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Visualizzazione dei post con l'etichetta L'Unità

È il tempo del Realismo

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Togliere la soglia del 5% senza avere né un sistema dei partiti solido, né altri strumenti di stabilizzazione del sistema parlamentare (vedere alla voce fiducia costruttiva) sarebbe come farsi una nuotata a dorso nella vasca degli squali. Mattia Zunino per l'Unità. Dobbiamo dircelo chiaramente. Piaccia o no, gli spazi politici per una legge maggioritaria sono finiti la notte del quattro dicembre. L’unica alternativa percorribile oggi è una legge proporzionale. E se proporzionale deve essere, che sia preso il modello migliore disponibile sul mercato: il modello tedesco. Un modello che afferma la centralità dei partiti senza far venire meno un rapporto di collegio tra moltissimi eletti e il proprio territorio. Ma che sia un tedesco vero, non italianizzato da emendamenti trappola. C’è infatti una linea del Piave che non va abbandonata per nessuna ragione ed è lo sbarramento al 5%. Non si tratta di una pretesa vendicativa per tenere fuori qualcuno dal prossimo parlamento, forti d

L’Europa al centro del Pd

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Crediamo sia necessario un investimento politico concreto e la sperimentazione di nuove forme di organizzazione, partecipazione e formazione. Per questo riportiamo l'articolo per l'Unità del 7 febbraio a cura dell' Associazione EU Dem   “L’Europa è politica interna, la sua centralità nell’agire politico quotidiano deve essere percepita a tutti i livelli all’interno del partito” :   è attorno a questa riflessione che l’associazione EuDem ha voluto preparare un  documento pre-congressuale  rivolto all’attenzione di circoli, iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico. Dieci anni fa la nascita del Partito Democratico ha rappresentato un’innovazione nel panorama del centrosinistra europeo: alcune intuizioni alla base del PD, in primo luogo le primarie, costituiscono ancora adesso lo stimolo per i mutamenti necessari nella partecipazione politica comuni a molti paesi europei e per il rilancio su nuove basi dell’azione e dei valori del PSE. Come associazione

Quale gauche per l’Europa e il PSE? Hamon vs Valls, en attendant Macron

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D omenica scorsa,  Benoît Hamon , un politico molto di sinistra, ha preso più voti di tutti al primo turno e si giocherà il ballottaggio con l'ex primo ministro Manuel Valls L' Associazione EU Dem  ci racconta quale potrà essere il futuro della gauche francese. Il senso stesso del primo turno delle primarie della sinistra francese era in fondo quello di mostrare che si trattasse di un appuntamento utile. Le debolissime chance per il PS (i sondaggi restano impietosi), lo psicodramma innescato dalla non ricandidatura di Hollande, il confronto numerico con le primarie della destra erano condizioni di oggettiva difficoltà interna che si sommano a uno scenario esterno ancora più complicato. Sull’esito delle primarie pesano infatti tanti convitati di pietra: il populismo di Marine Le Pen, Fillon dato per candidato inevitabile al ballottaggio, Macron prossimo a lanciare una campagna che ci si attende come molto autorevole, la sinistra di Melenchon in costante crescita e c

Buon Compleanno Partito Democratico

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14 ottobre 2007, nasce il Partito Democratico. In occasione del compleanno Walter Veltroni scrive all'Unità : Il Partito democratico, il partito di chi crede che la crescita economica e l’equa ripartizione della ricchezza non siano obiettivi in conflitto, e che senza l’una non vi potrà essere l’altra. Il Partito democratico, il partito dell’innovazione, del cambiamento realistico e radicale, della sfida ai conservatorismi, di destra e di sinistra, che paralizzano il nostro Paese. Il Partito democratico, il partito che dovrà dare l’ultima spallata a quel muro che per troppo tempo ha resistito e che ha ostacolato la piena irruzione della soggettività femminile nella decisione politica e nella vita del Paese. La rivoluzione delle donne ha affermato in tutte le culture politiche il principio del riconoscimento della differenza di genere come elemento costitutivo di una democrazia moderna. È questa esperienza che dovrà essere decisiva, fin dal momento della fondazione del no

