Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Barack Obama

«Non ditemi che le parole non contano»

Immagine
Francesco Costa, vicedirettore del quotidiano online Il Post, ci racconta 11 formidabili discorsi di Barack Obama. Per iniziare bene il lunedì. Attenzione: servono fazzoletti. Al di là delle opinioni di ciascuno di noi, serviranno il tempo e il lavoro degli storici per avere un’idea profonda e adeguatamente ragionata sui risultati ottenuti da Barack Obama negli otto anni in cui è stato presidente degli Stati Uniti d’America. I bilanci attuali sono interessanti e necessari, anche perché non ne abbiamo di altri, ma sono inevitabilmente schiacciati sul presente; molte delle scelte di Obama però si potranno valutare adeguatamente solo tra qualche anno. Così come le politiche degli anni di Clinton generarono una grande crescita economica ma forse misero le premesse per la crisi del 2008, servirà del tempo per capire davvero le conseguenze di decisioni articolate e complesse come l’accordo sul nucleare iraniano o la riforma sanitaria. Se volete già approfondire qualcosa, qui ci sono – in

TODOS SOMOS AMERICANOS

Immagine
Possiamo dire, senza alcun dubbio, che il 17 dicembre 2014 sarà considerata una giornata storica: si chiude una pagina durata più di 50 anni e se ne sta aprendo una nuova con la riapertura   delle relazioni tra Stati Uniti e Cuba . Infatti il Presidente Obama ha annunciato che "l'embargo ha fallito, riprenderanno le relazioni diplomatiche". Con questa decisione ci potranno essere finalmente nuove opportunità di sviluppo e crescita civile che faranno bene a tutto il Mondo. Bisogna dar merito, a questo disgelo, anche all' azione decisiva svolta dal Papa americano Francesco in questi mesi. Il riavvicinamento di questi due Paesi rappresenta un passo avanti straordinario verso quegli obiettivi di apertura e dialogo per promuovere valori di Democrazia e cooperazione. Purtroppo nel Mondo persistono ancora tanti muri da abbattere come, per esempio, quello in Palestina. Notizia, anch'essa molto importante, di questi giorni che il Parlamento Europeo ha

Buon Natale dalla Siria

Immagine
Le storie di cui ci siamo dimenticati, quelle per le quali volevamo far battaglia, uscite dalle cronache delle prime pagine dei giornali continuano.   Jacopo Zanchini è vicedirettore di Internazionale, e questa foto è stata pubblicata qualche giorno fa dal suo profilo twitter. (via Lucacicca )

I casini in politica internazionle di Barack Obama

Immagine
Foto dal profilo instagram di Pete Souza I giudizi sull'operato di Obama sono sempre stati molto positivi, su questo blog. Da qualche tempo però il presidente Americano arranca, in difficoltà su più fronti. Soprattutto, nell'ambito della politica estera. La questione del possibile intervento in Siria è soltanto marginale, e non sarà questa l'occasione per discuterne, poiché i dubbi sulle strategie attuate in questi anni di profondi di cambiamento in Medio Oriente vengono da molto più lontano. Lo racconta oggi, in un interessante articolo Christian Rocca, sul suo blog: Tranne che nelle redazioni dei giornali, l’autorevolezza e la credibilità di Obama sono ai minimi termini (io sono tra quelli che spera ancora). In Medio Oriente è ancora più odiato di Bush, essendo riuscito nel compito di farsi odiare dai regimi (che non ha difeso), dai ribelli (che non ha aiutato), dall’opinione pubblica, da tutti. Non era mai successo che un presidente americano fosse così

