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L'Aquila: a quattro anni dal terremoto le promesse mancate

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Un momento della fiaccolata.  Le foto-reportage della fiaccolata le trovate qui Alle 3,32, i 309 rintocchi in memoria delle 309 vittime : notte di veglia e di preghiera all’ Aquila in ricordo del tragico sisma del 6 aprile del 2009. A dare inizio alle celebrazioni, la fiaccolata alla quale hanno partecipato in 12mila. Oggi arriva il presidente del Senato, Pietro Grasso, che alle 9:30 deporrà una corona davanti la Casa dello Studente.  Ci aiuta nel racconto il quotidiano La Stampa. L’arcivescovo ha spesso evocato la speranza «non solo per i familiari delle vittime ma anche per tutti noi affinché si possa andare avanti». Il presule non ha fatto denunce, ma è stato chiaro il riferimento alla situazione di stallo e confusione che si sta vivendo in riferimento ai fondi e al finanziamento complessivo. Alla celebrazione, che si è svolta nella chiesa delle Anime Sante, è intervenuta una piccolissima parte delle circa 12mila persone che hanno animato il corteo partito da

L'Aquila in festa per la ricostruzione che non c'è

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foto via twitter L'Aquila ha festeggiato ieri la “non ricostruzione” . E’ questa la provocazione di un cartello di diciannove associazioni e comitati cittadini, organizzatori di una giornata ricca di eventi organizzati sulla piazza che fu delle carriole tre anni fa e soprattutto per evidenziare chiaramente che la ricostruzione è tutt’altro che partita. «Aspettando la ricostruzione vera, una festa per esorcizzare la mancata ricostruzione, siamo tornati a Piazza Palazzo per festeggiare la non ricostruzione» , spiegano i manifestanti. Concerti, esposizioni, mini tour della zona rossa: tutto questo e molto altro per raccontare tutto quello che non ha funzionato sino ad ora. Nel racconto ci facciamo aiutare da Repubblica.it "Si parte a primavera, il 21 marzo”. Il 19 gennaio, con queste parole il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, aveva indicato ai cittadini aquilani una data precisa per l’avvio della ricostruzione del centro storico dell

Il terremoto a L'Aquila, le finte lacrime e la verità negata per pura propaganda

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L'Aquila di nuovo al centro dell'attenzione. Purtroppo non per notizie positive sulla ricostruzione, ma per vicende terribili da sopportare, per chi da quasi quattro anni attende segnali di speranza. Tutto è iniziato nei giorni scorsi , quando sono spuntate delle intercettazioni che riguardano l'ex Prefetto della città, Giovanna Iurato , ora interdetta dai pubblici uffici per decisione del gip del tribunale campano. Era il 26 maggio del 2010 quando il Prefetto, appena nominata, volle rendere omaggio alle giovani vittime della Casa dello Studente , deponendo un cuscino di fiori che lei stessa volle sistemare con le proprie mani davanti alla struttura distrutta; le lacrime non mancarono , e furono interpretate come una grande partecipazione al dolore degli aquilani. Ora si scopre che quelle lacrime erano finte, a giudicare dalle intercettazioni disposte dalla Procura di Napoli. Una vicenda che ha generato rabbia e sbigottimento, ma anche «pena e disprezzo»,

L'Aquila e la condanna degli esperti della Commissione Grandi Rischi

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Era il 31 marzo del 2009. Il territorio intorno all'Aquila è scosso da mesi da numerose piccole scosse di terremoto, che mettono in allarme la popolazione . Sollecitati dal Sindaco Cialente, la Commissione Grande Rischi, organo di consulenza della presidenza del consiglio dei ministri, si riunisce per fare chiarezza e dare informazioni alla cittadinanza. Scelgono di rassicurare gli aquilani, dicendo che era era molto improbabile che una forte scossa potesse verificarsi. Una previsione sbagliata, come si capì alle 3,32 del 6 aprile 2009 e ancora meglio nei giorni seguenti. Per questo, lunedì il giudice unico Marco Billi ha condannato a sei anni di reclusione, per il loro ottimismo, i sette componenti della commissione Grandi rischi : sei esperti e il vice direttore della protezione civile, Bernardo De Bernardinis, ritenuti colpevoli di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose per il contributo dato con la loro previsione sbagliata alla morte delle persone che, fida

L'Aquila: gli isolatori antisismici sono difettosi?

