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Visualizzazione dei post con l'etichetta Napolitano

Oggi in piazza. Ci saremo!

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" Nessuno può sottovalutare il segnale allarmante rappresentato dall'odierna impennata del differenziale tra le quotazioni dei titoli del debito pubblico italiano e quelli tedeschi. E' un segnale di persistente difficoltà a recuperare fiducia come è indispensabile e urgente . Si è ancora in tempo per introdurre in Senato nella legge di conversione del decreto del 13 agosto misure capaci di rafforzarne l'efficacia e la credibilità. Faccio appello a tutte le parti politiche perché sforzi rivolti a questo fine non vengano bloccati da incomprensioni e da pregiudiziali insostenibili". Il drammatico appello del Presidente Napolitano , giunto ieri al termine di una giornata difficilissima per il nostro Paese, dice tutta la dimensione della crisi che stiamo vivendo . Una manovra varata in fretta e furia , riscritta più volte, con misure inserite e tolte a seconda delle esigenze, che colpisce i soliti noti, ovvero chi le tasse le paga già , e lascia impuniti i tanti

Ministeri, Napolitano: «Contro la Costituzione»

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Sui ministeri al Nord è scontro aperto tra Quirinale e Lega . Al punto che ieri Giorgio Napolitano ha reso pubblica la lettera inviata al Governo, nella quale contesta  l'apertura delle sedi distaccate dei dicasteri, che il Carroccio esibisce come un fiore all'occhiello. Il Presidente della Repubblica è stato durissimo : "Apertura senza nemmeno un decreto in Gazzetta Ufficiale. Impensabile una capitale diffusa, c'è Roma". Napolitano, in particolare, ha sollevato dubbi sulla costituzionalità di un provvedimento «non avente connotati di particolare rilievo istituzionale» . Per il Colle, questa scelta «confliggerebbe con l'articolo 114 della Costituzione che dichiara Roma Capitale della Repubblica, nonché con quanto dispongono le leggi ordinarie attuative» Qui potete leggere il testo integrale della lettera di Napolitano. Il Partito Democratico ha commentato la vicenda con le parole della Presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro : "L

Primo maggio. Sviluppo economico e democrazia

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Articolo 1 della Costituzione: "La Repubblica italiana è fondata sul lavoro". E così deve essere ancora oggi e nel futuro , perché al lavoro, a elevati tassi di attività e occupazione, è strettamente connessa la stessa tenuta democratica del Paese. Questo il forte richiamo del presidente della Repubblica , Giorgio Napolitano , nel giorno del Primo maggio, festa dei lavoratori. Giorno in cui il capo dello Stato rivolge un monito ai leader sindacali: "Le divisioni portano solo al peggio". " Lo sviluppo economico e la sua qualità sociale - dice Napolitano - , la stessa tenuta civile e democratica del nostro paese , passano attraverso un deciso elevamento dei tassi di attività e di occupazione, un accresciuto impegno per la formazione e la salvaguardia del capitale umano, un'ulteriore valorizzazione del lavoro, in tutti i sensi".

25 aprile: nell'interesse comune...

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E' nell'interesse comune che che dal richiamo di oggi, 25 aprile, agli anni della Resistenza, della ricostruzione democratica e del rilancio economico, sociale e civile dell'Italia, dal richiamo a quelle grandi prove di impegno collettivo, venga lo stimolo a tener fermo quel che ci unisce e deve unirci come italiani . Giorgio Napolitano, oggi , 66° anniversario della Liberazione

"Siamo al limite dell'esasperazione"

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Dopo un fine settimana segnato dagli attacchi di Silvio Berlusconi alla magistratura, ieri si è fatta sentire l'autorevole voce del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano . In una lettera inviata al vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Napolitano ha annunciato la decisione di dedicare la celebrazione della prossima Giornata delle vittime del terrorismo e delle stragi , «in particolare ai servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro lealtà alle istituzioni repubblicane. Tra loro si collocano in primo luogo i dieci magistrati che, per difendere la legalità democratica, sono caduti per mano delle Brigate Rosse e di altre formazioni terroristiche». Napolitano afferma testualmente che la scelta è « una risposta all'ignobile provocazione del manifesto affisso nei giorni scorsi a Milano con la sigla di una cosiddetta "Associazione dalla parte della democrazia", per dichiarata iniziativa di un candidato alle imminenti elezi

