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Visualizzazione dei post con l'etichetta 'ndrangheta

La banca dell'ndrangheta in Brianza

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La sede operativa. Un piccolo appartamento a Seveso Benché quasi nessuno ne parli, e quasi a nessuno interessi, la mafia in Brianza esiste ed è forte. Tanto da avere costruito una vera e propria banca dell'ndrangheta a Seveso, nella quale venivano riciclati i proventi dell'usura e delle estorsioni, con la collaborazione di molti imprenditori brianzoli e degli impiegati bancari e postali. Una realtà ben strutturata, coperta da una forte rete di omertà, visto che nessuno dei commercianti ed imprenditori vittime dell'usura esercitata dalla banca ha mai presentato denuncia. Non possiamo voltarci dall'altra parte facendo finta di nulla, la mafia esiste e come una piovra si diffonde nell'indifferenza generale. 

Maria Carmela Lanzetta lascia il suo incarico di Sindaco. Una sconfitta della politica

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La politica ha bisogno di amministratori coraggiosi, amministratori capaci di dire no, in special modo rispetto alla mafia, alla corruzione, al voto di scambio. Di fatto questa è l'unico modo per evitare che l'Italia si trovi a sprofondare. Per questo, la notizia riportata dalla Repubblica oggi, costituisce una sconfitta per tutti. Se Maria Carmela Lanzetta, di cui spesso vi abbiamo parlato , il sindaco di Monasterace decide di lasciare il suo incarico di sindaco, un pizzico di speranza di cambiamento viene meno.  E le sue parole, molto forti, devono essere un monito per tutti.   Cosa l'ha delusa di più? "La politica innanzi tutto. Quando spararono alla mia macchina - l'anno prima mi avevano bruciato la farmacia - la politica ha fatto a gara per starmi vicino. È stata una cosa bella, ma io non chiedevo solo solidarietà, chiedevo che qualcuno si occupasse dei problemi dei piccoli comuni di frontiera. Non parlo solo di Monasterace, parlo di tutti. Ch

Operazione "Infinito": condanne confermate in appello

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Sentenze confermate. La Corte d’Appello di Milano ha confermato, nei giorni scorsi, le 110 condanne pronunciate in primo grado nel processo nato dall’operazione "Infinito", la prima indagine che aveva evidenziato il radicamento della 'ndrangheta al Nord. Per una quarantina di imputati, invece, le pene sono state ridotte. Tra le pene ridotte dalla prima Corte d’Appello quelle inflitte a Cosimo Barranca (da 14 a 12 anni di carcere), ritenuto dagli inquirenti il capo della 'localè di Milano; ad Alessandro Manno (da 16 anni a 15 anni e tre mesi), considerato il responsabile del clan di Pioltello e punito con la condanna più severa; a Vincenzo Mandalari, capo della locale di Bollate (da 14 anni a 12 anni e otto mesi); a Pasquale Zappia nominato 'capo del capi' in una riunione a Paderno Dugnano nel centro Falcone – Borsellino (da 12 anni a 9 anni). E' stata invece confermata la condanna a un anno e quattro mesi per Giovanni Valdes, in passato sindaco

La 'ndrangheta conquista la Brianza con un «esercito di padroncini»

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Il Cittadino di Monza e Brianza ci spiega come la 'ndrangheta, tramite una serie di camion in leasing, avesse costruito la sua rete di malaffare, estorsioni in Brianza. E' questo, infatti, il quadro descritto dal gip di Milano, Giuseppe Gennari, in una sua ordinanza ripresa dalla Commissione parlamentare di inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, le cosiddette ecomafie. Un'attività semplice - bassa professionalità e un camion in comodato - che garantisce ai clan «un serbatoio, pressoché inesauribile, cui attingere a piene mani per il controllo dell'intero settore della movimentazione terra e un notevole bagaglio di voti da far valere al momento opportuno nei rapporti con la classe politica.» I parlamentari dicono che quell'esercito rappresenta un problema socio-politico, e che non c'è inchiesta giudiziaria dove la 'ndrangheta non l'abbia schierato. «Il movimento terra costituisce il settore primigenio di interesse della 'ndra

