Lavoro, Bersani: senza accordo non scontato il sì del Pd

Il Ministro Elsa Fornero manifesta ottimismo sul cammino della riforma del welfare. L'agenda degli incontri è tracciata: giovedì alle 18 ci sarà una nuova riunione con le parti sociali (la quinta dall'inizio dell'apertura del dossier) che affronterà il tema dei contratti d'ingresso e degli ammortizzatori. Il tema della flessibilità in uscita sarà invece sul tavolo nell'incontro che si terrà il 1 marzo. La volontà del governo di procedere, ribadita dallo stesso Mario Monti

Vi proponiamo l'intervista al Tg3 delle 19.00 di ieri, in cui Pierluigi Bersani affronta, oltre al tema della riforma del mercato del lavoro, anche lo scenario del dopo Monti.


Dice il segretario del Pd Bersani: «Non condivido la tesi di andare avanti anche senza accordo. Se non ci sarà accordo, il Pd valuterà in Parlamento quel che viene fuori sulla base delle nostre proposte»

Pier Luigi Bersani, al Tg3, spiega che il sì del Pd alla riforma del lavoro non sarà scontato in assenza di accordo con le parti sociali. «Se malauguratamente l'accordo non ci fosse, valuteremo sulla base delle nostre proposte. Vogliamo vedere quello che viene fuori». «Non condivido le parole di Monti», sull'andare avanti anche senza accordo, perché «oggi è importante tanto la riforma e l'innovazione quanto la coesione - sottolinea Bersani - oggi c'è bisogno di fare una scommessa assieme e il governo deve essere impegnato a trovare l'accordo, questo accordo ci vuole e il Pd ha la sua proposta che si occupa dei problemi veri, la precarietà, la riforma degli ammortizzatori».

Ma «se malauguratamente non ci fosse l'accordo, noi valuteremo l'esito delle decisioni del governo». Quindi non è scontato il sì del Pd senza accordo? «No, vogliamo vedere cosa viene fuori», replica Bersani.

Se Monti vuole le porte del Pd sono aperte. Non dice proprio così Pier Luigi Bersani ma il suo invito al premier e ai ministri del governo, fatto tramite il Tg3, è piuttosto esplicito. A chi gli chiede se il Pd stia con Monti o contro, Bersani risponde: «Monti non viene dopo i partiti, Monti viene dopo Berlusconi. Per averlo è stato necessario che andasse a casa Berlusconi e che arrivassimo noi a sostenere una fase d'emergenza e di transizione. Dopo di che - spiega il leader del Pd - la democrazia respira con due polmoni».

Il riferimento è alle prossime elezioni. «Voglio predisporre il mio partito - dice Bersani- a un'alternativa non a Monti ma alla destra. Dopo di che Monti e i suoi ministri potranno decidere con che polmoni respirare».

DoppiaM

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