Liberalizzazioni a costo zero


Il sito internet del quotidiano “L’Unità ci ricorda come sul terreno delle liberalizzazioni, non si parta da zero grazie alle recenti segnalazioni dell’Antitrust al governo e al Parlamento, alle proposte del Pd presentate durante la discussione della manovra di luglio e ancora alle rivendicazioni delle stesse associazioni dei consumatori,

L’agenda delle liberalizzazioni è densa di riforme 
che si possono attuare a costo zero 
e che il Pdl in questi anni ha impedito.

Riponiamo molta fiducia nel neo premier Mario Monti, anche alla luce delle parole pronunciate in Parlamento:
l'idea di «aprire i mercati», promuovere «interventi strutturali» per rimuovere «gli ostacoli» che frenano la crescita del Paese lascia intendere che le aspettative non verranno disattese.

Vediamo quindi quali possono essere le liberalizzazioni a costo zero:

Farmaci: terminare la riforma
La vendita dei farmaci da banco e dei medicinali non soggetti a prescrizione medica è stata liberalizzata nel 2006 con la prima lenzuolata dell’allora ministro Bersani. Una riforma che ha consentito la nascita di oltre 3.600 parafarmacie, garantito oltre 6mila nuovi posti di lavoro e prezzi più bassi per i consumatori. Se si vuole rafforzare ancora di più questi risultati, occorre completare la liberalizzazione, estendendo la vendita a tutti i medicinali non dispensati dal Servizio sanitario nazionale di fascia C anche nelle parafarmacie ed eliminando per questi il regime di prezzi fissi.

Carburanti
La distribuzione dei carburanti può diventare più concorrenziale e una riforma di sistema può abbattere di 10 centesimi il costo di un litro di benzina. Come? Garantendo la libertà di approvvigionamento ai gestori presso il miglior fornitore, attraverso l’abolizione del vincolo di esclusiva che oggi li obbliga a rifornirsi presso la compagnia petrolifera di «appartenenza». Una riforma contenuta sia nella legge di iniziativa popolare «Libera la benzina», promossa da associazioni di categoria dei benzinai e dei consumatori, sia negli emendamenti presentati nel luglio scorso dal Pd ma bocciati dalla vecchia maggioranza di centro-destra. In questo settore, inoltre, vanno eliminati i vincoli regionali alla liberalizzazione della distribuzione dei carburanti per favorire la nascita di stazioni di rifornimento indipendenti, capaci di praticare prezzi alla pompa più concorrenziali.

Continua a leggere le proposte sul sito internet del quotidiano quotidiano “L’Unità

DoppiaM

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