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Visualizzazione dei post con l'etichetta Regione Lombardia

Fontana, neanche la destra lo vuole più

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Fontana a casa. Un anno prima. Pronti a buttarlo giù sarebbero proprio i suoi: Lega e Fratelli d’Italia che per la vergogna lo vogliono fuori dai giochi. Vergogna per le liste d’attesa infinite. Vergogna per l’immobilismo. Vergogna per le oltre 23mila case pubbliche regionali lasciate vuote. Vergogna perché la Lombardia, da locomotiva d’Italia, sta precipitando in tutte le classifiche. La destra ha fallito. E pur di non mollare il posto, si aggrappa alla qualunque, fino alla disperata ultima spiaggia: trascinare le regionali (anticipate di un anno) dentro le politiche. Tutto per salvare poltrone e faccia. Ma le lombarde e i lombardi meritano molto di più. A partire da una sanità pubblica puntuale, territoriale, giusta. Quella che tra un mese il PD porteà in Consiglio Regionale con la nostra legge di iniziativa popolare. Mentre loro trafficano dietro le porte chiuse dei palazzi, noi lottiamo per una nuova Lombardia.

La mobilitazione paga

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La decisione di STM di ritirare gli esuberi ad Agrate è un risultato importante, un passo avanti frutto della determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori che si sono battuti per difendere il loro futuro e quello del territorio. Come Partito Democratico ci siamo impegnati sin dall’inizio in questa battaglia e oggi possiamo dire che un primo passo è stato compiuto. Ma non è finita qui: ora serve un piano industriale solido che garantisca non solo la tutela dell’occupazione, ma anche nuovi investimenti per fare di Agrate, della Lombardia e dell’Italia un punto di riferimento strategico in Europa. Continueremo a vigilare perché le promesse diventino impegni concreti e duraturi. Siamo al fianco dei lavoratori e lavoratrici, per portare avanti ogni battaglia che riguarda i loro diritti e la loro tutela. Avanti così, adesso un nuovo piano industriale per rilanciare l’azienda e dare sicurezza alle persone.

La sanità crolla

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Il governo Meloni continua a sbandierare successi sul PNRR, ma i numeri dicono l’opposto: nella sanità è stato speso appena un terzo dei fondi disponibili, con ritardi tali che per completare ospedali e case di comunità serviranno non mesi, ma anni, nonostante la scadenza del PNRR prevista per il 2026. Un esempio su tutti, solo il 4% delle case di comunità in Lombardia è pienamente funzionante e sono stati spesi solo il 17,1% dei fondi disponibili. Di fronte a liste d’attesa infinite, pronto soccorso al collasso e territori privi di strutture di base, l’incapacità della destra di tradurre le risorse in progetti concreti diventa ancora più grave. Perché qui non si parla di numeri, ma di diritti fondamentali. Una situazione che mette a rischio la salute delle persone e la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale. Ci batteremo senza sosta per difendere e rilanciare il nostro SSN, contro chi sceglie la propaganda e l’immobilismo invece di garantire cure e prevenzione a tutte e tutti. La nos...

CUP unico, un rinvio continuo

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Sulla sanità, la giunta Fontana continua a brancolare nel buio. L’ennesimo rinvio del Centro unico di prenotazione è solo l’ultimo tassello di un disastro annunciato: prima doveva partire nel 2024, poi nel 2025, poi nel 2026… ora, forse, nel 2027. A dirlo è lo stesso assessore Bertolaso, che certifica difficoltà e incertezze. L’apertura di un CUP unico consentirebbe di fissare visite e prestazioni in tutti gli ospedali, pubblici e privati, tramite un unico centro. E intanto le liste d’attesa continuano ad allungarsi, mentre la Lombardia – secondo l’ultimo rapporto GIMBE – precipita al penultimo posto tra le regioni italiane per performance sanitarie.  Noi però non restiamo a guardare. Tra poche settimane arriverà in Consiglio regionale la nostra proposta di legge di iniziativa popolare, firmata da oltre 100.000 cittadine e cittadini. Una proposta concreta per cambiare davvero la sanità lombarda, restituendo efficienza, accessibilità e dignità al servizio pubblico.  È ora di vo...

