Governo sconfitto. Quanto durerà ancora l'agonia?


Ieri il governo è stato battuto alla Camera nel voto sul Rendiconto generale dell’amministrazione dello Stato per il 2010.

Il Post fa qui un ottimo riassunto dell'importanza della votazione di ieri.

Già, perchè il voto sul rendiconto dello Stato non è un semplice incidente di percorso, come tentano di far credere gli esponenti della maggioranza. Senza quella legge di fatto non c’è la fiducia del Parlamento al Governo. E nel passato, due Presidenti del Consiglio si sono dimessi, a fronte di un voto negativo sul rendiconto.

Il pasticcio su una legge fondamentale per il funzionamento dello Stato è l’ennesima dimostrazione di quanto questo Governo sia incapace di guidare in modo positivo l’Italia, soprattutto se si pensa alla tempesta economica in corso.

Il PD lo dice da tempo, così come ha spiegato in tutti gli interventi che le manovre approntate dal governo sono inique e piene di buchi, a cominciare dalla cosiddetta delega fiscale che dovrebbe rappresentare un intervento da 20 miliardi di euro. Ieri, a certificare che il PD ha ragione da vendere, è stata la Corte dei Conti.

E adesso, che succede?

Berlusconi parlerà alla Camera, nei prossimi giorni cercherà un nuovo voto di fiducia. Certamente ci sarà, perchè quando c'è da votare la fiducia i numeri ci sono sempre. Ma poi mancano quando c'è da governare, giorno per giorno.

E infatti tutto è fermo. E si vede.

Il Capo dello Stato, ieri letteralmente "acclamato" dalla folla radunatasi fuori dalla Camera, stavolta non starà a guardare. Pretende, giustamente, da Berlusconi, garanzie certe che la maggioranza possa governare questo Paese. Lo dice chiaramente qui, nel suo comunicato diffuso oggi.

Altrimenti Berlusconi se ne vada. L'Italia merita di meglio.

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