Berlinguer ci dice

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Un capo amatissimo, dal grande seguito popolare, stimato da avversari e interlocutori. Il modo in cui morì, a Padova dopo le sofferenze di quel comizio, lo consacrò come una delle poche icone laiche della politica nazionale. L'11 giugno 1984 moriva il segretario del Pci . Il ricordo di Guglielmo Epifani - L'Unità DoppiaM In questi 29 anni dalla sua morte improvvisa, di Enrico Berlinguer molto si è scritto e molto si è discusso. Proprio il tempo trascorso e la permanente attualità di tanti temi, da lui proposti alla guida del Partito comunista italiano, danno il profilo e la misura esatti del ruolo che ha avuto nella storia e nella vicende non solo nazionali. Fu insieme uomo della transizione verso l`Eurocomunismo, della piena democratizzazione della politica italiana e assertore dell`emancipazione e delle lotte dei Paesi del Terzo mondo. Fu il teorico del compromesso storico, dopo la tragedia cilena, l`autore del dialogo col vescovo di Ivrea, Luigi Bettazzi, su una societ

Sanità: garantire il necessario a chi ne ha bisogno

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Ignazio Marino , già senatore del Partito Democratico, che nel mese scorso ha ufficializzato la sua partecipazione alle primarie del centrosinistra per ottenere la candidatura a sindaco della Capitale, ha scritto la prefazione di un bel libro che vi consigliamo.  "Il prezzo della salute" di Ottavio Davini, edito da Nutrienti, ci guida, accompagnati da un medico con esperienza trentennale dall'osservatorio privilegiato di uno dei più importanti ospedali italiani, nei meandri del nostro servizio sanitario nazionale , confrontandolo anche con quelli degli altri paesi, per sfatare miti e luoghi comuni. Di seguito vi proponiamo uno stralcio della prefazione scritta da Ignazio Marino, da cui emergono una sanità costantemente insidiata, la missione universalistica del Servizio sanitario pubblico poco sostenibile se non verrà riorganizzando l'esistente tornando all'essenziale. - I tempi di crisi che stiamo vivendo costringono ognuno di noi, in ogni ambito, a

Le donne sono il motore del cambiamento

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Abbiamo parlato molto in questi giorni del senso che può avere la festa (dei diritti) della donna nel 2013. Infatti l'8 marzo quest'anno non è stata una festa, e mai come quest'anno questa considerazione viene ripetuta nei blog e sui social network. Concludiamo questi approfondimenti svolgendo lo sguardo a quello che succede in casa nostra. Con il 38% alla Camera e il 42% al Senato il PD porta in Parlamento il più nutrito gruppo di donne. A questi numeri che “ non sono solo numeri , - ricorda la portavoce della Conferenza delle Donne Roberta Agostini - ma contenuti, pensiero, competenze, proposte espresse in Parlamento , si è arrivati attraverso il lavoro svolto da noi tutte e dalle nostre parlamentari, ad esempio sulla doppia preferenza di genere nei Comuni e attraverso le primarie parlamentari, che hanno visto l’affermazione netta delle candidate. Un risultato che va valorizzato come risorsa e iniziativa, attraverso gli 8 punti presentati in Direzione naziona

Con noi si cambia. Basta promesse da chi ha fallito

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« Mi sorprendo se in una situazione come questa, in cui viviamo la peggiore crisi economica dal dopoguerra ad oggi, il tema al centro della campagna elettorale non è come ne veniamo fuori . Vedo invece che da parte degli inseguitori si cerca il colpo propagandistico. Grillo che promette a tutti mille euro al mese per tre anni, Berlusconi e Monti in una sola giornata hanno tolto più di 30 miliardi di tasse sul 2014». Pier Luigi Bersani, con un'intervista su L'Unità di oggi, va al rush finale di questa campagna elettorale chiamando alla mobilitazione il popolo delle primarie («È la nostra arma atomica») e illustrando le misure che intende realizzare in caso di vittoria. Ci sono però anche un paio di messaggi chiari che il candidato premier del centrosinistra lancia all'indirizzo degli «inseguitori». Il primo, a uso e consumo di Silvio Berlusconi: «Non permetterò a chi ha fallito, a chi ha portato l'Italia sul ciglio del burrone di fare impunemente altre promesse»

