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Renzi, l'America, l'articolo 18 e quando D'Alema...

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Questi sono giorni caldi per la politica italiana. Abbiamo quindi deciso di fare un unico post in cui riassumiamo quanto successo nell'appena trascorso week-end. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è ora negli Stati Uniti per un viaggio di stato. La trasferta è cominciata ieri da San Francisco dove ha incontrato alla Stanford University oltre 150 start-up ed imprenditori italiani del settore high-tech. Sempre in California visiterà poi il quartier generale di Twitter , la Scuola Internazionale Italiana (dove molti dei 'nostri' cervelli in fuga mandano i loro figli) e la sede di Yahoo! . Poi il viaggio proseguirà a New York dove il Premier parteciperà ed interverrà all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite . Venerdì l'ultima tappa: Detroit, dove incontrerà Sergio Marchionne , CEO di FCA (Fiat-Chrysler Automobiles). L'arrivo di Matteo Renzi a San Francisco E mentre il segretario del PD negli Stati Uniti visita i centri del lavoro a stelle e stri

L'emergenza Siriana. Due milioni di rifugiati negli ultimi due anni.

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 Le emergenze dell'immigrazione, delle quali ci rendiamo conto soltanto quando diventano tragedie con le quali sbattiamo il muso, si muovono da lontano. Dalle guerre, dalle carestie, dalle persecuzioni verso le minoranze. Un'emergenza che sembriamo aver dimenticato in queste settimane, dopo il possibile attacco auspicato da Barack Obama in seguito all'attacco con armi chimiche, è quella che riguarda la Siria e i rifugiati che quella guerra sta, per così dire, producendo. Basta guardare quella cartina in alto per rendersi conto dell'entità della tragedia.Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, i siriani scappati all’estero sono più di due milioni. La maggior parte ha ricevuto accoglienza nei paesi vicini, ma alcuni continuano il viaggio verso l’Europa. Dall’inizio del 2013 sarebbero almeno 4.600 i siriani sbarcati sulle coste italiane. Nei campi profughi si vive in condizioni perenni di emergenza sanitaria, nelle quali le malattie pi

Per la soluzione diplomatica in Siria. Qualcosa si muove.

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In Siria, l'intervento militare non è risolutivo. Serve una soluzione politica , serve perseguire la strategia diplomatica . Questa è stata la posizione portata avanti dall'Italia, e cominciano ad arrivare segnali confortanti. Lo sostiene  Lapo Pistelli, viceministro degli Esteri ed esponente Pd. "Fin dall'inizio della crisi abbiamo ripetuto che non esisteva una via d'uscita militare al conflitto siriano. Abbiamo lavorato per isolare il regime di Bashar al-Assad, per costruire un'alternativa politica credibile, per evitare ogni atto o comportamento che facesse infiammare l'intera regione. Al tempo stesso, la comunità internazionale, e noi tra quelli, si è fatta carico di gestire un enorme problema umanitario, derivante da milioni di profughi, originati dalla guerra e fuggiti in Libano e Giordania. Negli ultimi mesi, abbiamo sostenuto gli sforzi russo-americani per arrivare all conferenza di "Ginevra2", lavorando per far cadere ogni precond

Tortura, Carceri e Droga: 3 leggi per la giustizia e i diritti

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Perché in Italia non è previsto il reato di tortura ? Perché l'Italia è stata  condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo  per le condizioni in cui abbandona la popolazione carceraria ? Partendo da queste domande, una vasta rete di associazioni ha promosso un appello  e una raccolta di firme per #treleggi per correggere questa situazione. Il reato di tortura protegge il cittadino dalle possibili violenze e abusi da parte degli apparati dello Stato: formalmente vietata nella maggior parte dei paesi, la tortura è praticata, secondo  il rapporto annuale di amnesty international , in 112 paesi. Una legge chiara aiuterebbe a definire e accertare le responsabilità delle forze dell'ordine, tutelandone la dignità, e difenderebbe i cittadini vittime di violenze, attraverso la funzione deterrente di ogni legge, qualora non bastasse, attraverso sentenze e risarcimenti adeguati. L'introduzione del reato di tortura sarebbe finalmente l'adempiment

