La politica che produce antipolitica
C’è una domanda alla quale non hanno ancora risposto Pier Luigi Bersani, Mario Monti e gli altri autorevoli esponenti parlamentari della maggioranza che in questi giorni si stanno impegnando per il No al referendum: perché mai hanno votato a favore della riforma costituzionale quando il Parlamento ne ha discusso e oggi, fuori da quelle aule, indicano ai cittadini una strada del tutto diversa da quella che loro stessi hanno percorso? È un interrogativo che va al di là della coerenza personale, investendo direttamente le fonti dell’antipolitica che si annidano anche nel rapporto tra parlamentari e opinione pubblica. Perché se è ragionevole immaginare che non possa esistere una verità per il Parlamento e una diversa verità per il Paese, ne consegue che quel parlamentare che si esprime con il voto in una certa direzione per poi sostenere in pubblico l’esatto contrario contribuisce a demolire la credibilità delle istituzioni rappresentative dinanzi ai cittadini.