Giorni decisivi per il Mediterraneo

Immagine
Continuano i nostri approfondimenti sulla crisi in Siria. Quest'oggi vogliamo analizzarla  con gli occhi dell'Europa; un Europa sempre più debole. Mentre Obama in conferenza stampa spiega la posizione americana sulla crisi siriana, e annuncia di essere pronto all'attacco dopo il vaglio del Congresso,  la situazione nell'area mediterranea si fa sempre più critica.  Il responsabile Forum Affari internazionali del PD , Giacomo Filibeck, chiarisce in apertura la posizione del partito, già espressa da Letta: contrarietà a un intervento che potrebbe essere più dannoso che utile e che soprattutto rischia di non arrivare alla soluzione politica, mediata, negoziale che da due anni i democratici auspicano . Sollecitato sul ruolo dell’Europa in questo scenario, il Vicepresidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella coglie subito i punti di debolezza di un’Europa che definisce un “nano politico, che neanche attraverso la figura dell’alto rappresentante per la politic

Quello che vi siete persi ad Agosto.

Immagine
Ritrovarsi a Settembre per le strade di Brugherio, dopo esserci abituati alle vetrine abbassate dei negozi chiusi, alle vie disabitate, dopo aver incrociato i nostri percorsi estivi, crea una sensazione di spaesamento. Se avete provato a spegnere i vostri televisori, disconnettervi dalla Rete, potrete aver goduto di questo periodo di riposo evitandovi molte notizie ridondanti nel panorama politico Italiano, con le continue e ventilate crisi di governo a giorni alterni. E' stata infatti l'estate di Berlusconi. C'eravamo lasciati con la condanna in Cassazione per il processo Mediaset, e da lì è cominciata una lunga sessione di ricatti al governo Letta per l'ottenimento di una grazia che nessuno sembra aver voglia di concedere . Napolitano intanto ha assegnato i seggi vacanti al Senato per i senatori a Vita , nominando Carlo Rubbia, Renzo Piano, Claudio Abbado ed Elena Cattaneo , una nostra concittadina di primo livello. Cinquantunenne (e questo ha generato non poc

La sfida di Obama “America, basta diseguaglianze”

Immagine
"We've got to set our eyes on the horizon." —President Obam a Il presidente Barack Obama promette all’America che userà «ogni minuto che manca alla fine della presidenza» per «sconfiggere le diseguaglianze che indeboliscono la classe media» e cosi facendo ricorda anche a noi un cardine del nostro impegno politico. Leggiamo dal sito del quotidiano La Stampa . Parlando da Galesburg in Illinois, dove nel 2005 pronunciò il primo discorso da senatore , Obama dice che i 7,2 milioni di posti di lavoro creati negli ultimi 40 mesi «non bastano» perché anche se l’America si è lasciata alle spalle la «Grande Recessione iniziata nel settembre 2008» il problema è che «la quasi totalità dell’aumento di entrate degli ultimi dieci anni è andata all’1% della popolazione» ovvero ai più ricchi.  «In media i ceo dal 2009 hanno avuto una crescita dei profitti del 40 per cento mentre la media degli americani guadagna meno rispetto al 1999» lamenta il presidente, affermando che il risult

67 minuti di volontariato per Madiba

Immagine
Oggi, 18 luglio, Nelson Mandela compie 95 anni. Saranno numerose le iniziative in Sudafrica e nel resto del mondo per celebrare quello che dal 2010 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite il «Mandela Day»: una giornata in onore dell’anziano leader che lottò contro l’apartheid e rimase in prigione per 27 anni, che nel 1993 vinse il premio Nobel per la pace e che nel 1994 fu eletto presidente del Sudafrica. Ricoverato  dall’8 giugno per una grave infezione ai polmoni, le sue condizioni di salute si sono fatte più stabili negli scorsi giorni, tanto da farsi probabili le notizie di una sua dimissione dall'ospedale di Pretoria.  Il  Nelson Mandela Center of Memory ha invitato le persone di tutto il mondo ad onorare l'ex presidente sudafricano con 67 minuti di  volontariato, 67 come gli anni dedicati da Mandela al suo Paese come attivista politico, detenuto e come primo presidente nero, eletto democraticamente. Si festeggerà Mandela anche con una riunione speciale dell'Ass