«Maipiucomplici»

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Torniamo a riflettere, dopo il post di ieri, sulle guerra alle donne. « Donne morte ammazzate da mariti, fidanzati, amanti e conviventi. Uomini killer che vengono protetti da alibi concettuali, linguistici. Giustificati. «Ha ucciso dopo un raptus, ha ucciso per gelosia, ha ucciso perché aveva paura di essere lasciato».    « La vittima non esiste mai: il maschio assassino, ancora una volta, è il protagonista ».  A Torino oggi e domani l’incontro organizzato da «Se non ora quando» per porre fine a una guerra che dall’inizio dell’anno conta già 92 vittime. Ce lo racconta il quotidiano L'Unità Novantadue vittime in Italia dall'inizio dell’anno . Sono numeri da guerra. Perché la guerra è in atto ed è un conflitto di genere. Per questo, oggi e domani, le donne di «Se non ora quando» si ritrovano a Torino. Il titolo di questa nuova iniziativa è «Maipiucomplici» , scritto così tutto di seguito, un concetto da dire in fretta, memorizzare in un attimo. Un titol

I Democratici sono la forza della "riscossa" che può rilanciare l'Italia

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Un discorso da candidato premier.   Pierluigi Bersani ha concluso ieri pomeriggio, a Reggio Emilia, la Festa nazionale del Pd. Nel suo intervento ha toccato punti chiave come le primarie , sollecitando che siano un'occasione per parlare dell'Italia, "di come portare il Paese fuori dalla crisi" , e non siano un palcoscenico per "ambizioni personali" . E lanciando un monito alla Destra a fare le proprie senza interferire con le primarie del Pd. Ha messo in chiaro:   i Democratici sono la forza della "riscossa" che può rilanciare l'Italia dopo Monti. Leggiamo dal sito de  L ' Unità   Il segretario ha salutato i Democratici della Festa prendendo in braccio Ambra, bambina di quattro anni figlia di genitori ghanesi. La piccola gli ha offerto un mazzo di fiori e l'ha baciato sulla guancia. Bersani ha ripetuto che con lui premier i figli di immigrati nati in Italia saranno cittadini italiani. Tra i temi: ha segnalato come tema cen

Avevamo una banca

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Il 31 dicembre del 2005 il Giornale pubblica la trascrizione di una telefonata tra Piero Fassino e Giovanni Consorte, durante la quale l’allora segretario dei DS chiede all’allora amministratore delegato di Unipol «Ma abbiamo una banca?» . La domanda fa riferimento ai tentativi di acquisizione da parte di Unipol della Banca Nazionale del Lavoro. Tale operazione in quelle settimane era oggetto di una complessa e frastagliata inchiesta giudiziaria che i giornali definirono, ahinoi, Bancopoli. Giovanni Consorte si era dimesso dal suo incarico soltanto il 28 dicembre proprio in seguito alle indagini. La pubblicazione della frase di Fassino generò una grandissima quantità di polemiche e accuse che attraversarono in modo trasversale l’arco politico italiano: il centrodestra ne approfittò per denunciare quelle che a suo parere erano operazioni finanziarie condotte da terzi per conto della sinistra italiana, nello stesso centrosinistra moltissimi lamentarono la presunta interferenza di Fass

"Volta pagina, Italia"

