La sicurezza nelle città e la crisi

il Ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri

Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, dopo le ultime vicende criminali di Roma, ha parlato di un clima che fa temere un'escalation criminale, alimentato dalla crisi economica.

Parole che ricollocano la sicurezza sul piano della politica, come ha evidenziato ieri, in un interessante articolo (che trovate qui) il quotidiano l'Unità.

E dopo gli anni delle ronde verdi, dell`esercito per strada, della tolleranza zero, di proclami fantasiosi come quello di sparare ai barconi carichi di clandestini, è un cambio di direzione non da poco.

Ci voleva un "tecnico" per rilanciare il tema della sicurezza
recuperandone la valenza politica.

Le statistiche ufficiali suggeriscono, in fondo, questa riflessione: non c`è evidenza di una crescita dei reati che spieghi l`aumento della paura, delle ansie, delle incertezze.

La rinnovata attenzione alle cause che danno corpo alla sensazione d'insicurezza che avvolge i cittadini, rovescia la logica che ha prevalso in questi anni: una rappresentazione noir della quotidianità, una scena del crimine allestita al centro dei salotti televisivi, con plastici che facevano spiare i telespettatori dal buco della serratura, nell`apparente pretesa di ricostruire le ragioni di tanta efferatezza.

Altro che politiche per la sicurezza. 
In questi anni si sono fatte politiche per la "paura".

Sono stati alimentati istinti oscuri, facendo crescere la diffidenza verso l'altro e verso il diverso, si è dato corpo ad atmosfere cupe nelle quali predominavano gli spazi grigi e la notte della coscienza.

Una rappresentazione che ha generato una crisi di fiducia verso il futuro e verso il prossimo, specialmente se diverso per cultura, status sociale, etnia. Una dinamica che ha alimentando ansie che hanno prima preso la forma del sospetto, poi della chiusura, infine dell'ostilità.

Quali risposte dare alla crisi di sicurezza?

Le politiche per la sicurezza, compreso l'aumento della presenza delle forze dell'ordine, devono essere accompagnate alle politiche sociali, sviluppando un sistema che non sia solo prevenzione nei confronti del crimine, ma accompagnamento e sostegno di fronte alle incertezze della vita e di garanzie che siano una risposta alla precarietà del futuro.

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