L'emergenza Siriana. Due milioni di rifugiati negli ultimi due anni.
Le emergenze dell'immigrazione, delle quali ci rendiamo conto soltanto quando diventano tragedie con le quali sbattiamo il muso, si muovono da lontano. Dalle guerre, dalle carestie, dalle persecuzioni verso le minoranze.
Un'emergenza che sembriamo aver dimenticato in queste settimane, dopo il possibile attacco auspicato da Barack Obama in seguito all'attacco con armi chimiche, è quella che riguarda la Siria e i rifugiati che quella guerra sta, per così dire, producendo.
Basta guardare quella cartina in alto per rendersi conto dell'entità della tragedia.Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, i siriani scappati all’estero sono più di due milioni. La maggior parte ha ricevuto accoglienza nei paesi vicini, ma alcuni continuano il viaggio verso l’Europa. Dall’inizio del 2013 sarebbero almeno 4.600 i siriani sbarcati sulle coste italiane.
Nei campi profughi si vive in condizioni perenni di emergenza sanitaria, nelle quali le malattie più diffuse sono l’epatite, le infezioni polmonari e intestinali, e la leishmaniosi, causata da un parassita.
Nei campi profughi i bambini sono vaccinati contro il morbillo e la poliomielite, ma in Siria il servizio sanitario non funziona più. A giugno, nel nord della Siria c’è stata un’epidemia di morbillo. Inoltre non si vaccinano più gli animali e i contadini vendono all’estero il bestiame. Anche la situazione alimentare è critica.
Quattro milioni di sfollati siriani rischiano la fame.
Un'emergenza che sembriamo aver dimenticato in queste settimane, dopo il possibile attacco auspicato da Barack Obama in seguito all'attacco con armi chimiche, è quella che riguarda la Siria e i rifugiati che quella guerra sta, per così dire, producendo.
Basta guardare quella cartina in alto per rendersi conto dell'entità della tragedia.Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, i siriani scappati all’estero sono più di due milioni. La maggior parte ha ricevuto accoglienza nei paesi vicini, ma alcuni continuano il viaggio verso l’Europa. Dall’inizio del 2013 sarebbero almeno 4.600 i siriani sbarcati sulle coste italiane.
Nei campi profughi si vive in condizioni perenni di emergenza sanitaria, nelle quali le malattie più diffuse sono l’epatite, le infezioni polmonari e intestinali, e la leishmaniosi, causata da un parassita.
Nei campi profughi i bambini sono vaccinati contro il morbillo e la poliomielite, ma in Siria il servizio sanitario non funziona più. A giugno, nel nord della Siria c’è stata un’epidemia di morbillo. Inoltre non si vaccinano più gli animali e i contadini vendono all’estero il bestiame. Anche la situazione alimentare è critica.
Quattro milioni di sfollati siriani rischiano la fame.
via Internazionale