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Tortura, Carceri e Droga: 3 leggi per la giustizia e i diritti

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Perché in Italia non è previsto il reato di tortura ? Perché l'Italia è stata  condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo  per le condizioni in cui abbandona la popolazione carceraria ? Partendo da queste domande, una vasta rete di associazioni ha promosso un appello  e una raccolta di firme per #treleggi per correggere questa situazione. Il reato di tortura protegge il cittadino dalle possibili violenze e abusi da parte degli apparati dello Stato: formalmente vietata nella maggior parte dei paesi, la tortura è praticata, secondo  il rapporto annuale di amnesty international , in 112 paesi. Una legge chiara aiuterebbe a definire e accertare le responsabilità delle forze dell'ordine, tutelandone la dignità, e difenderebbe i cittadini vittime di violenze, attraverso la funzione deterrente di ogni legge, qualora non bastasse, attraverso sentenze e risarcimenti adeguati. L'introduzione del reato di tortura sarebbe finalmente l'adempiment

La situazioni delle carceri: quattro approfondimenti

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Abbiamo denunciato spesso dalle pagine del blog la situazioni delle carceri in Italia Quest'oggi vogliamo segnalarvi una serie di inchieste pubblicate dal quotidiano La Stampa a cura di Michele Brambilla. La prima tappa del viaggio nelle carceri italiane. Padova, 400 posti e il doppio di persone.  La vita in galera ha una colonna sonora, specie al mattino: deng, deng, deng... La chiamano «la battitura»: gli agenti picchiano sulle sbarre per capire se qualcuno, di notte, le ha segate.  Entro nel carcere di Padova con Ornella Favero: è la direttrice di «Ristretti Orizzonti», una rivista fatta con i detenuti, e insieme con Silvia Giralucci organizza incontri fra i carcerati e gli studenti. C’è con noi un ragazzo albanese che si chiama Elton Kalika. Era uno di quelli che stavano dentro. Adesso che è libero, e fa il volontario, è uno di quelli che fa credere nella possibilità di cambiare. All’ingresso ci sono uomini ma soprattutto donne e bambini. Sono i parenti. Aspettano di entrare

"Carceri: in gioco il prestigio dell'Italia"

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foto dal sito del Quirinale "Ho più volte, e anche molto di recente, colto ogni occasione per denunciare l'insostenibilità della condizione delle carceri e di coloro che vi sono rinchiusi". Sono state queste le prime parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la prima volta in visita al carcere di San Vittore a Milano, dove ha incontrato i detenuti, il personale e i volontari. Napolitano ha fatto riferimento alla recente condanna , definita "mortificante per l'Italia", della Corte Europea , che aveva giudicato inumano il trattamento di sette detenuti (ne avevamo parlato qui ). Quella sentenza, dice Napolitano, ci impone di agire, perchè "sono in gioco il prestigio e l'onore dell'Italia" nel mondo. Chiaro l'invito alle forze politiche, in questa fase elettorale: " nessuna parte vorrà, anche in questo momento, negare la gravità dell'attuale realtà carceraria nel nostro paese , negare la gravità e

Carceri: Italia condannata

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Italia condannata. Oggi, la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha giudicato inumano e degradante il trattamento di 7 carcerati, detenuti nel carcere di Busto Arsizio e in quello di Piacenza, tenuti in celle dove hanno a disposizione meno di 3 metri quadrati. E' questa la seconda condanna per il nostro paese , dopo quella del luglio del 2009, che aveva portato alla redazione del "piano carceri", che prevede la costruzione di nuovi penitenziari e l'ampliamento di quelli esistenti oltre che il ricorso a pene alternative al carcere. E la sentenza di oggi, oltre alla condanna al risarcimento dei danni, chiede all'Italia di porre rimedio immediatamente al sovraffollamento carcerario. I giudici della Corte europea hanno constatato che il problema del sovraffollamento carcerario in Italia è di natura strutturale;  la Corte ha già ricevuto più di 550 ricorsi da altri detenuti che sostengono di essere tenuti in celle dove avrebbero non più di 3 metr