Un giorno di guerra tra Siria e Turchia


Nuove fortissime tensioni, ieri, tra Siria e Turchia.

All'origine di tutto un colpo di mortaio, lanciato dal territorio siriano, che ha raggiunto una zona residenziale della città di Akçakale, nel sud-est della Turchia, uccidendo cinque persone appartenenti alla stessa famiglia.

Immediata la reazione dell’esercito turco, che ha risposto all’attacco con colpi di artiglieria che, stando alle testimonianze di alcuni oppositori del regime di Bashar al Assad, avrebbero causato la morte di soldati siriani.

Il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, ha spiegato che l’esercito ha risposto immediatamente alla provocazione identificando alcuni obiettivi in territorio siriano da colpire, nel rispetto delle regole di ingaggio.

La Siria ha invece invitato il governo turco alla moderazione, dicendo che al momento non sono ancora chiare le dinamiche che hanno portato ai colpi da mortaio su Akçakale.

Gli abitanti di Akçakale dicono che da settimane la vita nella città di confine è diventata pericolosa, che si sentono spesso esplosioni e che molte famiglie preferiscono dormire da amici e parenti in zone più distanti dal confine con la Siria.

Erdogan è diventato progressivamente più critico nei confronti del presidente della Siria e, insieme con buona parte delle nazioni occidentali, ha chiesto in più occasioni ad Assad di farsi da parte per consentire maggiori progressi democratici nel paese. La Turchia sta anche dando un certo sostegno ai ribelli, consentendogli di organizzare le loro forze nei territori di confine.

Ieri la NATO ha organizzato una riunione di emergenza a Bruxelles e ha diffuso un duro comunicato nei confronti del governo siriano, ricordando che l’Alleanza è pronta a fare tutto il necessario per tutelare la sicurezza della Turchia.

Il governo turco ha chiesto anche l'intervento delle Nazioni Unite,dove però Russia e Cina non ne vogliono sapere di condannare esplicitamente la Siria e pongono il veto ad ogni risoluzione ONU.

E intanto in Siria si continua a morire, nell'inerzia della comunità internazionale.

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