L'Europa senza visione comune

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L'Unione Europea ha respinto la proposta italiana di protezione temporanea per gli sfollati dai Paesi del Nord Africa. L’Europa ha bocciato dunque i provvedimenti italiani sui permessi temporanei. Arrivata dopo settimane di chiacchiere sui respingimenti, di proclami della Lega e approvata esplicitamente con l’intento di far passare gli immigrati verso altri paesi, la decisione italiana di concedere i permessi temporanei di soggiorno è stata considerata non idonea ad aprire le porte dell’area Schengen , perché presa senza l’urgenza di eventi straordinari. Se invece di fare propaganda , il governo avesse organizzato l’accoglienza e preparato meglio questo passaggio, forse non si sarebbe arrivati a questo punto. I permessi temporanei italiani, così come sono oggi, non permetteranno agli immigrati di passare le frontiere. Va detto che in questa impasse molto ha contato anche il predominare in Europa delle politiche di centro destra, dove predomina l'ognuno pensi per sé . Basti pen

Meglio eletto che nominato...diceva

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Era il 23 dicembre e il premier repingendo le accuse di "calciomercato" e di compravendita di parlamentari aveva detto: "Non abbiamo nemmeno promesso cariche di governo. Si sono liberati posti in seguito all'uscita di Fli, ma nemmeno uno di questi posti verrà assegnato a coloro che per convinzione hanno dato supporto alla maggioranza in sostituzione di altri" . Ieri invece è arrivata, non senza polemiche , la nomina a Ministro di Saverio Romano , eletto con l'UDC e poi passato ai "responsabili" che hanno consentito di tenere in vita il Governo.  Il Presidente Napolitano  è stato costretto ad una nota nella quale precisa la sua disapprovazione per la nomina a ministro di Romano. E' la prima volta nella storia della Repubblica che ciò accade. Ma perchè è stato fatto tutto di gran fretta ieri , nonostante le perplessità già manifestate da Napolitano? Una spiegazione possibile è legata all'ennesimo voto per aiutare il Premier nei suoi pro

La festa di un popolo

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Tutti i quotidiani oggi in edicola sottolineano lo straordinario successo delle manifestazioni per il 150° dell'Unità d'Italia , svolte in quasi tutte le piazze delle nostre città. E tutti i quotidiani enfatizzano la qualità dell'intervento alla Camera del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano . Come scrive oggi su Repubblica il direttore Ezio Mauro, "grazie allo spirito unitario, costituzionale e repubblicano della sua presidenza, Giorgio Napolitano è infine riuscito a trasformare in una festa nazionale e di popolo il centocinquantenario dell'unità d'Italia . Il tricolore alle finestre e ai balconi, le famiglie nelle piazze imbandierate e nei palazzi delle istituzioni aperti per l'occasione, l'inno di Mameli cantato per le strade: un popolo di cittadini ha unito patria, unità e Costituzione in un nuovo sentimento nazionale che la politica non potrà ignorare ". Qui il testo dell'intervento del Presidente Napolitano

Il Governo del fare... tranquilli sonnellini

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Dopo il chiaro avvertimento del Presidente Napolitano , che ha sostanzialmente richiamato il suo potere di sciogliere le Camere e andare a nuove elezioni se non saranno fatti gli sforzi di "contenimento delle attuali tensioni" , il centrodestra si è subito chiuso a riccio a difesa del Premier , sostenendo che il Governo c'è, la maggioranza pure, e che si sta lavorando tanto. Oggi il Corriere smentisce questa affermazione del centrodestra, numeri alla mano. Una sola legge approvata da gennaio ad oggi, riunioni della Camera e del Senato sempre più brevi , nessun provvedimento all'esame, consigli dei ministri che durano cinque minuti... Scommettiamo però che presto torneranno a riunirsi in fretta, per votare qualche nuova legge ad personam per salvare il Premier dai suoi processi?

"Mai più ostaggi del passato"

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Ciascun paese ha il dovere di ricordare la propria storia , di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo, ma l'essenziale è non restare ostaggi degli eventi laceranti del passato . Con queste parole il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha celebrato al Quirinale la Giornata del Ricordo, in memoria delle vittime delle Foibe . Secondo il Capo dello Stato, "posta fine a ogni residua congiura del silenzio, a ogni forma di rimozione diplomatica o di ingiustificabile dimenticanza, possiamo finalmente guardare avanti... il sacrificio delle generazioni che ci precedono non è stato vano se oggi possiamo costruire un avvenire migliore per i nostri popoli e per l'Europa". Pierluigi Bersani già lo scorso anno aveva ricordato che " il Giorno del Ricordo , istituito per custodire e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, per ricordare l'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalm

