Napolitano sferza il Parlamento: "partiti sordi e sterili"

Il Presidente Napolitano ieri alla Camera;
al suo fianco i Presidenti Boldrini e Grasso

E' pressochè unanime, oggi, il commento dei giornali
sul discorso di insediamento del Presidente Napolitano.

Ieri pomeriggio, alle 17, il Presidente ha giurato alla Camera per un secondo mandato, e poi, a volte molto duro, altre molto commosso, ha pronunciato un discorso molto schietto, ricordando anzitutto di avere accettato la rielezione a patto che ci sia una «collettiva assunzione di responsabilità» da parte dei partiti, che ha criticato severamente.

Scriveva già ieri Repubblica che gli applausi a Napolitano sono arrivati da "un Parlamento attonito, ma al tempo stesso affascinato di fronte a un discorso dai toni durissimi ed eccezionali, mai uditi finora. Parole di ammonimento quelle del Presidente rieletto, di critica a tratti spietata, ma che esprimono anche la volontà di riaffermare con fermezza e fierezza i punti saldi e imprescindibili dello Stato democratico".

Napolitano ha giurato tra gli applausi di tutti, tranne i parlamentari grillini, che si sono alzati senza applaudir né il giuramento né il discorso di insediamento del rieletto capo dello Stato. Una linea di condotta all'insegna della compostezza, di sicuro più "educata" rispetto al rimanere seduti negli scranni, come è avvenuto sabato nel corso della proclamazione.

Napolitano ha ringraziato per la fiducia del Parlamento, ammettendo che per lui è una prova difficile da sostenere, data la sua età e le sue forze. Si è commosso più volte, e ha ricordato che "non prevedevo la rielezione, è un fatto legittimo ma eccezionale. Bisognava offrire al mondo un'immagine di fiducia e di coesione nazionale. Per questo non potevo declinare, ero preoccupato per le sorti del Paese".

Passati i ringraziamenti, la sferzata ai partiti. Napolitano li ha bacchettati con durezza: "Troppe le omissioni, i guasti e le irresponsabilità tra le forze politiche". Non si è trovata "nessuna soluzione sulle riforme istituzionali". E ha ammonito: "Il vostro applauso non induca a nessuna autoindulgenza". "Convenienze, tatticismi e strumentalismi" hanno condannato "alla sterilità o ad esiti minimalistici i confronti tra le forze politiche e i dibattiti in Parlamento'".

Insomma, la sua rielezione non è un lieto fine, ma un fatto eccezionale avvenuto in condizioni molto critiche per il Paese. "Imperdonabile resta la mancata riforma della legge elettorale", continua Napolitano. "La mancata revisione di quella legge - afferma - ha prodotto una gara accanita per la conquista, sul filo del rasoio, di quell'abnorme premio, il cui vincitore ha finito per non riuscire a governare". E' lungo l'elenco delle riforme non fatte: "E' imperdonabile anche la mancata riforma della seconda parte della Costituzione", aggiunge il presidente. Poi, con voce tonante, lancia un avvertimento che suona quasi come una minaccia: "Se mi troverò di nuovo dinanzi a sordità come quelle contro cui ho cozzato nel passato, non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al Paese".

Oggi Concita De Gregorio ha scritto per Repubblica un articolo molto bello, che potete leggere integralmente qui. "Si è comportato con le forze politiche come un nonno che mette ordine nella famiglia litigiosa", scrive tra l'altro la De Gregorio.

E ora Napolitano accelera, per dare all'Italia un Governo. Oggi, in un solo giorno, un rapido giro di consultazioni con tutte le forze politiche presenti in Parlamento. E poi la scelta della persona alla quale affidare l'incarico, in modo che, dicono alcuni, il Governo possa giurare magari già entro la fine della settimana.

Qui il testo integrale del discorso del Capo dello Stato; qui sotto il video della giornata di insediamento (il discorso del Presidente inizia al minuto 32 di questo video).



DoppiaM

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