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Visualizzazione dei post con l'etichetta Regione Lombardia

Milano - Tirano, una gestione fallimentare

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Sabato scorso a Varenna il PD ha ascoltato le voci di chi vive ogni giorno i disagi della linea ferroviaria Milano-Tirano: ritardi cronici, cancellazioni di treni e stazioni non accessibili. Una situazione insostenibile aggravata dalla totale incapacità gestionale di Trenord e dalle promesse non mantenute della Giunta Fontana.  I pendolari continuano a viaggiare in condizioni indegne e i lavoratori e le lavoratrici del settore sono costretti a far fronte a una condizione di scarsa sicurezza, mancanza di personale, disservizi e turni insostenibili. Non possiamo accettare che i lombardi paghino a caro prezzo una linea ferroviaria che non garantisce i servizi minimi essenziali.  Regione Lombardia deve cambiare rotta e attivarsi subito per risolvere i problemi strutturali delle linee ferroviarie, fondamentali non solo per le Olimpiadi 2026, ma anche per il futuro dei trasporti regionali!

340 milioni di errori della destra

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340 milioni da restituire allo Stato: ecco come i lombardi pagano ancora gli errori del passato .  La Regione dovrà restituire 340 milioni di euro allo Stato per l’utilizzo poco trasparente dei fondi sanitari nazionali negli anni 2021, 2022 e 2023 : è inaccettabile che ad alcune prestazioni sanitarie non siano stati attribuiti valori economici chiari. Un problema nato oltre dieci anni fa con la Giunta Formigoni e che oggi pesa ancora sulle nostre tasche. Come ci ricorda il nostro Consigliere Pietro Bussolati, Fontana dovrà restituire questa somma con rate annuali di 22,6 milioni: parliamo di un terzo di quanto la Regione destina ai Comuni per i servizi alla persona!  È tempo di fare chiarezza e riportare i fondi là dove servono davvero: per i bisogni essenziali dei cittadini e delle cittadine e per il miglioramento del nostro sistema sanitario.

Governo bocciato

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Non siamo sorpresi dalla decisione della Consulta che ieri ha bocciato specifiche parti della legge sull’autonomia differenziata, riconoscendo l’illegittimità di ben sette disposizioni, tra cui quelle sull’attribuzione delle competenze la definizione dei Livelli essenziali di prestazione (Lep). In questi mesi, quando come Partito Democratico abbiamo sollevato le numerose criticità di questa legge, siamo stati accusati dal Presidente lombardo Attilio Fontana di "drammatizzare". Ora, però, che la Corte costituzionale ha bocciato parte del provvedimento, Fontana cosa dice? Come abbiamo ribadito anche durante la recente assemblea congiunta con Piemonte e Veneto, questo modello di autonomia non serve all’Italia. È una riforma che abbandona i territori, indebolisce la loro competitività e rischia di spaccare il Paese. È il momento di costruire una strada diversa, con davvero al centro i territori, per un’Italia più unita, più forte e più solidale .

Trenord e i ritardi

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Treni in ritardo? La "soluzione" geniale della Regione: tagliare le corse e lasciare a piedi i pendolari!  Regione Lombardia e Trenord propongono di ridurre il numero di treni per affrontare i problemi di ritardi e soppressioni . Risultato? Oltre 250 corse e fermate a rischio su tratte strategiche, attese più lunghe e disagi crescenti per chi viaggia ogni giorno.  Tagli importanti interesseranno linee già problematiche come la Milano-Mortara e la Lecco-Tirano, spostamenti di fermate e cancellazioni aumenteranno i disagi dei pendolari. Come denuncia il nostro Consigliere Regionale Simone Negri, il nuovo contratto doveva migliorare il servizio, non ridurlo!  Siamo stufi di questi disservizi che non fanno che rendere più difficile le nostre giornate. Diciamo no a una politica che abbandona i pendolari e chiediamo investimenti veri per trasporti efficienti, puntuali e accessibili a tutte e tutti .

