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Partirà il 17 ottobre dai luoghi del terremoto il treno del PD

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di Beatrice Rutiloni – Democratica Si parte: Destinazione Italia. Il 17 ottobre alle 10 del mattino il treno del Pd lascerà la stazione di Roma per iniziare il suo giro del Paese e per portare l’intera comunità dei democratici ad ascoltare e incontrare le persone. Una linea rossa che collega idealmente la stagione delle feste, un migliaio in tutta Italia con il decimo compleanno del Pd, il 14 ottobre, e la Conferenza Programmatica di Napoli, dal 27 al 29 ottobre, chiamando a raccolta le esperienze, i volti, le idee, le storie di vita che andranno a comporre le pagine di un diario di viaggio, quelle di un popolo che non si chiude in casa dietro allo schermo di uno smartphone ma che esce e si mescola, alza lo sguardo e lo incrocia, dialoga. In questo senso il treno non è solo un mezzo di trasporto ma un luogo di incontro, è esso stesso una destinazione, una agorà itinerante dove si potrà salire per parlare e confrontarsi con il Pd. Con tutto il partito: in una lettera indirizzata ai di

PD vicino alle popolazioni colpite dal sisma

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In queste ore siamo vicini alle popolazioni colpite dal terremoto e allo sforzo dei volontari per portare soccorso e affrontare l'emergenza.   Il Partito Democratico ha deciso di annullare le iniziative previste sul territorio per questo fine settimana, e di offrire un aiuto concreto alle persone e ai volontari.  Anche noi abbiamo annullato la nostra Assemblea provinciale  prevista per sabato 21 gennaio,  e ci riconvocheremo in tutta probabilità l'11 febbraio , il primo sabato libero da iniziative non già programmate. Il tesseramento al Partito democratico è "prorogato" fino a fine febbraio.  Gli ultimi mesi del 2016 sono stati dedicati soprattutto alla campagna referendaria, per cui abbiamo ancora due mesi di tempo per contattare quegli iscritti che non hanno ancora rinnovato l'iscrizione, coinvolgerli, convincerli. Come abbiamo scritto ai segretari di circolo questa settimana, siamo ovviamente disponibili a organizzare incontri e iniziative pubbliche pe

Gentiloni: vicini alle popolazioni colpite dal sisma lavoriamo e seguiamo la situazione

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Partecipando al  forum economico italo-tedesco  che ha seguito il  bilaterale con Angela Merkel , il premier  Paolo Gentiloni  ha voluto rivolgere ancora una volta un pensiero alle “popolazioni terremotate, dopo le ultime scosse avvertite nel Centro Italia”. Il premier ha quindi spiegato che sta seguendo “passo dopo passo la situazione”. Appello alla collaborazione italo – tedesca .”Davanti alle nuove sfide si lavora insieme, zusammen”. Con una parola tedesca Gentiloni ha rivolto un appello ad una platea di imprenditori italiani e tedeschi: “Siamo entrati in quella che è stata definita l’era delle accelerazioni, in cui la velocità dei cambiamenti sarà superiore rispetto al passato. L’incertezza deriva da fattori economici ma anche dalla politica, la geopolitica, le relazioni tra stati e popoli”, ha aggiunto. “Siamo in una fase difficile ma Italia e Germania sono convinte della straordinaria importanza del futuro dell’Ue”. Fine dell’asusterità in UE . “L’Italia non tornerà mai

Il PD sospende le attività sul territorio Circoli aperti per la raccolta di materiale destinato alle popolazioni colpite dal sisma

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“La segreteria nazionale del Partito Democratico ha bloccato tutte le iniziative previste nei prossimi giorni, comprese la campagna di ascolto e il seminario sull’evasione fiscale, e ha chiesto ai responsabili territoriali del PD di aprire straordinariamente nel weekend tutti i circoli sul territorio per raccogliere materiale utile per le popolazioni colpite dal sisma e dal maltempo. Un gruppo di Giovani Democratici è già partito per le zone interessate dalle scosse per collaborare con i soccorsi e la Protezione Civile. Tutto il Partito Democratico si stringe intorno alle popolazioni terremotate che stanno vivendo un momento di straordinaria difficoltà.” Così in una dichiarazione congiunta i vicesegretari del Pd Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini.

L'anima dell'Italia è inquieta. L'Enews di Matteo Renzi.

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Il terremoto più forte dai tempi dell'Irpinia, dal 1980, ha devastato il cuore della nostra Penisola. Non ci sono morti, stavolta. E questa notizia ci dà enorme sollievo. Ma i danni al patrimonio abitativo, economico, culturale e religioso sono impressionanti. Questi borghi sono l'identità italiana: dovremo ricostruirli tutti, presto e bene. Lo faremo perché noi - tutti noi - siamo l'Italia. Ma adesso la priorità è restituire un briciolo di tranquillità alle popolazioni. E farlo è un'impresa difficilissima. Del resto chiunque abbia anche solo sentito la scossa di domenica mattina a distanza di centinaia di chilometri dall'epicentro potrà comprendere il dolore di chi vive in quelle zone. Chi ha vissuto un grande spavento da lontano, può solo immaginare il terrore che ha attraversato persone che da due mesi con le scosse ci convivono quotidianamente. Le cose da fare sono difficili, ma chiare. Primo, mettere in sicurezza. Ne parleremo anche oggi, nel consigli

Terremoto, stanziati i primi 40 mln dal CdM Renzi: non lasceremo che i riflettori si spengano.

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"Stamattina abbiamo stanziato nel Cdm i primi 40 milioni, sono soldi del fondo emergenze che in passato era stato cancellato e che abbiamo rimesso.  Non basteranno. Ci sono i 50 milioni di prima e useremo il meccanismo del credito di imposta come già applicato ad Amatrice ed Arquata". Lo ha affermato il presidente del consiglio Matteo Renzi, a Camerino in visita alla popolazioni colpiti dal terremoto di ieri. “ Come stiamo facendo ad Amatrice, non dobbiamo lasciare che il riflettore si spenga su questi luoghi e cada l’attenzione della politica” . Il premier ha poi sottolineato ed apprezzato “ il messaggio della ‘comunità italiana’ che sta lavorando. C’è bisogno di far sentire che c’è la comunità – ha osservato – e sono grato per questo. E’ la comunità che si sta muovendo. Ed è bello”. “L’Italia non si fa fermare dal terremoto. Rappresento il governo, ma sono a dirvi che tutto il nostro Paese è al vostro fianco per non farci fermare. Anche se piegati non possiamo mollar