Tante promesse, pochi soldi

Si apre oggi a New York, nel Palazzo delle Nazioni Unite, la sessione dell’assemblea generale dell’Onu, con tre giornate dedicate agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, gli otto obiettivi fissati nella Dichiarazione firmata nel settembre del 2000.

Gli Stati si sono impegnati, entro il 2015, a: dimezzare la povertà estrema e la fame; garantire l’educazione primaria universale; promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne; ridurre la mortalità infantile; migliorare la salute materna; combattere l’Hiv/Aids, la malaria e altre malattie; garantire la sostenibilità ambientale; sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo.

Obiettivi che sono alla portata, e che nei cinque anni che mancano l’umanità può assolutamente centrare, ma il problema è che mancano i soldi degli aiuti internazionali allo sviluppo.

I Paesi ricchi avevano assicurato 145,7 miliardi di dollari, ma ne hanno dati quasi 120. E l’Italia, purtroppo, fa una pessima figura: nel 2009 il nostro paese ha concesso soltanto 3,31 miliardi di dollari, lo 0,16% del nostro Pil, rispetto all'obiettivo dello 0,7%. Siamo all'ultimo posto dei paesi industrializzati.

Qui un approfondimento da La Stampa di oggi, qui uno da Repubblica, che pubblica anche un intervento di Bono, da sempre attento a questa importante battaglia per lo sviluppo del mondo.

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