Sicurezza su Trenord, un altro fallimento

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(In)sicurezza dei lavoratori Trenord? Un fallimento anche della Giunta Regionale.  Dall’inizio dell’anno, ben 44 lavoratori di Trenord sono stati aggrediti durante il servizio . La maggior parte delle vittime sono capitreno, che si trovano a svolgere il loro lavoro ordinario. E mentre le aggressioni sui treni di Trenord continuano a salire, i numeri di Trenitalia ci dicono il contrario: con una gestione più attenta, le aggressioni sono calate del 56%.  Anziché permettere l’aumento spropositato degli stipendi dei vertici aziendali, Fontana dovrebbe costruire un piano strutturato per la sicurezza dei capitreno in primis, ma anche delle cittadine e cittadini che utilizzano le linee Trenord ogni giorno. Serve nuovo personale di sicurezza e maggior presenza delle forze dell’ordine sui convogli.  In Regione continueremo a chiedere risposte concrete per un trasporto pubblico sicuro e all’altezza delle esigenze delle cittadine e cittadini lombardi.

Per la mobilità lombarda

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Come denuncia la nostra Segretaria regionale Silvia Roggiani , con questa manovra il governo ha deciso di tagliare i fondi destinati a progetti già accordati per la Lombardia. In particolare, sono stati tolti 7 milioni di euro dai fondi per il trasporto pubblico locale, destinati al prolungamento della linea M1 da Milano a Monza, passando per Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo, e altri 3 milioni per la metropolitana leggera di Brescia. Un duro colpo per i nostri territori, nel completo silenzio della Giunta Fontana. È l’ennesima dimostrazione di un governo che rema contro gli interessi reali delle cittadine e dei cittadini. A questi tagli si aggiungono ulteriori definanziamenti , come quelli per l’acquisto di mezzi più ecologici, che contribuirebbero a migliorare la qualità della vita e la salute di tutte e tutti noi. Ci opponiamo fermamente a questa manovra e chiediamo che i finanziamenti vengano ripristinati, per garantire un trasporto pubblico efficiente e sostenibile. Condividi

10 milioni in meno per il trasporto pubblico locale

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Il Governo continua a tagliare sui servizi essenziali : nella manovra, la destra riduce i fondi al trasporto pubblico nazionale, penalizzando anche la Lombardia. Il nostro territorio si vede privato di risorse importanti: 7 milioni in meno per l'accordo sul prolungamento della metropolitana Milano-Monza e 3 milioni per la metro leggera di Brescia . Fondi cruciali che ora mancheranno per progetti che migliorano la vita dei cittadini e contrastano l’inquinamento.   Tagliare sui trasporti significa colpire al cuore le nostre città, mettendo a rischio gli investimenti in mezzi più moderni, come gli autobus elettrici, necessari per una Lombardia più sostenibile e meno inquinante.  E Fontana cosa pensa di questa manovra? Finora solamente silenzi assordanti...

Una sanità a punti

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Mentre i cittadini e le cittadine lombarde patiscono ogni giorno le conseguenze delle liste d'attesa infinite e di un sistema socio sanitario inefficace, la Giunta Regionale pensa a sperimentare una tessera a punti per spingere le persone ad effettuare i controlli per la prevenzione delle malattie : una vera presa in giro, di cui vi avevamo parlato già mesi fa. Una proposta surreale: in Lombardia veniamo da trent'anni di amministrazione del centrodestra in cui è stata progressivamente smantellata la prevenzione attraverso l'abolizione delle ASL (previste dalla legge nazionale) e lo spostamento dei dipartimenti di prevenzione nelle ATS, con un taglio enorme di risorse umane ed economiche. Non siamo al supermercato, la Giunta Lombarda anziché pensare a premi e tessere fedeltà dovrebbe mettere in campo tutte le risorse necessarie per ricostruire la prevenzione , a partire da una cultura diffusa, smantellata dalla Regione, e dagli effetti negativi di una dilagante privatizzazio