’Ndrangheta al Nord, 110 condanne a rischio per un vizio di forma

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Centro comunale Falcone e Borsellino di Paderno la riunione per eleggere il superboss della Lombardia Qui vi avevamo raccontato le sentenze del maxi processo denominato "Infinito" sulla ‘ndrangheta al Nord. Una sentenza che aveva portato alla condanna di 110 persone. L’indagine riguardò le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia e vide al centro del processo l’ormai famoso video del 31 ottobre 2009 ripreso dalle forze dell’ordine, quando nel Centro Comunale Falcone e Borsellino di Paderno si riunì un summit mafioso per eleggere il superboss della Lombardia Ieri la Cassazione ha annullato senza rinvio, per vizio di forma, il deposito delle motivazioni della sentenza del processo. Ce lo racconta il quotidiano La Stampa. La Cassazione ha annullato in parte la sentenza del processo Infinito che ha condannato 110 affiliati alle cosche lombarde e che ora potrebbero tornare in liberà. L'inchiesta aveva portato alla luce le infiltrazioni e gli affar

Giornalisti minacciati dalla criminalità. Al Nord.

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L'ennesimo, nuovo attacco, è di questi ultimi giorni. Obiettivo, ancora una volta, la redazione del settimanale di Magenta l’Altomilanese ( qui il loro sito),attivamente impegnata a documentare il malaffare politico e le infiltrazioni mafiose alle porte di Milano. Dopo le diffide del sindaco di Sedriano (poi agli arresti domiciliari nell'ambito dell'operazione che ha portato all'arresto dell'ex assessore regionale Domenico Zambetti) alla cronista Ester Castano, sono stati minacciati il giornalista Ersilio Mattioni, direttore del periodico, e l’attivista antimafia Giampiero Sebri. Giovedì scorso infatti la redazione ha ricevuto una busta gialla con dentro un proiettile, una cartolina di auguri natalizi e due fotografie di velata minaccia ad uno dei giornalisti della redazione . Una cronista aggredita da un assessore infastidito per un articolo, due aggressioni al direttore del giornale sono il segnale che il giornale dà fastidio a molti, perchè racconta

Donne contro la mafia

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Il 24 novembre ricorre il terzo anniversario dell'atroce omicidio di Lea Garofalo, "donna di mafia" colpevole di essere diventata collaboratrice di giustizia, il cui corpo è stato fatto scomparire sciogliendolo nell'acido proprio a Monza, nel quartiere San Fruttuoso. Il 30 marzo di quest'anno la Corte d'Assise di Milano ha condannato al carcere a vita l'ex compagno della donna e gli altri 5 imputati. Leggiamo dal Corriere della Sera L'ergastolo con l'isolamento diurno di un anno, è stata inflitta a Giuseppe Cosco, Rosario Curcio e Massimo Sabotino . Per la figlia di Lea Garofalo, Denise, che si è costituita parte civile contro il padre, Carlo Cosco, è stato disposto un risarcimento di 200.000 euro. I giudici della Corte d'Assise di Milano si sono riuniti in camera di consiglio per emettere la sentenza del processo per il sequestro e l'omicidio della testimone di giustizia che venne uccisa e sciolta nell'acido il 24 novembre

Lecco, vita (scortata) di un sindaco minacciato dalla 'ndrangheta

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Virginio Brivio, sindaco di Lecco Virginio Brivio, sindaco del Pd di Lecco, già presidente della Provincia, è il primo sindaco del Nord a vivere sotto scorta, dopo le minacce della 'ndrangheta. In una terra dove, a detta di ex ministri e prefetti ancora in carica, "la mafia non esiste" , succede invece che un Sindaco debba essere seguito passo passo, nei suoi impegni istituzionali e nella sua vita privata, da un vigile in borghese . Virginio Brivio ha ricevuto intimidazioni di persona, via mail e su facebook da parte di familiari del boss della 'ndrangheta Coco Trovato, a cui il comune di Lecco ha revocato la licenza di un bar. Della vicenda si è occupato, dopo che ne hanno parlato i giornali locali, anche il Corriere della Sera, qui . Brivio , racconta il Corriere, ci tiene a mantenere un profilo basso e a riaffermare che le sue giornate e quelle della comunità che amministra devono proseguire come prima . E allora che spiegazione si sente di dare a quel