Il Sahel, bomba da disinnescare nella polveriera araba

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Lapo Pistelli, responsabile Esteri del Partito Democratico, ha scritto per il quotidiano L'Unità un articolo sulla situazione in Mali, dopo l'iniziativa francese avviata in questi giorni. Di seguito il testo integrale dell'articolo. L’Italia contribuirà con una quota di addestratori alle operazioni antiterrorisrno iniziate su impulso francese in Mali. La decisione è stata annunciata in Parlamento dal Ministro Terzi e confermata nel Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, dove la necessità di un’operazione militare decisa, capace di arrestare e respingere la penetrazione di Al Qaeda nello Stato africano, ha trovato un largo consenso. Ci si chiede oggi se l’iniziativa sia sufficiente, stanti le caratteristiche di quell’area, se sia addirittura tardiva, vista l’ampia mole di analisi già disponibili nei mesi scorsi su cosa stava accadendo, se ci si trovi davanti a un rischio di Afghanistan africano. Dopo la morte di Osama Bin Laden, Al Qaeda ha subito un process

"Una guerra da sessantamila morti"

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Un padre visita le tombe dei suoi tre figli, morti nella guerra civile ad Azaz, vicino ad Aleppo, in Siria. (Ahmed Jadallah, Reuters/Contrasto) " Io dico una cosa e ci credo: se volete togliermi dei minuti, dateli alla Siria. Ci sono 60 mila morti e non se ne sta occupando nessuno.  Cerchiamo di guardare un po' fuori, di allargare lo sguardo.  L'Italia è un grande Paese, non può finire a colpi di minutaggio televisivo". Cosi il segretario Pier Luigi Bersani a commento dell ’ennesima apparizione di Monti in tv che suscita le solite prevedibilissime reazioni. Prevedibilissime. Non quella di Bersani. La "guerra invisibile" in Siria conta già 60.000 morti in 20 mesi e 230mila bambini rifugiati. Leggiamo dal sito Internazionale (a proposito se potete abbonatevi alla rivista) Secondo un rapporto del commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, le vittime del conflitto in Siria sono più di 60mila. La cifra dei morti è addirittura su

La risoluzione che condanna le mutilazioni genitali femminili

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L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che condanna le mutilazioni genitali femminili. Ce lo racconta Il Post Il provvedimento è arrivato dopo una lunga campagna da parte di alcune organizzazioni non governative e di agenzie della Nazioni Unite perché si condannasse apertamente la pratica, diffusa soprattutto in alcuni paesi africani. La risoluzione è stata adottata all’unanimità o più precisamente senza che si procedesse a una votazione formale, il meccanismo con cui vengono approvate le decisioni in cui si è raggiunto un ampio accordo tra i delegati. Tra due anni l’Assemblea esaminerà un rapporto in cui si saranno registrati i progressi nel campo. La risoluzione era stata sottoscritta da due terzi dei paesi membri dell’Assemblea, tra cui il gruppo degli stati africani. Condanna la pratica delle mutilazioni genitali femminili e riconosce che è una violazione dei diritti umani, oltre a essere dannosa per la salute delle donne e delle

Un giorno di guerra tra Siria e Turchia

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Nuove fortissime tensioni, ieri, tra Siria e Turchia. All'origine di tutto un colpo di mortaio, lanciato dal territorio siriano , che ha raggiunto una zona residenziale della città di Akçakale, nel sud-est della Turchia, uccidendo cinque persone appartenenti alla stessa famiglia. Immediata la reazione dell’esercito turco , che ha risposto all’attacco con colpi di artiglieria che, stando alle testimonianze di alcuni oppositori del regime di Bashar al Assad, avrebbero causato la morte di soldati siriani. Il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, ha spiegato che l’esercito ha risposto immediatamente alla provocazione identificando alcuni obiettivi in territorio siriano da colpire, nel rispetto delle regole di ingaggio. La Siria ha invece invitato il governo turco alla moderazione , dicendo che al momento non sono ancora chiare le dinamiche che hanno portato ai colpi da mortaio su Akçakale. Gli abitanti di Akçakale dicono che da settimane la vita nella città di co