La destra affossa la legge sul fine vita

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In Consiglio Regionale la maggioranza di destra ha affossato la proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita , dichiarando che la materia non è di competenza regionale e ignorando così le richieste di migliaia di cittadine e cittadini lombardi che hanno firmato per definire modalità e tempi certi per l'accertamento delle condizioni richieste per esercitare la libertà di autodeterminarsi. Affrontare questo tema in modo serio è una questione urgente, come ci ha ricordato la Corte Costituzionale con la sua ultima sentenza. Come sostengono i nostri Consiglieri Regionali Carmela Rozza e Emilio Del Bono , la Regione Lombardia ha piena competenza per regolamentare le procedure sanitarie legate al fine vita. Questa scelta di non portare avanti la discussione priva i cittadini di garanzie e di riferimenti chiari su un tema così delicato. Con gli emendamenti il PD chiedeva, tra le altre cose, di valorizzare le cure palliative , di limitare la procedura ai pazienti maggiorenni e di

Dossieraggi, Fontana faccia chiarezza

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Quanto sta emergendo dall’inchiesta sui dossieraggi è gravissimo.  L’autosospensione di Enrico Pazzali , Presidente di Fondazione Fiera Milano - ente controllato dalla Regione - non basta: Attilio Fontana deve fare chiarezza , immediatamente, riguardo al suo ruolo nella vicenda e al sospetto che parte dei dossier illegali venissero predisposti nel suo interesse .  Siamo davanti ad un problema di sicurezza nazionale e di democrazia. Il PD lombardo seguirà con attenzione questa vicenda e sarà in prima linea per chiedere responsabilità, trasparenza e azioni immediate per tutelare la democrazia e la fiducia dei cittadini e le cittadine nelle Istituzioni.

La politica energetica non è uno scherzo

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Il Sindaco di Gallarate ha recentemente ipotizzato la costruzione di ben quattro centrali nucleari nella provincia di Varese e noi siamo preoccupati da questo scenario. Parliamo di un territorio già provato da numerose opere invasive, che non merita proposte assurde portate avanti senza un serio confronto basato su dati scientifici. Noi ci opponiamo con forza a questa visione miope e improvvisata , sottolineando l'assurdità di immaginare impianti nucleari in un’area così densamente popolata e vicina all'aeroporto di Malpensa, che già crea sfide importanti per il territorio e l’ambiente. La politica energetica non può essere trattata con superficialità: i cittadini non devono essere costretti a pagare ulteriormente il prezzo di decisioni avventate e invasive . Serve un dibattito serio, informato e responsabile, che tenga conto della sicurezza e della sostenibilità ambientale!

Treni da incubo

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Mercoledì 30 ottobre, dalle 18:30 , i Giovani Democratici Lombardia saranno sotto Palazzo Lombardia a Milano per protestare contro “l’incubo” che Trenord fa vivere ogni giorno a tutti i pendolari costretti a subire ritardi, cancellazioni e disagi a causa delle scelte folli della destra in Regione. Una vera e propria “horror story” diretta da Fontana e dalla sua Giunta, ma l’impegno per regalarci tutto questo arriva anche da Salvini e dal Governo, che fanno la loro parte per peggiorare la vita dei lombardi. E mentre il servizio è sempre più scadente, i regali aumentano con ⁠600mila euro in più per l’Amministratore delegato di Trenord, il ⁠13% di aumento di biglietti e abbonamenti e ⁠fino al 10% di treni soppressi al giorno. Una vergogna contro la quale continueremo a batterci con il lavoro del partito in Consiglio Regionale e in Parlamento, perché le cittadine e i cittadini lombardi meritano un servizio all’altezza. Questa storia deve finire.

