Oggi in piazza. Ci saremo!
"Nessuno può sottovalutare il segnale allarmante rappresentato dall'odierna impennata del differenziale tra le quotazioni dei titoli del debito pubblico italiano e quelli tedeschi. E' un segnale di persistente difficoltà a recuperare fiducia come è indispensabile e urgente. Si è ancora in tempo per introdurre in Senato nella legge di conversione del decreto del 13 agosto misure capaci di rafforzarne l'efficacia e la credibilità. Faccio appello a tutte le parti politiche perché sforzi rivolti a questo fine non vengano bloccati da incomprensioni e da pregiudiziali insostenibili".
Il drammatico appello del Presidente Napolitano, giunto ieri al termine di una giornata difficilissima per il nostro Paese, dice tutta la dimensione della crisi che stiamo vivendo.
Una manovra varata in fretta e furia, riscritta più volte, con misure inserite e tolte a seconda delle esigenze, che colpisce i soliti noti, ovvero chi le tasse le paga già, e lascia impuniti i tanti furbi in circolazione.
Una manovra che ammazza gli enti locali, non prevede misure strutturali, fa finta di fare la voce grossa con gli evasori dopo anni di condono e misure simili. Una manovra che punisce inutilmente i lavoratori, con la misura sulla libertà di licenziamento.
Una manovra frutto di un governo allo sbando, che non sa che direzione prendere. Dopo che la Banca Centrale Europea ha iniziato a sostenere l'Italia, con l'acquisto di titoli di Stato, il Governo ha fatto marcia indietro rispetto ad ogni timido tentativo di riforme strutturali.
E ieri siamo stati pesantemente puniti.
In questo clima, per chiedere misure diverse e per chiedere al Governo di reagire, oggi la CGIL scende in piazza per uno sciopero generale.
Il PD ci sarà, e sostiene le ragioni
di chi contesta fortemente questa manovra.
Qualcuno dice che scioperare in queste condizioni è da irresponsabili. Moltissimi, nonostante le difficoltà, sceglieranno comunque di scioperare, rinunciare ad una parte di stipendio, pur di lanciare un segnale.
Ma è irresponsabile lanciare un segnale forte e chiedere un cambio deciso di rotta rispetto a questa manovra, o è più irresponsabile continuare a dirigere questo Paese verso il baratro, come sta facendo Berlusconi?