Tortura, Carceri e Droga: 3 leggi per la giustizia e i diritti











Perché in Italia non è previsto il reato di tortura?
Perché l'Italia è stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo per le condizioni in cui abbandona la popolazione carceraria?

Partendo da queste domande, una vasta rete di associazioni ha promosso un appello e una raccolta di firme per #treleggi per correggere questa situazione.

Il reato di tortura protegge il cittadino dalle possibili violenze e abusi da parte degli apparati dello Stato: formalmente vietata nella maggior parte dei paesi, la tortura è praticata, secondo il rapporto annuale di amnesty international, in 112 paesi. Una legge chiara aiuterebbe a definire e accertare le responsabilità delle forze dell'ordine, tutelandone la dignità, e difenderebbe i cittadini vittime di violenze, attraverso la funzione deterrente di ogni legge, qualora non bastasse, attraverso sentenze e risarcimenti adeguati.

L'introduzione del reato di tortura sarebbe finalmente l'adempimento degli impegni assunti, attraverso la ratifica nel 1989, della Convenzione ONU contro la tortura.


Inoltre, come dicevamo, l'Italia, per la condanna europea, ha un anno di tempo per riportare le condizioni all'interno delle carceri in linea con gli standard europei e con la propria Costituzione: a questo mirano le altre due leggi. Una per la tutela della dignità della persona all'interno del carcere, l'altra per modificare le pene previste per l'utilizzo delle droghe, depenalizzandone in alcuni casi l'utilizzo e riducendone l'impatto penale.

L'Italia ha 22 mila detenuti in più rispetto agli effettivi posti letto delle proprie carceri: persone che dormono per terra, che occupano gli spazi comuni perché non hanno altri posti in cui essere collocate; il tasso di affollamento carcerario è il più alto dell'Unione Europea. Una situazione del genere rende praticamente nullo lo scopo rieducativo della pena stessa.


Il Partito Democratico aveva cominciato a parlare di questo problema già l'anno scorso, quando era stata lanciata una petizione popolare per tre leggi, per l'abolizione del reato di immigrazione clandestina e della ex Cirielli (che limita la possibilità di disporre di pene alternative alla detenzione, andando ad aumentare a dismisura la popolazione carceraria), oltreché appunto per l'introduzione del reato di tortura.

Adesso saremo insieme alle associazioni e ai cittadini promotori delle 3 leggi nella raccolta delle firme e nella battaglia.

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