Basta morti sul lavoro

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Ancora due tragedie sul lavoro, a Monza e a Desio, riportano al centro una verità drammatica: la sicurezza nei luoghi di lavoro non è garantita. Un uomo ha perso la vita, un altro lotta tra la vita e la morte. Dietro questi numeri ci sono persone, famiglie, comunità intere che pagano il prezzo di un sistema che da troppo tempo considera la prevenzione e i controlli come aspetti secondari. Il Partito Democratico, a tutti i livelli, continua a chiedere un cambio di passo: serve educare alla sicurezza, investire nella formazione, rafforzare i presidi territoriali e potenziare il ruolo di ATS, che negli ultimi anni è stato invece indebolito. Non possiamo rassegnarci a una strage quotidiana che toglie dignità e futuro al lavoro. Il cordoglio per chi non torna a casa deve tradursi in responsabilità e azioni concrete. Regione Lombardia faccia la sua parte: la tutela della vita di chi lavora non può più aspettare.

La Lombardia è ferma

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Fontana continua a raccontare la Lombardia come un “modello nazionale”, ma la realtà è un’altra. La nostra Regione ha perso il passo: non è più la locomotiva d’Italia. Lo dicono i dati industriali e lo conferma il drastico peggioramento della sanità pubblica, certificato pochi giorni fa ancora una volta da GIMBE. Come ha fatto presente il nostro Consigliere regionale Emilio Del Bono la Lombardia è tra le ultime per capacità di impegno e di spesa, lontana anni luce dall’eccellenza che il Presidente ama sbandierare. La Corte dei Conti ha certificato che a fine 2024 la Lombardia era decima in capacità di spesa dei Fondi sociali europei e solo al sesto posto per capacità di spesa. Non va meglio con i fondi per lo sviluppo economico, dove gli impegni sono fermi al 38% e i pagamenti al 13%. Altro che modello: la verità è che la Lombardia di Fontana è ferma, burocratica e incapace di programmare. E a pagare il prezzo di questa inefficienza sono i cittadini e le imprese.

La love story fra Fontana e la sanità privata

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Non che servissero i Coldplay, sia chiaro. La love story tra la destra di Fontana e la sanità privata va avanti da anni. Le prove erano già tutte lì: liste d’attesa infinite senza soluzioni, CUP unico che resta una leggenda metropolitana, pronto soccorso ingolfati, medicina di territorio dimenticata. Intanto i grandi gruppi privati macinano utili record e sempre più lombarde e lombardi sono costretti a sottoscrivere polizze sanitarie. Insomma: si piacciono davvero. E nulla di male, se non fosse che a pagarne il prezzo sono le lombarde e i lombardi, che invece meritano una sanità pubblica efficiente, capillare, accessibile e giusta. Quella che il PD porterà in Consiglio regionale con la nostra legge di iniziativa popolare.

Sicurezza, da Fontana solo propaganda

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La violenza sessuale nei confronti di una ragazza di 18 anni avvenuta pochi giorni fa nei pressi della stazione di San Zenone al Lambro è un fatto gravissimo che non può essere liquidato come un episodio isolato. Nonostante sia compito di Regione e Governo garantire la sicurezza, nei primi sei mesi del 2025 in Lombardia si sono registrate ben 2.903 denunce legate ad episodi avvenuti su treni o nelle stazioni della regione: più di 16 al giorno. Tra questi, 24 violenze sessuali, la maggior parte a bordo treno. Di fronte a un quadro così grave, la Giunta Fontana sceglie la strada della propaganda. L’Assessore La Russa propone di chiudere stazioni e sottopassaggi di notte, come se il problema fosse “il percorso sbagliato” e non la totale mancanza di presidi e sicurezza. Ancora una volta la destra agita la paura senza offrire soluzioni: così non garantisce sicurezza, soprattutto alle donne, e alimenta un clima di timore utile solo alla propria propaganda. Chiediamo interventi concreti, non ...

