 milioni di posti di lavoro per riportare il tasso di occupazione a livelli pre-crisi. Vanno incentivati i posti fissi e non bisogna sostituire gli anziani con i giovani. A partire dal secondo trimestre del 2008, si legge nel rapporto 2013, l’economia italiana ha perso circa 600 mila posti di lavoro e, nello stesso periodo, la popolazione in età lavorativa è aumentata di circa 1,1 milioni. Dal 2007 il numero dei lavoratori italiani precari è aumentato di 5,7 punti percentuali e ha raggiunto il 32% degli occupati nel 2012. «La per

La situazione di Alcatel Lucent arriva in Parlamento

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Dopo la presentazione di una interpellanza inviata ad inizio aprile all'allora Ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, il neo deputato alla camera Roberto Rampi ha riferito all'aula la situazione di Alcatel Lucent, Abbiamo seguito la vicenda dagli esordi qui , qui , qui e qui . Quest'ultimo passaggio ce lo racconta MB news. La multinazionale con la sua sede italiana a Vimercate, che dal giugno dell'anno scorso ha messo in cassa integrazione 245 lavoratori in tutta Italia, 170 solo in Brianza. A un mese dalla scadenza dei 12 mesi di cassa, sindacati e lavoratori sono tornati a protestare per avere risposte certe sul loro futuro: l'accordo firmato il giugno scorso prevedeva 12 mesi di CIG, mai a zero ore, con l'impegno di reinserimento di questi lavoratori nel caso di arrivo di nuove commissioni per l'azienda e comunque senza alcuna possibilità da parte di Alcatel di prendere decisioni unilaterali in merito. A marzo come un fulmine a

Allarme cassa integrazione: corsa contro il tempo

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Monica Gregori , deputato del Partito Democratico ha reso noto che "i l PD Ha depositato una proposta di legge in materia di proroga dei contratti di lavoro a termine nelle pubbliche amministrazioni . La proposta, che ha come cofirmatario l'onorevole Cesare Damiano, intende assolvere ad una priorità fondamentale: la prosecuzione dei contratti in essere dopo la scadenza prevista dalla Legge di Stabilitá (31 luglio 2013) nel solco di una stabilizzazione programmata degli attuari precari".  "Dobbiamo agire subito - ha assunto Gregori - si tratta di lavoratori impegnati quotidianamente nel garantire servizi pubblici indispensabili ai cittadini, come medici, infermieri, educatrici di asili nido e operatori di Prefetture e Questure." La data del 31 luglio 2013 si avvicina e dobbiamo garantire ai lavoratori delle Pubbliche Amministrazioni altri sei mesi di ossigeno, nella speranza che il futuro Governo possa affrontare globalmente la loro stabilizzazione, anche

L'autunno caldo

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L’estate durerà ancora tre settimane secondo il calendario,  ma per molti lavoratori è già finita. Oltre alle vertenze sulle prime pagine dei giornali come quella del Carbosulcis e dell' Alcoa, ci ricorda il quotidiano l'Unità, ci sono decine di crisi ancora irrisolte, da quelle del settore elettrodomestici (Electrolux, Indesit, Antonio Merloni) a quelle del settore aereo (da Windjet a Meridiana) passando per la produzione nel comparto ferroviario ( Ansaldo Breda e Firema) , l'Ict e il tessile (alla crisi della Miroglio si è aggiunta quella di Sixty mentre una soluzione si è trovata per la Golden Lady/Omsa).  Sono 150 tavoli di crisi aziendale aperti al ministero dello Sviluppo economico per circa 180.000 lavoratori coinvolti e oltre 30.000 esuberi: l'autunno - secondo i sindacati che hanno rielaborato dati del ministero - si prepara ad essere molto difficile sul fronte delle crisi industriali, con la situazione più difficile nell'ultimo ventennio. L'

A cosa servono le Olimpiadi?

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Questa la risposta di ieri, di Massimo Gramellini, nel suo Buongiorno su La Stampa. A cosa servono le Olimpiadi? A ricordarci che esiste una dimensione della vita che prescinde dalla depressione. Leggo e ascolto commenti acidi sui Giochi della Crisi, utilizzati dal potere come arma di distrazione di massa. Mentre qualche miliardo di allocchi telecomandati si riempirà il cranio con le imprese sportive - è il ragionamento in voga - i padroni del vapore procederanno indisturbati a ingannare e affamare il popolo beota. A parte che queste poco emerite attività vengono dispiegate incessantemente da anni senza alcun bisogno del paraocchi olimpico, rifiuto quel devastante effetto collaterale della crisi che ci induce a vivere ogni momento di gioia con un senso di colpa . Invece mai come adesso sarebbe utile lasciarsi andare alla seduzione dell’estate. Innamorarsi e godere, anche di niente: di una carezza, di un tramonto e, perché no?, di un centometrista giamaicano che sfreccia dent

