Tempo scaduto


Era il 21 settembre 2011.

Il presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, e i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, si incontrarono per proporre al Governo una serie di misure fondamentali per il rilancio della crescita come la riforma fiscale e l'abbassamento delle tasse per i lavoratori dipendenti.

L'accordo era stato in quei mesi l'unico segnale positivo, di fiducia, sul quale puntare per avviare una nuova fase di concertazione e di ricostruzione del paese.

Da allora il nulla.

Il Governo non ha mai risposto alle parti sociali, tanto meno al presidente degli industriali, Emma Marcegaglia.

18 Ottobre 2011: a 30 giorni da quell'appuntamento,
gli industriali ci hanno riprovato.

Ieri le imprese hanno scritto al presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, ed hanno elencato per l'ennesima volta le mancanze del governo lanciando l'ennesimo grido d'allarme:

  "L'Italia ha mezzi e risorse per risalire la china,
ma il tempo è scaduto"

Le aziende italiane hanno chiesto misure, proposte e iniziate "tese a favorire la sostenibilità del debito pubblico nel medio periodo e la ripresa economica del nostro Paese".

Gli industriali sottolineanno che fino ad oggi il Governo non ha messo in piedi alcuna strategia e non ha aperto alcun dialogo.

Tema caldo è quello della crescita e dello sviluppo. "Il ritardo che stiamo accumulando - incalzano le imprese - sul fronte del rilancio della crescita e della credibilità sta costando moltissimo in termini di occupazione, valore dei beni e dei risparmi delle famiglie, investimenti e valore delle imprese".


Insomma è fondamentale che il Decreto sviluppo contenga "misure strutturali, concrete e credibili, che diano un chiaro segnale di inversione di marcia, in assenza rischierebbero di esserevanificati gli sforzi fatti fino ad oggi in ordine alla tenuta dei conti pubblici. Il nostro è un appello forte al fare: con unità di intenti è possibile superare una fase difficile. Confidiamo che il Suo Governo voglia realizzare le iniziative necessarie e adeguate alla gravità del momento".

Il ruolo delle imprese. Le aziende italiane, industriali, artigianali, commerciali e dei servizi, le imprese cooperative, le imprese bancarie e assicurative rivendicano con forza di fare del loro meglio "per passare attraverso l'attuale difficile contingenza, ma solo nel contesto di un efficace piano integrato e condiviso di rilancio del Paese questi sforzi non verranno vanificati"

DoppiaM

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