Lombardia, capitale dei ritardi

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A giugno quasi un treno su dieci in Lombardia è arrivato in ritardo o è stato cancellato. I dati diffusi da Trenord parlano chiaro: oltre 6.500 convogli in ritardo e più di 4.000 corse soppresse in un solo mese, numeri inquietanti. Una situazione insostenibile per pendolari e studenti, che da anni subiscono disservizi quotidiani. Come ha denunciato il nostro Consigliere regionale Simone Negri , il fallimento della giunta Fontana e dell’assessore Lucente sono sotto gli occhi di tutti: tra pochi mesi ci aspettano le Olimpiadi invernali e la Lombardia si presenta con una rete ferroviaria fragile e poco affidabile. La giunta Fontana non è stata in grado di garantire un servizio all’altezza di una regione che vuole definirsi locomotiva d’Italia. Servono serietà, programmazione e rispetto per chi ogni giorno sceglie il treno.

La sicurezza non si fa con la propaganda

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Lo vediamo ogni giorno nei post schizofrenici di Salvini e di altri rappresentanti di Fratelli d’Italia e della Lega. Lo viviamo sulla nostra pelle nelle stazioni, nelle strade, nelle piazze. La destra al governo non ha la minima idea di come affrontare il tema della sicurezza: si riempie la bocca di parole quando accade qualcosa, ma al momento di agire scompare. Hanno in mano il Ministero dell’Interno. Hanno in mano la sicurezza regionale con l’assessore La Russa. E cosa fanno? Nulla. O meglio: solo promesse. Ricordate gli agenti in più annunciati da Piantedosi per Milano? Non si sono mai visti. Nel frattempo, non solo Milano, ma tutte le province lombarde vivono la stessa situazione. Come hanno scoperto e ricordato i nostri Consiglieri regionali Simone Negri e Samuele Astuti , nei primi sei mesi del 2025 nelle stazioni lombarde si sono registrati migliaia di reati gravi tra furti, rapine e una media di quattro violenze sessuali al mese. E chi dovrebbe garantire la sicurezza cosa fa?...

Case di Comunità, ad oggi un fallimento

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Continua anche in estate il lavoro di denuncia dello stato di implementazione delle  Case di Comunità  a Monza e Brianza.  A Giugno dell'anno prossimo scadranno i fondi del  PNRR  e il ritardo accumulato da chi guida  Regione Lombardia  è importante.  Solo nella nostra provincia sono attive 13 case di comunità sulle 17 previste e nessuna ha tutti i servizi richiesti e previsti dalla legge.  In collaborazione con il  Gruppo PD in Consiglio regionale  insieme ad  Ivano Riva  responsabile sanità per il  PD di Monza Brianza  abbiamo analizzato e pubblicato i dati che denunciano la totale incapacità del Presidente Fontana e della sua giunta nel saper progettare e costruire presidi di sanità territoriale che noi riteniamo essere fondamentali per garantire cure, esami e visite a tutti i cittadini senza distinzione di reddito.  Nel frattempo la spesa pro capite per fare visite mediche o prestazioni sanitarie private...

Grazie al PD, arriva l'ostetrica a domicilio

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Un aiuto concreto per le donne in un momento delicato come quello che segue il parto. Grazie a una proposta del nostro Consigliere regionale  Pietro Bussolati , parte in Lombardia la sperimentazione del servizio di ostetrica a domicilio.  Come funziona?  Nei territori coinvolti – Pavia, Como, Varese, Bergamo e Valcamonica – le neomamme riceveranno almeno due visite domiciliari nelle prime settimane dopo il parto. Un sostegno per orientarsi nella cura del neonato e per prevenire complicanze psicologiche come la depressione post-partum, che colpisce una donna su dieci.  Il PD seguirà gli sviluppi auspicando che quanto prima si possa estendere questo servizio a tutte le neomamme lombarde. È solo un inizio, ma la direzione è quella giusta: investire nella salute delle madri, investire nel benessere delle famiglie.