Alcatel: primi spiragli positivi nella trattativa

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Qualcosa inizia a muoversi, nella vicenda Alcatel di Vimercate. Dopo l'incontro tra la multinazionale e i sindacati, avvenuto all'inizio della settimana al Ministero dello Sviluppo economico, Alcatel ha dimezzato gli esuberi previsti nell'ambito della ristrutturazione dei siti italiani: dai 490 esuberi annunciati a fine gennaio si passa a 245 , per buona parte ancora nel settore di ricerca e sviluppo e quasi interamente collocati a Vimercate. Numeri ancora troppo elevati, purtroppo,  ma che calano significativamente rispetto alla previsione iniziale. Ha contribuito a questa prima vittoria la decisione del Governo Monti di investire su banda larga e agenda digitale: investimenti indispensabili per togliere ogni alibi alla multinazionale. La trattaviva prosegue al Ministero : il prossimo incontro è fissato per il 4 giugno. Mentre i sindacati hanno espresso un cauto ottimismo per l'evolversi della situazione, la direzione di Alcatel Lucent in un comunicato diffuso

Rosa Parks 1955 - Barack Obama 2012

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In questa foto, pubblicata ieri sull'account twitter di un responsabile della Casa Bianca, c'è tutto il senso di un percorso. Barack Obama siede sull'autobus che ogni giorno portava Rosa Parks a lavoro, e dal lavoro a casa . Siede nell'esatta posizione dalla quale Rosa prese una decisione, istantanea, magari istintiva. Dettata dalla stanchezza di una pesante giornata lavorativa, o dalla stessa stanchezza di cedere a qualcosa che non riusciva più ad accettare, si rifiutò di cedere il posto ad una donna bianca, come era d'uso ai tempi della segregazione razziale, in Alabama. Per quella decisione fu arrestata e portata in carcere. Era il 1955, e quell'evento mise in moto la battaglia per i diritti civili degli Afroamericani che avrebbe portato, quasi sessant'anni dopo all'elezione di Barack Obama. Chi cominciò quella battaglia non sapeva dove avrebbe portato e, ne sono sicuro, si trovava a ribattere ogni giorno contro chi diceva che nulla s

Domani una busta paga più leggera

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Quando domani, 27 marzo, lavoratori dipendenti e pensionati apriranno la loro busta paga mensile, si scopriranno un pochino più poveri. Scatta infatti dallo stipendio di marzo l'aumento dell'addizionale regionale Irpef (l'imposta sul reddito delle persone fisiche): uno 0,33% in più (dallo 0,9% all'1,23%) deciso con la manovra salva-Italia di dicembre. In Lombardia, poi, accanto all'aumento dello 0,33% su tutte le fasce di reddito previsto dal governo Monti nel decreto Salva Italia, la Regione ha aggiunto una sua ulteriore quota di aumento . Di conseguenza la rimodulazione sarà la seguente: l'aliquota rimarrà all'1,23% fino ai 15mila euro, ma aumenta all'1,58% per i redditi tra i 15mila e i 28mila euro e all'1,73% per i redditi che superano i 28mila euro. E per qualcuno la stangata sarà anche più incisiva: se le addizionali regionali scatteranno per tutti, infatti, in alcune città si sommeranno anche i possibili aumenti nel prelievo dell'

Alcatel-Lucent di Vimercate: 490 esuberi

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Ieri un centinaio di lavoratori della Alcatel-Lucent  di Vimercate hanno manifestato davanti al Pirellone , in concomitanza con la seduta del Consiglio regionale della Lombardia, contro i 490 esuberi , in particolare ricercatori, decisi dalla multinazionale . Il piano di ristrutturazione, presentato dalla multinazionale con sede a Vimercate al ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 24 gennaio, prevede 700 esuberi nel nostro paese. Saranno 490 i tagli del personale, pari al 25 % dell'intera forza lavoro, 200 lavoratori somministrati e 360 ricercatori, pari al 45% del dipartimento Ricerca e Sviluppo. Una rappresentanza dei lavoratori - leggiamo dal sito de Corriere della Sera - ha ottenuto di essere ricevuta in Consiglio regionale dal presidente Davide Boni, dalla vicepresidente Sara Valmaggi e da consiglieri regionali in rappresentanza di tutti i gruppi. Tutti gli esponenti sindacali hanno precisato che si tratta di una congiuntura grave non solo per le sue implicazion

Giovani in Brianza: “i numeri della crisi”

