"Donne immigrate e nuove italiane: l’anello forte della convivenza”


Per la prima volta in occasione della Giornata della Donna, oggi quaranta donne italiane e immigrate si recheranno insieme, su invito di Livia Turco, presidente del Forum Immigrazione del PD, all’Altare della Patria, dove deporranno una corona di alloro e mimose in segno di condivisione dei valori fondanti della Repubblica italiana e per ribadire la comune battaglia delle donne per i diritti, la dignità, contro la violenza e per una cittadinanza inclusiva delle differenze.

Saranno presenti alla cerimonia donne immigrate di età, religioni, etnie e lingue diverse, tutte impegnate in prima linea nei diversi campi della vita culturale, sociale ed economica italiana, insieme per ribadire l’importante contributo delle donne di origine straniera e il valore della loro presenza nella società italiana, oltre a sottolineare il loro profondo senso di legame all’Italia e ai simboli della sua storia.

Insieme a Livia Turco, parteciperanno tra le altre Roberta Agostini, portavoce Conferenza delle Donne del PD, Soheir Katkhouda, presidente dell’Associazione delle donne musulmane in Italia, Maria Josè Mendez Evora, Cavaliere della Repubblica di origine capoverdiana, Igiaba Scego, scrittrice italo-somala, oltre all’ambasciatrice del Pakistan Tehmina Janjua.

La cerimonia è promossa dalla Fondazione Nilde Iotti e avviene nell’ambito del Regolamento del Ministero della Difesa, che consente ai cittadini e alle associazioni private di promuovere la deposizione di corone all’Altare della Patria.

 

Il Segretario del PD Pier Luigi Bersani e la coordinatrice della Conferenza delle donne Roberta Agostini hanno aderito alla campagna del Quotidiano della Calabria che ha dedicato la Giornata internazionale della Donna, l’8 marzo,alle donne che si ribellano alle mafie ed in particolare a tre donne coraggiose: Maria Concetta Cacciola, Lea Garofalo e Giuseppina Pesce. 

Donne che hanno perso la loro vita o la mettono a repentaglio per combattere la ‘ndrangheta, per ribellarsi a quei principi ai quali una donna madre, moglie, figlia, sorella o cugina 
deve sempre comunque adeguarsi.

“Penso che dedicare l'8 marzo a Lea, Concetta e Giuseppina, tre giovani donne calabresi che si sono ribellate alle loro famiglie mafiose, meriti il nostro sostegno", ha detto Bersani. "Lea e Concetta hanno sacrificato le loro giovani vite per emanciparsi da una cultura criminale di cui non erano responsabili, ma dentro la quale, per loro sventura, erano nate. Giuseppina è testimone in importanti processi contro storiche cosche della ‘ndrangheta. Queste donne rappresentano dunque qualcosa di più di un esempio, rappresentano una speranza per il futuro. In ragione di ciò, desidero unire la mia adesione a quella di tutti coloro che vogliono celebrare l’8 marzo in maniera non rituale, ma volendo dare rilievo alle qualità proprie delle donne che con forza, intelligenza e coraggio non rinunciano all’idea di costruire sempre e comunque una società migliore per tutti".

“Noi donne democratiche - ha concluso Agostini - stiamo con Lea, Concetta e Giuseppina, dicendo con loro ‘io non ho paura’. Perché crediamo che finché ci sarà anche una sola donna che muore per aver cercato il cambiamento e per aver detto No alle mafie il nostro impegno dovrà essere forte e deciso. Vogliamo stare con le donne e gli uomini che con le loro azioni concrete rafforzano e costruiscono la legalità, bene primario e condizione irrinunciabile in un Paese democratico. Vogliamo ricordare che il coraggio di Lea, Concetta e Giuseppina rappresenta una speranza per il futuro. In nome loro, per tutte e per tutti, vogliamo giustizia e diritti, libertà e dignità. E per questo abbiamo deciso che tutte le iniziative del Partito Democratico dedicate all’8 marzo saranno aperte dal loro ricordo, simbolo delle donne contro le mafie”.

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