"Carceri: in gioco il prestigio dell'Italia"

foto dal sito del Quirinale

"Ho più volte, e anche molto di recente, colto ogni occasione per denunciare l'insostenibilità della condizione delle carceri e di coloro che vi sono rinchiusi".

Sono state queste le prime parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la prima volta in visita al carcere di San Vittore a Milano, dove ha incontrato i detenuti, il personale e i volontari.

Napolitano ha fatto riferimento alla recente condanna, definita "mortificante per l'Italia", della Corte Europea, che aveva giudicato inumano il trattamento di sette detenuti (ne avevamo parlato qui). Quella sentenza, dice Napolitano, ci impone di agire, perchè "sono in gioco il prestigio e l'onore dell'Italia" nel mondo.

Chiaro l'invito alle forze politiche, in questa fase elettorale: "nessuna parte vorrà, anche in questo momento, negare la gravità dell'attuale realtà carceraria nel nostro paese, negare la gravità e l'urgenza della questione carceraria", anche se si tratta di temi di difficile soluzione, anche per la paura di fare scelte impopolari.

Il Presidente Napolitano, richiamando l'articolo 27 della Costituzione, ha quindi ricordato la funzione rieducativa della pena ed il trattamento di umanità che deve esserci nelle carceri, e ha evidenziato il contrasto con la situazione attuale, segnata da sovraffollamento, condizioni di vita degradanti, suicidi ed episodi di violenza.

Napolitano, infine, non ha mancato di ringraziare gli uomini e le donne della polizia penitenziaria, gli operatori delle carceri, gli educatori e gli assistenti sociali, e anche le realtà del volontariato e del terzo settore, particolarmente attive in questo campo.

A partire da queste presenze, ha ricordato l'importanza "dell'apertura del carcere alla istruzione, al lavoro, ai rapporti quotidiani con la comunità esterna", che sono "un inizio di giustizia, un passo indispensabile per consentire al condannato il reinserimento".

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