Trenord: non sai quando parti, non sai quando arrivi

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Il trasporto ferroviario regionale è allo sbando, e noi non staremo in silenzio . Dalla Stazione di Sondrio abbiamo rilanciato la nostra richiesta alla Giunta Fontana: devono occuparsi dei problemi di Trenord, devono dare risposte ai pendolari.  Il Presidente Fontana si dice “indignato” per i disagi dei pendolari, ma forse non si è reso conto di esserne direttamente responsabile . Fontana, se non è in grado di governare la Regione, almeno alzi il telefono e chiami il suo Segretario di partito, Matteo Salvini, che, purtroppo, è l’attuale Ministro dei Trasporti.  È ora che chi ha responsabilità politiche renda conto del proprio operato . Pretendiamo risposte concrete, e non generiche giustificazioni o indignazioni di facciata.

Serve più sicurezza sul lavoro

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I dati sugli infortuni sul lavoro in Lombardia sono allarmanti, nei primi 8 mesi del 2023 si sono registrati ben 72.000 incidenti sul lavoro nella nostra regione .  A cui si aggiunge, secondo uno studio di Confcooperative, l’impatto economico e sociale di 3,9 miliardi di euro.  Investire nella sicurezza sul lavoro non è solo una scelta etica, ma anche una mossa vincente per il nostro futuro economico. Come ricorda il nostro Consigliere Regionale Samuele Astuti , Presidente della Commissione d'inchiesta sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro, dobbiamo agire ora per promuovere una cultura della sicurezza, rafforzare la formazione e potenziare le ispezioni. Come abbiamo denunciato anche negli scorsi mesi, l’impegno che proviene dal Governo e dalla Giunta lombarda è insufficiente e noi non ci stiamo.  In occasione della settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, siamo pronti ancora una volta a cambiare marcia per chiedere una Lombardia più sicura, a partire dalla

Trenord, basta disagi

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Da Sondrio a Mantova, passando per Milano, la nostra regione si prepara ad affrontare un 2025 carico di interventi sulla rete ferroviaria che provocherà ulteriori disagi a quelli che già viviamo quotidianamente.  Il disastro Trenord sta battendo record negativi ogni giorno, ricordiamoci che a settembre il 25% delle corse sono arrivate in ritardo, un dato imbarazzante! Sappiamo bene quanto le centinaia di cantieri previsti nel prossimo anno possano peggiorare ulteriormente il rendimento della linea. Come al solito chi ci rimette sono i migliaia di lavoratori, lavoratrici, studenti e studentesse che utilizzano il treno ogni giorno per i propri spostamenti.  Siamo a fianco dei pendolari e chiediamo interventi immediati per migliorare la gestione delle linee ferroviarie. Ma interventi veri, strutturati, non la semplice manutenzione ordinaria ridotta all'ultimo che rallenta la linea con centinaia di cantieri.  Come richiesto dal nostro Consigliere Regionale  Alfredo Simone Negri , Regi

Per un'autonomia che tiene insieme l'Italia

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No alla Legge Calderoli: ieri lo abbiamo ribadito in modo chiaro.  Eravamo tantissime e tantissimi per una giornata molto importante perché costruita dal Partito Democratico Lombardia, il Partito Democratico Veneto e il Partito Democratico Piemonte.  Abbiamo sfatato quel mito che la destra racconta da mesi, ovvero che la nostra opposizione sia strumentale. Abbiamo approvato un documento con proposte concrete : niente false promesse, ma un modello di autonomia cooperativa che sta dalla parte delle persone e dei territori, dei servizi e della competitività . Un’autonomia che non danneggia l’Italia come quella di Calderoli, che guarda all’Europa e non a Pontida.  Un ringraziamento speciale a Emilio Del Bono, Presidente dell'Assemblea Regionale del Partito Democratico della Lombardia, agli altri presidenti delle assemblee regionali e ai Segretari Regionali di PD Piemonte e PD Veneto, Domenico Rossi  e Andrea Martella.  Iniziamo da qui, dal nostro documento, che nasce dall’ascolto delle

