Il lavoro al centro della prossima legislatura


"Il PD ci sta mettendo coerenza, coraggio e partecipazione, per contribuire alla civilizzazione della politica. Ci troviamo in un momento di battaglia politica ed elettorale con una responsabilità sulle spalle: determinare un'alternativa di governo". 

Così il Segretario del PD Pier Luigi Bersani ha introdotto il suo intervento alla Conferenza di Programma della CGIL: 'Il Piano del Lavoro - Creare lavoro per dare futuro e sviluppo al Paese" a Roma presso il PalaLottomatica.

Si tratta di una due giorni, che ha al centro proprio la presentazione del 'Piano del Lavoro', che come ha sottolineato il segretario generale della CGIL, Susanna Camusso "ha coinvolto l'intero corpo dell'organizzazione e che ha l'ambizione di essere un punto di partenza per una nuova stagione. Un documento che nasce dalla ferma convinzione che non si aprirà una nuova stagione di crescita e sviluppo del nostro Paese, se non si parte dal lavoro e dalla creazione di lavoro”.

"Mi auguro che questa iniziativa aiuti la campagna elettorale a uscire dai cabarettismi", ha proseguito Bersani dal palco della Conferenza CGIL. "Sono orgoglioso di dire che la mia forza politica porterà il 40% di donne in Parlamento. L'Europa non è solo fiscal compact - ha aggiunto - prima di farci le lezioni sull'Europa, ci dicano quante donne hanno nelle liste e quante ne porteranno in Parlamento. Austerità e rigore sono la condizione delle politiche economiche, non possono essere l'obbiettivo.

La politica economica quindi - ha chiarito Bersani - deve avere come obbiettivo l'occupazione. Il tema del lavoro per me è in testa alla campagna elettorale e sarà al centro della prossima legislatura, ma per arrivare a questo, serve una scossa, ci vuole moralità e credibilità delle istituzioni. Non voglio che si pensi al lavoro, solo come possibilità di mantenere la famiglia, il lavoro è la dignità è libertà della persona. Il disagio dei giovani non è solo materiale ma è la disillusione di chi non riesce a raggiungere l'autonomia di persona. Siamo davanti a tema drammatico. E il PD coglie appieno l'elemento di disagio profondo che oggi c'è nel Paese, senza mai cadere nel qualunquismo. Perchè il qualunquismo può nascere ovunque, ma è fascistoide e finisce sempre a destra, come abbiamo visto anche recentemente".

Ho sentito la relazione della Camusso - ha proseguito il segretario democratico - se stiamo all'analisi della crisi e alle sue origini c'è poco da discutere: siamo d'accordo. Anzi, chiedo: solo noi siamo d'accordo? Dovrebbe essere patrimonio comune il fatto che la crisi ha le radici nello squilibrio nell'economia reale".

Parlando dei provvedimenti da attuare in un futuro governo, Bersani ha dichiarato: "Una della primissime cose da fare assieme ai Comuni è una immediata rivisitazione del Patto di Stabilità , per fare un grande piano sul tema delle scuole da sistemare, dell'ambiente e della difesa del territorio, della mobilità urbana, con progetti visti localmente. Il giorno dopo, si parte subito con il falso in bilancio e con il conflitto di interesse.

Il prossimo governo - ha detto ancora - dovrà determinare uno sforzo di coesione e cambiamento: so che per tanti tecnici e politici coesione e cambiamento risulta un ossimoro, io sono convinto del contrario. Si deve trovare una sintesi. Ci vuole lo sforzo di tutti - ha sottolineato - attraverso un confronto che porti a obiettivi esigibili e misurabili". Secondo Bersani, "le forze sociali non sono controparte di un governo. Si deve discutere con i soggetti sociali non con l'obbligo di trovare un accordo ma con la consapevolezza che il confronto spinto fino in fondo è quello che ti fa sbagliare di meno".

Bersani si è poi dichiarato sorpreso che in questa campagna elettorale non ci sia un resoconto della difficoltà del momento. "Si deve dire che nei prossimi mesi avremo a che fare con il disagio profondo di una parte popolazione, il Paese non è a posto: con gli ammortizzatori, con gli sportelli sociali nei comuni, con gli esodati, con i disabili. Ecco, si deve partire da lì per avere un Paese civile"

Ha concluso Bersani: "L'Italia ha le energie per uscire dalla crisi. Concentriamo la legislatura sul tema della base produttiva, che va. E poi, lavoriamo sulla spesa corrente, per eliminare gli sprechi e la corruzione e rafforzare welfare e scuola. Inoltre, bisogna potenziare la progressività delle imposte esistenti, a iniziare dall'Imu. Il Paese - ha concluso - può trovare la spinta per andare avanti dall'alleanza tra i lavoratori, i più deboli e i civici.

Il riformismo deve avere in Italia un presidio politico per il prossimo secolo. E quel presidio si chiama Partito Democratico, perchè se per dirsi innovatore bastasse dire che l'altro è conservatore, sarebbe troppo facile".

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