Riforma della cittadinanza: la proposta del Partito Democratico


E' italiano chi nasce in Italia da genitori regolarmente residenti da almeno cinque anni, oppure chi arriva qui entro i dieci anni e conclude un ciclo scolastico (scuole elementari, medie o superiori) o un percorso di formazione professionale.

E' questa la sintesi della proposta di riforma della cittadinanza che è già in Parlamento e promette ai figli degli immigrati di diventare subito anche per legge, finalmente, italiani.


Leggiamo dal sito stranieriinitalia.it

Il 21 marzo è stata depositata alla Camera dei Deputati la proposta di legge “Disposizioni in tema di acquisto della cittadinanza italiana”. L’hanno firmata Khalid Chaouki e Cécile Kyenge, i nuovi italiani portati in Parlamento dal Partito Democratico, insieme al segretario Pierluigi Bersani e al capogruppo Roberto Speranza.

La proposta
I punti principali della proposta erano stati anticipati dal Pd la scorsa settimana. Sintetizzando al massimo: è italiano chi nasce in Italia da genitori regolarmente residenti da almeno cinque anni, oppure chi arriva qui entro i dieci anni e conclude un ciclo scolastico (scuole elementari, medie o superiori) o un percorso di formazione professionale.

La dichiarazione per l’acquisto della cittadinanza è sottoscritta dai genitori, insieme all'impegno ad educare i figli nel rispetto della Costituzione e le leggi italiane.
Se i genitori non fanno questa scelta, possono farla i figli una volta diventati maggiorenni, così come possono rinunciare alla cittadinanza tricolore se ne hanno già un’altra.

Una norma transitoria, infine, salva le “vecchie” seconde generazioni. La nuova legge si applica infatti anche a chi è nato in Italia o ci è arrivato entro il decimo anno di età prima della sua entrata in vigore, e questo darà un’opportunità a buona parte del milione di figli di immigrati che già vivono in Italia.

Chaouki: “Dialogo con tutti”

L’etichetta di “riforma del Pd” sta stretta a questa proposta e non è un caso che i tre articoli che la compongono non siano usciti, come pure Bersani aveva annunciato in campagna elettorale, da un consiglio dei ministri. “Abbiamo scelto la via parlamentare perché in questo momento e particolarmente su questo tema è importante aprire il dialogo con tutte le forze in campo e cercare la maggiore condivisione possibile” dice a 
stranieriinitalia.it Khalid Chaouki.

Chaouki, che è figlio di immigrati marocchini, crede in un sostegno trasversale. “Questo è un Parlamento pieno di giovani cresciuti in un’Italia multiculturale, che potranno affrontare la riforma della cittadinanza senza i pregiudizi di chi in passato ne ha fatto solo un punto di scontro sui basi ideologiche. Nei prossimi giorni, appena si saranno costituite le commissioni parlamentari, cercheremo il dialogo con tutti” ribadisce.

Il fatto che alla presidenza della Camera ci sia Laura Boldrini, che ieri ha ribadito l’importanza della riforma, può essere un aiuto importante. “Confidiamo nella sua sensibilità, siamo sicuri – conclude il deputato - che potrà offrire un sostegno concreto alla battaglia delle seconde generazioni”.

DoppiaM

Post popolari in questo blog

Al via il tesseramento 2024

Promesse che durano meno di una settimana