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Visualizzazione dei post con l'etichetta donne

Stati generali delle donne

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Quest'oggi vogliamo segnalarvi il convegno che si terrà a Monza il 18 novembre prossimo sul tema donne e lavoro e che vede la nostra Melina Martello fra le promotrici.

La casa in cui si combatte la violenza sulle donne

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L’ingresso del centro antiviolenza Lucha y siesta, giugno 2017. (Sara Cervelli) Jasmine ha ventidue anni e due vite. Ha dipinto le pareti della sua stanza di verde e di rosso per ricordarlo: in basso ha disegnato con il pennello una striscia rosso scuro come il suo vestito da sposa. In alto ha dipinto una striscia verde come il giardino della casa dove abita nella sua nuova vita, quella che è cominciata quando è scappata dall’appartamento dove era stata rinchiusa dal marito in una città dell’Italia del nord. Jasmine non è il suo vero nome, ma per ragioni di sicurezza non può rivelare la sua identità. Fa fatica a ricordare i particolari del primo e del secondo tempo della sua storia, ma non dimentica le date: si è sposata due giorni prima del suo diciottesimo compleanno nel 2013. Tre anni dopo – nel 2016 – è entrata per la prima volta a Lucha y siesta , nella periferia est di Roma, un centro antiviolenza e una casa delle donne fuori dai canoni, “un progetto di semiautonomia”, come l

Genere e violenza sulle donne

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(l'immagine si ingrandisce con un click) La violenza sulle donne? Un problema tutto dell’uomo. È il nuovo e pionieristico approccio dell’amministrazione comunale di Brugherio . L’idea è quella di avviare un percorso permanente che passi ai raggi X il maschio. Non più quindi solo il soccorso alle vittime, tra gli obiettivi dell’azione di contrasto, ma anche l’indagine sui motivi socio-culturali del fenomeno. Lo scopo è chiaro: stroncare la causa del problema anziché limitarsi a punire il crimine e a raccogliere i cocci. Ne parliamo  giovedì 23 giugno alla festa. Siete tutte e tutti invitati a questa Tavola Rotonda, su un tema tanto attuale quanto "strategico". Il progetto è proposto dall’assessorato alle pari opportunità di Miriam Perego ma già dalle prime battute vede coinvolte altre realtà sociali del territorio e punta proprio a mantenerne vivo l’interesse perchè a combattere la violenza non siano solo le istituzioni, ma la stesa comunità. Vi aspett

La doppia preferenza, un esperimento riuscito.

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Nelle elezioni appena trascorse sono state caratterizzate da una novità piuttosto rilevante, la possibilità di inserire la doppia preferenza di genere , la possibilità di votare per un uomo ed una donna appartenenti allo stesso partito. E' stata una novità che è stata poco sottolineata nelle analisi del voto successive alle elezioni, ma che ha prodotto numerosi effetti, ad una rapida osservazione della composizione del consiglio comunale. Il nostro partito, qui a Brugherio, per fare un primo esempio, è riuscito ad ottenere 11 seggi, dei quali sei saranno occupati da donne ed i restanti cinque da uomini. Non è stato un caso isolato, visto che una situazione del tutto analoga si è verificata in quasi in tutti i maggiori centri. A Roma la giunta Alemanno nel 2011 era stata protagonista di un rimprovero da parte del TAR per il mancato rispetto della presenza femminile al suo interno. Situazione non dissimile in consiglio: nel 2008 eradisno state elette solo quattro c