In Siria continuano i massacri

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In Siria le violenze continuano senza sosta. Gli attivisti che chiedono la fine del regime oppressivo del presidente Bashar al Assad hanno denunciato un nuovo massacro, che sarebbe avvenuto nei giorni scorsi nella provincia di Hama, nella Siria centrale. Stando alla loro segnalazione, l’attacco delle forze fedeli al governo avrebbe causato la morte di oltre 200 persone nel villaggio di Tremseh . Il Consiglio rivoluzionario di Hama ha diffuso un comunicato spiegando che “almeno 220 persone sono morte” a causa dei “bombardamenti realizzati con carri armati, elicotteri, artiglieria pesante ed esecuzioni sommarie”. Gli attivisti parlano di massacro e di decine di ribelli e civili uccisi, mentre le autorità siriane parlano di azioni di gruppi terroristici, che starebbero agendo per schierare l’opinione pubblica contro il governo. L’inviato delle Nazioni Unite nel paese, l’ex segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, ha detto di essere “scioccato e sconvolto per le notizie che arriva

Alta tensione tra Siria e Turchia

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Tensione alle stelle tra Turchia e Siria, dopo che venerdì un caccia turco è stato abbattuto dalla contraerea siriana. "Non ci sfidate militarmente. Nessuno può permettersi di testare le capacità militari della Turchia", ha avvertito il ministro degli Esteri di Ankara, Ahmet Davutoglu, smentendo la versione del regime di Damasco secondo cui l'F-4 turco quando è stato colpito era nei cieli siriani e non era stato identificato. Secondo l'agenzia di Stato siriana, infatti, le forze di stanza lungo il confine hanno affrontato e ucciso un gruppo di terroristi provenienti dal territorio turco. Della questione si occuperanno oggi i ministri degli Esteri dell'Unione europea, e poi anche la Nato, nella riunione programmata per domani. Questa alta tensione arriva in un momento molto complesso, per quanto da mesi e mesi sta accadendo in Siria, con il regime di Assad impegnato a soffocare nel sangue le proteste del popolo contro le condizioni di vita disperate, che imp

La giornata mondiale dell'ambiente

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"Green Economy: ne fai parte?" E' questo il tema della quarantesima Giornata Mondiale dell'Ambiente, istituita dall'Onu per stimolare in tutto il mondo la sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali e incoraggiare attenzione politica e azioni in grado di sostenere uno sviluppo giusto e sostenibile. Tutti sono invitati a partecipare, attraverso una o più azioni concrete a favore dell'ambiente: dalla piantumazione di un albero alla pulizia di giardini, parchi o quartieri alla riduzione del consumo di oggetti di plastica o dello spreco. Singoli, comunità, amministrazioni che vogliano dare un contributo possono registrare la propria attività a favore dell'ambiente sul sito del Wed ( qui ). Ad oggi, sono oltre 8.000 le azioni registrate. La Giornata Mondiale dell'Ambiente, come abbiamo scritto sopra, è dedicata alla green economy, studiata in 10 settori chiave : edifici, pesca, foreste, trasporti, acqua, agricoltura, approviggionamento ener

Buon compleanno, Mandela!