La lezione del Presidente Napolitano

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Ieri sera la Presidenza della Repubblica ha reso nota la lettera con la quale il Presidente Napolitano ha dichiarato irricevibile il decreto legge varato in tutta fretta dal Governo pur di superare il parere negativo sul decreto del federalismo fiscale municipale . Quel decreto legge è stato un vero e proprio colpo di mano, anzi, un golpe , per usare le parole di un ministro (?). La lettera di Napolitano conferma il suo ruolo fondamentale , in questa situazione di stravolgimento delle regole da parte del Governo. Il Presidente richiama "l'attenzione del Governo sulla necessità di un pieno coinvolgimento del Parlamento, delle Regioni e degli Enti locali nel complesso procedimento di attuazione del federalismo fiscale" e lamenta "che non giova ad un corretto svolgimento dei rapporti istituzionali la convocazione straordinaria di una riunione del Governo senza la fissazione dell'ordine del giorno e senza averne preventivamente informato il Presidente della Rep

Un faro per l'Italia

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In questi giorni da notte della Repubblica , dove anche gli uomini che dovrebbero rappresentare le Istituzioni stanno chiaramente svilendo la carica che rivestono , c'è una presenza che si sta rivelando fondamentale : quella del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. A lui, ieri, il Corriere e la Repubblica hanno dedicato due interessantissimi articoli , molto importanti, anche perchè scritti da giornalisti che conoscono bene il Presidente e il ruolo della Presidenza della Repubblica. Potrebbe essere Napolitano, a questo punto, a volere le elezioni. Per il bene del Paese, sottoposto in questi giorni a strappi continui, a causa delle incapacità degli altri uomini delle istituzioni. Insomma, meno male che Giorgio c'è...

Il PD accoglie la sfida di Napolitano

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Il PD ha commentato con entusiamo il discorso di fine anno del Presidente Napolitano. Pier Luigi Bersani ha voluto ringraziare "il presidente della Repubblica per il regalo che ci ha fatto. Ci ha regalato parole di verità di cui abbiamo estremo bisogno. C'è stata nelle parole di Giorgio Napolitano una sfida positiva. L'Italia ha di fronte un problema grave: unità del paese, stabilità e crescita sono obiettivi stringenti da raggiungere con una politica che rafforzi la sua dignità e il suo ruolo, producendo un impegno per le riforme e rigorosi comportamenti. Solo in questo modo libereremo la strada alle nuove generazioni e non faremo gravare sul loro futuro le nostre inadempienze. Noi raccoglieremo questa sfida con rinnovata convinzione, come forza di opposizione che sente la sua responsabilità e agisce pensandosi come forza di governo e di riforme". Per il vicesegretario del PD, Enrico Letta , il Presidente "ha colto nel segno, centrando sulla questione giova

Dalla parte dei giovani

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Abbiamo chiuso il 2010 con un post dedicato al Presidente Napolitano, lo apriamo riferendoci proprio al suo discorso di fine anno. Napolitano ha dedicato il suo intervento "soprattutto ai più giovani tra noi, che vedono avvicinarsi il tempo delle scelte e cercano un'occupazione, cercano una strada. Dedico loro questo messaggio, perché i problemi che essi sentono e si pongono per il futuro sono gli stessi che si pongono per il futuro dell'Italia". Nel richiamare la preoccupazione già espressa "per il malessere diffuso tra i giovani e per un distacco ormai allarmante tra la politica, tra le stesse istituzioni democratiche e la società, le forze sociali, in modo particolare le giovani generazioni", il Capo dello Stato ha sottolineato "l'esigenza di uno spirito di condivisione , da parte delle forze politiche e sociali, delle sfide che l'Italia è chiamata ad affrontare ; e l'esigenza di un salto di qualità della politica , essendone in gio

In attesa del discorso del Presidente

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C'è grande attesa per il tradizionale discorso di fine anno del Presidente della Repubblica , che sarà trasmesso stasera alle 20.30. Napolitano è stato certamente un protagonista autorevole dell'anno che finisce : ha svolto al meglio il suo ruolo, non si è mai sottratto all'ascolto e all'incontro con tutti, ha saputo rivolgere parole precise e concrete alla politica e alle diverse istituzioni, ha giustamente bacchettato quanti hanno cercato di tirarlo da una parte o dall'altra. Ancora ieri , ha dimostrato un'autorevolezza che nessun altro uomo delle istituzioni in questo momento sa rappresentare. Sarà interessante, quindi, ascoltare il nostro Presidente, stasera.