Il PD lombardo per l'ambiente

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Prosegue il rendiconto sul lavoro svolto in occasione dell’assestamento di bilancio regionale da parte del gruppo del PD in Consiglio regionale.  Con il Consigliere Jacopo Scandella sono stati approvati interventi importanti per la sicurezza dei territori montani e la giustizia ambientale.  1) Riscossione delle tasse non pagate dai concessionari idroelettrici, che verranno finalmente trasferite alle Province per finanziare servizi e investimenti.  2) Piano straordinario di manutenzione dei corsi d’acqua: pulizia degli alvei, gestione della vegetazione, consolidamento delle sponde.  3) Riassegnazione delle concessioni scadute, premiando chi investe davvero nella sicurezza di dighe, centrali e condotte.  Delle proposte concrete per far funzionare meglio ciò che già c’è, per proteggere il territorio e restituire risorse a chi ci vive ogni giorno.

Il PD lombardo per la parità di genere

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Anche oggi approfondiamo il lavoro svolto dai nostri Consiglieri regionali durante la discussione sul bilancio.  Oggi parliamo del lavoro di  Paola Bocci , che ha proposto interventi di potenziamento dei consultori pubblici, e dell'offerta di asili nido in ambiti carenti, fondi e strumenti per le pari opportunità nel lavoro e nella salute, risorse aggiuntive per la cultura e lo sport.  Grazie alle sue proposte, ci sarà una implementazione e diffusione della formazione sulla medicina di genere nelle strutture sanitarie, verranno avviati percorsi di educazione finanziaria per adulti e persone in difficoltà, e le strutture consultoriali pubbliche potranno essere valorizzate e conosciute attraverso una capillare campagna di comunicazione e informazione delle loro attività e sedi.  Iniziative a sostegno delle donne, persone fragili e realtà poco sostenute da Regione Lombardia, per dare una spinta continua a non lasciare indietro nessuno.

Il PD lombardo per lo sviluppo

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Prosegue il rendiconto sul lavoro svolto dal gruppo del PD in Consiglio regionale in occasione dell’assestamento di bilancio.  Con il Consigliere Matteo Piloni abbiamo ottenuto risultati importanti per la mobilità sostenibile, l’innovazione digitale e lo sviluppo territoriale.  In particolare:  1) Ciclabile Crema–Lodi: stanziati 1,55 milioni di euro per completare l’ultimo tratto, fermo a Crespiatica.  2) Data center: ottenuto l’impegno a istituire un osservatorio regionale con categorie, associazioni e università per monitorarne diffusione e impatti. Presentata anche una proposta di legge per regolamentarne lo sviluppo.  3) Distretti del commercio: garantiti i finanziamenti già a partire dal 2025, dopo che nel bilancio iniziale non erano previste risorse.  Un lavoro concreto per dare risposte ai territori, sostenere le imprese e pianificare con responsabilità il futuro.

Il PD lombardo per la sicurezza urbana

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Continuiamo a raccontare i risultati ottenuti per il nostro territorio dal gruppo del PD in Consiglio regionale in occasione dell’assestamento di bilancio 2025–2027.  Insieme a Gian Mario Fragomeli abbiamo ottenuto l’approvazione di interventi che rafforzano la sicurezza urbana e valorizzano la cultura, con misure concrete e risorse mirate.  Sul fronte della sicurezza, il Consiglio Regionale ha accolto il nostro ordine del giorno che comporta:  1) più risorse per finanziare città e comuni che promuovono Patti per la sicurezza urbana;  2) potenziamento dell’offerta formativa regionale sia per agenti sia per comandanti di polizia locale;  3) maggiori risorse per sostenere le spese gestionali e promuovere nuovi comandi di PL.  In ambito culturale, sono stati stanziati 700.000 euro per il Consorzio Villa Greppi, destinati alla ristrutturazione dell’ala est e alla realizzazione di un nuovo polo espositivo a servizio del territorio.  Un lavoro di squadra che...