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Le new town del progetto Case, le abitazioni costruite dalla Protezione Civile dopo il terremoto dell'Aquila, sono costituite da piastre di cemento armato installati sopra degli isolatori antisismici. Secondo una perizia curata dall’ingegner Alessandro De Stefano del Politecnico di Torino, questi isolatori presentano dei «materiali diversi da quelli offerti in gara» e delle «criticità ai fini del funzionamento e della sicurezza». La perizia è stata ordinata nell'ambito dell'inchiesta che vede indagate, per turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture , sei persone, compreso Mauro Dolce, il responsabile del progetto Case del dipartimento della Protezione Civile. Nel mirino della perizia ci sarebbe l'intera fornitura dell'azienda milanese che, insieme ad una di Padova, si è aggiudicata la gara per la costruzione di oltre 7300 isolatori antisimici, per una spesa che supera 7 milioni e 100 mila euro. Secondo i periti, 4900 dispositivi realizzati dall’Alga

L'Aquila in attesa di risposte... dopo mille giorni

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Migliaia di persone hanno partecipato alla fiaccolata in piazza Duomo per ricordare le 309 vittime del sisma che a L'Aquila il 6 aprile del 2009, ha distrutto il capoluogo abruzzese e altri 56 paesi vicini. Il corteo è stato caratterizzato dal silenzio infranto solo alle 3:32 dai 309 rintocchi della campana della chiesa delle Anime Sante, accompagnati dalla lettura dei nomi delle vittime. Dopo il terremoto la città, le 64 frazioni e i borghi del circondario furono evacuati e le abitazioni dichiarate inagibili. In tre anni si sono stati fatti solo puntellamenti costati solo all'Aquila 250 milioni di euro. E 33.000 persone sono ancora fuori dalle case che abitavano all'inizio di aprile del 2009. Qui e qui lo speciale del quotidiano Il Centro.  Qui le foto a confronto di Repubblica; qui il video del Corriere che vi abbiamo anticipato ieri. Come scrive qui Francesco Erbani, sempre del quotidiano Il Centro, a L’Aquila si vive con la stessa domanda che scivola di bo

L'Aquila a tre anni dal terremoto

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Qui vi avevamo raccontato che L'Aquila, a quasi tre anni dal terremoto, è una città ferma. Oggi le inchieste, di Jolanda Bufalini per l'Unità e di Luisa Pronzato per il Corriere della Sera , affrontano due aspetti particolari della vicenda. Luisa Pronzato ci racconta del fallimento delle "New town". Come in gabbia, li vedi seduti dietro le sbarre del balconcino, oppure a misurare i passi nel loro piccolo spazio, gli anziani abitanti dei Progetto C.a.s.e. Qualcuna passeggia nei vialetti polverosi e poi scompare rifugiandosi dietro la porta. Non c’è nessun altro durante il giorno, non ci sono bambini a giocare. C’è il signor Ferdinando Moretti, artigiano termo-idraulico disoccupato, che rientra in casa con una piccola sporta della spesa e il giornale: «Non lavoro perché le ditte edili si portano i loro da fuori, pago il mutuo per una casa distrutta e i contributi per la pensione con l’aiuto dei figli, si è capovolto il mondo». La solitudine afferra il cuore m