"Mi chiedo che Paese siamo diventati"

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il presidio in ricordo di Pasquale Romano Roberto Saviano ha provato a scrivere su   Repubblica  di ieri tutta la sua rabbia per la morte di Lino Romano, ragazzo innocente ucciso dalla camorra. Il trentenne di Cardito ucciso a Napoli nel quartiere di Marianella non era il vero obiettivo dei sicari,  che volevano colpire un elemento già noto alle forze dell'ordine e legato al mondo dello spaccio. "Per quanto ormai senta inutili le mie parole - scrive Saviano - provo a capire che paese è quello in cui un ragazzo va a salutare la propria fidanzata e viene". "Mi chiedo che Paese siamo diventati. Che Paese è quello in cui un ragazzo va a salutare la propria fidanzata prima di una partita a calcetto, scende di casa e viene massacrato da una sventagliata di mitra . Che Paese è quello in cui i media considerano questa, tutto sommato, una notizia che può esser data in coda alle altre, e non la notizia principale, da dare per prima. Una delle tante. Quel ragazzo

Che succede in Lombardia?

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Il giorno dopo l'arresto di Domenico Zambetti, è il momento degli incontri al vertice tra PdL e Lega e degli sgambetti reciproci. Formigoni, Alfano e Maroni si sono incontrati a Roma e Formigoni, dopo avere per l'ennesima volta difeso le "eccellenze" lombarde, ha parlato chiaro: se salta la Lombardia saltano anche Veneto e Piemonte. I governatori leghisti gli hanno risposto per le rime: "Pensi a casa sua". Alle 15.30 è previsto un nuovo incontro tra PdL e Lega, con Formigoni che parla di "gesti forti". Ieri il vertice leghista aveva deciso di chiedere a Formigoni l'azzeramento della Giunta, una riduzione del numero degli assessori e il voto anticipato nel 2013, insieme alle politiche. Da qui la risposta piccata del Governatore lombardo, che ha poi tolto le deleghe agli assessori leghisti. Che succedera? Lo sapremo nelle prossime ore. Intanto ieri il centrosinistra ha manifestato a Palazzo Lombardia, per chiedere che si torni al voto.

Lombardia, tempo scaduto!

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4.000 voti compranti dalla 'ndrangheta. Voti pagati in contanti, a 50 euro l'uno, pur di diventare consigliere regionale e vedere confemato il suo incarico di Assessore nella Giunta di Roberto Formigoni. Con questa accusa è finito oggi in manette Domenico Zambetti, 60 anni, del PdL , eletto alle regionali del 2010 con 11.217 voti di preferenza e poi nominato assessore alla Casa al Pirellone, dopo essere già stato assessore nel mandato precedente. Secondo l'inchiesta, avrebbe pagato ai clan calabresi, in varie rate, 200mila euro . Ad incassarli, secondo l'accusa, Giuseppe D'Agostino, gestore di locali notturni, già condannato negli anni scorsi per traffico di droga, che appartiene alla cosca calabrese Morabito-Bruzzaniti; l'altro, referente del clan Mancuso, è l'imprenditore Eugenio Costantino. In tutto sono venti le persone destinate al carcere, ma quello che emerge ancora una volta, da quando Ilda Boccassini è il coordinatore della distrettuale an

La 'ndrangheta a Milano: 37 arresti

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E' stata chiamata "Operazione Ulisse", e ha fatto seguito alle precedenti operazioni "Crimine" e "Infinito", coordinate dalle Direzioni distrettuali antimafia di Milano e Reggio Calabria . Ancora una volta è stata la 'ndrangheta a finire nel mirino degli inquirenti, con l'arresto di 37 persone a Milano . Undici indagati si trovavano già in carcere, mentre altri 26 sono stati arrestati questa mattina. Le accuse a carico degli indagati spaziano dall'associazione di tipo mafioso, al porto e detenzione illegale di armi, passando per l'usura e le estorsioni. Tutti reati aggravati dalle finalità mafiose. L'indagine ha toccato anche la Brianza, ed in particolare a Seregno e Giussano dove, tra l'altro, è stato scoperto un vero e proprio bunker , realizzato dal boss Antonio Stagno, forse per nascondere armi. «Un vero e proprio bunker - hanno descritto oggi gli inquirenti - che si apre con un telecomando, con pareti mobili: una s

