Siamo acqua al 70% e lo dimentichiamo


Si celebra oggi, 22 marzo la Giornata Mondiale dell'Acqua, istituita dalle Nazioni Unite per la prima volta nel 1992, con lo scopo di sensibilizzare popolazione e governi sull'importanza della corretta gestione delle risorse idriche.

Il tema di quest'anno è "Acqua per le Città. Come rispondere alle sfide dell'urbanizzazione", ed ha l'obiettivo di attirare l'attenzione internazionale sull'impatto della rapida crescita urbana, dell'industrializzazione e delle incertezze legate ai cambiamenti climatici sulle risorse idriche.

L'acqua è un bene vitale che manca a oltre un miliardo di persone, per il quale si combattono guerre palesi o striscianti, che durano anni. E' una risorsa strategica al centro di interessi e appetiti enormi, dovrebbe essere un diritto per ogni essere umano ma si vuole ridurre a merce qualsiasi.

Come scrive oggi Carlo Grande su La Stampa, "l’oro blu" sarà sempre più conteso anche nelle metropoli; la vergogna è che la sfida delle acque urbane non è dovuta alla scarsità della risorsa, ma alla cattiva gestione e alla cattiva politica, che non contrastano l’inquinamento, i cambiamenti climatici e l’avidità delle multinazionali che si accaparrano questo bene comune.

E in Italia? Flavia Amabile, sempre su La Stampa, commenta i dati di una ricerca dell'Istat, che rilevano che sprechiamo il 47% dell’acqua potabile per problemi con le condutture.

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