Il Pd presenta al Senato un disegno di legge contro il femminicidio

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La senatrice del Pd Anna Finocchiaro ha ripresentato il disegno di legge per la ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.  Oltre che dal presidente del gruppo Pd Luigi Zanda, il disegno di legge è stato sottoscritto finora dalla metà dei senatori democratici , tra i quali Valeria Fedeli, Silvana Amati, Maria Teresa Bertuzzi, Rita Ghedini, Manuela Granaiola, Leana Pignedoli, Roberta Pinotti, Filippo Bubbico, Rosaria Capacchione, Felice Casson, Rosa Maria Di Giorgi, Miguel Gotor, Luigi Manconi, Andrea Marcucci, Riccardo Nencini, Francersca Puglisi, Laura Puppato, Angelica Saggese e Magda Zanoni ed è ancora in corso la raccolta delle firme. " Il 27 settembre 2012 - spiega Anna Finocchiaro - il ministro Fornero ha sottoscritto a Strasburgo, per l'Italia, la Convenzione del Consiglio d'Europa contro il cosiddetto femminicidio e la violenza di genere . Si è trattato di un atto importante che è venuto c

8 marzo, le iniziative

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E’ di nuovo 8 marzo. Tra chi vuole abolirlo e chi valorizzarlo. Quest’anno, complice una consapevolezza crescente dell’opinione pubblica nei confronti della violenza di genere, le manifestazioni sono incentrate in gran parte su questo problema. Ce lo racconta La Stampa. Non si parlerà quindi solo di lavoro, tema originariamente legato a questa festa che si celebra in tutto il mondo. In Italia si festeggia dal 1922 per iniziativa del partito comunista, mentre nel resto d’Europa e negli Stati uniti ancora prima, grazie ai movimenti socialisti ed operai. È stata però istituita ufficialmente dall’Onu dal 1977. E proprio all’Onu fino al 15 marzo è in corso la riunione annuale della Commissione sulla condizione femminile delle Nazioni unite quest’anno dedicato alla prevenzione della violenza contro donne e ragazze.   MILANO    Nei musei civici di Milano le donne entreranno gratis l’8 marzo e avranno uno sconto sul prezzo del biglietto alle mostre di palazzo Reale. Mentre parti

Donna e disabile, una vita all’insegna della “discriminazione multipla”

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Quest'oggi vi abbiamo ricordato la proposta a base di cinema, musica, pittura e poesia con la quale il Teatro San Giuseppe celebra domani la festa della donna. Con questo post continua la marcia di avvicinamento alla celebrazione della festa della donna.  Lo facciamo con un approfondimento del Pd che ci racconta come sono  ancora molte, troppe, le facce della discriminazione che le donne con disabilità si trovano a dover affrontare.   In Europa per fornirvi un dato, circa il 16 per cento delle donne è disabile.  Restano ancora molte, troppe, le facce della discriminazione che le donne con disabilità si trovano a dover affrontare dalla nascita o a causa di una malattia invalidante, di un incidente sul lavoro. Lo denuncia l’ultima inchiesta del mensile “SuperAbile Magazine” , edito dall’Inail, sul numero di marzo. “In un mondo costruito per uomini e gestito da uomini, essere donna e avere una disabilità comporta una vita di discriminazione multipla. Le donne disabi

Aumenta la violenza sulle donne

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Il quotidiano La Stampa ha approfondito i dati relativi alla violenza sulle donne, presentati nei giorni scorsi dall'osservatorio del Telefono Rosa. È quasi sempre tra le mura domestiche, nel rapporto con il marito o il convivente o l’ex, e avviene sempre di più davanti ai figli, testimoni atterriti che poi a loro volta potranno diventare carnefici . La violenza sulle donne è un fenomeno che in Italia non diminuisce e si connota sempre più come violenza fisica : a testimoniarlo, le 124 donne ferocemente uccise nel 2012 in nome di un «amore» malato e assassino. La violenza fisica aumenta dal 18% al 22%: ma questa non è mai sola poiché la violenza psicologica, le minacce e la violenza economica sono altri comportamenti ad essa connessi. La dipendenza economica risulta un fattore determinante sia nell’espressione della violenza di genere attraverso forti restrizioni economiche e una totale gestione del denaro da parte del partner, sia nel rendere ancora più faticoso, se non i

