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Da oggi è in vigore la riforma del mercato del lavoro

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Oggi entra in vigore la riforma del lavoro. E, proprio alla vigilia della sua entrata in vigore, sono arrivate anche le modifiche, concordate dai partiti di maggioranza nei giorni scorsi ed inserite nel decreto legge sviluppo. Le novità principali della riforma riguardano l'articolo 18, il sistema degli ammortizzatori sociali e l'insieme dei contratti di lavoro. Il Post ne fa una buona sintesi qui . Le modifiche approvate nei giorni scorsi , frutto anche di un "avviso comune" tra Confindustria e sindacati, riguardano invece gli intervalli tra un contratto stagionale e l'altro, le false partite Iva, le regole sulla mobilità e le aliquote contributive per i parasubordinati. Secondo Cesare Damiano , già Ministro del Lavoro del Governo Prodi, le correzioni "fanno compiere un passo avanti alla riforma del mercato del lavoro; ora dobbiamo affrontare la questione degli esodati con il decreto sulla spending review".

"Un passo avanti importante"

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“Quell'articolo non sarà scritto con la mia penna, tuttavia credo che sia un passo avanti importantissimo”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha definito il testo della riforma del mercato del lavoro presentato ieri dal premier Monti e dal ministro Fornero . Qui il testo completo della riforma. Bersani, durante l'intervista con il Tg3, si è detto soddisfatto che sia stato recepito il principio del reintegro in relazione all'art.18, ma soprattutto che si sia evitata l'idea di una monetizzazione del lavoro . Bersani non ha escluso che si possano aggiungere  ulteriori miglioramenti in Parlamento e si augurato che l'iter di approvazione della riforma del mercato del Lavoro possa essere ragionevolmente veloce. “Si tenga conto che stiamo parlando di una sessantina di articoli. Ci sono tantissime cose . Cose positive intorno alla precarietà e agli ammortizzatori. Ma anche in quei campi c'è qualcosa da discutere e da migliorare. Il Parlamento è

Riforma del lavoro: sì alle proposte del PD sull'articolo 18

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La tenacia, la determinazione e la ragionevolezza del segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, hanno prodotto la vittoria della prima manche nella partita sulla riforma del lavoro. Ieri sera , nel corso dell’incontro con il presidente del Consiglio, Mario Monti, e poi anche con gli altri segretari dei partiti che sostengono il governo, Udc e Pdl, il leader del Pd è riuscito ad ottenere che la riforma si avvicini al modello tedesco, prevedendo per l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori procedure di conciliazione veloce, la possibilità di ricorrere al giudice, la possibilità del reintegro . “Sciolti tutti i nodi” ha detto alla fine dell’incontro Mario Monti. Ma bisogna andare con i piedi di piombo: bisogna ancora verificare come il Governo metterà nero su bianco nel testo del disegno di legge le cose che Bersani ha detto a Monti e che il presidente del Consiglio ha dichiarato di tenere presenti nella stesura finale del provvedimento. Nel frattempo, l'Unione europea

Bersani sull'articolo 18: «No al decreto legge in Parlamento per correggere la riforma»

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  il segretario Partito Democratico Pierluigi Bersani   con le operaie della OMSA a fine puntata Ieri sera molti di voi avranno seguito il movimentato consiglio comunale. Mentre a palazzo Ghirlanda andava in scena l'ennesima dimostrazione di malgoverno della città (ancora una volta la minoranza ha garantito il numero legale affinché su siano potuti votare due appalti importanti per la vita dei cittadini di brugherio) il segretario Partito Democratico Pierluigi Bersani era ospite di Porta a Port a su Rai1 alle 21:15. Tra i temi: riforma del lavoro, precarietà, crescita. «Il decreto legge non sarà la strada da percorrere per l'approvazione della riforma del mercato del lavoro perché «non può esistere in natura». È questa l'idea del segretario del Pd Pier Luigi Bersani espressa durante la trasmissione di Rai1 «Porta a porta». Quindi legge delega? «Potrebbe essere, ma lascio decidere al governo dopo i colloqui con il presidente della Repubblica» . E ancora - difendendo