L'Aquila, a quasi tre anni dal terremoto

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È ancora tutto lì, fermo. Le gonne appese alle grucce degli armadi spalancati nelle case sventrate, i libri caduti da scaffali in bilico sul vuoto, le canottiere che, stese ad asciugare su fili rimasti miracolosamente tesi, sventolano su montagne di detriti e incartamenti burocratici. Ti avventuri per le strade immaginandoti un frastuono di martelli pneumatici e ruspe e betoniere e bracci di gru che sollevano cataste e carriole che schizzano febbrili su e giù per le tavole inclinate. Zero. O quasi zero. Tutto bloccato. Paralizzato. Morto. Come un anno fa, come due anni fa, come tre anni fa. Chiusa la fase dell'emergenza, l'Abruzzo è piombato nel dimenticatoio. Un numero solo è fisso: lo zero. Quartieri storici restaurati: zero. Palazzetti antichi restaurati: zero. Chiese restaurate: zero. Peggio: prima che fossero rimosse le macerie (zero!), è stata rimossa l'Aquila. Dalla coscienza stessa dell'Italia. Tutto da leggere, l'articolo di Gian Antonio Stella

L'Aquila, due anni dopo: le foto, le macerie, la speranza

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Sono passati due anni dal tragico terremoto dell'Aquila. Come spesso abbiamo fatto su questo blog, quando vogliamo parlare del terremoto lasciamo lo spazio al quotidiano locale Il Centro e al suo caporedattore, Giustino Parisse , che nel sisma ha perso i due figli e il padre. Parisse scrive così: L’Aquila due anni dopo. Una storia che riparte dalle macerie, quelle materiali e quelle del cuore. Le foto di Valerio Simeone documentano sul nostro sito internet una città in bilico fra immobilismo e voglia di ripartire. Nei volti delle persone c’è fierezza, dignità, persino gioia quando il volto è quello di una bambina venuta alla luce in quei giorni terribili e che sta crescendo nella speranza che gli adulti restituiscano in tempi brevi a lei e agli altri suoi coetanei la città e i borghi, più belli di prima. Eppure le immagini spesso sono uguali, due anni fa e oggi . Quasi tutto quello che il sei aprile del 2009 è crollato non è stato ricostruito . Le persone sono disper

"Forum" e terremoto: una vergogna!

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L'Aquila, l'Abruzzo e l'Italia indignati e offesi da quello che hanno visto e sentito , a 10 giorni dal secondo anniversario del terremoto del 6 aprile 2009. Venerdì 25 marzo su Canale 5 «Forum» affronta una causa tra moglie e marito, abruzzesi separati che si presentano come Marina e Gualtiero. La donna ha dovuto chiudere l'attività di abiti da sposa e chiede al coniuge 25 mila euro per rilanciarla. Lui rifiuta, dice che L'Aquila è distrutta e l'investimento fallirebbe. Marina però insiste, sostiene che «tutte la attività hanno riaperto» e per due volte loda Berlusconi: «Vorrei ringraziare, non lo so se posso, il presidente... Non ci ha fatto mancare niente». E la Dalla Chiesa: «Il governo, certo». Riprende Marina: «Questi hanno la casa coi giardini, coi garage...». Il marito si oppone, per lui «L'Aquila è tutta una maceria». E lei: «Non è vero, sta tornando come prima». La conduttrice ringrazia Guido Bertolaso e pazienza, dice, se si attirer

L'Aquila, 22 mesi dopo

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A 22 mesi dal terremoto, tanta gente è ancora senza un tetto e non riesce a tornare nella casa originaria. Alcune imprese sono lente coi lavori; il ritardo lo pagano i cittadini , che perdono l'alloggio provvisorio. Quella di ieri è stata una giornata caratterizzata da una doppia protesta : un cittadino si è incatenato per sollevare il caso dello sfratto dall'albergo e dell'impossibilità di rientrare nella sua abitazione originaria; un'altra famiglia, rimasta intrappolata nelle maglie della burocrazia, ha riconsegnato le chiavi al sindaco con tanto di polemica. Sul fronte della ricostruzione , nei giorni scorsi c'era stata una proposta del commissario dell'Azienda per il diritto allo studio degli universitari di realizzare una piazza commemorativa dove sorgeva la Casa dello Studente , crollata durante il terremoto del 6 aprile 2009, in ricordo delle otto vittime del crollo. Il progetto prevedeva anche un parcheggio sotterraneo, ma la proposta aveva incontrato

Dovrebbe chiedere scusa...