I tentacoli della 'ndrangheta in Brianza

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Lo racconta Dario Crippa per il quotidiano "Il Giorno": «È UN’INDAGINE che mette a nudo una verità inquietante: l’aggressione di formazioni criminali che vengono dal sud a riciclare denaro sporco procurato con affari illeciti e lo reinvestono in questo territorio... la Brianza è una terra ricca aggredita da una criminalità silenziosa, insinuante ed estremamente pericolosa».  Riavvolgiamo il nastro: a parlare della Brianza come di una «lavanderia» di denaro sporco, il 17 settembre del 2008, era uno che la sapeva lunga, l’allora procuratore capo di Monza Antonio Pizzi. E le sue parole tornano in mente in questi giorni, dopo che si è appreso che una grossa inchiesta, condotta dai carabinieri di Monza, avrebbe scoperchiato un verminaio che avrebbe consentito a esponenti della camorra di insinuarsi nella vita economica e socio-politica della città. Ancora pochi giorni fa, la Guardia di Finanza è entrata in Municipio per visionare alcuni appalti pubblici sospetti gestiti fin

La sentenza sulla 'ndrangheta al Nord

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foto da http://www.linkiesta.it/ "La 'ndrangheta in Lombardia è da almeno tre generazioni un fenomeno autonomo rispetto all’associazione mafiosa calabrese». Sono destinate a far discutere le parole del giudice Roberto Arnaldi nelle 905 pagine di motivazioni della sentenza con cui, lo scorso 19 novembre, ha condannato con rito abbreviato a pene fino a 16 anni 110 imputati coinvolti a Milano nelle operazioni «Infinito» e «Tenacia» che con gli arresti del luglio 2010 avevano smantellato la rete di infiltrazioni ’ndranghetiste in Lombardia. Armi, droga, pizzo, racket, intimidazioni, ma anche affari, sanità, gioco d’azzardo e politica. Tutto questo è la mafia in Lombardia. Un dato sopra tutti per dimostrare il modus operandi della organizzazione: 130 incendi dolosi, oltre 70 episodi intimidatori commessi con armi, munizioni e in alcuni casi esplosivi. Parlare di "infiltrazione" è già datato: chi indaga e chi si scontra parla di "colonizzazione".

Spara la ’ndrangheta

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Una spietata esecuzione. Da ieri il nome di Giuseppe Nista, pregiudicato per droga, 44 anni, nato a Melzo, si aggiunge all'elenco degli omicidi di 'ndrangheta in Lombardia. Con il killer che colpisce la vittima a bordo dell'auto. Poi risale sulla moto. Quindi scende per l'ultimo colpo, che sarà fatale. E' successo ieri mattina, nel centro di Vimodrone. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri di Sesto San Giovanni e del Gruppo di Monza, la vittima sarebbe legata ad ambienti della criminalità organizzata calabrese. Lui stesso aveva precedenti per reati legati al mondo della droga. Il fratello Domenico, di 42 anni, è ritenuto dall'antimafia elemento di spicco dell'omonimo clan e risiede a Cologno Monzese: arrestato nel 2007, è ora in carcere a Torino. E in passato aveva rivelato ai giudici alcuni particolari sulle infiltrazioni della criminalità organizzata al Nord ; rivelazioni che però non gli hanno permesso di entrare nel programma di protez