La riforma del mercato del lavoro

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Il presidente del consiglio Mario Monti aveva preso un impegno chiaro con Alfano, Bersani e Casini: lavorare fino all'ultimo per un accordo con tutte le parti sociali , senza cercare divisioni o accordi separati, di memoria sacconiana. Ieri sera, in diretta tv, il paese ha assistito invece alla conferenza stampa con la quale Monti ha trovato il modo di esplicitare con il massimo del clamore che la Cgil è l'unica che ha manifestato la propria contrarietà rispetto alle modifiche all'articolo 18 . E’ stato questo l'epilogo di una lunga giornata nel corso della quale la Cgil aveva posto sul tavolo del governo anche la proposta della soluzione tedesca per l’articolo 18. Ma questo non è bastato al governo . Come scrive oggi su Repubblica Massimo Giannini, lo strappo si è dunque compiuto . Il presidente del Consiglio ha deciso di scrivere la sua riforma del mercato del lavoro sacrificando la Cgil. Un sacrificio pesante, e gravido di conseguenze. È ancora una volta l

Una fotografia dell'economia italiana

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In questi giorni sono usciti un po' di dati economici. Ne esce la fotografia di un Paese che non cresce e con un debito elevato,dove la pressione fiscale è al 42% e le famiglie non spendono. Nel 2011, il rapporto tra il deficit e il Prodotto interno lordo si è attestato al 3,9%, in calo rispetto al 2010, quando era stato pari al 4,6%. Il Pil è cresciuto nel 2011 dello 0,4%. La disoccupazione a gennaio ha raggiunto il 9,2%, il tasso più alto dal 2004, con quella giovanile arrivata al 31,1%. E ancora: a febbraio il tasso di inflazione è stato del 3,3%, ma il carrello della spesa, cioè i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza sono aumentati del 4,5%. E' questa l'impietosa fotografia dell'Italia, scattata dall'Istat, che indica quali sono i parametri sui quali deve lavorare il governo Monti e chi verrà dopo di lui. Nei giorni scorsi il Premier ha indicato le linee di fondo che intende seguire negli interventi fiscali , anche in vista

La frase della settimana

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Alta tensione tra i sindacati e Confindustria. A scatenare il botta e risposta , dai toni spesso accesi, è stata un'affermazione della leader degli industriali a proposito della tutela che i sindacati offrirebbero non ai lavoratori, ma a ladri e fannulloni. “I sindacati, difendono i fannulloni”   ha dichiarato Emma Marcegaglia. Gli stessi sindacati, ricordiamo, con cui Confindustria a giugno ha siglato un accordo unitario. Come prevedibile, le parole pronunciate  hanno suscitato diverse reazioni. La frase viene pronunciata da Emma Marcegaglia dopo mesi di silenzio , ed in particolare durante la campagna elettorale per la scelta del prossimo presidente di Confindustria. Carica per cui corrono il direttore generale di Brembo, il “falco” Alberto Bomabessei, sponsorizzato da Marchionne, e “la colomba” Giorgio Squinzi, industriale veneto e direttore generale della Riello. L’uscita della Marcegaglia sembra voler scombinare le carte , soprattutto dopo che Sergio Marchionne ha a

Lavoro, Bersani: senza accordo non scontato il sì del Pd

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Il Ministro Elsa Fornero manifesta ottimismo sul cammino della riforma del welfare. L'agenda degli incontri è tracciata: giovedì alle 18 ci sarà una nuova riunione con le parti sociali (la quinta dall'inizio dell'apertura del dossier) che affronterà il tema dei contratti d'ingresso e degli ammortizzatori. Il tema della flessibilità in uscita sarà invece sul tavolo nell'incontro che si terrà il 1 marzo. La volontà del governo di procedere, ribadita dallo stesso Mario Monti Vi proponiamo l'intervista al Tg3 delle 19.00 di ieri, in cui Pierluigi Bersani affronta, oltre al tema della riforma del mercato del lavoro, anche lo scenario del dopo Monti. Dice il segretario del Pd Bersani: «Non condivido la tesi di andare avanti anche senza accordo. Se non ci sarà accordo, il Pd valuterà in Parlamento quel che viene fuori sulla base delle nostre proposte» Pier Luigi Bersani, al Tg3, spiega che il sì del Pd alla riforma del lavoro non sarà scontato in assenza di ac

Oggi sui giornali si parla di...