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Questa parte del Paese non cambia mai, l'Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud. C'è bisogno di uno scatto di dignità degli abruzzesi. Il comportamento di molte parti delle zone terremotate dell'Abruzzo è stato singolare, abbiamo assistito per mesi a lamentele e sceneggiate. Queste le vergognose parole di ieri di Mario Borghezio , durante il programma televisivo in onda su You Tube KlausCondicio . Oggi «l'Abruzzo è un peso morto», eppure appena sei mesi fa era terra di conquista leghista . Lo scorso 5 giugno, alla festa del Carroccio abruzzese, Borghezio lanciava infatti l'annessione della terra di D'Annunzio: "Questa gente, che si sente comunità e popolo, è pronta ad abbracciare i sani valori leghisti"... Il Sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha duramente replicato a Borghezio: "All'interno del suo partito ha la licenza di spararle sempre più grosse e a volte disgustose. In realtà l'unica cosa che dovrebbe fare è tac

"Sappiate che io so io e voi non siete un.....". (cit*)

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Sì perché gli ultimi due giorni hanno finalmente chiarito che per i palazzi romani i terremotati non esistono, L'Aquila è ormai un problemino tanto da non meritare nemmeno una delle mille proroghe dove c'è di tutto per tutti, soprattutto per i clienti del Capo. Il ministro ragioniere non si è fatto mai venire il dubbio che dietro ai numeri ci sono le persone. Persone che oggi dovrebbero festeggiare Natale e invece sono al freddo negli alloggi dei piani Case, devono sperare che arrivi l'assegno dell'autonoma sistemazione per poter attrezzare il pranzo della Vigilia, devono augurarsi che qualcuno si ricordi di quelli ancora chiusi in una stanza d'albergo, sono sempre in attesa che la loro casa (quella vera non quella delle bambole) venga ricostruita ma non si sa quando e dove, devono piangere i loro cari che non ci sono più ma devono farlo di nascosto perché «ora basta, chi ha dato ha dato, chi è morto è morto e non se ne parli più». Nel 2009 si promettevano case

Il Governo non mantiene (ancora una volta) le promesse

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Che al Governo piaccia giocare con i numeri è ormai cosa nota , come l'altra abitudine a spostare le stesse risorse da una parte all'altra , per far credere che i fondi sono a disposizione per tutti. Le due notizie di oggi, però, sono davvero la goccia che fa traboccare il vaso... 1) ricordate tutte le polemiche sul taglio dei fondi al 5 per mille e l'impegno di Tremonti a trovare le risorse? Ecco, ieri il Governo ha ristanziato i fondi , utilizzando il milleproroghe, il solito decreto di fine anno che distribuisce un po' di soldi. Eppure, c ome fanno notare le associazioni del terzo settore , ne ha ripristinati meno di quelli promessi. 2) sempre nel milleproroghe, il Governo ha stabilito che gli alluvionati del Veneto non pagheranno le tasse per un po', mentre invece i terremotati dell'Aquila devono tornare a pagarle . Servono commenti?

