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Visualizzazione dei post con l'etichetta crisi finanziaria

C'è un Paese da salvare

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In piena bancarotta politica, e a un passo dalla bancarotta finanziaria, l'Italia trova finalmente una via d'uscita. Non solo dal suo mercoledì nero, ma soprattutto dal suo Ventennio berlusconiano. Grazie all'accelerazione impressa alla crisi dal presidente della Repubblica , il Paese evita quella che stava ormai diventando una suicida "via patriottica al default". Al termine di una giornata drammatica per i nostri titoli di Stato e la nostra Borsa, a causa delle indecisioni del Governo nel presentare il testo della manovra e nella volontà di Berlusconi di prolungare l'agonia del Paese , Giorgio Napolitano è forse riuscito a scongiurare il pericolo . Con due mosse perfette, per metodo e per merito : la nomina di Mario Monti a senatore a vita , trasformando il suo profilo tecnico in un profilo politico, e la chiarificazione che il tempo di Berlusconi è finito , e che non saranno tollerate perdite di tempo. Il percorso ora è delineato con chiarezza

Italia: oggi è allarme

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Quella di oggi è una giornata drammatica per l'Italia, dal punto di vista economico. La Borsa di Milano, cede il 4,1%, di gran lunga la peggiore tra le borse europee . E, cosa ancora più grave, non si ferma l'impennata dello spread Btp-Bund, volato sopra i 570 punti, con il rendimento dei Btp decennali superiore alla soglia del 7%. L'Eurozona ci chiede un'azione rapida e decisa costellata di misure concrete, interventi sulla spesa e riforme. Li vuoli subito e teme che ogni ritardo possa essere finale . I mercati non sono persuasi che la transizione politica sarà breve e che questa possa permettere all'Italia di fornire le risposte puntuali negoziate con l'Ue per il risanamento, misure necessarie per proteggere dal contagio e scongiurare il rischio bancarotta. Le Borse affondano di conseguenza nel mare dell'incertezza. I mercati esigono chiarezza e di chiarezza, anche in questo frangente che pure segna la fine di un'epoca, ce n'è poca. Quell

Cosa succede in Italia, tra dimissioni e richieste dell'Europa

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Ieri sera: Silvio Berlusconi lascia il Qurinale Alla fine il presidente del Consiglio ha ceduto: il voto della Camera sul Rendiconto dello Stato ha certificato l’inconsistenza della sua maggioranza. Dopo il faccia a faccia con Giorgio Napolitano ha preso atto di non avere più la maggioranza e ha annunciato le dimissioni , dopo avere approvato la legge di stabilità. La legge di stabilità , promessa la scorsa settimana all'Europa, in realtà non è stata ancora scritta . A Palazzo Chigi ci stanno ancora lavorando. Su questo provvedimento l'Italia si gioca la sua credibilità in Europa. E questo è un tema ben più importante, rispetto al destino personale del Premier (ormai in scadenza). Olli Rehn è il commissario europeo agli Affari economici. Ieri Repubblica ha pubblicato, in esclusiva, la lettera del 4 novembre di Rehn al Ministro Giulio Tremonti: l'Europa chiede all'Italia una manovra aggiuntiva, la sesta dell'anno, per garantire la tenuta dei conti pubbli

Governo: 42 mesi di promesse mancate

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Dunque, Silvio Berlusconi ha deciso di resistere fino alla fine. Oggi pomeriggio il voto sul rendiconto dello Stato dirà quali sono i numeri sui quali può contare la maggioranza. Il voto sul rendiconto si ripete, dopo la bocciatura delle scorse settimane. Sarà il primo banco di prova per il Governo , chiamato poi ad altre prove importanti. Perchè mentre il rendiconto è un atto dovuto, i prossimi provvedimenti decreteranno la reale capacità del Governo di rispondere alle richieste e alle attese delle istituzioni comunitarie e mondiali, che chiedono passi concreti per la messa in sicurezza dei conti italiani . Oggi, intanto, L'Ikiesta ha voluto verificare cosa , dopo 42 mesi, ha realizzato l'esecutivo Berlusconi . Il programma elettorale del Pdl parlava chiaro: «Sette missioni per il futuro dell’Italia». Rilanciare lo sviluppo, sostenere la famiglia, più sicurezza e giustizia, il rilancio del Sud, Il federalismo fiscale e un piano straordinario di finanza pubblica. O

Governo: ore decisive?