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Una recente indagine commissionata dalla Provincia di Monza e Brianza, evidenzia come il nostro “ricco” territorio non è esente dalla drammatiche conseguenze occupazionali ,dovute all’attuale “infinita” crisi economica. Due le fasce più colpite: i giovani e i cosiddetti “cinquantenni”. Lo racconta il Pd di Monza Il tasso di disoccupazione giovanile in Brianza è oltre il 21% (dai 14 ai 25 anni) e gli avviamenti lavorativi vedono una propria diminuzione proprio nelle classi di età 15-19 e 25’29 anni. Avviamenti al lavoro, che confermano la netta preponderanza del cosiddetto lavoro precario: ogni 100 nuovi rapporti il 63% è assunto con questo tipo di contratti…una condizione che poi trova il 60% di questo tipo di lavori anche in termini di cessazione del rapporto.. L’altra piaga riguarda disoccupazione, licenziamenti e mobilità: dal 2008 al 2011, sono raddoppiati i licenziamenti e i lavoratori messi in mobilità (l’anticamera del licenziamento) sono 4.700 e 1400 i posti di lavoro in m

L'identikit degli evasori totali

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Cos'hanno in comune due concessionari di un autosalone di Alessandria, un consulente finanziario di Milano, un imprenditore di Latina, un panificatore di Firenze e un ristoratore veneziano? Sono tutti evasori totali. Solo un esempio dei 7.500 individuati l'anno scorso dalla Guardia di Finanza. Hanno sottratto al fisco circa 21 miliardi di tasse. Sono i più spregiudicati tra gli evasori fiscali , quelli che la clandestinità totale: non esistono, non hanno un telefono, aprono e chiudono aziende, hanno residenze fittizie. Repubblica oggi racconta alcune di queste storie: le potete leggere qui . Scriveva ieri ( qui ) Massimo Gramellini sulla Stampa che fra i pochi effetti positivi della crisi c’è il cambio di atteggiamento degli italiani nei confronti degli evasori: con la crisi abbiamo capito "che le tasse servono tenere in piedi la baracca , che ogni euro evaso significa un servizio in meno negli ospedali e per la strada, e che quell’euro mancante, non potendo più

La sicurezza nelle città e la crisi

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il Ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, dopo le ultime vicende criminali di Roma, ha parlato di un clima che fa temere un'escalation criminale, alimentato dalla crisi economica. Parole che ricollocano la sicurezza sul piano della politica , come ha evidenziato ieri, in un interessante articolo (che trovate qui ) il quotidiano l'Unità. E dopo gli anni delle ronde verdi, dell`esercito per strada, della tolleranza zero, di proclami fantasiosi come quello di sparare ai barconi carichi di clandestini, è un cambio di direzione non da poco . Ci voleva un "tecnico" per rilanciare il tema della sicurezza recuperandone la valenza politica. Le statistiche ufficiali suggeriscono, in fondo, questa riflessione: non c`è evidenza di una crescita dei reati che spieghi l`aumento della paura, delle ansie, delle incertezze. La rinnovata attenzione alle cause che danno corpo alla sensazione d'insicurezza che a

Generazione NEET

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L’acronimo Neet è inglese (Not in Education, Employment or Training), ma il fenomeno è drammaticamente sempre più italiano . Giovani tra i 15 e i 29 anni che non fanno niente : né lavorano né studiano né risultano iscritti a corsi di formazione. I numeri fanno spavento: sono oltre due milioni e duecentomila. E solo il 33% di loro si dà da fare per cercare un’occupazione . In passato erano più numerosi al Sud, ma la crisi, con il peggioramento delle condizioni anche al Nord, ha ridotto il divario Ne parla L'Inkiesta , con una infografica e con qualche nota di commento molto interessante, che potete leggere qui .

C'era una volta il Nord

C'era una volta il produttivo nord, quello che da solo trainava l'economia del Paese. I n Brianza nasceva il distretto tecnologico che doveva portare l'Italia all'avanguardia nel settore dell'high tech. Della Silicon Valley nostrana oggi non resta  che una valle di cassintegrati. Siamo entrati nelle aziende in crisi della provincia milanese: la Banes, ex Ibm, che dopo svariati spacchettamenti resta una scatola vuota con uno stato di crisi che da anni grava sulle spalle dei lavoratori in cassa integrazione, la Jabil, ex Nokia, che minaccia di lasciare senza lavoro 325 dipendenti pur essendo un'azienda sana e la Ims che produce cd e dvd per alcuni dei maggiori cantautori italiani, che al presidio permanente della "fabbrica dei dischi" sono venuti a portare solidarietà. E poi c'è la realtà milanese, dove la crisi s'è fatta sentire sulle piccolissime imprese e anche, a dispetto di quanto sostiene l'ex premier, sui ristoranti: sono in m