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L'Unità è il giornale delle Feste con la F maiuscola. E' obbligo comprarlo il 25 Aprile e il 1 Maggio.  E' il giornale che si compra dopo le sconfitte elettorali per lenire le ferite. E' il giornale che si compra dopo le vittorie perché a sinistra dopo una vittoria si deve riflettere, analizzare, pensare.  E' l'unico giornale che racconta il Giro d'Italia come una corsa epica, s uggestiva, affascinante. E' il giornale dove ho potuto leggere di una società genuinamente plurale, un luogo dove si potevano ascoltare voci che in questo nostro Paese di fatto non esistono: i giovani, i bambini, le donne, il lavoro nelle sue molte forme, gli italiani di altre origini e colori, le famiglie italiane. Oggi, sabato 5 maggio, alle ore 12 nella sede dell'Unità (via Ostiense 131 L, scala B1, ottavo piano) il direttore Claudio Sardo, la redazione e l'amministratore delegato Fabrizio Meli presentano ai colleghi dell'informazione la nuova Unità, che da l

«Dolce di cuore, dura di testa»

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Questa settimana è scomparsa Miriam Mafai, giornalista, scrittrice e  esponente politica di primo piano dell'italia che usciva dalla guerra.  Ha partecipato anche alla fondazione del quotidiano "la Repubblica". Affidiamo il nostro ricordo ad Alfredo Reichlin caro amico di Miriam. Mi è molto difficile dire addio a Miriam Mafai, cara amica, rara. È triste, perfino angoscioso, per me almeno, scrivere queste righe nell’Italia volgare e corrotta di oggi. E avendo nella mente l’immagine fulgente di quella ragazza di allora: come io la conobbi. In un’altra Italia. Nella Roma che usciva dalla guerra povera e affamata nel senso letterale della parola. Ma piena di slancio, di speranze, e soprattutto di fiducia: l’enorme fiducia nell’avvenire di noi ragazzi che avevamo preso le armi. Libertà e giustizia erano lì alla nostra portata. E non parlo solo della libertà politica ma quella di essere se stessi, di crescere, di pensare. Tante cose di quel tempo io ho dimentic

Il compleanno de L'Unità e lo speciale su Mani Pulite

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Il 12 febbraio 1924 nasceva L ' Unità,  giornale comunista fondato da Antonio Gramsci e oggi voce del Partito Democratico. Vogliamo ricordare l'anniversario rilanciando lo speciale dell'Unità in edicola quest'oggi. Venti anni da «Mani Pulite». Al crepuscolo della Prima Repubblica si udì lo squillante tintinnio delle manette . La caccia agli inquisiti, come capita spesso negli eventi che sconvolgono la politica, fu innescata quasi per caso, non c’era dietro alcun grande complotto pianificato da chissà chi. Dall'arresto del «mariuolo» reo confesso, si passò ben presto a un repulisti generale che finì per coinvolgere tutto il potere centrale e periferico. Cominciò proprio a Milano la slavina del sistema politico che avrebbe in poco tempo scassato degli equilibri gelatinosi che duravano da mezzo secolo. Nel 1992 l’azione penale distrusse in maniera fulminea i partiti (di governo) che invero già dopo il crollo del muro di Berlino non avevano più un ruolo storico

«Attenti, politici: Twitter è la terza voce»

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Qui avevamo iniziato ad introdurre il concetto di campagna elettorale permanente e l'uso di twitter come mezzo di aggregazione dell'attività politica. Abbiamo anche inventato un hashtag (i primi a Brugherio) per raccogliere le vostre proposte e seguire in diretta i consigli comunali. Quest'oggi L'Unità  ritorna sul tema intervistando un giovane guru di comunicazione politica applicata ai social media, Marco Massarotto. 40 anni, fondatore di Hagakure (agenzia basata a Milano che aiuta le aziende "ad ascoltare quello che dicono i consumatori, a parlare, a trovare una voce e un'identità su Internet"), esperto di Internet PR, Massarotto ha dedicato l'ultimo libro ( "Social Network" , edito da Apogeo) proprio all'uso dei social media  da parte delle aziende e dei partiti politici. E ne consiglia un altro ( "Twitter" , di Federica Dardi) proprio per imparare a muoversi nell'universo del 140 caratteri. Tweetstar , la