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E' una giornata difficile per l'Italia , che stamattina si è svegliata con il nuovo record dello spread tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi e con un attacco speculativo in Borsa molto elevato. Notizie precedute dall'ormai evidente disfacimento della maggioranza , che continua a perdere pezzi e deputati. Lo stesso Ministo Maroni, ieri sera, è stato chiaro: "Così non si può più andare avanti". E così, intorno all'ora di pranzo, Giuliano Ferrara ha sparato la notizia: il Governo si dimette entro oggi. Il solo annuncio ha fatto recuperare la Borsa e diminuire il valore dello spread . Poi , pare dopo un incontro tra Berlusconi e i figli, la smentita del Premier : non si dimette, vuole andare allo scontro frontale (e finale?) in Parlamento. E le Borse riprendono a scendere, e lo spread torna a salire. Insomma, una giornata da seguire con attenzione. E che probabilmente riserverà ancora sorprese.

Lezioni di economia: per capirne di più

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Chi di voi abbia seguito le notizie politiche ed economiche del nostro Paese , si sarà certamente accorto di essere stato costretto, negli ultimi mesi, a prendere familiarità con termini e concetti economici molto tecnici. Per renderci conto della situazione economica in cui versa il nostro Paese, abbiamo ritenuto necessario incrementare la nostra competenza economica. Parole come SPREAD, CREDIT DEFAULT SWAP e EFSF sono ormai regolarmente presenti su giornali e telegiornali. Anche se per noi (cittadini) non è possibile agire in modo da influenzare le dinamiche dei sistemi finanziari globali, ritengo che avere coscienza di ciò che ci accade attorno sia importante e propedeutico alle scelte di carattere finanziario (e non) che prendiamo nelle nostre vite. L'economia è una materia diversa da tutte le altre che si trattano "facendo politica".  In economia l'ignoranza si paga cara . Troppo spesso si sente trattare i temi economici e finanziari come chiacchiere da ba

L'Italia in zona retrocessione

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Una giornata terribile per i mercati finanziari, quella di ieri. Una giornata terribile per i mercati finanziari del nostro paese . La borsa ha perso il 6,8%, lo SPREAD, il differenziale dei tassi di interesse tra i titoli italiani e quelli tedeschi è salito a 640 punti. Dobbiamo pagare di più chi ci vorrà prestare i soldi. I mercati improvvisamente si sono accorti della nostra non affidabilità nel restituire i prestiti. La manovra da sessanta milioni di euro varata a metà settembre dal governo ha placato i mercati ma non ha risolto la situazione. I mercati si sono resi conto che in quella manovra non c'era nessun intervento per incentivare la crescita. Nessun intervento per aumentare il prodotto interno lordo. Cresciamo poco ed abbiamo un debito pubblico abnorme. Se non si cresce non si possono chiedere prestiti. La lettera di intenti presentata dal Presidente del Consiglio  a Bruxelles il 26 Ottobre,  che avrebbe dovuto salvare l'Italia dalla crisi economica, non

Grecia e Italia affondano le Borse

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E' un giorno davvero difficile per l'Italia. Le borse europee crollano , dopo che ieri sera il premier della Grecia, George Papandreou, ha annunciato di voler sottoporre a referendum popolare il nuovo piano di aiuti europei al paese che implica un inasprimento delle misure di risanamento dei conti. Ma a pagare le conseguenze peggiori è l'Italia, con la Borsa a -6% e il nuovo record dello spread, il differenziale tra i titoli di Stato tedeschi e quelli italiani. Il “bagno di sangue” odierno sui mercati è solo l’ultimo di una lunga serie. Ma non è finita qua. Se la Bce smettesse di comprare, le stime valutano che gli spread con la Germania si allargheranno ulteriormente. La lettera inviata dal governo all’Europa, insomma, non ha risolto il problema di credibilità dell’Italia. E così la nostra crisi sarà la “protagonista” al G20 di Cannes che inizia domani. Crescono i timori di un ulteriore avvitamento della crisi italiana,  dopo le parole del presidente del Consiglio

Governo sconfitto. Quanto durerà ancora l'agonia?

