"Un passo avanti importante"
“Quell'articolo non sarà scritto con la mia penna, tuttavia credo che sia un passo avanti importantissimo”.
Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha definito il testo della riforma del mercato del lavoro presentato ieri dal premier Monti e dal ministro Fornero. Qui il testo completo della riforma.
Bersani, durante l'intervista con il Tg3, si è detto soddisfatto che sia stato recepito il principio del reintegro in relazione all'art.18, ma soprattutto che si sia evitata l'idea di una monetizzazione del lavoro.
Bersani non ha escluso che si possano aggiungere ulteriori miglioramenti in Parlamento e si augurato che l'iter di approvazione della riforma del mercato del Lavoro possa essere ragionevolmente veloce.
“Si tenga conto che stiamo parlando di una sessantina di articoli. Ci sono tantissime cose. Cose positive intorno alla precarietà e agli ammortizzatori. Ma anche in quei campi c'è qualcosa da discutere e da migliorare. Il Parlamento è lì apposta per dare un contributo in un percorso che credo sarà celere, impegnativo e impegnato”.
Bersani ha quindi ottenuto il passo avanti che tutto il partito aveva deciso di chiedere al Governo. Imprese, banche e falchi Pdl sono rimasti spiazzati. Reagiranno e tenteranno di lanciare una controffensiva con incursioni in Parlamento. La battaglia è ancora aperta. Ma intanto è stato ottenuto un punto decisivo.
Intanto, sempre ieri, il Consiglio regionale della Lombardia ha preso posizione sulla questione degli esodati, ovvero quei lavoratori, si stima siano 50mila in Lombardia, che in accordo con le loro aziende hanno concordato l'uscita anticipata dal mondo del lavoro e ora si trovano, per effetto della recente riforma, senza più lavoro e senza l'età per andare in pensione.
È infatti stata approvata una mozione urgente del Pd, primo firmatario il segretario regionale Maurizio Martina, che chiede alla Regione di sostenere presso il Governo la necessità di trovare una soluzione al problema.
Ma bisogna anche fare presto per cominciare a occuparsi non solo di regole, ma anche e soprattutto di come dare lavoro, perché la crisi morde la carne viva del paese, come dimostrano anche i casi di disperazione e di gesti estremi da parte di imprenditori e lavoratori colpiti da recessione e disoccupazione.