"L'Italia non sia miope"

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In Italia sono oltre 5 milioni. Nel 2050, nel mondo, i migranti supereranno quota 450 milioni. Il problema? Il loro contributo positivo nelle società d'accoglienza è messo in discussione da molti governi, che adottano misure miopi e presentano l'immigrazione come un aggravio per il welfare nazionale e un peso per le economie in crisi. E' quanto afferma l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni in occasione della Giornata Internazionale del Migrante, che si celebra proprio oggi. Secondo il Presidente della Repubblica , Giorgio Napolitano, " Non si devono sottovalutare le difficoltà da affrontare e i problemi da risolvere , ma questa attenzione non deve oscurare l'imprescindibile contributo che l'immigrazione sta dando e darà al nostro Paese e l'esigenza di facilitare l'integrazione fondata sul rispetto reciproco, sul riconoscimento dei diritti di quanti sono giunti in Italia e vi risiedono laboriosamente osservandone le leggi".

Le elezioni ad personam

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Dunque non era una boutade del fidato La Russa. L’idea, senza precedente alcuno nella storia della Repubblica, e decisamente lunare in un sistema politico e istituzionale come quello italiano, è di Silvio Berlusconi. Senza la fiducia a Montecitorio, dice il premier , si voterà solo per la Camera dei deputati. Al di là dell’ evidente sgarbo al Quirinale , che è l’unico ad avere la prerogativa di sciogliere il Parlamento, il Cavaliere non fa altro che muoversi nel solco che il suo aratro ha ampiamente tracciato. Dopo le leggi ad personam, è dunque il momento delle elezioni ad personam. Che si facciano pure, ma solo dove lui parte – ed è comunque tutto da vedere – in vantaggio. Ma Berlusconi per primo sa che difficilmente Napolitano scioglierà una sola Camera. E ormai ogni sua mossa va letta nell’ ottica propagandistica di chi vuole affrontare la sfida finale nei panni della vittima. Stretto nell’angolo, cercherà ogni giorno e in ogni modo di confondere le acque. Moltiplicando i “fal

Nata per unire

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Il 4 novembre di 92 anni fa aveva termine il primo conflitto mondiale e si completava il grande disegno dell'Italia unita. Oggi rendo omaggio a tutti coloro che sono caduti per costruire un'Italia libera , democratica e prospera. Il mio pensiero va in particolare ai tanti giovani che, anche recentemente, hanno perso la vita mentre assolvevano il proprio compito nelle missioni di pace. Nella ricorrenza del 4 novembre, che quest'anno, nel quadro delle Celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, assume significato ancor più profondo, rendiamo onore ai soldati, ai marinai, agli avieri, ai carabinieri e ai finanzieri che operano nelle aree di crisi con perizia, abnegazione ed entusiasmo. Riconosciamone l'impegno e la professionalità e ringraziamoli per i progressi che ci hanno permesso di compiere verso un mondo più stabile, pacifico e sicuro. Siamo orgogliosi di quanto essi fanno ogni giorno, in nome del nostro paese e della comunità internazionale

Lo scudo? Non lo voglio!

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E' una lezione di diritto costituzionale e di rispetto delle regole , quella impartita ieri dal Presidente Napolitano nella sua lettera relativa al Lodo Alfano. Non si può tollerare che per salvare una persona specifica si mettano a rischio i principi costituzionali, sui quali si fonda la nostra convivenza civile. Ed è anche inutile dire che in realtà lui non ha mai chiesto il Lodo Alfano, perchè questa è un'affermazione abbastanza discutibile ...

Incidenti sul lavoro, Napolitano: "Ancora troppe negligenze"

«Nonostante i progressi che hanno contribuito a contenere il grave fenomeno, continuano purtroppo a registrarsi ogni giorno infortuni sul lavoro, troppo spesso mortali, anche a causa di inammissibili superficialità e gravi negligenze nel garantire la sicurezza dei lavoratori». È il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, all’Anmil (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro) in occasione della 60esima giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro che si celebra a Modena. Rinnovando la solidarietà e la vicinanza alle vittime, il Capo dello Stato ha aggiunto che «l’incolumità e la salute dei lavoratori costituiscono valori primari per la società e la loro tutela è interesse non solo del singolo lavoratore, ma di tutta la collettività. Dobbiamo perseguire con impegno - ha esortato Napolitano - una politica sistematica e continua di prevenzione e promozione della salute nei luoghi di lavoro, ispirata ad una cultura della legalità e sicure