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La manovra e la posizione del Partito Democratico

Noi abbiamo promesso lealtà al Governo in nome di un impegno nazionale. Manterremo la promessa oggi e domani, senza alcun limite temporale che non sia la fine naturale della legislatura. Abbiamo promesso agli italiani assoluta sincerità, trasparenza e parole chiare . Ha iniziato così il suo intervento, Pierluigi Bersani , ieri alla Camera , nell'annunciare il voto favovole del Pd alla manovra "salva Italia" del Governo Monti. Bersani ha evidenziato le imporanti novità della manovra, i passi avanti fatti su molti fronti, le questioni rimaste molto critiche e quelle ancora da affrontare nel prossimo futuro . In mattinata, prima di lui, era intervenuto il capogruppo alla Camera, Dario Franceschini . Entrambi non hanno mancato di evidenziare l'assoluta vergogna dell'atteggiamento della Lega, al governo negli ultimi otto anni, e oggi alle prese con una becera opposizione. Dopo averci condotto in questa situazione.

La decisioni del Governo e i vuoti di memoria della Lega

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Con 495 voti favorevoli, 88 contrari e quattro astenuti, la Camera ha votato la fiducia alla manovra economica che il governo di Mario Monti ha presentato per togliere l’Italia dal “fronte più esposto” della crisi che imperversa in Europa e nel mondo, cioè dall’orlo del baratro dove l’avevano condotta l’incapacità di governare e le idee sbagliate di Bossi e di Berlusconi. L’intervento messo a punto da Monti e dai suoi ministri presenta diversi punti dolenti ; non pochi sono stati corretti grazie all’intervento parlamentare del Pd, che ha detto sì alla manovra per salvare il paese, ma non smette di indicare i punti sui quali continua la sua battaglia , a cominciare dal trattamento da riservare ai lavoratori precoci (“agli operai entrati in fabbrica a 15 anni l’Italia deve pur dire grazie”, ha detto Bersani) e dalle liberalizzazioni. In questi giorni è emersa in tutta la sua evidenza la pochezza di un partito come la Lega , che ora cerca di speculare sulle difficoltà di approvare

La Lega torna "di lotta". Ma non rinuncia alle poltrone

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Luca Zaia e Roberto Cota sono i presidenti leghisti della Regione Veneto e del Piemonte. Oggi la Padan ia, il giornale del partito, scrive un articolo di fuoco contro la convocazione , da parte del Presidente del Consiglio Mario Monti, per domenica mattina, dei rappresentanti delle Regioni e delle autonomie locali. Monti illustrerà in quella sede le importantissime decisioni sulla nuova manovra economica, che saranno votate dal Governo lunedì mattina (ne parleremo anche sul blog). Ebbene: i due governatori sono offesissimi, perchè questa convocazione impedisce loro di partecipare alla seduta del "parlamento padano", un inutile organo di propaganda della Lega Nord, aperto o chiuso all'occorrenza, a seconda dell'essere forza di maggioranza o di opposizione. Dopo aver sostenuto per 10 anni, senza ottenere nulla, il Governo Berlusconi, avere votato tutte le leggi per il Cavaliere, avere votato con convinzione che Ruby era nipote di Mubarak, ora la Lega torna &qu

"Di imprenditori e cittadini, fuori dalla porta non se ne sono mai visti"

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Fin dalla loro inaugurazione , sulle pagine di questo blog abbiamo seguito le alterne vicende di quell'ala della Villa Reale di Monza destinata ad ospitare la sede decentrata dei Ministeri , fortemente voluta dalla Lega. Ne abbiamo parlato qui solo pochi giorni fa. Ieri anche il Corriere della Sera è tornato sull'argomento. I vertici del Carroccio sono infatti scesi in trincea per difendere l'operazione ; il Sindaco di Monza non è stato da meno, lanciando un invito a Mario Monti, neo presidente del Consiglio: «Rispetti i principi del decentramento e non li chiuda». Il futuro di quei cento metri quadrati, attorno ai quali fra luglio e settembre (leggi qui ) si è scatenata una polemica culminata in uno scontro istituzionale fra il Presidente della Repubblica Napolitano e l'ex premier Berlusconi, è ora nelle mani del nuovo inquilino di Palazzo Chigi. I numeri , tuttavia, dicono che in due mesi e mezzo di vita , gli uffici decentrati sono finiti sotto i riflet

Ministeri al Nord: è finita la farsa?

