Ministeri al Nord: è finita la farsa?


Il giudice del lavoro del tribunale di Roma, Anna Baroncini, ha richiesto che vengano chiusi gli uffici dei ministeri (Riforme, Economia e Semplificazione) inaugurate in pompa magna il 23 luglio scorso nella Villa Reale di Monza.

Il motivo: il mancato coinvolgimento delle rappresentanze sindacali,
come tra l'altro  previsto dalla legge, nella decisione di spostamento.

via Makkox
 (cliccare sull'immagine per ingrandire)

Più in dettaglio, quello depositato mercoledì mattina, è un decreto del giudice del lavoro, che annulla gli effetti dei decreti che istituivano le sedi periferiche dei ministeri a Monza

(nel filmato il contributo del Pd)

L'ennesima azione ideologica targata Lega Nord, che danneggia tutti i cittadini.

Infatti il giudice ha condannando anche la presidenza del Consiglio
al pagamento di un terzo delle spese legali.

Si chiude così, con la decisione del giudice del Lavoro di Roma, una penosissima pagina di propaganda leghista. La vicenda dimostra la propaganda della Lega non ottiene nessun risultato concreto, ma che anzi contribuisce a gettare discredito sulle istituzioni, visto che la sentenza giudica antisindacale il comportamento della Presidenza del Consiglio.

Il capogruppo del PD nel consiglio provinciale di Monza, Domenico Guerriero, chiede ora che "gli spazi ristrutturati e impropriamente destinati agli uffici dei ministri leghisti possano essere assegnati agli studenti dell'Istituto d'arte, ospitati in un'altra porzione della villa reale di Monza, che da mesi lamentano mancanza di aule e spazi di studio fatiscenti".

Secondo il consigliere regionale Pippo Civati, ai ministri leghisti "sarebbe bastato utilizzare al meglio le proprie agende e le proprie sedi di partito per tenere saldi i rapporti con un territorio che si stanno invece oggettivamente sempre più assottigliando, e questo per la loro incapacità di dare risposte serie e credibili ai problemi del paese e del Nord".

DoppiaM

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