La 'ndrangheta brucia Milano

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Da ieri è online su Corriere.it la prima delle otto puntate di «Soffocati dalla ’ndrangheta. Viaggio in Lombardia, la Calabria del Nord» , un'approfondita videoinchiesta realizzata dal giornalista Ruben H.Oliva sul preoccupante grado di diffusione e penetrazione della criminalità organizzata calabrese in Lombardia. Un viaggio che da Milano passa attraverso la provincia lombarda con immagini inedite, testimonianze, interviste (tra cui quella al sindaco di Milano Giuliano Pisapia) e denunce come quella anonima di un funzionario della Dna. Uno spaccato drammatico su una realtà cosi vicina e inquietante che sembra quasi impossibile da immaginare al Nord. Tra paure e omertà simili solo a quelle incontrate in Calabria. Con l'ombra sempre più grande dell'Expo 2015 e i tentativi della 'ndrangheta. «La guerra alla mafia si vince o si perde a Milano» dice Vincenzo Macrì, ex sostituto procuratore nazionale antimafia e attuale procuratore generale di Ancona. E anche le u

La mafia al nord esiste

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110 condanne fino a 16 anni  nel maxi-processo alle cosche in Lombardia. Questo il verdetto , pronunciato sabato dal Tribunale di Milano , dopo 32 ore di camera di consiglio. Al termine dell'udienza a porte chiuse, molti dei detenuti hanno urlato e applaudito ironicamente all'indirizzo della corte e degli stessi avvocati che li hanno difesi nel corso del processo. Ha scritto Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera :  " La sentenza riguardava due terzi dei 170 arrestati nel luglio 2010 dall'Antimafia milanese del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dei pm Alessandra Dolci e Paolo Storari nel blitz coordinato con il fermo di altre 130 persone da parte della Procura di Reggio Calabria di Giuseppe Pignatone: una operazione che, a detta allora dei gip Ghinetti e Gennari, «a dispetto dell'apparente "non visibilità" del fenomeno 'ndranghetista in terra lombarda» comprovava «che la Lombardia è già da tempo sede stanziale di gruppi organizzati a

Beni confiscati alla criminalità: il dato della Brianza

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Oggi Il Cittadino torna sull'insediamento della criminalità in Brianza. Le province di Monza e Milano sono quinte nella classifica dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Lo rivela una ricerca condotta da Transcrime , il Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell'Università degli Studi di Trento. Tra le prime 30 province, ben quattro sono lombarde , oltre naturalmente a Milano, c'è ancora Monza, seguite da Brescia, Lecco e Como. In Brianza e nel resto della regione, la 'ndrangheta ha grandi interessi economici in settori che forniscono posti di lavoro: commercio al dettaglio, costruzioni, amministrazione pubblica, stando all'analisi di Transcrime. La diffusione capillare sul territorio, inoltre, è garantita dalle stazioni di servizio e da appalti concentrati su opere pubbliche, costruzioni, smaltimento dei rifiuti.

Mafiopoli. L'invasione della 'ndrangheta a Milano e in Lombardia

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Giuseppe Pignatone Giuseppe Pignatone da tre anni è il capo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Collabora con le altre procure per smantellare la 'ndrangheta in tutta Italia. Ieri ha scritto sul Corriere una lettera-appello , per chiedere alla Lombardia di reagire all'omertà sulla presenza della 'ndrangheta a Milano e nel resto della regione. Secondo Pignatone, le indagini condotte in questi anni in varie parti d'Italia hanno dimostrato la gravità e la pericolosità del fenomeno , che non si può contrastare solo con la necessaria attività di repressione. La repressione non basta, è necessaria la reazione della società civile , con tutte le sue articolazioni, ognuna delle quali può svolgere un ruolo prezioso, innanzi tutto agendo secondo le regole e contrastando il silenzio e l'omertà. Sempre il Corriere dedica a Mafiopoli una mappa da studiare con interesse .

Desio è in Calabria

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Non è vero Ministro Maroni ? L'amministrazione comunale di Desio e' caduta per il coinvolgimento di alcuni politici del Pdl nell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta. Tra i politici coinvolti, il presidente del consiglio comunale Nicola Mazzacuva, il consigliere Natale Marrone e l'ex assessore provinciale Rosario Perri (tutti del Pdl). La maggioranza dei consiglieri, stamani, ha firmato le dimissioni determinando cosi' la caduta della giunta di centrodestra, guidata da Gianpiero Mariani. Insieme all'opposizione hanno firmato anche i consiglieri della Lega, fino a ieri in maggioranza. DoppiaM