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Il giudice del lavoro del tribunale di Roma, Anna Baroncini, ha richiesto che vengano chiusi gli uffici dei ministeri (Riforme, Economia e Semplificazione) inaugurate in pompa magna il 23 luglio scorso nella Villa Reale di Monza. Il motivo: il mancato coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, come tra l'altro  previsto dalla legge, nella decisione di spostamento . via Makkox  (cliccare sull'immagine per ingrandire) Più in dettaglio, quello depositato mercoledì mattina, è un decreto del giudice del lavoro, che annulla gli effetti dei decreti che istituivano le sedi periferiche dei ministeri a Monza (nel filmato il contributo del Pd) L'ennesima azione ideologica targata Lega Nord, che danneggia tutti i cittadini. Infatti il giudice ha  condannando anche la presidenza del Consiglio al pagamento di un terzo delle spese legali. Si chiude così, con la decisione del giudice del Lavoro di Roma, una penosissima pagina di propaganda leghista. La vicenda dimostra

L'ultimo padano

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Dopo il successo de "Il favoloso mondo di Pisapie" quelli del Terzo Segreto di Satira ci riprovano con un finto trailer basato sulle immaginarie imprese lumbard . Un divertente video, che ironizza sulle difficoltà della Lega Nord , che raccoglie voti su progetti di federalismo e indipendenza, poi a Roma si allinea al Governo. DoppiaM

Manovra, il giorno della protesa. Ma la Lega impone il silenzio ai suoi

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La manovra economica è legge. La Camera l'ha approvata ieri sera in via definitiva , con uno scrutinio finale che ha visto 314 voti favorevoli e 300 contrari. La manovra che mette le mani nelle tasche degli italiani onesti , che ammazza i Comuni e penalizza il futuro dei giovani, lasciando tranquilli gli evasori e chi fa il furbo, è ora pienamente operativa, mentre da giorni ormai si teme che presto il Governo ne dovrà preparare un'altra . Contro la manovra, oggi scendono in piazza i Sindaci e le Regioni.  Di tutta Italia, di tutti i colori politici. I Sindaci per un giorno non saranno rappresentanti dello Stato , restituendo la delega in tema di anagrafe. Hanno preparato una serie di documentazione ( qui il sito di Anci nazionale e qui quello dell'Anci Lombardia), per spiegare ai cittadini il senso di questa protesa. Sempre oggi, gli assessori regionali ai trasporti consegneranno al Governo i contratti del trasporto pubblico locale , perchè i tagli non consen

Il più clamoroso cortocircuito della storia della politica italiana

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Il Governo Berlusconi ha la più alta concentrazione di ministri del Lombardo-Veneto che si sia mai registrata . Abitano tutti qui, molti nella provincia lombarda, da Gemonio a Calolziocorte, da Monza a Varese. Eppure i sindaci del Nord nel loro piccolo si incazzano , e per bocca del sindaco di Varese, il legista Fontana, ribadiscono tramite il quotidiano  "La Stampa" , la volontà di promuovere uno sciopero contro il Governo per avere l'agognato e pluri-proclamato  federalismo. Giovedì gli amministratori manifesteranno contro la terza manovra «ammazza autonomie». "Per un po’ gli enti locali hanno tamponato, usando il 75% degli oneri di urbanizzazione per coprire la spesa corrente. Al prezzo di consumare suolo, barattano soldi facili  con licenze a costruire." Ma oggi? Sul piatto restano i tagli dell’ultimo biennio, pari al 40% delle risorse trasferite nel 2010 , quelli indiretti dalle Regioni, e un patto di stabilità che blocca 43 miliardi di resid