Obama, gli Stati Uniti ed il cambiamento Climatico

Immagine
L'alteritá con cui gli Stati Uniti hanno finora affrontato la questione ambientale é stato sicuramente uno dei temi più controversi e dibattuti dal mondo ecologista negli ultimi anni. senza l'appoggio di tutte le superpotenze mondiali, e senza l'appoggio fondamentale degli stati Uniti è stato infatti impossibile affrontare l'emergenza climatica in maniera incisiva. La rinuncia al Protocollo di Kioto dal governo Bush, nel 2001, ha fortemente diminuito l'importanza delle norme contenute in quel Protocollo, ed ha posto un precedente per tutti gli altri stati, Cina ed India in primo luogo, alla ratifica del documento. Barack Obama aveva posto questo tema tra i fondanti della sua prima campagna elettorale, attirando ulteriori consensi dell'area liberal. Abbiamo dovuto aspettare il primo anno del secondo mandato per un primo impegno ufficiale, lanciato attraverso un video diffuso dalla casa Bianca. Martedì sarà presentato al congresso, e potrebbe di fa

Il punto sulla Siria

Immagine
Qui avevamo scritto l'ultimo post sulla situazione in Siria. L'avevamo fatto in occasione del  rapporto  firmato dall' organizzazione  Human Rights Watch    che spiegava come dalla fine del luglio 2012 l e forze aeree siriane del presidente Bashar al-Assad abbiano ripetutamente e indiscriminatamente lanciato attacchi aerei contro i civili.  Oggi torniamo a parlarne  perché  in questi giorni si sono intensificati i raid di Israele contro il regime di  Damasco.  Il fuoco è stato aperto contro rifornimenti di armi iraniane destinato agli Hezbollah libanesi. Un alto responsabile israeliano ha confermato     «Il blitz vicino all’aeroporto di Damasco aveva come obiettivo missili iraniani per gli Hezbollah». Quindi per  Bashar al-Assad  si apre un nuovo fronte oltre a quello interno con i ribelli. La situaizone come ci racconta il Corriere della Sera potrebbe essere ad una svolta. Per il regime di Assad, impegnato a fronteggiare la ribellione, è stato senza dubbio un

Assad ha usato armi chimiche?

Immagine
Homs. (SARKIS KASSARJIAN/AFP/Getty Images) Torniamo a parlare della situazione della Siria.  Qui , qui , qui e qui i post precedenti. Giovedì 25 aprile l’amministrazione statunitense di Barack Obama ha mandato una lettera al Congresso relativa all’uso di armi chimiche in Siria, questione di cui si sta parlando molto negli ultimi mesi e affrontata in diverse occasioni anche alle Nazioni Unite: nella lettera, che è stata inizialmente visionata dal New York Times, si sostiene che le agenzie nazionali di intelligence hanno confermato con “un certo grado di sicurezza” che il governo siriano di Bashar al Assad avrebbe usato il gas nervino sarin, in maniera ridotta e circoscritta, negli scontri con i ribelli. Leggiamo dal sito de La Stampa . Washington lo ripete da mesi: solo le armi chimiche possono vincere la riluttanza americana a intervenire in Siria. Così, mentre la feroce guerra civile in cui è degenerato lo scontro tra il regime di Damasco e il ribelli vola verso quo

Al Senato USA vince la lobby delle armi

Immagine
"Oggi è una giornata vergognosa per Washington". Non ha usato mezze parole ieri , Barack Obama, per manifestare la sua indignazione, dopo il nuovo trionfo della lobby delle armi in Amercia, che ha fatto saltare l'accordo bipartisa per introdurre controlli sulla vendita di armi. E' un colpo duro per Obama e per tutti coloro che si sono battuti - anche sul fronte repubblicano - per arginare la catena delle stragi in America . Non è bastato neppure l'appello accorato di una delle madri di quei venti bambini uccisi a Newtown, nel Connetticut, nella più folle delle carneficine recenti alle quali ha dovuto assistere l'America. Ad essere bocciato, al Senato USA, è stato il disegno di legge che doveva rendere obbligatori controlli molto elementari e di buon senso ; non un divieto o una restrizione generale, ma "semplicemente" il dovere per l'armaiolo di consultare la banca dati federale sui precedenti penali o di malattia mentale dell'acqui

