Non più donne uccise o maltrattate. Rompiamo il silenzio.
Non si può stare zitti dopo l’ennesimo femminicidio ad opera dell’ex fidanzato di Sara e dopo l’ultima violenza perpetrata sulla donna incinta cui il proprio compagno ha fatto bere una bibita contenente della soda caustica. Sara aveva 22 anni e una sola “colpa”: aver voluto lasciare il proprio fidanzato che l’ha poi aggredita fino alla morte e data alle fiamme. E’ morta ancora una volta una donna per mano di un uomo che diceva di amarla, per mano di un uomo che confonde amore con possesso, che non sa gestire la propria aggressività, che non sa accettare di essere lasciato. Tutte le donne devono avere il coraggio di non stare più zitte al primo attacco aggressivo, fisico, verbale o psicologico, da parte del loro partner o marito o fidanzato; non devono più pensare che “tanto è stato un momento di debolezza” che non si ripresenterà più, perché invece si ripresenterà ancora e con maggiore violenza. L’incapacità di contenere le proprie pulsioni distruttive non si placa se non opportu