"America, dobbiamo cambiare"

Mario Tama/Getty Images - dal sito de Il Post

Domenica sera Barack Obama è stato a Newtown, Connecticut.

Ha partecipato alla veglia che ha ricordato i 20 bambini e i 6 adulti uccisi nella scuola di Sandy Hook da Adam Lanza, un ragazzo di vent’anni originario del New Hampshire (noi ne abbiamo parlato qui, mentre le ultime notizie sull'inchiesta le potete leggere qui).

Nel corso del suo intervento, Obama ha voluto affrontare il grande tema in discussione in questi giorni in America, rispetto alla facilità a procurarsi delle armi, anche a causa della potentissima lobby delle armi stesse, che è sempre riuscita, finora, a impedire qualunque decisione sull'introduzione di limiti alla vendita.

Obama ha iniziato il suo discorso più da papà, che da Presidente, parlando dei bambini, e delle responsabilità degli adulti nei loro confronti

... ogni genitore sa che non c’è niente che non faremmo per proteggere i nostri figli dal male. E tuttavia, sappiamo che con il loro primo passo da bambini, e ogni altro passo dopo di quello, si stanno allontanando da noi; che non ci saremo e non ci potremo sempre essere per loro... è traumatizzante quando a un certo punto ti rendi conto che, nonostante tutto l’amore che hai per i tuoi figli, non puoi fare tutto da solo. Che questo compito di tenere al sicuro i nostri bambini e di insegnare loro le cose per il meglio sono cose che possiamo fare solo insieme, con l’aiuto degli amici e dei vicini, con l’aiuto della comunità, e l’aiuto di una nazione. E in quel modo, ci rendiamo conto di avere la responsabilità di ogni bambino perché facciamo affidamento su tutti perché si occupino anche dei nostri, ci accorgiamo che siamo tutti genitori, che sono tutti nostri bambini
E poi è entrato nel merito della vicenda, ricordando che in altre occasioni l'America ha pianto per dei morti innocenti, colpevoli solo di essersi trovati nella traiettoria di chi aveva in mano delle armi:
Da quando sono presidente, questa è la quarta volta che ci troviamo insieme per dare conforto ed essere in lutto con una comunità distrutta da una sparatoria di massa. La quarta volta in cui abbiamo abbracciato chi è sopravvissuto. La quarta volta in cui abbiamo consolato le famiglie delle vittime. E nel mezzo c’è stata una serie infinita di sparatorie mortali nel paese, praticamente una ogni giorno, che in molti casi ha coinvolto bambini, in piccole e grandi città in qualsiasi parte d’America. Vittime che, nella maggior parte dei casi, avevano la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
In questa parte finale del discorso, allora, ha voluto rendere esplicito quello che vuole fare:
Non possiamo più tollerare una cosa simile. Queste tragedie devono finire. E per porre loro una fine, dobbiamo cambiare. Ci diranno che le cause di queste violenze sono complesse, ed è vero. Nessuna singola legge, nessun insieme di provvedimenti può eliminare il male dal mondo, o prevenire qualsiasi atto di violenza senza senso nella nostra società. Ma questa non può essere una scusa per non fare nulla.
Nelle prossime settimane, farò ricorso a qualsiasi potere di cui è a disposizione il mio governo per coinvolgere i miei concittadini – da chi si occupa di fare rispettare le leggi ai professionisti nel campo dei disturbi mentali ai genitori e agli insegnanti – in uno sforzo comune per evitare che si ripetano simili tragedie. Perché quale altra scelta abbiamo? Non possiamo accettare che simili eventi diventino una routine. Siamo davvero pronti a dire che non abbiamo alcun potere davanti a simili massacri, che la politica è una cosa difficile? Siamo davvero pronti a dire che una simile violenza che ha toccato i nostri bambini anno dopo anno è in un certo senso il prezzo per la nostra libertà?
Il testo integrale del discorso di Obama lo potete trovare qui, dal sito de Il Post, insieme ad altre foto della veglia di venerdì.

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