67 minuti di volontariato per Madiba


Oggi, 18 luglio, Nelson Mandela compie 95 anni. Saranno numerose le iniziative in Sudafrica e nel resto del mondo per celebrare quello che dal 2010 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite il «Mandela Day»: una giornata in onore dell’anziano leader che lottò contro l’apartheid e rimase in prigione per 27 anni, che nel 1993 vinse il premio Nobel per la pace e che nel 1994 fu eletto presidente del Sudafrica.
Ricoverato dall’8 giugno per una grave infezione ai polmoni, le sue condizioni di salute si sono fatte più stabili negli scorsi giorni, tanto da farsi probabili le notizie di una sua dimissione dall'ospedale di Pretoria. 
Il Nelson Mandela Center of Memory ha invitato le persone di tutto il mondo ad onorare l'ex presidente sudafricano con 67 minuti di volontariato, 67 come gli anni dedicati da Mandela al suo Paese come attivista politico, detenuto e come primo presidente nero, eletto democraticamente.

Si festeggerà Mandela anche con una riunione speciale dell'Assemblea Generale dell'Onu a New York alla quale, tra gli altri Andrew Mlangeni, che ha condiviso con Mandela gli anni della prigione, e Barack Obama che ha chiesto di rendere omaggio con queste parole:
«attraverso azioni di servizio individuali e collettive: seguendo il suo esempio, noi possiamo rendere omaggio all’uomo che ha mostrato al suo popolo, e al mondo, la via per la giustizia, l’uguaglianza e la libertà».

La vita di Mandela è stata un lungo susseguirsi di battaglie, che quasi venivano profetizzate dal nome profetico consegnatogli dalla sua famiglia, di etnia xhosa. Il suo nome in lingua xhosa, Rolihlahla, infatti significa proprio “attaccabrighe”, un attaccabrighe che ha caratterizzato la storia degli ultimi cinquant'anni. 
(La vita di Nelson Mandela, via Internazionale)

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