L'Aquila, un segno di rinascita

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La fontana delle 99 Cannelle è il primo monumento che torna a splendere nel centro storico dell'Aquila, dopo il consolidamento e il restauro finanziato dal Fondo Ambiente Italiano (Fai). La riconsegna alla città è avvenuta ieri mattina. "Simbolo e vanto della città dell'Aquila e degli aquilani, umiliata e ferita dal sisma del 6 aprile del 2009", recita la targa scoperta da un commosso sindaco, Massimo Cialente, che ha tagliato il nastro inaugurale assieme al presidente del Fai, Ilaria Borletti Buitoni. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha inviato un telegramma per esprimere la sua felicità per la restituzione alla comunità aquilana di questo monumento "quale segno concreto di rinascita culturale e civile del suo territorio". Qui le foto del monumento

Rose di memoria e di speranza

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C'erano. Anche loro c'erano. In fila, in corteo, dentro il candore di una rosa bianca. Dentro i volti tristi ma non rassegnati di chi li ama e non li dimentica. Ventimila? No. Ventimila più 309 : le vittime di quella notte che ha cambiato la storia dell'Aquila. Avevo anch'io una rosa bianca in mano lungo il corteo che doveva essere solo neroverde ma che si è tinto d'arcobaleno per i tanti ombrelli aperti a riparo da una pioggia insistente che ha stinto persino l'inchiostro sul taccuino degli appunti. E' stata la giornata dell'Italia sofferente, dell'Italia che piange di rabbia e di dolore, che non si rassegna alle ingiustizie, che chiede di poter studiare e lavorare. Nel vuoto di quella che fu la Casa dello studente c'è chi si ferma a depositare la rosa bianca. Ma non c'è angolo di via XX Settembre dove non c'è un fiore, una frase, una fotografia. In piazza Duomo c'è la fila per firmare la legge popolare. Lo faccio anch'io. Poi m

L'Aquila chiama Italia

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Saranno almeno cinquanta i pullman, oggi pomeriggio, pronti a raggiungere da ogni parte d’Italia la città abruzzese, distrutta dal terribile terremoto del 6 aprile del 2009. Sono passati 19 mesi e adesso si cerca di fare il punto della situazione. Che per gli aquilani è fin troppo chiara, ma va gridata e ricordata a tutti. Si parte alle 14, da piazza d’Armi, a ovest della città, dove sono previsti i rappresentanti, oltre che dell’Aquila, di tutti i 56 comuni limitrofi, per poi proseguire in via XX Settembre, sede dell’ex Casa dello Studente, e infine in piazza Duomo dove è stato allestito il palco di «L’Aquila chiama Italia». Da qui verrà lanciato l’appello per una Legge organica del terremoto - una legge di iniziativa popolare - scritta dagli stessi aquilani. Qui sarà possibile seguire la diretta della manifestazione

L'Aquila dimenticata

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Da lunedì 25 ottobre a venerdì 29 ottobre: ogni giorno on line su Corriere.it una puntata del videoreportage su L'Aquila realizzato dal giornalista Ruben H.Oliva. Un viaggio per capire a che punto siamo con la ricostruzione da quel 6 aprile del 2009 che portò morte e distruzione. Un viaggio per cogliere umori, sensazioni, speranze e delusioni. Rilanciamo anche noi questo reportage; lo trovate qui

12/10/2010

L'Aquila . DoppiaM

Una bella notizia. Che però mette tristezza

Dal premier Silvio Berlusconi 200 mila euro per L'Aquila Rugby, la storica società sportiva aquilana che avrebbe rischiato, per mancanza di fondi, di sparire dal campionato. Se ricordate, tempo fa avevamo parlato dell'Aquila Rugby, che era sull'orlo del fallimento , dopo il terremoto dell'aprile 2009. La società sportiva è un pezzo importante della città, e quindi la notizia del salvataggio della società è un bellissimo segnale di speranza per L'Aquila. Ma a me, personalmente, questa notizia mette anche profonda tristezza per le modalità di comunicazione del salvataggio. I soldi sono quelli personali di Berlusconi, che ha deciso per questa donazione alla società sportiva. Ma la "generosità" personale del premier è stata annunciata ieri , durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi , appositamente convocata per fare il punto della situazione sulla ricostruzione post-terremoto. Un fatto personale (che poteva anche restare riservato), viene annunciato com