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Ieri il governo è stato battuto alla Camera nel voto sul Rendiconto generale dell’amministrazione dello Stato per il 2010. Il Post fa qui un ottimo riassunto dell' importanza della votazione di ieri . Già, perchè il voto sul rendiconto dello Stato non è un semplice incidente di percorso , come tentano di far credere gli esponenti della maggioranza. Senza quella legge di fatto non c’è la fiducia del Parlamento al Governo . E nel passato, due Presidenti del Consiglio si sono dimessi, a fronte di un voto negativo sul rendiconto. Il pasticcio su una legge fondamentale per il funzionamento dello Stato è l’ennesima dimostrazione di quanto questo Governo sia incapace di guidare in modo positivo l’Italia , soprattutto se si pensa alla tempesta economica in corso. Il PD lo dice da tempo , così come ha spiegato in tutti gli interventi che le manovre approntate dal governo sono inique e piene di buchi, a cominciare dalla cosiddetta delega fiscale che dovrebbe rappresentare un inter

Punti di svista

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Il Giornale del 20 ottobre 2006: Standard & Poor's declassa l'Italia, al Governo Romano Prodi (in carica da pochi mesi, dopo i 5 anni di Berlusconi). La notizia viene sparata in apertura, a titoli cubitali, e riempie le prime tre pagine del quotidiano, al grido di "Dai Fiaschi ai Fischi, governo inadeguato", "Le agenzie retrocedono Prodi in serie B", "Berlusconi licenzia Prodi: se ne vada, prima di fare altri danni"   Il Giornale del 21 settembre 2011 : Standard & Poor's declassa l'Italia, al Governo Silvio Berlusconi. La notizia, che ieri apriva le prime pagine di tutti i quotidiani italiani, dal Sole 24 Ore al Manifesto, passando per il Corriere della Sera e Repubblica, scompare dalla prima pagina del quotidiano della famiglia Berlusconi. Tramite " non leggere a questo blog ". Grazie a Chiara B . per la segnalazione. DoppiaM

Oggi in piazza. Ci saremo!

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" Nessuno può sottovalutare il segnale allarmante rappresentato dall'odierna impennata del differenziale tra le quotazioni dei titoli del debito pubblico italiano e quelli tedeschi. E' un segnale di persistente difficoltà a recuperare fiducia come è indispensabile e urgente . Si è ancora in tempo per introdurre in Senato nella legge di conversione del decreto del 13 agosto misure capaci di rafforzarne l'efficacia e la credibilità. Faccio appello a tutte le parti politiche perché sforzi rivolti a questo fine non vengano bloccati da incomprensioni e da pregiudiziali insostenibili". Il drammatico appello del Presidente Napolitano , giunto ieri al termine di una giornata difficilissima per il nostro Paese, dice tutta la dimensione della crisi che stiamo vivendo . Una manovra varata in fretta e furia , riscritta più volte, con misure inserite e tolte a seconda delle esigenze, che colpisce i soliti noti, ovvero chi le tasse le paga già , e lascia impuniti i tanti

Ricominciamo: cosa ci siamo persi in agosto

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Innanzitutto ben ritrovati! Con questo primo post cercheremo di riassumere quanto successo in queste quattro settimane nelle quali il nostro blog è stato in vacanza. Lo facciamo con uno sguardo sull'Italia e sul mondo, dove gli argomenti che hanno tenuto banco durante il mese di agosto sono inevitabilmente collegati all'andamento dell'economia e la crisi finanziaria. Dopo giorni di pessimi risultati nei mercati, di grande preoccupazioni per i conti pubblici e forti pressioni dalle istituzioni internazionali, venerdì 12 agosto il Consiglio dei ministri ha approvato una manovra finanziaria da 45 miliardi di euro . Le decisioni prese dal Consiglio dei ministri risultano essere inadeguate e poco credibili rispetto alla sfida che il paese ha di fronte, anche sul piano internazionale e fortemente inique sul piano sociale e fiscale. In sostanza, la manovra del Governo scarica il costo del rientro dal deficit pubblico sui ceti popolari e sugli onesti che pagano le tasse.

