L'identikit degli evasori totali


Cos'hanno in comune due concessionari di un autosalone di Alessandria, un consulente finanziario di Milano, un imprenditore di Latina, un panificatore di Firenze e un ristoratore veneziano?

Sono tutti evasori totali.

Solo un esempio dei 7.500 individuati l'anno scorso dalla Guardia di Finanza. Hanno sottratto al fisco circa 21 miliardi di tasse. Sono i più spregiudicati tra gli evasori fiscali, quelli che la clandestinità totale: non esistono, non hanno un telefono, aprono e chiudono aziende, hanno residenze fittizie.

Repubblica oggi racconta alcune di queste storie: le potete leggere qui.

Scriveva ieri (qui) Massimo Gramellini sulla Stampa che fra i pochi effetti positivi della crisi c’è il cambio di atteggiamento degli italiani nei confronti degli evasori: con la crisi abbiamo capito "che le tasse servono tenere in piedi la baracca, che ogni euro evaso significa un servizio in meno negli ospedali e per la strada, e che quell’euro mancante, non potendo più gravare sul debito pubblico, d’ora in poi dovrà essere compensato da una nuova imposta. Così l’invidia si è trasformata in disprezzo e rabbia".

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