Roberto Rampi, bilancio di fine anno: il nostro 2021

La fine di ogni anno porta naturalmente con sé un bilancio. Il 2021 è stato - ed è - ancora caratterizzato dalla pandemia, che ha cambiato abitudini e modalità nella quotidianità, ha messo il luce i nodi, le nostre debolezze e anche i nostri punti di forza; il mondo è andato avanti, con i suoi problemi e i suoi splendori.

Ho provato a riassumere qui alcune delle questioni più importanti che mi hanno visto coinvolto.

Pedemontana
È ripartita la discussione su questa opera che coinvolge pesantemente il nostro territorio, con una forzatura da parte di Regione Lombardia che ha messo risorse pubbliche laddove il privato non riteneva più l’opera sostenibile. Ho espresso da subito con nettezza il mio punto di vista: si tratta di un'opera vecchia e superata, dannosa, insostenibile sul piano ecologico e che non risolve i problemi di traffico. Negli ultimi mesi il fronte contrario si è allargato è sempre più soggetti sono convinti che serva come minimo rivedere il tracciato e ridurne l’impatto.

Le crisi occupazionali, a partire da Gianetti Ruote
Mi sono fatto carico e ho cercato di aiutare in tante vicende aziendali in questi anni, di sostenere i lavoratori in difficoltà, di far sentire la loro voce. In particolare con i laboratori di Gianetti ruote abbiamo condiviso le domeniche di presidio, costruito una rete di aiuto e solidarietà di fronte a una vicenda assurda che mette il luce il cuore del problema: un'azienda solida e con clienti importanti chiusa per dinamiche finanziare che sfuggono da ogni possibilità di trattativa. Anche per questo serve aggiornare le norme e far cresce una cultura del lavoro e dell’impresa, contro una cultura della finanza completamente sconnessa dalla vita delle persone.

Sostegno ai Sindaci e ai Comuni
Una parte importante del mio impegno è fare rete con chi ogni giorno cerca di affrontare e risolvere i problemi delle persone, dando loro informazioni di prima mano, cercando di intervenire nelle norme e nei chiarimenti, tenendo sempre un canale aperto. A maggior ragione con la pandemia che ha visto i nostri amministratori locali sempre in prima linea.

Il rilancio di St come modello
Con Anna Ascani, sottosegretario alla Sviluppo Economico, siamo stati in St Microelectronics ad Agrate. St - con i suoi 3000 ricercatori su 10.000 dipendenti e i suoi  500 brevetti annui - è un patrimonio del territorio e del Paese. Un luogo di innovazione e produzione sulle orme del lavoro straordinario di Bruno Murari e che vedrà a breve la nascita del nuovo impianto per schede elettroniche su fette di silicio da dodici pollici. Un modello che unisce innovazione e ricerca e crea lavoro di qualità.

Scuola, Università e Cultura
Sono i temi che seguo ogni giorno da anni in Commissione, a maggior ragione ora come capogruppo PD in Senato su questi temi, con un continuo contatto con insegnati, con i ragazzi e le ragazze, con le organizzazioni che li rappresentano. E portando la loro voce in Parlamento, negli emendamenti alle leggi, nelle riunioni con i Ministri. La grande stagione di riforme e investimenti che stiamo attraversando deve consegnarci una scuola e un’università più aperta, più inclusiva, più innovativa, più capace di dare a ciascuna e a ciascuno una formazione che faccia emergere le personalità, le capacità e i talenti.

Lavoratori della Cultura
Sono relatore in Senato di un testo unico che raccoglie diverse proposte di legge a tutela di questo settore e unifica le iniziative del Governo in tal senso. Stiamo arrivando al risultato di una serie di norme che finalmente rappresentino questo mondo così importante e tuteli chi ci lavora. Insieme agli interventi sul credit musica, alla stabilizzazione del bonus18, e all’incremento del fondo per l’audiovisivo e ad altre misure inserite in Legge di Bilancio, va a completare un pacchetto di norme  per l’industria culturale del nostro paese, che rappresenta un’eccellenza italiana che va sostenuta e incentivata. Per fare un esempio: col tax credit musica negli anni scorsi sono stati prodotti i Maneskin, l’auspicio è che adesso il Made in Italy musicale possa internazionalizzarsi ancora di più.

Diritto alla Conoscenza
Al Consiglio d'Europa è stato approvato in plenaria il mio rapporto sul Diritto alla Conoscenza. Un lavoro di quasi tre anni con tanti contributi importanti che costruisce le condizioni per un diritto di nuova generazione, un ecosistema della cultura basato sulla trasparenza, l’accesso all’informazione, la qualità e la libertà dei media, il ruolo dei social media, e la funzione indispensabile della cultura, dei luoghi e degli strumenti culturali per comprendere, sviluppare un pensiero critico, partecipare. Quasi due ore di dibattito con interventi di colleghi di 47 Paesi e una approvazione a larghissima maggioranza.

Consiglio d'Europa
Sono sempre settimane intense quelle all’Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. Il tema delle minoranze linguistiche e religiose interne ai diversi stati, la situazione Bielorussa e quella del conflitto Armeno/Azero. L’impatto del Covid sui diritti. Le derive totalitarie in Russia e in Turchia. E un confronto con Angela Merkel (in occasione della presidenza tedesca) e con David Sassoli rispetto ai rapporti con il Parlamento Europeo. Ho presieduto la Commissione Cultura nella seduta sul tema della ricerca come strumento per la tutela ambientale e la transizione verso fonti di energia alternative e sostenibili. Fondamentale il confronto con tanti colleghi dei 47 Paesi da cui nascono progetti e iniziative comuni.

Missioni internazionali
Uno dei compiti di chi partecipa come me alla Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa è il monitoraggio elettorale, partecipare ai seggi dalla apertura alla chiusura in diversi Paesi del mondo: Ucraina, Georgia, Bulgaria, visitare i seggi delle città, dei quartieri popolari dei piccoli paesini rurali significa anche vedere scuole, palestre, centri culturali. È sempre un’esperienza forte.

Bielorussia
Mi occupo di questo Paese da prima della crisi recente delle elezioni presidenziali, cercando di supportare una possibile transizione democratica nonviolenta. Oggi si tratta anche di essere vicini alle tante persone in carcere per le proprie opinioni, e sto coordinando gesto di solidarietà nei loro confronti e nei confronti delle loro famiglie.

Il premio europeo dei musei
Da tre anni rappresento il Consiglio d’Europa come unico parlamentare dei 47 Paesi. Seguo il lavoro della giuria che ogni anno visita diverse decine di nuovi musei e indica quelli più interessanti. I musei sono sempre di più un luogo dinamico di coinvolgimento delle persone, di educazione alla democrazia, alla storia, alla scienza, ai diritti umani.

Roberto Rampi, Senatore - Capogruppo PD in Commissione Cultura del Senato

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