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Oggi i giornali pubblicano una serie di articoli molto interessanti, su diversi argomenti. Non potendo dedicare un post ad ogni singolo tema, vi facciamo un breve riassunto, con i link per gli ulteriori approfondimenti. RIFORMA DEL FISCO Abbassare i carichi per i contribuenti più deboli, bloccare l'aumento dell'Iva già pronto per il prossimo anno, meno Irpef con i proventi della lotta all'evasione e tagli delle agevolazioni fiscali. Accantonata la delega scritta da Tremonti lo scorso anno, che prevedeva pesanti e indiscriminati tagli lineari che avrebbero colpito anche famiglia, lavoro dipendente e pensionati, il Governo lavora alla riforma del fisco . Qui le anticipazioni, da Repubblica. I GIOVANI TORNANO NELLE BOTTEGHE Elsa Fornero ha le idee decisamente chiare: « l'apprendistato deve diventare la forma tipica per l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro . È lo strumento per fare formazione professionale seria» e per «politiche attive, servizi per il l

Oggi l'incontro Governo - parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro

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Oggi un nuovo importante appuntamento sulla riforma del mercato del lavoro, con l'incontro a Palazzo Chigi tra Governo e parti sociali. Ieri pomeriggio sindacati e imprenditori si sono incontrati per verificare lo stato d'avanzamento del lavoro istruttorio tecnico di questi giorni. C’è una condivisione generale sulla necessità di sfoltire il numero dei contratti atipici e precari , c'è accordo sul potenziamento del contratto di apprendistato , che di fatto già contiene tutte le caratteristiche del «contratto unico», ovvero una prova fino a tre anni in cui il lavoratore è liberamente licenziabile, e gli incentivi per chi poi conferma a tempo indeterminato il neoassunto. E c'è anche una intesa su un sistema generale e universale di ammortizzatori sociali per chi il posto di lavoro lo perde. Resta la distanza sul tema dell’articolo 18 . Ieri il Premier Mario Monti, intervistato da Skytg24, ha ribadito la volontà del Governo di lavorare per un accordo con le parti

Riforma del lavoro: il piano del Governo

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Lunedì si aprirà la trattativa tra Governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Oggi Repubblica anticipa il piano del Governo, sul quale si sarebbe trovato un terreno di comune discussione tra sindacati, ministri e imprenditori. La filosofia è quella annunciata ieri da Mario Monti: "Dovremo ridurre la frammentazione dei contratti e far andare di pari passo la riforma del mercato del lavoro con quella degli ammortizzatori sociali". Poche parole per dare il via libera al contratto unico di apprendistato e all'introduzione del reddito di disoccupazione, i due assi della riforma Fornero. Ecco le linee principali del progetto. IL CONTRATTO UNICO: accesso con tutele a tappe, poi niente licenziamenti L'idea è quella di sostituire con un unico contratto gli attuali 48 censiti dall'Istat . Avrà due fasi : una di ingresso, che potrà durare, a seconda dei tipi di lavoro, fino a tre anni. E una seconda fase di stabilità, in cui il lavoratore godrà

Un “contratto generazionale”

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Ieri vi abbiamo raccontato le difficoltà del Governo Monti nel riformare il mercato del lavoro. Inoltre vi abbiamo illustrato come tutte le proposte in campo,  quelle più autorevoli, condivisibili o meno, provengono dal centrosinistra .   Anche in Francia in questi giorni si parla di riforma del mercato del lavoro. Anche qui a far da padroni in quando a proposte sono i socialisti (la sinistra francese). Un “contratto generazionale” col quale ogni azienda che assuma a tempo indeterminato un giovane sotto i 25 anni, affidandone la formazione a un dipendente senior (già assunto o reclutato appositamente), s arà esentata per tre anni dai contributi su entrambi i dipendenti . Il dispositivo, che stabilizzerebbe i giovani aiutando i senior a maturare una pensione piena, è applicabile anche al rovescio: un giovane può formare un senior, per esempio nell’utilizzo delle nuove tecnologie. È questa la proposta di riforma avanzata da François Hollande, il candidato dei socialisti che f