Con noi si cambia. Basta promesse da chi ha fallito


«Mi sorprendo se in una situazione come questa, in cui viviamo la peggiore crisi economica dal dopoguerra ad oggi, il tema al centro della campagna elettorale non è come ne veniamo fuori. Vedo invece che da parte degli inseguitori si cerca il colpo propagandistico. Grillo che promette a tutti mille euro al mese per tre anni, Berlusconi e Monti in una sola giornata hanno tolto più di 30 miliardi di tasse sul 2014».

Pier Luigi Bersani, con un'intervista su L'Unità di oggi, va al rush finale di questa campagna elettorale chiamando alla mobilitazione il popolo delle primarie («È la nostra arma atomica») e illustrando le misure che intende realizzare in caso di vittoria.

Ci sono però anche un paio di messaggi chiari che il candidato premier del centrosinistra lancia all'indirizzo degli «inseguitori». Il primo, a uso e consumo di Silvio Berlusconi: «Non permetterò a chi ha fallito, a chi ha portato l'Italia sul ciglio del burrone di fare impunemente altre promesse». Il secondo, per Mario Monti, che dopo l'uscita sul Montepaschi ha datato la nascita del Pd al 1921: «Una battuta da Berlusconi con il loden. Monti non dimentichi dov'è il pericolo, se la prenda con il problema, non con l'unica possibile soluzione».

E, ancora, «serve un programma di ricostruzione, non battute propagandistiche. Quelle non ce le possiamo più permettere».

Qui tutta l'intervista.

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