Fatelo scendere! L'Italia merita qualcosa di meglio

Apro i siti dei principali quotidiani italiani online e trovo i primi tre titoli (tre!!!) rifersi ai guai giudiziari del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.


Facciamo quindi un po' d'ordine. 
I filoni di inchiesta aperti dai magistrati sono  tre.

Il primo filone riguarda la storia del nastro Fassino-Unipol: il PresdelCons dovrà essere processato per rivelazione di segreto d'ufficio, come suo fratello Paolo.



«Il 31 dicembre del 2005 il Giornale pubblica la trascrizione di una telefonata tra Piero Fassino e Giovanni Consorte, durante la quale l’allora segretario dei DS chiede all’allora amministratore delegato di Unipol «Ma abbiamo una banca?». La domanda fa riferimento ai tentativi di acquisizione da parte di Unipol della Banca Nazionale del Lavoro. Tale operazione in quelle settimane era oggetto di una complessa e frastagliata inchiesta giudiziaria che i giornali definirono, ahinoi, Bancopoli. Giovanni Consorte si era dimesso dal suo incarico soltanto il 28 dicembre proprio in seguito alle indagini. La pubblicazione della frase di Fassino generò una grandissima quantità di polemiche e accuse che attraversarono in modo trasversale l’arco politico italiano: il centrodestra ne approfittò per denunciare quelle che a suo parere erano operazioni finanziarie condotte da terzi per conto della sinistra italiana, nello stesso centrosinistra moltissimi lamentarono la presunta interferenza di Fassino con gli affari di una banca del mondo cooperativo – «le coop rosse! il PCI! la questione morale!»

Il secondo filone riguarda lo sfruttamento della prostituzione.

«I magistrati di Bari che indagano sul traffico di prostituzione di cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sarebbe stato cliente hanno depositato giovedì gli atti di conclusione delle indagini, che comprendono “otto indagati e più di centomila intercettazioni (effettuate fino all’estate del 2009 ma non trascritte). Ventotto capi di imputazione (tra cui associazione per delinquere e favoreggiamento della prostituzione) e trenta ragazze portate nelle residenze del premier”. L’inchiesta ha tra gli indagati Gianpaolo Tarantini e suo fratello Claudio, Sabina Began, l’avvocato brindisino Salvatore (detto Totò) Castellaneta, l’amico di Tarantini Massimiliano Verdoscia, Pierluigi Faraone, Letizia Filippi, Francesca Lana.»

Impressionante la carovana di Tarantini che ha frequentato le residenze del Presidente del Consiglio: Terry De Nicolò, Carolina De Freitas, Francesca Barbara Montereale, Daniela Lungoci, Niang Kardiatau, Karen Margaret Buchanan, Manuela Arcuri, Camille Cordeiro Charao, Chiara Guicciardi, Sara Tommasi, Fadoua Sebbar, Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone, Roberta Nigro, Maria Josefa De Brito Ramos, Grazia Capone, Luciana Francioli De Freitas, Michaela Pribisova, Marystell Polanco, Michele Conceicao dos Santos, Cinzia Caci, Ioanna Visan, Barbara Guerra, Patrizia D’Addario, Lucia Rossini e Marica.

Il terzo filone vede Berlusconi nei panni di parte lesa.


(cliccare sull'immagine per ingrandire, via Makkox)

«L'imprenditore barese Giampaolo Tarantini è stato arrestato a Roma insieme a sua moglie, Angela Vevenuto. Insieme a loro due, la procura di Napoli ha richiesto anche l’arresto di Walter Lavitola, imprenditore, editore e direttore dell’Avanti!. I tre sono accusati di avere estorto 500.000 euro al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. La storia comincia da lontano e ha che fare con una vicenda che qualche anno fa ha molto interessato la politica italiana, quella della escort Patrizia D’Addario e delle sue frequentazioni di Palazzo Grazioli, residenza romana del PresdelCons.»

Il Cavaliere sembra non avere attorno a sé più nulla.
Le uniche persone che lo circondano sono faccendieri, 
soubrette e personaggi alquanto strani.

Vi invitiamo a leggere l'editoriale di oggi di Mario Calabresi sulla Stampa (qui), che si conclude con questa considerazione: una maggioranza esiste, un governo anche, ma l’Italia sta affondando e diventa sempre più piccola. Ogni giorno ci sembra d’aver toccato il fondo ma con angoscia scopriamo che si può scendere ancora. Il Paese ha bisogno di essere governato, di avere una direzione e un po’ di speranza. Gli italiani non meritano di vivere in quest’angoscia.

A Calabresi si affianca, sempre sulla Stampa, Massimo Gramellini, nel suo Buongiorno (qui): "Mi sento come il passeggero dell’aereo più pazzo del mondo che, mentre l’apparecchio precipita, scosta la tenda della cabina di pilotaggio e scopre che il comandante e le hostess stanno gozzovigliando. Un paracadute, per favore. Non per me. Per il comandante. Perché le prese in giro, le indignazioni, i severi moniti non bastano più. Qui bisogna costringere il vecchio pilota a mollare la cloche. Non è detto che ci si salvi. Ma con questo si va a sbattere di sicuro...".

L'Italia merita qualcosa di meglio!
DoppiaM

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