Per un'autonomia cooperativa

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Autonomia sì, ma non quella della riforma Calderoli . Ne parliamo domani a Brescia, in Via Luigi Einaudi 23, dalle ore 9.30 per discutere della nostra proposta .  Domani, insieme alle assemblee regionali di Veneto e Piemonte, il PD lombardo porta in assemblea un modello di autonomia diverso , basato su una vera valorizzazione dei Comuni e delle Città Metropolitane, con poteri e risorse adeguate.  Non ci fermiamo al no alla Calderoli, ma portiamo avanti una riforma che rafforzi le autonomie locali e permetta loro di gestire al meglio le competenze trasferite.  Basta con il centralismo regionale che complica le cose: vogliamo che i territori possano amministrare le risorse direttamente, per rispondere in modo concreto e trasparente ai cittadini. È il momento di aprire una riflessione seria anche sul ruolo delle Regioni in Parlamento, per dare maggiore rappresentanza alle autonomie locali.  Il nostro impegno è per un'Italia più equa, in cui l'autonomia funzioni davvero e non diven

No all'aeroporto Silvio Berlusconi

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Ufficialmente depositato il ricorso al Tar contro la decisione di intitolare l’aeroporto di Milano Malpensa a Silvio Berlusconi , una scelta presa in modo unilaterale dal Ministro Salvini, senza consultare le amministrazioni locali né coinvolgere i territori interessati.  Dopo il comune di Milano, anche i Comuni di Somma Lombardo, Cardano al Campo e Samarate si sono rivolti al Tar dando voce alle tante mobilitazioni, non solo per contestare la scelta della figura di Berlusconi, controversa e non in linea con le intitolazioni di altri aeroporti (si pensi al Falcone-Borsellino o a Leonardo Da Vinci), ma anche per denunciare il metodo adottato dal Governo.  Una mancanza di condivisione è inaccettabile, poiché esclude le comunità direttamente coinvolte da un provvedimento di tale rilevanza. Salvini ha agito in solitaria, saltando ogni confronto con il territorio e gli interlocutori necessari, lasciandoli di fronte a una decisione già presa.  Ancora una volta vogliamo ribadire che non c’è s

Lombardia, serve un piano casa

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La Lombardia è la regione con più sfratti in Italia , con un aumento del 14% rispetto allo scorso anno. Milano guida questa triste classifica ma la situazione è drammatica anche in altre province, come quelle di Bergamo e Monza.  Sfratti per morosità e affitti troppo cari stanno colpendo duramente le famiglie e i lavoratori lombardi , che vedono buona parte del loro stipendio evaporare per pagare la casa. Con i redditi bassi e gli affitti che assorbono fino al 70% dei salari, migliaia di persone sono a rischio sfratto. Non possiamo accettare che mentre 23.500 alloggi di proprietà pubblica restano vuoti, intere famiglie vengono sfrattate.  È tempo di agire: il PD lombardo è in prima linea per chiedere più case per i lavoratori, affitti più accessibili e azioni contro la speculazione immobiliare. L’emergenza abitativa non può più essere ignorata. Un piano casa è necessario, e serve adesso.

Mozione carceri approvata in Consiglio Regionale

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Con l'approvazione unanime di un ordine del giorno bipartisan il Gruppo PD in Consiglio Regionale ha portato la Giunta lombarda a potenziare i percorsi di reinserimento sociale e lavorativo per i giovani, a formare polizia penitenziaria ed educatori e a richiedere al governo risorse per aumentare la capacità delle comunità terapeutiche per le pene alternative . Il documento approvato riconosce anche la necessità di valorizzare il lavoro di medici e operatori sociosanitari, garantendo indennità economiche specifiche. Infine, si prevede una maggiore presenza di psicologi, psichiatri ed educatori nelle carceri per sostenere i detenuti con problemi di salute mentale. Attualmente la situazione è molto grave, con condizioni inaccettabili di sovraffollamento e inadeguatezza di strutture fatiscenti e il drammatico crescente numero di suicidi: sono 74 casi registrati nel 2023 e già 71 nel 2024. È fondamentale che le Istituzioni intervengano per trovare le risorse necessarie affinché il carc