Diciamo BASTA alla violenza sulle donne

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L'Italia, in Europa, ha il drammatico primato delle uccisioni di donne da parte del proprio partner: nel 2012, fino al mese di giugno, le vittime sono già 63. Abbiamo il dovere di fermare questo massacro silenzioso .  La Convenzione di Istanbul prevede, a livello internazionale, misure di prevenzione, tutela in sede giudiziaria e sostegno alle donne vittime di violenza. Per la prima volta, la violenza sulle donne viene riconosciuta come una violazione dei diritti umani fondamentali e una forma di discriminazione da contrastare , raggiungendo l'obiettivo di un'eguaglianza di genere, di fatto e di diritto. La Convenzione indica anche specifiche misure che gli Stati firmatari devono adottare per prevenire la violenza, proteggere le vittime e perseguire gli autori dei reati.  Ad oggi, la Convenzione di Istanbul è già stata firmata da 21 paesi europei, ma, nonostante il pronunciamento favorevole del Parlamento, l'Italia non ha aderito. E' ora che lo faccia, ed 

"Donne immigrate e nuove italiane: l’anello forte della convivenza”

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Per la prima volta in occasione della Giornata della Donna , oggi quaranta donne italiane e immigrate si recheranno insieme , su invito di Livia Turco, presidente del Forum Immigrazione del PD , all’Altare della Patria, dove deporranno una corona di alloro e mimose in segno di condivisione dei valori fondanti della Repubblica italiana e per ribadire la comune battaglia delle donne per i diritti, la dignità, contro la violenza e per una cittadinanza inclusiva delle differenze. Saranno presenti alla cerimonia donne immigrate di età, religioni, etnie e lingue diverse, tutte impegnate in prima linea nei diversi campi della vita culturale, sociale ed economica italiana, insieme per ribadire l’importante contributo delle donne di origine straniera e il valore della loro presenza nella società italiana, oltre a sottolineare il loro profondo senso di legame all’Italia e ai simboli della sua storia. Insieme a Livia Turco, parteciperanno tra le altre Roberta Agostini , portavoce Conferenza de

I care

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Come promesso, siamo tornati  sull'episodio di violenza accaduto nei giorni scorsi a Brugherio  ( qui   il racconto di quello che è successo e qui alcune riflessioni). Domenica un uomo ha ammazzato la moglie a Verona. Sabato notte una strage di gelosia a Brescia. Solo gli ultimi episodi di una tragedia cronica del nostro Paese. Dove ogni tre giorni avviene un 'femminicidio'. Quasi sempre opera di mariti, fidanzati o ex. Omicidi che lasciano la scia di storie tutte diverse tra loro, eppure tutte uguali: violenze fisiche e psicologiche come copione fisso di una vita, che vorrebbero rimettere in riga la donna che ha osato troppo. Ce lo racconta  L'Espresso . Quest'oggi vogliamo condividere con voi le parole scritte da Michele Serra per la rubrica di repubblica "L'amaca". (clicca sull'immagine per ingrandire) Inoltre vogliamo aderire e rilanciare la campagna i care   perchè anche gli uomini raccolgano la sfida. Sarebbe interessante che

Valorizzare le donne conviene

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Ieri sono state tantissime le critiche alla Rai , dopo la scoperta di quella che è stata chiamata la "clausola gravidanza". Una voce contenuta al punto 10 del contratto di consulenza che la Rai offre ai collaboratori esterni a partita Iva, con cui l'azienda si riserva di terminare il contratto se una lavoratrice dovesse rimanere incinta e la sua condizione, assimilata a "malattia, infortunio, causa di forza maggiore o altre cause di impedimento", dovesse incidere, compromettendola, sulla sua produttività. Un tema che ha riproposto la questione del precariato e della vergognosa vicenda delle dimissioni in bianco cui sono costrette le donne nel mondo del lavoro (noi ne abbiamo parlato più volte su questo blog). Sempre ieri sono stati forniti altri dati, passati inosservati, che completano il ragionamento sul ruolo delle donne nel mondo del lavoro. Prendendo spunto dai dati della Banca d'italia, che dicono che se l'obiettivo di Lisbona del 60 per cento di

"Dal Sud con le Donne, Ricostruiamo l'italia"