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Oggi festa grande, per il Sudafrica e per il mondo intero. Nelson Mandela compie 93 anni. Mentre Madiba , come è chiamato affettuasamente, è tornato nel suo villaggio natale per festeggiare il compleanno, tutto il mondo si si appresta a celebrare la Giornata mondiale Mandela , istituita nel 2009 dalle Nazioni Unite, da dedicare ad azioni e a iniziative benefiche, cercare i disoccupati a trovare i lavoro, aiutare i poveri dei ghetti, i disabili, gli anziani. Del resto, il leader e icona stessa della lotta contro l'apartheid ha chiesto proprio questo regalo: dedicare a opere di bene 67 minuti della propria vita . 67, come gli anni di lotte e di impegno da lui profusi a servizio del suo paese e contro la segregazione razziale. Nel ripercorrere la vicenda di Mandela nel giorno del suo compleanno, L'Inkiesta sceglie di raccontare del Mandela politico , una figura più sfumata e complessa, ma certamente altrettanto notevole quanto quella dello stoico prigioniero politico o d

La giornata mondiale dell'ambiente

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Oggi in tutto il mondo si celebra la  Giornata Mondiale dell'Ambiente (World Environment Day - WED) Celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente vuol dire esaltare il potere che ciascuno di noi ha, nel compiere singole azioni, di contribuire a generare un cambiamento positivo per la collettività. Tra le tematiche scelte in occasione delle passate celebrazioni, la salvaguardia del suolo e dell'acqua, lo strato dell’ozono, il cambiamento climatico, la desertificazione e lo sviluppo sostenibile, solo per citarne alcuni. La Giornata Mondiale dell’Ambiente viene celebrata in tutto il mondo in molti modi: manifestazioni di piazza, sfilate in bicicletta, concerti all’aperto, concorsi letterari e grafici sul tema nelle scuole, piantare alberi, recupero dei materiali, campagne per la pulizia dei luoghi pubblici e molte altre iniziative. La Giornata Mondiale dell’Ambiente di quest’anno intende ulteriormente sottolineare l’importanza di un impegno mondiale in favore delle forest

Alla Camera si parla della Libia

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Comincia tra poco alla Camera il dibattito sulla missione in Libia . La Lega , che all’inizio ha seguito gli umori della base protestando a gran voce nei comizi al Nord, adesso sta cercando di far fruttare la propria capitolazione a sostegno delle scelte di Silvio Berlusconi. In questi giorni lo spettacolo che l’Italia offre al mondo è quello di una maggioranza di governo che discute di politica internazionale per barattare posti e prebende a Roma o a Milano . L’elenco delle garanzie chieste da Bossi è lungo : dalla nomina di Tremonti a vicepremier ad un'intesa per nuovi posti di governo per gli uomini del Senatur, passando per ruoli di primo piano nelle nuove giunte. Oggi, dopo una settimana di chiacchiere, con minacce e schiarite, ultimatum e riconciliazioni , PDL e Lega troveranno il modo di salvare la faccia di Bossi di fronte ai propri elettori, mantenendo al tempo stesso Berlusconi saldamente al suo posto. La posizione del PD in questa vicenda, è stata chiara e

Siamo acqua al 70% e lo dimentichiamo

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Si celebra oggi, 22 marzo la Giornata Mondiale dell'Acqua , istituita dalle Nazioni Unite per la prima volta nel 1992, con lo scopo di sensibilizzare popolazione e governi sull'importanza della corretta gestione delle risorse idriche. Il tema di quest'anno è "Acqua per le Città. Come rispondere alle sfide dell'urbanizzazione", ed ha l'obiettivo di attirare l'attenzione internazionale sull'impatto della rapida crescita urbana, dell'industrializzazione e delle incertezze legate ai cambiamenti climatici sulle risorse idriche. L'acqua è un bene vitale che manca a oltre un miliardo di persone, per il quale si combattono guerre palesi o striscianti, che durano anni. E' una risorsa strategica al centro di interessi e appetiti enormi, dovrebbe essere un diritto per ogni essere umano ma si vuole ridurre a merce qualsiasi. Come scrive oggi Carlo Grande su La Stampa , "l’oro blu" sarà sempre più conteso anche nelle metropoli ; la vergogn

