"Forum" e terremoto: una vergogna!


L'Aquila, l'Abruzzo e l'Italia indignati e offesi da quello che hanno visto e sentito, a 10 giorni dal secondo anniversario del terremoto del 6 aprile 2009.

Venerdì 25 marzo su Canale 5 «Forum» affronta una causa tra moglie e marito, abruzzesi separati che si presentano come Marina e Gualtiero.
La donna ha dovuto chiudere l'attività di abiti da sposa e chiede al coniuge 25 mila euro per rilanciarla. Lui rifiuta, dice che L'Aquila è distrutta e l'investimento fallirebbe.

Marina però insiste, sostiene che «tutte la attività hanno riaperto» e per due volte loda Berlusconi: «Vorrei ringraziare, non lo so se posso, il presidente... Non ci ha fatto mancare niente». E la Dalla Chiesa: «Il governo, certo». Riprende Marina: «Questi hanno la casa coi giardini, coi garage...».

Il marito si oppone, per lui «L'Aquila è tutta una maceria». E lei: «Non è vero, sta tornando come prima». La conduttrice ringrazia Guido Bertolaso e pazienza, dice, se si attirerà «le ire di tutti». E quando si spegne l'applauso per l'ex capo della Protezione civile, la signora Marina mette a dura prova la pazienza dei sopravvissuti: «Dentro gli hotel sono rimasti in tre, quattrocento. E gli fa pure comodo. Mangiano, bevono e non pagano niente, pure io ci vorrei andare».

Qui una parte del video; quello completo su youtube, che avevamo pubblicato, è stato rimosso su richiesta di Mediaset

Ma è tutto finto: lei non è dell'Aquila, non è commerciante, il vero marito è a casa a Popoli, il paesino abruzzese nel quale la coppia vive. E' una figurante, pagata 300 euro per raccontare di un miracolo che ancora non c'è.

L'assessore alla Cultura e alle Politiche sociali Stefania Pezzopane, dopo la puntata della trasmissione “Forum” nella quale due ospiti hanno parlato della situazione all‟Aquila e dopo il dibattito che ne è seguito, ha scritto una lettera alla conduttrice Rita Dalla Chiesa.

Una vera vergogna, che oltraggia i morti e tutti coloro che ancora non hanno una casa.
Una vergogna che avviene quasi nel secondo anniversario del terremoto del 6 aprile 2009.
Una vergogna, che dovrebbe far arrossire i servi militanti, che speculano pure sulle tragedie, senza un minimo di dignità.

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