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Mentre il festival di Sanremo si dimostrava indietro anni luce rispetto alla società, mandando in onda una rappresentazione popolare del rapporto tra uomini e donne, l'ennesima rappresentazione della donna oggetto (la signora Rodriguez), il Partito Democratico organizzava una due giorni delle donne democratiche nel Mezzogiorno, per rilanciare il ruolo delle donne. I dati che riguardano l'occupazione femminile, lo stato dei servizi pubblici, la presenza paritaria nelle istituzioni, diventano particolarmente gravi nel Mezzogiorno ed affrontare una tale situazione di drammatico aumento delle diseguaglianze è premessa per la crescita delle regioni del Sud ed è una grande questione nazionale. Di seguito vi proponiamo l'intervista al Segretario nazionale del PD Pier Luigi Bersani, di Lucia Annunziata, a chiusura dell'iniziativa DoppiaM

Per l’occupazione giovanile e femminile

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Il cambiamento della politica macroeconomica nell’area euro per uno sviluppo sostenibile è condizione necessaria per aumentare l’occupazione e contrastare la precarietà, in particolare giovanile e femminile. Vi proponiamo il contributo del PD al confronto tra forze sociali e governo sul tema del Lavoro, in particolare per per l’occupazione giovanile e femminile. - 1 la definizione di un contratto per l’ingresso dei giovani e per il reingresso dei lavoratori e delle lavoratrici deboli al lavoro stabile (sostituisce il “contratto di apprendistato professionalizzante”, il “contratto di apprendistato di alta qualificazione” ed il “contrato di inserimento”). Uno strumento di inserimento e reinserimento formativo caratterizzato da durata da 6 mesi a tre anni definita dalla contrattazione collettiva, livello contributivo inferiore a quanto in vigore per i “contratti atipici”, retribuzione crescente fino ai livelli delle qualifiche corrispondenti previsti nel contratto collettivo nazion

La vergogna delle dimissioni in bianco

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È un fenomeno sommerso che riguarda il 15% dei contratti a tempo indeterminato : prima si firma la lettera di assunzione e, pochi minuti dopo, quella di dimissioni. Così quando i contributi sono finiti, o serve un taglio del personale, il datore è libero di licenziare chi vuole. Una prassi illegale, che riguarda soprattutto le donne. I numeri sono, purtroppo, molto più chiari di mille parole. Sono due milioni di lavoratori coinvolti, 800.000 donne costrette ad abbandonare il lavoro attraverso le dimissioni in bianco (nel 90% dei casi le dimissioni forzate sono arrivate in seguito ad una gravidanza). E ancora: il 25% dei lavoratori almeno una volta si è trovato di fronte al fenomeno delle dimissioni in bianco e il 53% delle dimissioni forzate che avviene in aziende con meno di 15 dipendenti. Accade nei cantieri, nei negozi, nei centri commerciali, nelle botteghe artigiane, nelle imprese. Tra le ricamatrici di abiti da sposa di Barletta come tra gli operai delle officine metalmec

La conciliazione tra famiglia e lavoro

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È sempre più complesso conciliare lavoro e famiglia. Sono circa 15 milioni 182 mila gli italiani che devono prendersi regolarmente cura di bambini, adulti malati, diversamente abili o anziani. E la cosa inevitabilmente grava su produttività e occupazione. Molti (in particolare donne) sono infatti costretti a sacrificare la professione (scegliendo il part-time o di restare a casa) a causa dell’assenza di servizi di supporto efficienti (asili, centri medici, residenze per anziani). L'Inkiesta pubblica qui una serie di dati , che sintetizzano un interessantissimo rapporto dell'Istat , pubblicato a fine dicembre. Questi i dati che emergono dal rapporto dell'Istat Quasi 4 italiani su 10 dedicano tempo ad assistenza e accudimento , e questa responsabilità di cura limita la partecipazione delle donne al lavoro , al punto che oltre un terzo delle occupate con responsabilità di cura ha un lavoro part-time. Quattro donne su 10 interrompono il lavoro per prendersi cura