Lo storico viaggio del presidente americano a Gerusalemme

Immagine
(Uriel Sinai/Getty Images) Venerdì è stato il t erzo e ultimo giorno della storica visita in Israele e nei Territori palestinesi del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Nella mattina di venerdì 22 marzo ,  ci racconta il quotidiano online "Il Post" ,   il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel suo terzo giorno del suo viaggio in Israele e Palestina  ha visitato lo Yad Vashem, il memoriale di Israele dedicato alle persone uccise durante l’Olocausto, costruito a Gerusalemme nel 1953. È stato accompagnato dal presidente israeliano, Shimon Peres, dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dal rabbino Yisrael Meir Lau, e dal direttore del museo, Avner Shalev. Obama aveva già visitato il museo nell’estate del 2008, durante un tour in Europa quand’era candidato alla presidenza statunitense. Durante la visita Obama ha detto : « Non c’è niente che possa uguagliare la potenza straziante di questo posto sacro. Anche se vieni qui migliaia di volte, il

"America, sulle armi è tempo di agire"

Immagine
«Parlare per me è molto difficile, ma devo dire una cosa importante». L’ex deputata statunitense Gabrielle Giffords ha iniziato con queste parole il suo intervento dello scorso 30 gennaio , quando si è presentata inaspettatamente a un’audizione della commissione Giustizia del Senato, che iniziava quel giorno la discussione di una nuova legge per il controllo delle armi . La Giffords è sopravvissuta a un attentato durante un suo comizio l’8 gennaio 2011 a Tucson (Arizona), dopo essere stata per molto tempo in pericolo di vita . Ancora oggi ha difficoltà nell'articolare con chiarezza i pensieri e le parole, eppure non ha voluto mancare questo appuntamento, dove ha pronunciato un breve intervento per sostenere l’importanza di fare qualcosa per fermare la violenza provocata dall’uso delle armi da fuoco in America. Il suo discorso era scritto su un foglietto, la cui foto ha fatto il giro del mondo, perchè testimonia proprio la difficoltà della Giffords a leggere e a parlare.

Il secondo giuramento di Barack Obama

Immagine
(foto    Il Post ) Barack Obama ha giurato. Davanti al giudice della Corte suprema Roberts. Inizia ufficialmente il suo secondo mandato. Ha giurato sulla Bibbia di Lincon e e su quella di Martin Luther King. Un gesto rituale che prende radici nei valori della storia degli Stati Uniti. Leggiamo dal sito de Il Post. Durante il suo discorso – qui il testo integrale – Obama ha ripreso molti dei temi che gli sono più cari e di cui aveva parlato durante la campagna elettorale , parlando soprattutto di uguaglianza: la necessità di costruire infrastrutture moderne per avere un’economia moderna, perché nessuno può farcela da solo; la di avere regole chiare e valide per tutte per far funzionare adeguatamente il libero mercato; di avere cura dei più deboli e vulnerabili. «Questa generazione di americani», ha detto Obama , «ha attraversato crisi che hanno rafforzato la nostra risolutezza e messo alla prova la nostra resistenza. Un decennio di guerra si sta concludendo. La ripre

"America, proteggiamo i nostri figli"