«Il Pd è un bene comune».

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Ieri si è tenuta la Direzione nazionale del Partito Democratico . Pier Luigi Bersani ha tenuto a sottolineare nel suo intervento che «Il Paese è nei guai», e che «servono la forza e le idee del partito democratico». Vi proponiamo un riassunto della sua relazione con molti contenuti ed altrettante proposte. Buona lettura. DoppiaM LA CRISI INTERNAZIONALE. I protagonisti che hanno provocato la crisi finanziaria sono ancora in campo . Non si vede ancora l’alleanza necessaria tra la politica che riprende il suo ruolo e l’economia reale. E si propone una drammatica contraddizione. Mentre la globalizzazione imporrebbe la ricerca di un governo condiviso a livello mondiale i meccanismi di ricerca del consenso portano invece verso posizioni di chiusura e di divisione. L’esempio lampante è quello della Germania, che con l’euro ha potuto guadagnare posizioni nell’espansione della propria economia, ma che davanti a un problema come quello greco, che rappresenta appena il 3 per cento del pi

L'abbiamo fatto per l'Italia.

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Nel tardo pomeriggio di ieri il via libera di Montecitorio a una manovra approvata in tempi record . La Camera dei Deputati ha votato l'approvazione della manovra uscita giovedì dal Senato. Abbiamo parlato nei giorni scorsi di come la manovra economica colpisca pesantemente le famiglie . Una manovra iniqua: mille euro di tasse in più in due anni. Tanto potrebbe costare a una famiglia media il taglio delle deduzioni, detrazioni e sconti fiscali previsto nel 2013 e nel 2014 dalla manovra per la correzione dei conti pubblici. Sconti fiscali, asili, istruzione, mutui. Non c'è settore che non subisca tagli pesanti. Nel suo discorso tenuto alla Camera, il Segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, con la sicurezza e la forza dettata dall'atteggiamento di responsabilità mostrato nel corso di questa crisi economica ha affermato: "Abbiamo consentito di cambiare i tempi della fiducia, l'abbiamo fatto per l'Italia . Ma la nostra responsabilità si ferma

Per l’Italia un decennio perduto

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Segnaliamo un interessante articolo tratto dal sito del Partito Democratico Nazionale. La crisi c’è stata e ha colpito tutti. Se questa è una certezza che ci accompagnerà anche con l’arrivo dell’anno nuovo, resta ancora una domanda a cui occorre dare risposta: da quanto tempo c’è la crisi? A seconda dell’interlocutore politico la risposta varia di parecchio. Per la maggioranza la crisi è legata alla congiuntura economica mondiale e ha investito l’Italia solo nell’ultimi due anni. Anzi, per loro solo per loro, siamo già fuori dalla crisi e molto meglio di altri Paesi che stanno ancora soffrendo(?!). Per Silvio Berlusconi la crisi non c’è mai stata: sono solo invenzioni della stampa e del Pd che si ostinano a dimostrare ciò che per lui (solo lui) non è mai accaduto. E in parte ha anche ragione perché Berlusconi è l’unico italiano, insieme ad una cricca di avidi speculatori, che ha visto accrescere il proprio impero economico e finanziario senza interruzioni. Ma i numeri parlano

Paradossi

Un governo che ha sempre negato la crisi, salvato dalle turbolenze finanziarie, che persistono, che investono l'eurozona e dalle quali sappiamo che possono derivare incognite per il nostro Paese. DoppiaM