Il PD lombardo per il territorio e le persone

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Grazie al lavoro della nostra Consigliera  Roberta Vallacchi , sono state approvate nostre proposte che affrontano problemi significativi per i territori e le persone. In particolare, di investimento sulla mobilità sostenibile e di indirizzo sul verde pubblico, sul rafforzamento dell’affido familiare e sulle cure psichiatriche nelle carceri.  Nel dettaglio:  - con Matteo Piloni, abbiamo ottenuto le risorse (1 milione e 550mila euro) per completare l’ultimo tratto della pista ciclabile che collega Lodi a Crema, attualmente ferma a Crespiatica, opera strategica e molto attesa dalle cittadine e dai cittadini di Lodi e Crema;  - misure di rafforzamento dell’affido familiare, un intervento flessibile per aiutare le famiglie in difficoltà, attraverso una stretta collaborazione tra famiglie affidatarie, servizi sociali e Terzo Settore;  - potenziamento dell’assistenza psichiatrica nelle carceri, permettendo di garantire livelli intensivi di assistenza sanitaria, nonché...

Il PD lombardo per la salute e la mobilità

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Con  Miriam Cominelli  il PD ha portato ulteriori battaglie sulla salute pubblica e la mobilità  in occasione dell’assestamento di bilancio regionale .  Nel dettaglio, grazie alle sue proposte:  1) sarà garantito l'impegno all’acquisto e l’installazione di condizionatori nei Centri Psico Sociali ancora sprovvisti;  2) verranno stanziate più risorse per le Neuropsichiatrie dell’Infanzia e Adolescenza;  3) la Regione tornerà a investire sulla bonifica dell’amianto in edifici pubblici e privati;  4) saranno destinati le risorse necessarie al completamento della Ciclovia della Valle Sabbia. Misure concrete per una Lombardia più vivibile, per tutte e tutti.

La destra svende il diritto alla salute

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Smantella anche tu la sanità pubblica con queste 4 mosse! 1) Dichiara che la sanità lombarda è eccellente. Ripetilo sempre, anche di fronte all’evidenza contraria. E se qualcuno osa criticare? Rispondi come Fontana : sono tutte “putt**ate”. 2) Ricatta i cittadini lombardi: “Vuoi curarti? Paga”. Nel frattempo, continua a smantellare il servizio pubblico, così il privato ingrassa. 3) Fingi di non sapere nulla. Quando non puoi più negare l’evidenza, fai come Bertolaso e Fontana: chiama i Carabinieri per “capire cosa non funziona” negli ospedali. 4) Ricorda: la colpa è sempre degli altri . Se sei Fontana, tira fuori il vecchio mantra: “È colpa di Roma! Serve più autonomia!”, anche se la Regione Lombardia gestisce già in pieno la sanità. Se sei Meloni, di’ che è tutto compito delle Regioni, ma non stanziare un euro in più per ridurre le liste d’attesa. Già che ci sei, inventati la fake news che la spesa sanitaria del 2025 è “la più alta di sempre”. La verità è che la destra, da Roma all...

Carceri, in Lombardia un suicidio al mese

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Solo in Lombardia , tra il 2023 e il 2024, si sono registrati 12 suicidi in carcere : il numero più alto d’Italia. È quasi uno al mese, nella sola regione. Grazie al costante lavoro dell'Associazione Antigone, ogni anno abbiamo accesso al Rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia. Un documento cruciale, che ci racconta con rigore ciò che lo Stato preferisce ignorare: sovraffollamento al 133%, condizioni al limite della sopravvivenza, personale insufficiente e conseguente tensione alle stelle. In un solo anno, le carceri italiane hanno visto 1.396 detenuti in più. È come se ogni due mesi aprissimo un nuovo carcere da 300 posti, senza costruirlo davvero. E negli ultimi due anni sono entrate oltre 5.000 persone in più, mentre la capienza effettiva è addirittura calata. Un vero crollo annunciato. E mentre il sistema implode su sé stesso, il governo soffia sul fuoco. Come prima il Decreto Caivano, ora il nuovo Decreto Sicurezza non solo aumenta i reati e inasprisce le pene, ma ...