Immagine
"Proteggere i nostri figli è il primo compito di una società e non è un tema che può dividerci. Io amo il mio Paese e voglio che tutti siano felici e si sentano sicuri". Con queste parole ieri Barack Obama ha presentato i suoi progetti per contrastare la violenza in America generata dal facile accesso alle armi. 23 decreti, che vanno dal bando sulle armi automatiche ai caricatori di proiettili, passando per l'obbligo di controlli sull'identità e sui precedenti degli acquirenti di armi. Un mix di misure immediatamente esecutive e altre che, per diventarlo, dovranno passare dal voto del Congresso, fortemente a rischio per la presenza della influentissima lobby (trasversale) delle armi . Obama lo sa bene. "Queste saranno riforme difficili", ha detto ieri. "Si opporranno lobbisti e politici, che non vogliono perdere consensi e guadagni. Dietro le quinte opereranno perché nulla cambi. Rispetto le nostre forti tradizioni sul possesso delle armi, ma

Cambio di paradigma: la lezione di Obama (e un messaggio all'Europa)

Immagine
La Camera degli Stati Uniti ha approvato l’accordo sul fiscal cliff , il cosiddetto baratro fiscale, dopo il voto favorevole espresso il primo gennaio dal Senato . Il voto è avvenuto quando negli Stati Uniti erano le 23 di martedì e in Italia erano le 5 del mattino di mercoledì. Hanno votato a favore dell’accordo 257 deputati, mentre hanno votato contro in 167. Hanno votato a favore 172 democratici e 85 repubblicani, hanno votato contro 151 repubblicani e 16 democratici. ( Qui  trovate che cos’è il fiscal cliff, spiegato bene) La vittoria di Obama nelle trattative sul fiscal cliff dimostra che una politica economica di sinistra può essere in questa fase la speranza per uscire dalla spirale debito-austerity-disoccupazione. Gli Usa hanno lanciato un messaggio importante anche per l’Europa, dove l'economia è mantenuta in uno stato di catalessi: equità e crescita devono venire prima del rigore. Ce lo racconta quest'oggi Federico Rampini su Repubblica. «Grazie al vo

È Obama la persona dell’anno

Immagine
Time ha scelto Barack Obama  come persona dell’anno nel 2012,  dopo averlo già fatto nel 2008.  Battuti Malala Yousafzai,   la 15enne pachistana che ha sfidato   i taleban, Morsi, Tim Cook (Apple)   e la fisica italiana Fabiola Gianotti Ce lo racconta La Stampa Il fascino dell’imperfezione: molto umana e comune, ma proprio per questo capace di ispirare le persone al sogno di migliorarsi. Forse sta qui la ragione che ha spinto Time a scegliere Barack Obama come persona dell’anno nel 2012, dopo averlo già fatto nel 2008.  « Era facile - ha detto il presidente al settimanale - pensare che il 2008 fosse l’anomalia. Io penso che il 2012 è stato l’indicazione che no, questa non è un’anomalia. Abbiamo passato un periodo molto difficile. Gli americani sono giustamente frustrati per la lentezza del cambiamento, l’economia è ancora debole, e il presidente che abbiamo eletto è imperfetto. Eppure, nonostante tutto ciò, questo è quanto vogliamo essere. Ed è una buona cosa ». 

"America, dobbiamo cambiare"

Immagine
Mario Tama/Getty Images - dal sito de Il Post Domenica sera Barack Obama è stato a Newtown, Connecticut. Ha partecipato alla veglia che ha ricordato i 20 bambini e i 6 adulti uccisi nella scuola di Sandy Hook da Adam Lanz a, un ragazzo di vent’anni originario del New Hampshire (noi ne abbiamo parlato qui , mentre le ultime notizie sull'inchiesta le potete leggere qui ). Nel corso del suo intervento, Obama ha voluto affrontare il grande tema in discussione in questi giorni in America, rispetto alla facilità a procurarsi delle armi , anche a causa della potentissima lobby delle armi stesse, che è sempre riuscita, finora, a impedire qualunque decisione sull'introduzione di limiti alla vendita. Obama ha iniziato il suo discorso più da papà, che da Presidente, parlando dei bambini, e delle responsabilità degli adulti nei loro confronti ... ogni genitore sa che non c’è niente che non faremmo per proteggere i nostri figli dal male. E tuttavia, sappiamo che con il loro p