La frase della settimana

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«Se, oltre ad avere un ministro dell'Interno padano, avessimo anche i magistrati padani probabilmente in Padania la mafia non esisterebbe». «La nostra magistratura, che è fatta tutta di ragazzi del sud coi loro burocrati del sud, è un autentico groviera di informazioni : come fa uno a denunciare un mafioso se il mafioso, dopo tre minuti, lo sa perché viene informato da qualcuno, dagli amici ?». A quanto pare, anche la Lega adesso ha la sua ricetta per riformare la giustizia. A spiegarla, nel corso di un filo diretto con gli ascoltatori di Radio Padania Libera, è l'onorevole Alberto Torazzi, capogruppo del Carroccio in Commissione attività produttive. Qui  l'audio completo. DoppiaM

La calda estate della Lega Nord

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«Non è per domani, ma per dopodomani l'arrivo, della Padania: l'Italia, l'han capito tutti, che va giù» .  Così il Ministro (?) Umberto Bossi durante un comizio a Schio, nel vicentino. In questa frase del leader del Carroccio sono riassunti i vent'anni anni di Lega Nord , di un federalismo sempre urlato ma mai veramente attuato. Se anche il governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni non crede più al Carroccio, proclamando che «Il federalismo fiscale non esiste più» , si può dire che la Lega Nord ha fallito la propria missione. Umberto Bossi ha vissuto un'estate, diciamo, intensa. Nel comizio di Ferragosto a Ponte di Legno addirittura il leader della Lega Nord è arrivato ad apostrofare il collega - assente - Brunetta esclamando a proposito dell'impegno della Lega per evitare un ritocco delle pensioni nella manovra anticrisi appena approvata dal governo: "Non romperci i coglioni, nano di Venezia." Alle intemperanze di Bossi fa da c

Si alla polenta, no al cous cous

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Da uno studio dell'Anci, in un anno il pacchetto sicurezza che ha concesso agli amministratori locali poteri extra ha creato centinaia di nuove ordinanze. Alcune stravaganti. Altre, come stabilito dalla Consulta, discriminatorie nei confronti dei cittadini che la Costituzione riconosce come uguali di fronte alla legge. Leggi, regolamenti, voucher e bonus solo per i residenti, in palese contrasto con le leggi dello Stato. O, molte volte, con il semplice buon senso. Dall’ottobre 2001, quando il referendum ha modificato il titolo V della Costituzione, dando carta libera alle regioni in materia di assistenza e organizzazione sanitaria, istruzione e formazione professionali e - soprattutto - polizia locale e governo del territorio è stato un proliferare di leggi e regolamenti. Molti in conflitto con la Costituzione (con la Consulta che puntualmente le boccia) perché hanno seguito, come criterio di merito, la cittadinanza o la residenza. Linkiesta ricostruisce in un viaggio attrav

Lega di lotta e di governo: ma chi vuole prendere in giro?

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La manovra finanziaria 2011 , varata di recente dal Governo, ha introdotto anche i ticket , da pagare sulle visite specialistiche e la diagnostica (10 euro) ed i codici bianchi al Pronto soccorso (25 euro). Ne avevamo scritto qui . Il quotidiano "La Padania" oggi fa un titolo particolare: una scritta “no ticket” cubitale. Il titolo critica fortemente una delle misure  introdotte dal Governo con una manovra votata ovviamente anche dalla Lega. Per Stefano Fassina , responsabile Economia e lavoro del Pd, « incomincia la retromarcia del governo Berlusconi-Bossi-Tremonti-Scilipoti su un altro pezzo della manovra di finanza pubblica . Anche Bossi si è accorto che l'innalzamento dei ticket nella sanità è inaccettabile, come denunciato da Bersani alla Camera e come le regioni avevano indicato sin dall'inizio». Per Fassina « se Lega e Pdl avessero accolto l'emendamento, coperto, presentato dal Pd al Senato , milioni di cittadini avrebbero evitato un ulteriore c

Ministeri, Napolitano: «Contro la Costituzione»