Terra rubata. Viaggio nell’Italia che scompare

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Qui , prendendo spunto dell'affare Decathlon, vi abbiamo raccontato della proposta del geografo e urbanista del Politecnico di Milano Arturo Lanzani , che delinea una serie di misure che il governo Monti, qualora lo volesse, potrebbe intraprendere per catturare una quota della rendita fondiaria e per «salvare il suolo» sintesi di natura e storia e base materiale del nostro paese. L'argomento è molto dibattuto; domenica sera “Presa diretta” di Iacona su Raitre, ha mostrato come e quanto l’edilizia, cave e discariche fagocitino colline e pianure. Ora conferma il disastro un dossier promosso dall’università dell’Aquila con il Wwf Italia, la Bocconi di Milano, l’Osservatorio per la biodiversità della Regione Umbria e reso pubblico dal Fai con il Wwf:  Il rapporto investe 11 regioni e si intitola “Terra rubata. Viaggio nell’Italia che scompare” . Sforna quei numeri appena citati e calcola che cemento e mattone in Italia inghiottiranno nei prossimi 20 anni 600mila ettari, ben

Basta ospedali psichiatrici. Una svolta epocale di civiltà

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Una notizia che è passata sotto traccia nella giornata di ieri è la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. Lo stabilisce un emendamento al decreto Severino sul sovraffollamento delle carceri , presentato dai relatori Filippo Berselli (Pdl) e Alberto Maritati (Pd), approvato a maggioranza dall'aula del Senato, con 175 sì, 66 no e 27 astenuti. I detenuti psichiatrici dovranno essere affidati ad apposite strutture organizzate dalla Sanità delle Regioni . La commissione Bilancio di palazzo Madama aveva dato parere favorevole al complesso dell'emendamento, condizionato però ad alcune precisazioni nel testo e ad alcune osservazioni negative sulle coperture finanziarie individuate. Una svolta epocale. Vi riportiamo l'intervista di Claudia Fusani a Ignazio Marino , membro della Commissione igiene e sanità e Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale , per l ' Unità. Uscirà Giovanni c

La sicurezza nelle città e la crisi

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il Ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, dopo le ultime vicende criminali di Roma, ha parlato di un clima che fa temere un'escalation criminale, alimentato dalla crisi economica. Parole che ricollocano la sicurezza sul piano della politica , come ha evidenziato ieri, in un interessante articolo (che trovate qui ) il quotidiano l'Unità. E dopo gli anni delle ronde verdi, dell`esercito per strada, della tolleranza zero, di proclami fantasiosi come quello di sparare ai barconi carichi di clandestini, è un cambio di direzione non da poco . Ci voleva un "tecnico" per rilanciare il tema della sicurezza recuperandone la valenza politica. Le statistiche ufficiali suggeriscono, in fondo, questa riflessione: non c`è evidenza di una crescita dei reati che spieghi l`aumento della paura, delle ansie, delle incertezze. La rinnovata attenzione alle cause che danno corpo alla sensazione d'insicurezza che a

Liberalizzazioni a costo zero

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Il sito internet del quotidiano “L’Unità  ci ricorda come sul terreno delle liberalizzazioni, non si parta da zero grazie alle recenti segnalazioni dell’Antitrust al governo e al Parlamento, alle proposte del Pd presentate durante la discussione della manovra di luglio e ancora alle rivendicazioni delle stesse associazioni dei consumatori, L’agenda delle liberalizzazioni è densa di riforme  che si possono attuare a costo zero  e che il Pdl in questi anni ha impedito . Riponiamo molta fiducia nel neo premier Mario Monti, anche alla luce delle parole pronunciate in Parlamento: l'idea di «aprire i mercati», promuovere «interventi strutturali» per rimuovere «gli ostacoli» che frenano la crescita del Paese lascia intendere che le aspettative non verranno disattese . Vediamo quindi quali possono essere le liberalizzazioni a costo zero: Farmaci: terminare la riforma La vendita dei farmaci da banco e dei medicinali non soggetti a prescrizione medica è stata liberalizzata nel 2