Clandestini, tutto come prima

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Nel giorno dell'approvazione dell' ennesimo pacchetto sicurezza da parte del Governo, Repubblica intervista Laurens Jolles. Jolles, olandese, è il responsabile dell'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) dell'Europa del sud. Dopo tre anni in Siria, altrettanti in Darfur, è arrivato a Roma: da qui dirige uno degli uffici più importanti e delicati, che si occupano di rifugiati e diritto d'asilo. E' l'uomo più adatto per distinguere luci e ombre di un dramma che il governo fa finta di ignorare; non solo il governo italiano ma gran parte di quelli europei. Dice Jolles: Il flusso di immigrati senza documenti non è mai cessato. Le vie e le forme d'ingresso in Italia sono semplicemente cambiate. L'emergenza Lampedusa è finita, non ci sono più sbarchi. Ma non è una bella notizia : Lampedusa costituiva un modello efficace per graduare gli ingressi di immigrati che chiedevano assistenza per motivi umanitari e politici. I numeri deg

Chi se ne frega della pace!

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Oggi le Nazioni Unite celebrano la Giornata Internazionale per la Pace. La pace -il principale obiettivo delle Nazioni Unite- è un bene prezioso . Ne sanno qualcosa le donne e gli uomini che a centinaia di milioni sono ancora intrappolati nella morsa della guerra, della miseria, dell'oppressione, dell'intolleranza e dello sfruttamento. La pace, com'è noto, è uno dei beni più importanti da cercare, costruire e difendere. Un lavoro per tutti, da fare tutti i giorni. Ma in Italia non interessa molto. Per noi la pace non è una cosa seria . Ce ne occupiamo solo quando va di moda o non possiamo più farne a meno. Ed è sempre troppo tardi. Non importa se il mondo sta diventando un posto sempre più ingiusto e insicuro. Non importa se veniamo meno alle nostre responsabilità internazionali e manchiamo di curare persino i nostri stessi "interessi nazionali". Da noi, la pace non è più in agenda . L'ha cancellata il governo che continua a combattere le sue guerre in Afghan

Tante promesse, pochi soldi

Si apre oggi a New York, nel Palazzo delle Nazioni Unite, la sessione dell’assemblea generale dell’Onu, con tre giornate dedicate agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio , gli otto obiettivi fissati nella Dichiarazione firmata nel settembre del 2000. Gli Stati si sono impegnati, entro il 2015, a: dimezzare la povertà estrema e la fame; garantire l’educazione primaria universale; promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne; ridurre la mortalità infantile; migliorare la salute materna; combattere l’Hiv/Aids, la malaria e altre malattie; garantire la sostenibilità ambientale; sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo. Obiettivi che sono alla portata, e che nei cinque anni che mancano l’umanità può assolutamente centrare, ma il problema è che mancano i soldi degli aiuti internazionali allo sviluppo. I Paesi ricchi avevano assicurato 145,7 miliardi di dollari, ma ne hanno dati quasi 120 . E l’Italia, purtroppo, fa una pessima figura : nel 2009 il nostro paese

L'accesso all'acqua è un diritto umano

L'accesso all'acqua potabile è uno dei diritti fondamentali, un "diritto umano". Lo stabilisce una risoluzione delle Nazioni Unite , approvata ieri dall'Assemblea generale dopo più di 15 anni di dibattiti. Il documento, non vincolante, era stato presentato dalla Bolivia ed è passato con il voto a favore di 122 Paesi, nessun contrario e 41 astensioni. Nel testo si afferma che "l'accesso a un'acqua potabile pulita e di qualità, e a installazioni sanitarie di base, è un diritto dell'uomo, indispensabile per il godimento pieno del diritto alla vita". E si invitano gli Stati e le organizzazioni internazionali ad adoperarsi per fornire aiuti finanziari e tecnologici ai Paesi in via di sviluppo , esortandoli ad "aumentare gli sforzi affinché tutti nel mondo abbiano accesso all'acqua pulita e a installazioni mediche di base". L'inserimento nella dichiarazione dei diritti umani è un passo decisivo per affrontare la questione sempre