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Sui ministeri al Nord è scontro aperto tra Quirinale e Lega . Al punto che ieri Giorgio Napolitano ha reso pubblica la lettera inviata al Governo, nella quale contesta  l'apertura delle sedi distaccate dei dicasteri, che il Carroccio esibisce come un fiore all'occhiello. Il Presidente della Repubblica è stato durissimo : "Apertura senza nemmeno un decreto in Gazzetta Ufficiale. Impensabile una capitale diffusa, c'è Roma". Napolitano, in particolare, ha sollevato dubbi sulla costituzionalità di un provvedimento «non avente connotati di particolare rilievo istituzionale» . Per il Colle, questa scelta «confliggerebbe con l'articolo 114 della Costituzione che dichiara Roma Capitale della Repubblica, nonché con quanto dispongono le leggi ordinarie attuative» Qui potete leggere il testo integrale della lettera di Napolitano. Il Partito Democratico ha commentato la vicenda con le parole della Presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro : "L

Ministeri a Monza: lo stop di Napolitano

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"Rilievi e motivi di preoccupazione". Sono questi i motivi che hanno ieri hanno spinto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a scrivere una lettera al Presidente del Consiglio. La preoccupazione è legata alla farsa dell'apertura delle sedi dei ministeri alla Villa Reale di Monza (ne avevamo parlato qui ) Perchè la foto di Bossi alle pareti? Perchè Alberto da Giussano accanto alla bandiera della Repubblica? Chi ha pagato i lavori, dato che la Lega si ostina a dire che hanno fatto tutto di tasca loro? Insomma, parliamo di sedi decentrate dei Ministeri o di sedi politiche di un partito? Sono queste alcune considerazioni che hanno spinto il Capo dello Stato a scrivere al Premier , come racconta oggi ( qui ) Marzio Breda sul Corriere della Sera . Il Messaggero , intanto, è andato a vedere ( qui e qui ) cosa resta dall'inaugurazione di sabato: gli uffici sono già chiusi, nessuno sa dire nulla. "Farsa" è dunque la parola giusta da usare

Ministeri a Monza: la farsa

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100 metri quadrati scarsi. Giusto lo spazio per un armadio e qualche scrivania, arrivata da Catania, alla faccia della tradizione brianzola della produzione di mobili. E' tutto qua ciò che la Lega si appresta a inaugurare domani mattina alla Villa Reale di Monza . Dovevano essere le sedi del ministero per il Federalismo, dell'Economia e della Semplificazione. Non saranno molto più che «sportelli a disposizione dei cittadini per le riforme istituzionali e il federalismo» , come spiegato nel decreto della presidenza del Consiglio. L'inaugurazione sarà un evento clandestino , perché nessun consigliere provinciale è stato invitato, come ha riferito il PD brianzolo. Di certo però si sa che domani la Villa rimarrà chiusa al pubblico , per colpa della propaganda dei vertici della Lega che non appassiona nessuno, nemmeno i propri elettori. Ci sono tante altre cose da sapere su questa farsa. Qui un interessante approfondimento di Lettera43.it Per quanto ci riguarda 

Protestano... ma incassano

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In settimana il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Brambilla ha raccontato un curioso episodio che sta capitando in Regione. I consiglieri della Lega in Regione in questi giorni hanno deciso di attuare una forma curiosa di «sciopero»: non partecipano ai lavori delle commissioni consiliari, finché il PDL non chiederà scusa per averli definiti "inaffidabili". Infatti in questi giorni tra PDL e Lega non corre buon sangue , dopo un voto segreto che ha visto la maggioranza andare in crisi e l'ha costretta a rinviare la legge sui parchi. Fin qui tutto bene: se la Lega ritiene di dover "scioperare" faccia pure. Ma i lavoratori che ricorrono a questa estrema forma per rivendicare i propri diritti, astenendosi dal lavoro, perdono la retribuzione . I consiglieri della Lega invece no. I furbetti, infatti, firmano la presenza, pur di ottenere la diaria (la quota di indennità legata alle presenze effettive) e poi se ne vanno, disertando i loro ba

I ragazzi libici alloggiati a Monza.