Torino: l'altra parte della storia

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Ieri vi abbiamo raccontato del raid che sabato sera ha devastato, alla periferia di Torino, un campo rom abusivo. Non ci sono state vittime nè feriti, solo due baracche andate in fumo, ma l'indignazione è fortissima dopo l'assalto scatenato da un gruppo di persone che volevano vendicare il presunto stupro subito, ad opera di «due stranieri» da una sedicenne. Stupro che in realtà non c'è stato. Voglio tornare sull'argomento consigliandovi la lettura di due post ; quello di Ilda Curti , assessore di Torino, che da anni si occupa di periferie ed integrazione e quello di Michela Murgia , scrittrice, che è stato pubblicato dal quotidiano "La Repubblica". Solo le donne possono raccontare la storia nella sua totalità. Due donne straordinarie e differenti; solo loro possono cogliere "l’altra parte della storia" Ilda Curti Ricordiamoci anche di queste ragazzine di periferia che vengono difese dal branco soltanto se si pensa che siano state viola

Se la maternità è una colpa

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Oggi torna in piazza il movimento Se non ora quando? che il 13 Febbraio aveva portato in tutte le piazze d'Italia le donne (ma anche gli uomini) che avevano voglia di farsi sentire, di dire la loro nei confronti di un governo che non aveva mai considerato la libertà e la dignità femminile. Ne abbiamo parlato qui Sempre quest'oggi il quotidiano "L'Unità" ci racconta come secondo i dati della Cgil, solo nel 2010 sono state 800mila le donne che si sono dimesse o sono state licenziate per cause legate alla maternità . Una perdita economica che il Paese non si può più permettere. - L’arretratezza culturale nei confronti delle lavoratrici donne e della maternità è stata finora considerata un vizio strutturale del sistema imprenditoriale italiano, una debolezza da lamentare ma comunque da sopportare. Adesso, però, qualcosa dovrà necessariamente cambiare: con l’attuale crisi finanziaria e il precario stato dei conti pubblici, per usare le parole dell’economista Pa

Dal PD un convinto sostegno a Monti

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Mario Monti (foto Afp, dal sito www.linkiesta.it) A Palazzo Giustiniani secondo e ultimo giorno di consultazioni per il premier incaricato, Mario Monti. In mattina Monti ha incontrato le delegazioni del Pd e del Pdl e poi si è recato al Quirinale , per una colazione di lavoro con il Presidente Napolitano . Nel pomeriggio l'incontro con le parti sociali , imprese e sindacati, le Regioni e le autonomie locali , i rappresentanti delle consigliere di parità e dei giovani . Tra stasera e domani, Monti tornerà al Quirinale per "sciogliere la riserva" e comunicare la composizione del suo Governo. “Noi diamo pieno e convinto sostegno ad un governo di autorevole e forte caratura tecnica, per meglio sostenere Mario Monti”. Queste le parole del segretario del Pd, PierLuigi Bersani , al termine di un'ora di consultazione con il premier incaricato Mario Monti e i capogruppo di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro. Bersani ha detto la sua anche su

Riprendiamoci il campo

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La crisi globale dell'economia e della finanza sta mutando profondamente gli equilibri mondiali e mette con tutta evidenza in discussione questo modello di sviluppo . In Italia, il Governo non ha saputo contrastare gli effetti peggiori della crisi, trascinandoci in una situazione ormai insostenibile sotto ogni punto di vista: istituzionale, politico, economico e morale. Il nostro Paese è oggi, fermo, prostrato, sfiduciato, incapace di investire sul proprio futuro. Un Paese dove soprattutto ai giovani viene negata una prospettiva decente di vita e di lavoro . La disoccupazione giovanile sfiora, infatti, il 30% contro il 20% del resto d'Europa; sono due milioni i giovani che non studiano, non lavorano e non sono nemmeno inseriti in percorsi di formazione; cresce il numero - in Lombardia più che altrove - di giovani e soprattutto di donne che rinunciano alla ricerca di un posto di lavoro . Le manovre economiche e finanziarie che si sono succedute in questi due anni, ed in