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Domenica 3 luglio, ultimo giorno della Festa Democratica, sono stati nostri ospiti  a cena una quindicina di profughi provenienti dalla Libia. I quindici ragazzi sono attualmente ospiti della Casa cantoniera di Monza , di proprietà della Provincia, dove sono alloggiati e assistiti dai volontari della Croce Rossa che li hanno accolti ed ospitati. Il Partito Democratico , fin dal loro arrivo in Brianza, si è mobilitato per alleviare  loro la permanenza , organizzando delle cene alle varie feste democratiche attive sul territorio provinciale e con una visita ufficiale della delegazione dei consiglieri provinciali, della quale abbiamo parlato giovedì scorso ( qui ). Si potrebbe sottolineare ancora una volta il comportamento della Lega Nord , che con Marco Mariani, Sindaco di Monza e presidente dei sindaci provinciali, non prende posizione e non decide nulla sull'accoglienza , riservando solo alle associazioni il compito dell'ospitalità. Preferiamo non fare campagne polit

A cosa serve la Provincia di Monza?

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Uno striscione, lungo sei metri e largo uno, che diceva "No agli sprechi dei ministeri al nord. Più lavoro, metropolitane e servizi" , è stato esposto giovedì mattina da esponenti del Partito Democratico davanti all'ingresso principale della Villa Reale di Monza , individuata dal Carroccio come possibile sede dei Ministeri o delle rappresentanze dei dicasteri decentrati al nord. "Protestiamo contro la propaganda per mascherare i fallimenti del Governo" , ha detto il segretario provinciale democratico Gigi Ponti , presente insieme, tra gli altri, ai consiglieri regionali Giuseppe Civati e Enrico Brambilla , ai consiglieri provinciali Mimmo Guerriero , Adriano Poletti ed Elio Ghioni e a Sergio Civati, consigliere comunale. "Siamo disposti a barattare i ministeri al nord con i soldi per il prolungamento della metropolitana a Monza e a Vimercate. Ai cittadini non interessa dove siano ma che lavorino per risolvere i problemi ", ha aggiunto Ponti men

Federalismo fiscale: ecco i veri numeri

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L'8 giugno, sul nostro blog, avevamo già commentato ( qui ) i veri risultati del federalismo fiscale proposto dalla Lega: una diminuzione dei soldi al nostro Comune, come per molti altri comuni brianzoli. Qualche giorno dopo, ne avevano parlato anche alcuni quotidiani (qui sotto Il Giorno , del 12 giugno). Delle verità e delle bugie sul federalismo fiscale parleremo stasera , intorno alle 21.15, alla nostra festa . Nostro ospite sarà Enrico Brambilla, consigliere regionale del Partito Democratico . La serata musicale della festa sarà invece affidata a Gianni e i Colibrì

"No agli sprechi di Ministeri al nord. Più lavoro, metropolitane e servizi"

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Sempre sulla Villa Reale e sull'impossibilità di collocare i tre ministeri a Monza. La giunta Mariani (Mariani Sindaco di Monza quota Lega Nord, ndr) ha deciso di affidare la Villa Reale a privati tramite bando europeo. Inizialmente era previsto che il vincitore potesse gestire i 9 mila metri quadri, più il cortile interno, per 30 anni con l'investimento di 5 milioni di euro e pagando un affitto di 30 mila euro annui. Una decisione che scatenò l'opposizione e i comitati cittadini sorti all'occorrenza. Decisero così di cambiare la forma, ma non la sostanza: l'esborso salito a 8,4 milioni, la gestione accorciata a 22 anni, l'affitto lievitato, si fa per dire, a 60 mila euro. I privati vorranno trarne ragionevole profitto. Il bando prevede infatti la presentazione di marchi, convention aziendali, attività di svago e commerciali. il capogruppo del Pd al Consiglio comunale, Roberto Scanagatti, ha spiegato che risultano ricavi dalle attività svolte al primo